Posts written by Byakko

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    chiedo proroga di 24 ore
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    Yuki Moriko
    scheda - 15 - Genin




    Pensato Yuki
    Parlato Yuki
    Parlato Chunin
    Parlato Dean


    Era convinta al cento per cento che la sua mossa sarebbe andata a segno. Ovviamente aveva dimenticato la regola fondamentale: mai abbassare la guardia, e non dare per scontato qualcosa. Infatti il chunin la schivò senza troppi problemi, spostandosi sul lato sinistro, lasciando Yuki in balia della sua forza – che ancora non riusciva a destreggiare perfettamente – inciampò nei suoi stessi piedi e, perdendo l'equilibrio già precario, si schiantò contro quella che avrebbe dovuto la porta del laboratorio riducendola ad un mucchio di macerie accartocciate. Inoltre, a causa dello slancio, si era ritrovata catapultata in avanti, ruzzolando su se stessa all'interno del laboratorio.
    Da lontano, mentre si rimetteva in piedi scrollandosi di dosso la polvere e le macerie in cui si era rotolata neanche fosse un cane.
    Prendi.... prendi...l'ingred....l'ingrediente aveva ansimato tirandosi su con fatica, neanche avesse un peso di cento chili sulle spalle. Nel frattempo, Yuki si era già alzata da un pezzo, e si era diretta alla scrivani, sulla quale erano sparse più di cinque fiale, ognuna di colore differente. Solo una, nella quale vi si trovava un liquido marroncino che somigliava a fango e sulla quale era attaccata alla meno peggio un adesivo con sopra il nome dell'ingrediente, catturò l'attenzione della ragazza e poi la unì, in una siringa, insieme alla sua fiala
    GH4, trovato! Pensò felice, stringendo la fiala fra le dita, per poi girarsi verso Dean ma, sfortunatamente, se lo ritrovò già di fronte.
    Ma cosa diav...! aveva detto, prima di ritrovarsi scaraventata a terra, battendo con le spalle sul marmo mentre su di lei, Dean, sembrava aver perso il controllo. Teneva le sue mani strette al collo di Yuki la quale si dimenava sotto la sua presa mentre teneva il suo sguardo fisso negli occhi del ragazzo avendo stampata un'espressione inorridita alla vista di quel povero ragazzo ridotto ad un cumulo di fame e rabbia. Però i suoi occhi, quelli erano diversi da resto. Yuki, ad un palmo dal naso dai suoi, riusciva a scorgervi una lotta interna. Riusciva anche a notare perfettamente che la parte razionale e lucida del ragazzo non stava affatto avendo la meglio.
    Con uno scatto improvviso il viso del ragazzo saettò verso di lei, i muscoli del suo viso si contrassero in una smorfia indescrivibile, poi aprì le bocca pronta per morderla. La parte umana aveva perso definitivamente.
    Eh no, mio caro, non ci pensare neanche lontanamente... ghignò la ragazza portando con estrema velocità il suo avambraccio sotto il collo del ragazzo in modo da tenerlo fermo e soprattutto da non farsi mordere. Dean continuava a sbraitare come un pazzo, digrignava i denti e sicuramente avrebbe voluto banchettare con i suoi arti.
    Mi dispiace, riprova più tardi sbottò Yuki, conficcando nel collo del ragazzo la siringa e iniettandogli il vaccino completo, poi lo spintonò di lato, prendendo a respirare pesantemente.
    AAAAAHAHHHAHHHHHHHH
    Dean cominciò ad urlare di dolore, urla che per poco non le perforarono i timpani – e a dirla tutta la fecero persino un po' preoccupare - ma notando che il colore della sua pelle che ritornava normale, e così anche gli occhi, fece un sospiro di sollievo.
    Bene, non sono stata infettata...
    Perchè... perchè con lui funziona... io mi sono iniettato decine di vaccini... l'uncia cosa che ho ottenuto è ottenere... un pò di controllo della mia mente... ma la fame, quella fame rimane... disse con voce incrinata, un ringhio,mentre si teneva la testa con le mani.
    A quanto pare l'aversi iniettato quei vaccini lo ha reso più umano ma... il suo appetito non è affatto cambiato..
    la fame è brutta... questa fame... disse prima di riposare lo sguardo famelico su di loro, nel frattempo Dean si era alzato da terra, e Yuki poté constatare con la coda dell'occhio che le sue ferite non sanguinavano più.
    Bene, almeno non sarà un peso e contribuirà a fare qualcosa pensò mentre rifletteva su una possibile strategia da fare.
    La stanza non è così tanto ampia, questo non ci concede grandi possibilità di movimento però abbiamo più chances di colpirlo... la ragazza squadrò l'ambiente circostante, cercando di accumulare più informazioni possibili da usare in suo vantaggio.
    Alla sua sinistra, la scrivania da laboratorio occupava quasi tutta la parete, e di certo non avrebbe potuto usarla al suo vantaggio. Come cavolo poteva usarla?
    La sua destra invece era occupata da una sorta di mobile in cui erano deposte tutte le anfore e provette. Sparse per terra, la barella, il tavolino e i bisturi.
    Pensa, Yuki, pensa... il suo sguardo si sollevò verso l'alto, e con sorpresa poté notare lì appeso una sorta di vecchio lampadario, uno di quelli di metallo usati soprattutto durante una vivisezione appeso al soffitto tramite una sottilissima catena di metallo.
    Ci sono! Pensò puntando il suo sguardo verso il nemico, e cercando di mantenere una certa faccia da pocker.
    Dean, distrailo!
    Come!?
    Sei idiota? Gridò Yuki di rimando Ti ho detto di distrarlo!
    Ma perché?
    Fallo e basta!
    E dopo che fu stato azzittito da una ragazza – cosa che, comunque, gli faceva scendere in un certo senso l'onore sotto i piedi – estrasse da una tasca un rotolo di pergamena e uno stilo, disegnando delle linee su di essa, mentre Yuki corse in modo diagonale verso il nemico, così da arrivare alle sue spalle.
    Dalla pergamena di Dean fuoriuscirono cinque linee di inchiostro che si diressero verso il chunin.
    Questo dovrebbe non far accorgere del mio movimento ma, anche se fosse, ho tutto calcolato. Se gli sferro una manata posso spedirlo dritto nel punto dove c'è il neon e tagliare il laccio che lo tiene e colpirlo. Inoltre, anche se anche la schivasse, per muoversi, ci finirebbe lo stesso lì sotto...
    Con un movimento Yuki
    saltò in alto, allungò il braccio e quest'ultimo sembrò allungarsi e diventare sempre più grande, diretto verso il nemico per schiacciarlo. Poi appena rimise i piedi a terra, con un veloce movimento afferro uno shuriken dal porta kunai e lo indirizzò verso il laccio che, dopo essere stato colpito dallo shuriken, lasciò cadere il neon.

