Posts written by Vanny.S

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    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Eboshi - Tenzo - Seishirō
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    7. Epilogo(pt.2)
    Rimasi qualche secondo con lo sguardo fisso sul pavimento, concentrandomi su una particolare linea del legno e poi, una volta sicuro di non ricevere un sonoro sfogo, risollevai la testa. Eboshi non era infuriata né contrariata, rimaneva invece col viso nel palmo con fare di chi sta ragionando intensamente. Ruppe il silenzio confabulando con un suo sottoposto che rapidamente uscì dalla stanza per poi ritornare affiancato da un signorotto panciuto. Il tale era abbastanza particolare, si notava facilmente la bassa statura ed il suo nasone vermiglio, un paio di baffetti spuntavano al di sopra della bocca ed i suoi occhi piccoli gli davano un'aria bonacciona. Gli abiti del tale non lasciavano intuire il suo rango ma di lì a poco avrei scoperto il suo ruolo.
    "Cosa avranno da parlare così misteriosamente. Quel tizio lì..Tenzo mi sembra abbia detto...deve esserci una ragione se è stato chiamato? Avrà a che fare con i giacimenti, no?"
    E difatti dopo aver steso una grossa e giallastra mappa su di un tavolo, il tale si mise a parlare.
    "Ecco, come può vedere le vene più superficiali sono diffuse su tutto il versante Ovest, mentre su quello Est la maggior parte del minerale si trova in profondità...teoricamente sarebbe possibile abbattere un po' di alberi sulla parte Ovest e poi procedere con un sistema di gallerie fino ad arrivare alle vene più profonde. Tuttavia la cosa richiederà tempo e denaro, non so se il Daimyo accetterà..."
    L'uomo fu interrotto prontamente da un cenno di Eboshi che fece sentire la sua opinione.
    "Non ho uomini sufficienti per estrarre minerali su tutta la montagna e poi il bosco è una risorsa in termini di legname e di cibo...se tagliassimo tutto come farebbero i miei concittadini a procurarsi il cibo? Il Daimyo deve capire anche le nostre esigenze, avrà ciò che vuole...questo lo garantisco, ma se è possibile farlo nel reciproco interesse allora è così che gli proporrò."
    Così con un altro semplice cenno la Signora fece accompagnare fuori l'ometto e mi guardò con quello che sembrava un volto soddisfatto.
    "Mi hai stupita, non pensavo che avresti proposto una tregua tra me e quella rompiscatole integralista...però sei riuscito a farla ragionare, non so come ma lo hai fatto."
    "Fiuu. Finalmente sento riconosciute le mie conquiste."
    I muscoli del corpo, fin ad allora tesi, si erano rilassati col tono calmo e appagante di Eboshi.
    "Fino ad ora non avevo mai pensato che fosse possibile, ma visto che mi hai spianato la strada non lascerò che l'occasione si sprechi. Mononoke avrà una fetta del bosco in cui vivere e gli abitanti del villaggio avranno il lavoro di cui hanno bisogno. "
    A quel punto, felicissimo del mio operato, esplosi in un sorriso.
    "Le sono davvero grato di aver accettato la mia proposta. Questa storia non poteva finire in modo migliore."
    Mi inchinai nuovamente uscendo dalla stanza e mi diressi insieme a Seishiro nel centro cittadino, illuminato ormai solo dalle lanterne.
    "È chiaro che Eboshi non è dura come dava a vedere, sono davvero sollevato da questo, mi è valso un successo senza perdite tragiche."
    Pensavo mentre avanzavo a passettini per le strade trafficate, dove vi si erano riversate tutte le persone finalmente libere dal lavoro.
    "Devo ricredermi sulla tua strana idea, alla fine l'hai scampata, meriti che io ti offra da bere."
    "Ma sai che non abbiamo l'età?"
    "Vorrà dire che ci accontenteremo di un tè."
    "Allora rintaniamoci in quella taverna, sembra abbastanza ospitale."
    Dissi indicando un posto poco illuminato con un insegna non troppo evidente.
    Dopo essermi seduto al tavolo con davanti una tazza di tè, anche la città mi sembrava più calma. Guardare il vapore e il ramoscello che galleggiava mi aveva però scatenato una serie di pensieri apparentemente scollegati: i miei tentativi di diplomazia falliti durante altre missioni, il mio primo compito ed addirittura l'accademia, fino ad andare indietro a mio padre...
    "Anche Eboshi, così decisa e salda è riuscita a fidarsi di me e di conseguenza di Mononoke, fino a poco prima sua rivale...perchè invece mio padre era sempre così schivo con chiunque, può essere che il mio ricordo di lui sia solo questo?"
    "Dici che domani parleranno direttamente quelli del villaggio a Mononoke per mettersi d'accordo?"
    Seishiro parlava con me mentre sorseggiava il suo tè e si guardava attorno. A quel punto tornai a terra e gli risposi.
    "Credo proprio di sì. Noi abbiamo fatto già molto ed è giusto che imparino ad avere dei buoni rapporti adesso che non devono più litigare...e poi contavo di partire abbastanza presto domani."