    Calcoli Dean
    Azione offensiva – tecnica – arte dell'inchiostro lv 1 – serpenti d'inchiostro: [(Velocità(3) + Destrezza(2)/ 2] =2,75 consumo (10) danno: 1-4
    Chakra consumato: 10
    Chakra rimasto/posseduto: 30/40
    Ferite subite: 8/15
    Condizioni psico-fisiche: confuso
    Distanza dall'avversario: di fronte all'avversario


    Riepilogo e calcoli Yuki
    Azione gratuita –1: mantenimento [costo attivazione (5)]
    Azione di movimento 1 : si scaglia contro il nemico, ma si sposta per arrivare alle sue spalle
    Azione offensiva – tecnica derivata dal demone – mano di chakra: [(Velocità(3) + forza(2) / 2] = 2,75 danno 1-3- consumo (11)
    Azione non offensiva – lancio di armi che non fanno danni - : [(Velocità arma (2,5) + forza(2) / 2] = 2,25
    Chakra consumato: 16
    Chakra rimasto/posseduto: 28/40 = 99-16= 83
    Ferite subite: //
    Condizioni psico-fisiche: determinata
    Armi rimaste/possedute: tutte, eccetto un kunai e uno shuriken
    Distanza dall'avversario: dietro l'avversario


    Portakunai
    [Prima sacca]

    Tasca 1: ( 3/8 ) Kunai, ( 1/15 ) Shuriken<-oppure-> (2/4) Uchiha Shuriken
    Tasca 2: ( 0/15 ) Makibishi, ( 0/15 ) Spiedi

    [Seconda sacca]

    Tasca 3: ( 2/2 ) Palla di luce, ( 0/4 ) Sigillo esplosivo, ( 2/2 ) Fumogeni
    Tasca 4: ( 10/10 m ) Filo di Nylon, ( 1/5 m ) Bende




  3. .
    Benvenutissimo :fiore:
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    Yuki Moriko
    scheda - 15 - Genin




    Pensato Yuki
    parlato Yuki
    Parlato Dean



    Quegli zombie dovevano avere dei riflessi davvero bassi, e la ragazza li aveva davvero sopravvalutati, dato che non esitarono a crollare a terra come degli stoccafissi. Eccetto una, la quale non aveva ceduto sotto la parata di Dean, anzi, lo aveva respinto alla grande, mollandogli perfino un bel pugno all'altezza dello stomaco che lo spedì dritto dritto su una barella la quale all'impatto si rovesciò facendolo finire con le spalle sulle ruote.
    Questa, poi, non sembrava minimamente interessata a Dean, e lo dedusse dal suo sguardo famelico rivolto nella sua direzione.
    La ragazza indietreggiò fino a toccare con il suo didietro un tavolino di metallo su cui sopra poggiavano alcuni bisturi insanguinati e l'idea di afferrarne uno e conficcarglielo dell'orbita oculare l'allettò tanto, se solo non fosse stata spaventata a morte da quel sorriso inquietante e il contorno bocca leggermente decorato con del sangue incrostato. Chissà da quanto non mangiava.
    Beh, probabilmente da molto... e io sarò il suo prossimo spuntino, bene... pensò, vedendo arrivare, raggelata sul posto, la donna nella sua direzione con passo strisciante a causa del peso eccessivo.
    Yuki socchiuse gli occhi, aspettando che la sua fine arrivasse. Si ritrovò persino a pensare se quell'energumena l'avesse semplicemente morsa o non si sarebbe fermata a quello, divorandole qualsiasi parte commestibile del suo corpo.
    E mentre si trovava nell'antro più remoto della autocommiserazione, un rantolo proveniente dalla donna le fece sgranare gli occhi, e subito dopo cadde sulle ginocchia e poi spiaccicarsi al suolo. Solo allora, uscita dal suo stato semi comatoso si accorse che, conficcate nelle scapole, cinque frecce. La ragazza alzò lo sguardo, ringraziando il cielo, mentre il cuore le rimbombava come un tamburo nella cassa toracica. Il suo sguardo ricadde su Dean, che aveva calato l'arco e che aveva preso a respirare affannosamente.
    Non chiese se stesse bene o meno, perché la realtà era ben evidente: non stava affatto bene, gli occhi ormai diventati color rubino che splendevano nel buio la dicevano lunga, e neanche lei sarebbe stata bene se la cosa si fosse protratta a lungo.
    Maledizione... maledizione... non riesco più disse mettendosi in piedi e scrollando con forza la testa, come se quel gesto lo aiutasse a liberarsi da un destino a cui era segnato.
    Dobbiamo muoverci... e Yuki annuì, d'accordo con qualcuno per la prima volta in tutta la sua vita.

    **



    Mentre scendevano le scale per scendere nel seminterrato. Dean la sorpassò, procedendola e scendendo di corsa la rampa, mentre il sangue che continuava ad uscire copiosamente dalle ferite provocate imbrattavano qualunque cosa lui toccasse. Sembrava che il suo corpo stesse riggettado il proprio stesso sangue, inoltre i versi che emetteva non le promettevano nulla di nuovo.
    Questa cosa mi sta sfuggendo di mano... pensò mentre percorrevano il corridoio che li avrebbe portati dritti dritti dall'ultimo ingrediente.
    Stava per varcare la porta quando qualcuno le sbarrò la strada. Quella persona però, non era del tutto sconosciuta ai suoi occhi. Già aveva avuto il privilegio di vederlo accasciarsi al suolo quella mattina, quando era ancora sicura di non dover rischiare la pelle ed essere presa a morsi fino alla morte.
    Oh, ma guarda tu che coincidenza sbuffò la ragazza, guardando il ragazzo sull'uscio della porta, che la guardava con aria famelica e nel suo sguardo persino lei riusciva a scorgere l'istinto omicida.
    Senti, non ho tutta questa voglia di combattere, non si può trovare un'altro modo? Chiese scocciata e annoiata, sorpassando di poco il suo amico che comunque era del tutto assente.
    Di tutta risposta comunque ricevette un ringhi che lei tradusse come un no.
    Oddio... nel frattempo il ragazzo cadde a terra, percorso da chissà quali dolori che gli provocavano forti spasmi.
    Tieni duro Dean... non voglio morire in questo posto da schifo pensò schifata mentre valutava le scelte da fare.
    Se torno indietro non avrò ne l'ingrediente ne ho la possibilità di rimanere in vita... se combatto posso sia avere la possibilità di prenderlo sia di morire schiattata e poi divorata da questi due e mentre ci rifletteva su, si lasciò invadere da quella sensazione che le pareva così lontana che sembrava che non l'avesse mai provata. Dal suo stomaco sentiva liberarsi un energia che, in un certo senso, la faceva sentire più forte, mentre sulle sue guance apparivano dei segni e tutta la sua persona veniva rivestita da questa sorta di involucro rossastro che, in un certo senso, sembrava una sorta di “armatura”
    Beh, tanto non mi resta che provare... ghignò mentre si scagliava in avanti, la mano ben tesa verso il volto del ragazzo – barra – zombie mettendo in mostra le sie unghie affilate, pronta a sferrare un attacco.



    Riepilogo e calcoli yuki
    Azione gratuita –1: attivazione Jinchuriki lv 1 [costo attivazione (6)]
    Azione di movimento 1 : si scaglia contro il nemico
    Azione offensiva – tecnica lv 1 jinchuriki – artigliata bestiale: [(Velocità(3) + Forza(2)) / 2] = 2,75 consumo (14) danno: 1-4
    Chakra consumato: 6+14= 20
    Chakra rimasto/posseduto: 28/40 + bonus 110 <--- detraggo da qui la tecnica= 99/110
    Ferite subite: 0/15
    Condizioni psico-fisiche: determinata
    Armi rimaste/possedute: tutte, eccetto un kunai
    Distanza dall'avversario: di fronte all'avversario


    Portakunai
    [Prima sacca]

    Tasca 1: ( 3/8 ) Kunai, ( 2/15 ) Shuriken<-oppure-> (2/4) Uchiha Shuriken
    Tasca 2: ( 0/15 ) Makibishi, ( 0/15 ) Spiedi

    [Seconda sacca]

    Tasca 3: ( 2/2 ) Palla di luce, ( 0/4 ) Sigillo esplosivo, ( 2/2 ) Fumogeni
    Tasca 4: ( 10/10 m ) Filo di Nylon, ( 1/5 m ) Bende




  5. .
    Benvenuta :fiore:
  6. .

    Yuki Moriko
    scheda - 15 - Genin




    Pensato Yuki
    parlato yuki
    Parlato Dean



    Cercando di fare meno rumore possibile, la ragazza si muoveva fra i corridoi seguendo la provenienza delle grida terrorizzate.
    Pft, quel ragazzino se non smette di fare tutto questo rumore finirà di sicuro per attirarne altri pensò scocciata la ragazza svoltando l'angolo e entrando in una stanza che aveva tanto l'aria di essere una sala operatoria, notando un un ragazzo sul pavimento circondato da cinque di quegli esseri che cercava di scrollarseli di dosso scalciando, neanche fosse stato un cavallo imbizzarrito.
    Brutti pezzi di cacca... TOGLIETEVI! AHHH!!
    Yuki, cercando di non far rumore, afferrò la prima cosa che le fosse capitato sotto tiro – che poi si era rivelata una asta spezzata, delle dimensioni di una mazza da baseball – e si avvicinò di soppiatto alle cinque figure. Uno di loro sembrò aver percepito la sua presenza, alzando il capo e annusando l'aria, e infatti quello fu il primo ad aver ricevuto una bella “sprangata” alla testa, e questo se prima era, in un certo senso, “sorpreso” beh... adesso era agonizzante a terra.
    Idiota, muoviti e fa qualcosa! Non rimanere lì impalato! Gridò Yuki mentre schivava un ennesimo zombie che le si gettava addosso.
    Dopo che l'idiota si fu ridestato, anche lui aveva seguito l'esempio della ragazza e dopo che si fu messo in piedi afferrò anche lui un oggetto e cominciò a colpire ripetutamente il cranio. Continuarono così, urlando, finché questi non caddero al suolo stremati, alcuni anche con il cranio spappolato.
    Ti ringrazio... annunciò il ragazzo dopo un lungo minuto di silenzio rotto solo dal loro ansimare.
    Il mio nome è Dean... la figura del ragazzo, alta quasi il doppio di lei e che sicuramente non aveva affatto le sembianze di un ragazzino di quattordici anni e al quale aveva attribuito il nome di “idiota che si fa mangiare dagli zombie”, le allungò una mano per presentarsi ma Yuki la ignorò bellamente. La sua sottile antrofobia, che la spingeva a provare una sorta di ribrezzo – invece che paura – verso le persone, si faceva sempre sentire in un modo o nell'altra.
    Dean o meno, per me rimani comunque un idiota, aveva pensato risalendo e analizzando ogni sua parte del corpo con il suo sguardo, indugiando poi sulla sua spalla dove aleggiava un grosso segno. E lei sapeva che quello non era certo il morso di un cane.
    Oh bene, lo sapevo! Facevo meglio a rimanere nel cassonetto dannata me.. borbottò verso se stessa, prendendo una decisione sul da farsi.
    capisco... non posso rischiare di impazzire e di contagiare anche te... uccidimi e tutto sarà più sicuro per te... disse serio e queste parole la fecero bloccare dal muoversi.
    Beh, a pensarci bene quella era la scelta più giusta da fare.. pensò estraendo senza riflettere un kunai dal suo porta kunai, ben legato alla sua gamba e puntandolo al cuore.
    Vai Yuki, fallo per la missione... diventerà una mia vagante se non lo fermi adesso si incoraggiò la ragazza, stringendo la presa sull'arma e puntandogliela al petto
    Tre... due... uno... ma invece che imprimere forza sull'arma, sospirò insoddisfatta in un certo senso, e riposò il kunai nel borsello.
    Andiamo, non ho voglia di stare tutto il tempo qui in balia di quei cosi... e sappi che se vedo qualcosa di strano, non sarò così clemente. Quindi vedi di resistere, idiota sbottò incamminandosi verso l'uscita mentre il ragazzo interdetto si apprestava a raccogliere tutte le sue cose.

    **



    Tutto sommato la “corsa” verso il pronto soccorso non era andata così male. Yuki, momenti prima, aveva indotto la maggior parte degli zombie ad andare via e a cercarla, questo in un certo senso aveva spianato la strada, lasciando solo qualche mostriciattolo in giro per i corridoi a gironzolare. Ma erano riusciti ad evitarli senza attirare troppo l'attenzione mentre quelli che si accorgevano della loro presenza venivano semplicemente abbattuti da una freccia scagliata in modo preciso alla testa di questi. Fortunatamente.
    Mentre si muovevano, Yuki si accorse anche della donna che prima aveva deliberatamente gettato al suolo per scappare. Certo era ancora dispiaciuta, ma comunque ciò la aveva aiutata a scappare quindi non se ne pentiva più di tanto.
    Entrambi scavalcarono la donna senza calpestarla e poi si diressero verso il pronto soccorso.
    Da questa parte sussurrò Yuki, dirigendosi verso la porta che lei stesso aveva lasciato aperta e notando che all'interno vi si trovavano cinque zombie, i quali parevano si stessero spartendo un arto umano. Avrebbe dovuto schifarla quella scena, ma ormai ne aveva viste così tante che non riusciva a rimanere stupita.
    Se facciamo silenzio non dovr... le parole le morirono in gola mentre qualcuno aveva afferrato, non solo lei ma anche Dean per il collo e dopo averli sollevati da terra li aveva scaraventati in avanti.
    Stai bene ? Chiese il ragazzo e Yuki annuì, sollevando lo sguardo sulla figura che li aveva presi impreparati. Davanti ai suoi occhi, con un metro e ottanta di pura paura e follia, si ergeva la donna che fino ad un secondo prima era riversata sul pavimento.
    Dannazione! Dean dobbiamo combattere, qualunque cosa accada: NON. FARTI. MORDERE gridò la ragazza sollevandosi e guardandosi intorno.
    Yuki si guardò intorno, notando due zombie dirigersi verso di lei e altri due verso di Dean il quale sembrava completamente intontito dalla situazione. Probabilmente non aveva mai combattuto a giudicare dalla sua espressione e forse era a causa di ciò che non riuscì a schivare il suo attacco.
    Cavolo, svegliati bamboccio o siamo morti! Gridò la ragazza, schivando fluentemente i due zombie saltando all'indietro.
    Nel frattempo il ragazzo sembrò essersi ridestato da quella sorta di coma a occhi aperti e dopo aver preso una freccia e, dopo aver imprecato per il dolore, ne aveva scoccata una nella direzione della testa di una di loro.
    Yuki dall'altro lato, dopo aver schivato il colpo aveva composto dei sigilli e dopo aver preso un bel respiro, soffiò una ventata di fuoco in direzione dei due avventati che avevano avuto il coraggio di lanciarsi contro di lei.
    Ehi tu, attenta! Gridò Dean, ma poi fu proprio sballottata da quest'ultimo, che l'aveva spintonata via in modo che non beccasse quello che doveva essere un pugno.
    Dean! Tutto apposto? Chiese, guardando il ragazzo che aveva cercato di parare quel pugno al suo posto. Quest'ultimo la guardo di rimano accennando un sorriso e annuendo, balzando all'indietro.
    Yuki indurì lo sguardo, segno che probabilmente stava iniziando a fare sul serio.
    Non sono una ragazzina che non sa difendersi grugnì, afferrando un kunai dalla sua borsa e lanciandolo nella direzione di quella sottospecie di donna che, secondo i suoi gusti, aveva osato un po' troppo.


    Riepilogo e calcoli Dean
    Non schiva il morso degli zombie, quindi: danno 8
    Azione offensiva - attacco semplice 1 con armi da lancio: [Velocità arma(2,5)+forza(3)]/2= 2,75 danno 1-3 (non so che danno fanno arco e frecce quindi ho messo quella per i kunai)
    Azione di movimento 1: metri percorribili --- 18---- si muove verso Yuki di 3 metri--- 15/18
    Azione gratuita: spinge yuki
    Azione non offensiva – parata semplice: [Resistenza(3)+riflessi(3)]/2= 3 ---> danno dimezzato
    Chakra consumato: //
    Chakra rimasto/posseduto: 40/40
    Ferite subite: 8= 8/20
    Condizioni psico-fisiche: spaventato e stressato
    Armi rimaste/possedute: arco e frecce
    Farmaci rimasti/posseduti: Da inserire nel riepilogo solo se si detiene in scheda un porta farmaci. La spiegazione del funzionamento di questa voce è la stessa fornita per "armi rimaste/possedute".
    Posizione del PG: nella sala d'aspetto
    Distanza dall'avversario:di fronte alla donna demone


    Riepilogo e calcoli yuki
    Azione non offensiva – schivata semplice 1: [Velocità(3)+riflessi(2)]/2=2,5 --- schivo i morsi
    Azione offensiva1 – tecnica energia gialla – palla di fuoco suprema: [Velocità (3)+destrezza(3)]/2= 3 --- consumo=6. Danno 1-4
    Azione offensiva2 – attacco arma con arma da lancio: [Velocità arma(2.5)+forza(2)]/2= 2,25
    Chakra consumato: 6
    Chakra rimasto/posseduto: 34/40
    Ferite subite: 0/15
    Condizioni psico-fisiche: arrabbiata e stressata
    Armi rimaste/possedute: tutte, eccetto un kunai
    Distanza dall'avversario:di latalla o donna demone


    Portakunai
    [Prima sacca]

    Tasca 1: ( 3/8 ) Kunai, ( 2/15 ) Shuriken<-oppure-> (2/4) Uchiha Shuriken
    Tasca 2: ( 0/15 ) Makibishi, ( 0/15 ) Spiedi

    [Seconda sacca]

    Tasca 3: ( 2/2 ) Palla di luce, ( 0/4 ) Sigillo esplosivo, ( 2/2 ) Fumogeni
    Tasca 4: ( 10/10 m ) Filo di Nylon, ( 1/5 m ) Bende



    yypLX



    Edited by Byakko - 8/3/2015, 20:40
  7. .

    Yuki Moriko
    scheda - 15 - Genin



    Parlato Yuki
    Pensato Yuki
    Ragazzo


    Dannazione, ci mancava solo questo... pensò leggermente avvilita, strizzando gli occhi cercando di abituare la sua vista alla poca luce. A quanto pareva il generatore elettrico principale aveva ceduto, probabilmente qualche fusibile era andato e ciò aveva attivato quello di emergenza. Sta di fatto che illuminava un benedetto nulla.
    Quegli idioti mi hanno lasciato indietro, teste di rapa borbottò tirandosi su le maniche della sua maglia, prendendo a camminare verso il pronto soccorso. Il corridoio che stava percorrendo era veramente buio, solo alcuni neon – muniti di autonomia – le garantivano un minimo di luce per permetterle di andare verso la direzione giusta e soprattutto di non farla sbattere contro gli oggetti lasciati sparsi nei corridoi. Si potevano trovare dalle barelle agli in vitri, lenzuola sparse ovunque e Kami-sama solo sapeva a cosa corrispondevano le macchie di colore amaranto e scarlatto residue sul pavimento, sulle mura e, purtroppo, anche sotto le suole delle sue scarpe.
    Fu colpita soprattutto dai numerosi corpi che si riversavano ovunque, alcuni persino ancora attaccati ad apparecchi che li mantenevano in vita.
    Ogni corridoio era riverso in quelle condizioni e se non ci fosse stata lo sgradevole odore di sangue, avrebbe anche potuto fare quella “scampagnata” alla ricerca del gh34 con più serenità.
    Eppure c'era una strana sensazione di ansia che le attanagliava lo stomaco da farla scattare ad ogni minimo rumore.
    Facevo meglio a starmene a casa... pensò Yuki, mentre i suoi passi rimbombavano fra le mura, fino ad arrivare – dopo un tempo che le parve interminabile, davanti alle porte del pronto soccorso, stranamente quella porta pareva più intatta di tutte le altre – anche perché quelle lì le aveva trovate completamente scardinate, vetri rotti e pomelli sparsi un po' ovunque.
    Si avvicinò alla porta scorrevole e con un gesto piuttosto semplice la aprì, facendola scorrere verso destra.
    Quello che le si presentò davanti la fece immobilizzare sul posto la ragazza dai lunghi capelli bianchi: davanti ai suoi occhi, all'interno della sala d'aspetto – e che in quel momento aveva proprio un aspetto terrificante – quaranta corpi si muovevano lentamente senza uno logica precisa, grugnendo e emettendo versi che sicuramente non appartenevano a nessun umano. Una parte riusciva a riconoscerli, non nome e cognome questo è certo, ma la divisa da ninja medico non le era sfuggita, così come quelle dei ninja e i lunghi camici da pazienti.
    Cosa diav...? le parole le scivolarono fuori dalle labbra incontrollate, per affievolirsi poi neanche alla fine, quando i capi delle persone si sollevarono. Alcuni di loro iniziarono ad inspirare profondamente l'aria circostante, inclinando il capo, come se sentissero degli odori nuovi. Fu quello scatto da parte di quelle “cose” che Yuki poté notare il liquido rosso cremisi intorno alle labbra, alcune macchie gli dipingevano abiti e altre parti del corpo.
    Un conato di vomito le risalì su per la gola mentre un impulso dettato dal suo istinto di autoconservazione le fece azzardare un passo all'indietro. Non era neanche stata tanto rumorosa ma loro, come se condividessero da un solo pensiero fecero scattare le loro teste nella sua direzione e non appena la video cominciarono ad avanzare verso di lei.
    Oh no, no, no, no, no balbettò, notando solo allora che solo in quella stanza erano racchiuse quasi quaranta persone.
    Fece per voltarsi, rischiò anche di perdere l'equilibrio e di cadere su dei vetri rotti ma, all'ultimo secondo, si ridestò per poi ingranare la quinta e correre più veloce possibile.
    Non sapeva precisamente dove stava correndo, si era ritrovata persino a rovesciare dietro di se qualunque tipo di oggetto avesse trovato sul suo cammino. Per rallentarli aveva, e questo l'aveva persino fatta sentire un po' in colpa, rovesciato anche una barella con sopra un paziente.
    Se un giorno verrai mai a saperlo, perdonami pensò col fiatone, salendo una rampa di scale a due scalini alla volta e per questo affaticandosi più del normale. Una volta salita si ritrovò probabilmente in un altro reparto, questo, a giudicare dalle condizioni un po' meno disastrose, sarà stato scarsamente “frequentato” da quelli che normalmente avrebbe definito zombie.
    Non immaginavo, però, che potessero correre in questo modo continuò guardandosi introno per una possibile via di fuga. L'unica cosa che aveva a disposizione solo un enorme cassonetto dell'immondizia.
    La ragazza deglutì, mandando giù il groppo che aveva in gola, e con il cuore che le batteva a mille e senza indugiare più di tanto si gettò nel cassonetto atterrando su un tappeto di rifiuti. E dovette ringraziare il buio, che non le permetteva di vedere il contenuto su cui si trovava, ma soprattutto che non le aveva fatto rigettare il suo pranzo. Tuttavia l'odore non era esattamente dei migliori.
    Ansimando si toccò nervosamente le tasche e da una di esse estrasse una piccola fiala e la strinse al petto, chiudendo gli occhi e cercando di calmare il respiro.
    Ricorda cosa ha detto il ninja medico, questa è solo in caso di bisogno. Siamo gli unici qui, serve il gh34, e questa non va sprecata. Si ripeté mentalmente, e nel frattempo il rumore dei passi si faceva sempre più distante.
    A quanto pare, sono riuscita a scamparla sospirò, lasciandosi andare sulla montagna di rifiuti, e la malsana idea di starsene lì ad aspettare che qualcuno – specialmente qualche ninja con i sensi di colpa per aver mandato dei teenagers in pasto ai cannibali. Però, il pensiero che nessuno li avrebbe soccorsi la fece scattare a sedere.
    Oh, devono solo azzardarsi a lasciarci in balia di 'sti cosi! Borbottò pronta per mettersi comoda ma quando aveva trovato la giusta posizione, un urlo terrorizzato la fece sobbalzare e finì anche per colpire il coperchio.
    NO... NO!!!! STAMMI LONTANO BRUTTO MOSTRO! A giudicare dalla voce, poteva avere la sua stessa età, ma più che preoccupata per l'urlo, era impegna a massaggiarsi il capo con la mano.
    Ouch, disgraziato! Se mi esce il bernoccolo, mi senti pensò massaggiandosi le tempie. Ormai aveva capito che li fuori non c'era più nulla di sicuro, chi si trovava all'esterno era in balia di gente fuori di testa. Probabilmente della persona che ha emesso l'urlo non era rimasto più nulla.
    Eppure se con questi pensieri cercava di auto convincersi che non ne valeva la pena rischiare le penne in quel modo stupido, c'era una parte di lei, anche se piccola e insignificante, che scalpitava.
    Con un gesto lento sollevò il coperchio del cassonetto in modo da farle vedere il luogo vuoto. Una volta accertatasi che nessuno di quelli si trovasse nelle vicinanze, uscì da esso con un balzo.
    Ti prego, fa che non ti sia fatto incastrare da uno di quei cosi, perché con quello che mi stai facendo rischiare, l'unica che ha il diritto di ucciderti sono io sbottò scocciata, leggermente seccata contro quella parte di lei buona e altruista – forse un po' troppo – mentre silenziosamente si dirigeva verso il luogo in cui era stato scaturito l'urlo



  8. .

    Yuki Moriko
    scheda - 15 - Genin



    Pensato Yuki
    Parlato Yuki
    Parlato guardia
    Parlato Hokage
    Parlato Chunin
    Altro ninja


    Quando la porta si spalancò del tutto, Yuki poté notare quante persone stessero nell'ufficio dell'Hokage, alcuni li aveva visti in accademia altri invece parevano nettamente più grandi – probabilmente Chunin e Jonin. Inoltre un paio di loro erano vestiti in modo strano, ed erano decisamente troppo anziani per essere tipi d'azione.
    Consiglieri? La faccenda deve essere più grave del previsto pensò entrando silenziosamente all'interno dell'ufficio, e solo allora si accorse di come riuscivano ad occuparlo tutto, il che era quasi un'impresa impossibile dato che era veramente grande, forse più grande della sua camera e cucina messe insieme.
    Come se non volesse essere vista, Yuki entrò in punta di piedi all'interno della camera sia con l'intenzione di non dare nell'occhio, ne tanto meno di essere avvicinata da qualcuno, per questo si piazzò nel primo angolo liberò che trovò, in silenzio ma con le orecchie ben tirate.
    Si può sapere cosa sta succedendo signore? Domandò un ragazzo, a giudicare dalla sua divisa doveva essere un Chunin, leggermente alterato. Forse tutto quel tenere all'oscuro lo faceva innervosire ancora di più. Non aveva tirato ad indovinare, anche lei si sentiva in quello stesso modo.
    Hokage-sama lo Hanno trovato... stava massacrando un intera famiglia di cinghiali a morsi... Hanno dovuto abbatterlo e distruggere il suo corpo, il fatto è che il suo copri fronte abbiamo scoperto che era un falso... non era un ninja di Kumo esclamò un uomo, irrompendo all'interno dell'ufficio, facendo voltare tutti nella sua direzione. Le sue parole fecero trasalire tutti i presenti, alcuni perfino sbiancarono, mentre Yuki si ritrovò a sopprimere un conato di vomito.
    Che schifo... pensò deglutendo mentre l'Hokage aveva preso a camminare avanti e indietro, probabilmente stava decidendo sul da farsi.
    Maledizione... e allora chi era... quindi la quarantena è inutile, se lui era infetto e ha abbandonato il villaggio chissà con quanti animali e persone è venuto in contatto, i ninja che lo hanno trovato sono stati isolati?
    Il ninja annuì e con il capo chino uscì dall'ufficio, abbandonando il capo del villaggio ai suoi pensieri, decisamente non così felici, poi si lasciò cadere sulla sua poltrona, mentre un gruppo di consiglieri e ninja medici lo accerchiò. Iniziarono a parlottare fittamente tra di loro, mentre tutti gli altri furono lasciati in disparte, fin quando l'Hokage non si alzò chiedendo tutti di seguirlo fuori. Tutti seguirono le direttive, e quel corridoio che fino ad un momento prima le era sembrato così largo adesso pareva più una scatola per sardine, tanto quanti ne erano.
    Ragazzi so che molti di voi sono semplici Genin disse il capo villaggio avanzando attraverso un strada fatta di ciottoli. Yuki la riconobbe subito, quella strada avrebbe portato all'ospedale. Quando era ancora una bambina e le capitava di farsi male, il padre super apprensivo non esitava a mettersela in spalle come un sacco di patate e a percorrere quella strada a grandi falcate. A volte capitava che lui inciampasse nei suoi stessi piedi – nonostante fosse un ninja qualificato, abile e forte – finendo per aggravare ancora di più la situazione.
    Ma la situazione è più grave del previsto, se avete visto lo scontro sapete anche che un ninja che si è spacciato per un ninja di Kumo ha fronteggiato un ninja di Konoha e lo ha sconfitto apparentemente senza fare nulla già come dimenticare quell'avvenimento accaduto si e no qualche ora prima. Yuki subito rizzò le orecchie e allungò la testa, più che altro per vedere se le sue supposizioni fatte precedentemente fossero esatte.
    il fatto è che un ora dopo il ninja di Konoha si sia svegliato e abbia ucciso a morsi uno dei medici, il medico è stato portato via ma dopo un ora si è svegliato uccidendo 3 persone che a loro volta si sono risvegliate e hanno ucciso altre persone...
    Se solo non ci avesse convocati qui, penserei che si trattasse di una barzelletta uscita male pensò Yuki stirando leggermente le sue labbra in un sorrisino. Uscito male, a dirla tutta, sarà stata forse l'ansia o che altro, ma non riusciva a prendere sul serio la situazione. Forse il pensiero di alcuni cannibali in giro per la città non la eccitava parecchio.
    Se non lo avete capito abbiamo a che fare con un epidemia bella e buona, la zona attorno all'ospedale è stata evacuata e chiusa con delle tecniche di sigillo, nessuno può entrare o uscire... secondo il dottor Yuki per venire infettati bisogna entrare in contatto con il sangue delle persone infette e ha anche una cura già pronta per eliminare gli effetti del virus...il problema è che l'ingrediente fondamentale chiamato gh34 si trova proprio nell'ospedale in quarantena...
    Ti prego fa che non sia quello che penso, ti prego fa che non sia quello che pens...
    Ho una missione per tutti voi, non mi sento di valutarla di grado alto in fondo sono solo una decina di persone però dovrete portarla a termine
    Come non detto borbottò la ragazza, incrociando le braccia sotto il seno leggermente contrariata da tutto ciò.
    Rischio di essere uccisa a morsi, o di diventare una che uccide a morsi, e questa non viene valutata neanche come grado superiore? Bah... pensò con un sopracciglio inarcato, per poi spostare il suo sguardo sull'edificio che si vedeva in lontananza.. Era enorme ma, al tempo stesso, terrificante.
    Ognuno di voi dovrà entrare in una porta o finestra dell'ospedale e raggiungere il seminterrato dell'ospedale, recuperare il gh34 e tornare indietro... i ninja che controllano il sigillo vi faranno passare, naturalmente anche io entrerò nel capo ma non mi è permesso spingermi oltre da questi due bambocci qui...
    In una situazione del genere non possiamo permetterci di perdere l'Hokage... se i grandi villaggi sapessero di questa urgenza e decidessero di attaccarci uno come lei è essenziale Hokage.. disse con tono risoluto, un tono che non ammetteva repliche una delle – tante – guardie che lo scortava.
    Silenzio... siamo arrivati...
    Un muro trasparente si ergeva davanti ai loro occhi, inginocchiato davanti a questa sorta di muro, un uomo lavorava in modo da tenerlo attivo, così che nessuno avesse potuto entrare o usicire. Da vicino l'edificio era ancora più spaventoso. Era tetro e inoltre non c'era nessuno, insomma un'ospedale avrebbe dovuto infondere sicurezza e non ansia e paura come stava succedendo in quel momento. Yuki notò che anche sul viso degli altri Genin era dipinta una smorfia di terrore, era riuscito a vedere anche alcuni di questi rabbrividire.
    Come darli torto, il solo pensiero di diventare simili a delle bestie prive di cervello mi fa ribrezzo pensò schifata la ragazza, immaginandosi nelle vesti di orango tango con la rabbia.
    No, col cavolo, guarda...
    Ora potete entrare via...
    A quelle parole il muro parve vacillare. Era stata tutta questione di secondi, un minuto prima era davanti a quella barriera, con dei brividi che le percorrevano la spina dorsale e un minuto dopo si era ritrovata a correre verso l'edificio, nonostante la voglia di abbandonare e tutto premeva contro tutto il suo corpo.
    L'aria era secca, l'unico rumore che sentiva era quello del suo respiro affannato e lo scalpitio dei passi che si muovevano veloci. Alcuni Genin la superarono, correndo velocemente in avanti e lasciandola indietro.
    Quando si arrestò, si piegò sulle ginocchia a riprendere fiato. Tossicchiò anche un po', a causa della gola secca.
    Dannazione, quanto corrono quei babbuini pensò arrabbiata rimettendosi in posizione eretta e solo allora si accorse che aveva corso così tanto da arrivare in un corridoio senza ombra di luce.
    Uhm, ragazzi, siete ancora qui?



    Scusa il ritardo :fiore: c.c



  9. .

    Yuki Moriko
    scheda - Yellow - Genin


    Uomo
    Pensato Yuki
    Parlato Yuki


    Doveva essere sincera, aveva sempre odiato i posti troppi affollati. Diciamo che non gradiva la presenza di persone, in generale. Non sapeva bene quale fosse di preciso il motivo che l'aveva spinta ad avere un tale atteggiamento, forse perché aveva sempre vissuto lontano dal contatto del calore umano – infatti, sua nonna, di umano non aveva un bel ninente – vivendo soprattutto immersa nella natura. In poche parole, riusciva ad avere un dialogo decisamente più aperto con un albero che con un coetaneo, che a dirla tutta lei li definiva “stupidi” per antonomasia.
    Eppure, l'unica stupida – ma soprattutto incoerente – in quel momento era lei che, nonostante odiasse i luoghi colmi di vita, si era lasciata trascinare, spinta dalla propria curiosità, in quella specie di arena traboccante di gente. Dulcis in fundo, poi, si era ritrovata schiacciata in avanti, tra un grosso – e con ciò intendeva dire veramente grosso! - omone, che mangiucchiava qualche cibo unto e pieno di calorie, e tutto sudato, che tra l'altro le stava appiccicata come una calamita al frigo, mentre la sua sinistra era completamente occupata da un piccolo, insopportabile e maleducato marmocchio che non faceva altro che piagnucolare. Inoltre, appena suo padre – che lo aveva portato lì perché, testuali parole, “Un giorno combatterai qui” - distoglieva lo sguardo, questi prendeva a tirarle delle ciocche di capelli. Ma Yuki doveva assolutamente mantenere la calma, pestare un bambino sicuramente non avrebbe valorizzato la sua immagine, che di per sé già era precaria.
    Se uscirò illesa da qui, giuro che non metterò mai più piede in un posto del genere aveva pensato spintonata poi in avanti da qualcuno, ritrovandosi attaccata alla ringhiera verde. Solo in quel momento si rese conto di quanta gente c'era, effettivamente: riuscì a scorgere tra l'enorme folla diversi tipi di coprifronte, risaltavano soprattutto quelli di Suna e Kumo, probabilmente erano persone che erano state scartate e che, soddisfatte o meno della loro prestazione, si erano accinte a gustarsi lo spettacolo, uno degli incontri più avvincenti che avesse mai potuto vedere.
    Si trattava di due ragazzi di cui le sfuggivano i nomi – non che questi siano di vitale importanza, anzi non le importava. Uno di questi era di Konoha, lo aveva intravisto qualche volta mentre girovagava per le strade, costretta da usa nonna per delle commissioni. L'altro invece, a giudicare dal coprifronte, doveva essere un genin di Kumo. Se doveva essere sincera, quei due a primo impatto non le erano sembrati nulla di che: il primo, di Konoha, non sembrava un tipo propriamente sveglio. Ad essere sinceri, sembrava uno di quei tipi caduti dalla carrozzella da bambini, avete presente no? Uno di quelli che sembra aver preso una bella botta in testa, con un espressione da ebete irreversibile; Quello di Kumo, invece, era il suo esatto contrario: sembrava uscito da una di quelle gang da strapazzo, il ghigno stampato sul viso e una cicatrice che gli attraversava il viso. Anche lui, secondo Yuki, aveva un'espressione da ebete.
    Che lo scontro abbia inizioooo!!!
    Ovviamente, nonostante quell'aspetto da idioti, dovette ammettere che i loro stile di combattimento non era minimamente specchiato dalla loro immagine, per questo si dovette ricredere. E lei odiava ricredersi, su qualunque cosa.
    Quei due si muovevano con così tanta grazia, grazia che poteva essere percepita solo da un ninja, che sembrava che non si sfiorassero neanche, ma dai rantolii sommessi di dolore poteva solo immaginare quanto, entrambi, soffrissero. Inoltre era uno stile di combattimento che, a dirla tutta, lei stessa invidiava. Quelli non erano colpi sferrati a caso, c'era un nesso logico per ogni minima cosa, persino un movimento, e Yuki si sentì quasi gelosa di non essere a loro livello. Quei due sembravano essere legati entrambi da un medesimo filo invisibile, capaci di portarli su una stessa lunghezza d'onda, ma era questo stesso filo che permetteva ad entrambi di schivare gli attacchi. Appena uno di loro si muoveva, dall'altra parte il filo oscillava mostrando all'altro un la sua prossima mossa.
    E forse è stato proprio a causa di questo che quella battaglia era andata avanti per quasi un ora, ma nonostante questo erano tutti rimasti col fiato sospeso e immobili come se qualunque rumore avesse potuto disturbare quell'atmosfera.
    Poi accadde improvvisamente: il ragazzo che lei aveva definito apertamente un'ebete, s'inginocchiò prima di cadere al suolo, privo di conoscenza mentre il suo avversario aveva stampato in viso un ghigno.
    Ma cosa diav...? Che mi sia distratta e non ho visto l'attacco avversario? Pensò sgranando gli occhi, mentre lo stadio scoppiava in un boato che fece tremare il suolo. Dietro di lei c'era chi spintonava, curioso di sapere cosa fosse successo e forse fu pure per quello che si ritrovò completamente attaccata alla ringhiera – evitiamo di dire che ce l'avevano scaraventata contro, provocandole anche un rantolio di dolore – mentre tutta quella gente era completamente riversa su di lei.
    Cominciarono a partire una serie di proteste, mentre muniti di barella facevano irruzione sul campo due medici e uno di questi, dopo avere scosso la testa e aver fatto un cenno al collega che lo aiutò a posizionare il corpo sulla barella lo portò via.
    lo scontro termina qui scusate ... io non so che dire...
    Eh come? Ho scavalcato una recinzione – questo perché la seccava a morte di fare la fila, ma non aveva avuto problemi a trasgredire, avendo notato dal principio una strana mancanza di sicurezza – schiacciata contro persone sudate, infastidita da un bambino... per nulla? Pensò stizzita e a quanto pare non era l'unica. Si erano sollevati versi di disapprovazione praticamente ovunque, mentre le persone si apprestavano a lasciare l'arena e gli abitanti di Konoha avevano tutti il morale sotto i piedi.
    Decise di attendere che l'arena si fosse svuotata, prima di andare via. Non ci pensava neanche a mettere di nuovo piede in quella marmaglia. Avrebbe sicuramente perso le staffe.

    **



    Quando uscì dall'arena stava ancora rimuginando sul fatto accaduto. Non che le toccasse più di tanto che quell'imbecille si fosse fatto mettere al tappeto da uno di Kumo ma... la circostanza era troppo strana.
    Sono stata attenta tutto il tempo, impossibile che nel momento in cui abbia battuto le palpebre lo abbia colpito così forte da farlo perdere i sensi pensò, arricciando il naso e percorrendo il vialetto che l'avrebbe portata in casa. La vecchia avrebbe dovuto essere fuori, quindi avrebbe potuto godersi il pranzo appieno.
    Però è piuttosto strana la cosa. Da qualunque aspetto la si voglia guardare, questa non ha nessun senso logico, bah forse sono solo filmini mentali quelli che sto facendo pensò chiudendosi la porta alle spalle, sfilandosi gli scarponcini da trekking, assaporando in tutto e per tutto l'assenza della megera.
    Ah, potrei quasi abituarmici sospirò estasiata dirigendosi in cucina e prendendo dalla credenza una pentola qualsiasi.
    Ma ora veniamo alle questioni importanti: come cavolo si scaldano gli onigiri?

    **



    Era passata uno ora all'incirca, e chissà come era riuscita a riscaldare quello che avrebbe dovuto essere il suo pranzo. Certo, quelli che erano una volta triangolini di riso si erano trasformati in una poltiglia inguardabile ma... il sapore era quello che contava, no?
    Stava per portare il riso alle labbra quando improvvisamente uno schiocco secco – segno che qualcuno aveva bussato alla porta – le fece cadere le bacchette dalla mano.
    Neanche un pranzo in pace posso avere?! Pensò stizzita, alzandosi da tavolo e dirigendosi all'entrata.
    Spero per te tu abbia un motivo valido per essere venuto sin qui, disturbandomi nell'ora cruciale aveva borbottato poggiando la mano sul pomello ma quando spalancò la porta, non c'era nessuno.
    Che scherzo infantile sbottò accigliata, accingendosi per chiudere la porta ma poi l'occhio le cadde sull'uscio, dove era posata in bella mostra una lettera dal marchio inconfondibile.

    **



    Quando aveva letto che l'Hokage richiedeva ancora i suoi, chiamiamoli così, “servigi” non aveva esitato un minuto, anzi aveva persino lasciato il piatto sul tavolo e si era diretta di corsa verso l'edificio in cui risiedeva l'ufficio dell'Hokage.
    Da quando era accaduto quel fattaccio, non l'aveva ancora chiamata, neanche per portare a spasso il cane di qualcuno, e questo aveva messo in discussione il futuro di Yuki come kunoichi. Diciamo che l'aveva fatta struggere davvero tanto il non essere stata ancora chiamata.
    Basta pensare. Non partire col presupposto che entri in azione. Sei pur sempre un Jinchuriki, devi mettere in primo piano la tua incolumità, quella del bijuu e quella delle persone di Konoha si era detta entrando nell'edificio e guardandosi intorno. Non c'era nessuno a cui chiedere informazioni.
    Va beh, entrerò lo stesso aveva pensato salendo velocemente le scale per poi arrivare di fronte all'ufficio dell'Hokage e bussare alla porta.
    E' permesso? Chiese, prima di fare leva sulla maniglia e spalancare la porta

    yypLX



    Edited by Byakko - 18/2/2015, 00:59
  10. .
    Ahw, un altro Konohaniano! :fiore:
    Benvenuto :beer:
  11. .
    Benvenuto :fiore:
  12. .
    Benvenuto/a :fiore:
  13. .
    Benvenuto :fiore:
  14. .
    Benvenuto :fiore:
  15. .
    name: Yuki ■surname: Moriko ■age: 16 ■sex: Female ■grade: Genin ■energy: Green

    Da come le aveva sempre raccontato sua nonna, lei nacque in un giorno di neve, uno dei più rigidi dell'inverno per l'esattezza, e forse fu proprio per questo - oltre all'aggiunta dei capelli bianchi che le fu dato quel nome che, a quanto pareva, significava Neve. La loro casa si trovava al confine del villaggio di Konhoa, e fu proprio in quella casa di legno delimitata da un boschetto che il parto avvenne e dove, disgraziatamente, sua madre venne a mancare . o almeno così le era stato raccontato.
    Da allora suo padre cercava di fare il possibile, assumendo il ruolo di madre che - a dirla tutta - gli riusciva veramente male e, appena ebbe compiuto l'età di sette anni - età minima perché avesse potuto capire anche il più elementare dei concetti - le fu spiegata tutta la storia. Niente segreti, niente tabù, cosicché avesse potuto crescere sana e senza corruzioni d'animo come odio verso se stessa o rancore. Inutile che una bambina provasse ciò per se stessa, se poi nessuno ce l'aveva con lei. Persino suo padre, il quale aveva perso la sua donna amata, considerava il sacrificio della sua donna utile affinché il frutto del loro amore potesse vivere. Comunque, all'età di sette anni le venne raccontata tutta la storia della sua nascita, di sua madre, del villaggio e di qualunque altra cosa, ricevendo una rigida base di regole strutturate sulla buona educazione e il rispetto verso i superiori. E dopo che lei ebbe appreso ciò, suo padre ritenne opportuno riprendere servizio, ma stavolta non si trattava più di partecipare a missione a notte fonda ma di prestare un servizio militare fisso, ora che sua figlia avrebbe potuto badare a se stessa, con ovviamente un aiuto da parte di sua nonna. Yuki non aveva mai fatto capricci per ciò o protestato perché suo padre volesse – o preferisse – continuare la sua vita da guerriero ninja. Lo aveva accettato, ed anche con enorme entusiasmo: avrebbe preferito di gran lungo che suo padre inseguisse il suo desiderio di proteggere ciò che gli stesse più a cuore: sua figlia, la sua famiglia, il suo villaggio. Quando suo padre era via, Yuki passava il suo tempo a curiosare in giro. Camminava spesso scalza, brutta abitudine che aveva da quando ne aveva memoria, perché adorava sentire la fresca sensazione di rugiada sotto le piante dei piedi e di curiosare in giro finché non fosse arrivata l'ora del pranzo. Era una tipa silenziosa, a cui piaceva notare le stranezze del mondo – possibilmente da una lunga distanza, penzolante da qualche ramo, e semi-nascosta da dei cespugli. Preferiva di gran lunga passare il suo tempo libero in compagnia di un piacevole silenzio che essere costretta da sua nonna a fare faccende domestiche. Quest'ultima infatti credeva che la vita da guerrieri non fosse fatta per le ragazze, le quali avrebbero dovuto solo accingersi ad essere brave mogli, madri e donne di casa. Secondo Yuki quelle di sua nonna erano tutte parole sprecate, buttate al vento. Voleva allenarsi, lei, seguire le orme del padre e della madre, viaggiare, ma soprattutto proteggere ciò che le apparteneva. Ma se non sapeva neanche difendere se stessa, come avrebbe potuto difendere gli altri? Ecco, era quello che lei definiva avere belle intenzioni, ma averle non sarebbe comunque valso a nulla se non si passavano ai fatti. E beh, quella era tutta un altra cosa. Doveva essere sincera, forse le piaceva più l'idea di dover combattere che combattere veramente. Aveva visto alcune volte suo padre allenarsi e ne era rimasta completamente rapita: lo vedeva muoversi agile e sinuoso, morbido come una piuma, facendo sembrare anche il più difficili degli attacchi uno scherzo da ragazzi. Dando una speranza anche al più goffo e senza stoffa dei ninja, quindi anche a sua figlia di sette anni.
    All'età di 12, dopo che ebbe appreso che la forza fisica non andava certamente a suo favore, decise che doveva ripiegare su altro, come l'astuzia e l'intelligenza e quelle cose di certo non le mancavano. Per quell'età, era una ragazzina davvero sveglia e scaltra. Riusciva, come prima cosa, ad usare bene le parole, a rigirare concetti e soprattutto a riflettere cosa che una bambina non sarebbe riuscita a fare. Poi, se ci si metteva, poteva diventare davvero, come dire, invisibile. Ovviamente non in senso letterario, sia chiaro, ma se voleva riusciva ad essere veramente furtiva e silenziosa. Avrebbe potuto passarvi accanto e non ve ne sareste accorti.Non è un caso che prediligesse, anche se mai ne aveva preso pare, a combattimenti a grande distanza. Questo avrebbe potuto far riflettere bene sulla situazione, raccogliere informazioni e creare in pochi minuti una strategia che, se anche non avesse portato alla vittoria, sarebbe potuta servire per non rimetterci le penne. Nello stesso anno in cui compì 15 anni, a lei e a sua nonna fu annunciata la scomparsa di loro padre e figlio durante una missione. Il corpo, non fu mai ritrovato, quindi si sospettò di un rapimento. Alcune malelingue iniziarono anche a spargere voci le quali sospettavano che fosse diventato un Mukenin. Yuki continuò a negare ciò, continuando a pensare che sia ancora prigioniero, e questa sua convinzione l'aveva spinta a fare richiesta per entrare in accademia. Voleva diventare più forte, così da poter salvare suo padre e riportarlo a Konoha sano e salvo. Avrebbe anche giocato in modo poco pulito, se fosse stato necessario.
    «Quelli che non hanno paura sono quelli che muoiono per primi»

    Aspetto Fisico

    Yuki si presenta come una qualunque altra ragazza, ad eccezione dei suoi capelli bianchi lunghi quasi fino al fondoschiena – ereditati probabilmente dai nonni materni, dato che entrambi i genitori avevano colori di capigliatura totalmente fuori dalla scala del bianco.
    Abbastanza alta per una ragazza, precisamente un metro e settantasei, gambe lunghe e slanciate ed un fisico snello e asciutto. I suo occhi sono piccoli e leggermente a mandorla, color ambra, decorate con ciglia lunghe e folte. Le labbra sono sottili mentre la sua carnagione ha un colore chiaro.

    Aspetto Psicologico

    Questo aspetto di lei è forse quello il più interessante. Si può definire, che ci crediate o meno, un adolescente affatto complicata, non per questo si può subito leggere il suo viso neanche fosse un libro aperto. Questo, però, solo perché lo vuole. Lascia subito trasparire il suo stato d'animo che non sbilancia mai tra lo scocciato e l'irritato. E' una ragazza inoltre che non esita ad usare parole pungenti o anche pugni ben piazzati.

    ►Curiosità:
    ~Odia perdere
    ~Non digerisce le idiozie
    ~Ha un livello di sopportazione davvero basso

    «Ho un cuore a cui si può sparare o trafiggere e, se smettesse di battere, io smetterei di vivere. Ma non c'è alcuna tenerezza né compassione né sentimento.»

    «Se c'è una magia nell'essere ninja è la magia di combattere battaglie al di là di ogni sopportazione, al di là di costole incrinate, reni fatti a pezzi e retine distaccate. È la magia di rischiare tutto per realizzare un sogno che nessuno vede tranne te.»

    name origins:Il suo nome è Yuki, che significa neve, a causa dei suoi capelli bianchi. Il suo secondo nome (che nessuno conosce) è Byakko, scelto proprio dai suoi nonni materni originari delle terre dell'ovest. Sin Lung (Byakko) è lo spirito protettore delle terre dell'ovest.
    birth place:Nasce a Konoha.
    grade:Genin
    energy: Verde
    age:15
    skill: notevoli abilità di concentrazione in battaglia.

    ►Cronologia

    Accademia: Foglie danzanti..
    Esame cercotero: Kyuubi
    Missione Lv D: L'epidemia
    Missione Lv D: Il rispetto delle regole


    Edited by Byakko - 7/11/2018, 12:19
73 replies since 14/12/2014
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