    "Non vedo l'ora di essere a casa, mi sembra una vita..."
    Quella notte serviva un intenso riposo dato che il viaggio verso casa sarebbe stato parecchio lungo.
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    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Ragazza lupo - Seishirō
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    6. L'atteso epilogo
    Anche se cercavo di agire in modo sicuro e spavaldo nel profondo ero ancora intimorito da quella così bella e leale combattente, così quando il mio attacco andò a segno e lei rispose rimasi abbastanza stupito. Anche se rimaneva a terra ed era sporca del suolo su cui l'avevo scaraventata il suo sguardo rimaneva deciso, per me era un'ulteriore conferma della grande determinazione di quella donna.
    "Le tue sono le classiche parole di chi non ha capito niente, ragazzino! Si vede che hai fatto la bella vita fino ad ora..."
    "Ho davvero fallito su tutta la linea? Pensavo fossero le parole giuste..."
    La vidi a quel punto lanciare il suo fischio per richiamare il lupo che, senza lasciarsi scoprire, voleva vendicarsi della batosta subita dalla padrona. Il compagno di Mononoke a qual punto le si avvicinò mentre io rimanevo fermo, con sguardo dubbioso, aspettando una qualsiasi frase da lei che nel frattempo gli stava salendo in groppa.
    "Ho già abbandonato la mia casa una volta...non voglio farlo una seconda volta! La tua cocciuta stupidità però è ammirevole...va bene. Voglio darti fiducia."
    "Oh cielo, l'ho convinta. Queste trattative mi mettono sempre sulle spine...Fiuu"
    Ero parecchio soddisfatto del mio successo, e ne avevo ogni motivo, anche se ancora ignoravo che le trattative non sarebbero finite lì. Nel momento in cui la disfida con Mononoke si concluse con quello che sembrava un accordo il prossimo passo sarebbe stato quello di tornare al villaggio di Eboshi; quindi tutti i rimasti si mossero in quella direzione.
    "Mononoke è lì dietro tranquilla ed io non me la sento proprio di parlarle, questo equilibrio così instabile è meglio che rimanga tale...non mi vorrei ritrovare punto e accapo."
    D'altro canto una qualche azione degli uomini di Eboshi non mi preoccupava, non erano abbastanza coraggiosi da parlare con la ragazzina che fino a poco prima aveva fatto precipitare decine di loro giù per il pendio.
    Quando però mi ero autoconvinto che nulla avrebbe rovinato quel momento, Seishirou pensò bene di compromettere la mia pace, avvicinandosi e sussurrandomi qualcosa nell'orecchio.
    "Scusami, ma come pensi di mettere d'accordo quelle due?"
    La sua frase mi sbattè fuori dai miei pensieri pacifici e tranquilli in modo improvviso.
    "Oddio, ha ragione...Come convincerò Eboshi a lasciar stare la foresta, lei è vincolata dal Signore delle terre e non può disobbedirgli. Devo assolutamente trovare una soluzione che metta d'accordo tutti."
    Percorrendo la strada verso il villaggio a ritroso mi trovavo seriamente in dubbio sul da farsi, era ovvio ormai che non avrei potuto privare Mononoke della sua casa, sopratutto dopo il discorsetto e dopo essere stato approvato come suo alleato.
    Ogni tanto le davo un'occhiata e mi faceva specie vedere la sua leggiadria mentre cavalcava il lupo bianco, il viso schivo ed forse imbronciato su un corpo simmetrico e gentile, ma probabilmente tutto quello faceva parte del suo fascino. Pensavo anche che quegli ambienti rigogliosi erano una cornice perfetta per la sua figura.
    "Diavolo..."
    Pensavo mentre sbuffavo e mi grattavo la nuca.
    "Anche Eboshi ha i suoi interessi e dopo avermelo chiesto in modo così composto negargli l'aiuto sarebbe scortese e sopratutto andrebbe contro l'obiettivo della mia missione."
    Il paesaggio boschivo era ormai terminato e con la compagnia del tramonto ci stavamo avvicinando sempre di più al paese dei minatori, io rimanevo pensieroso e refrattario ad un qualunque stimolo esterno. Di tutte le idee la maggior parte l'avevo scartata e come al solito contavo di lasciar lavorare l'istinto.
    Arrivati quasi alla riva del lago, in mezzo al quale c'era il villaggio, tutti i minatori mi guardavano, probabilmente interrogandosi sul da farsi, io d'altra parte immaginavo che Mononoke non si sarebbe avvicinata di più e quindi le andai incontro per rassicurarla riguardo la parola data e lei di contro mi rispose a suo modo.
    "Vediamo cosa riesci combinare, ragazzino...non ti avrei dato due soldi, se devo essere sincera, ma sembri cocciuto nel seguire la tua convinzione, quindi mi voglio fidare di te. Parla con quella strega e dimmi cosa ti risponderà, ma sappi: mi sono trattenuta perchè non volevo uccidere nessuno...ma se la scelta sarà tra me e loro..."
    Non potevo dire che quelle parole non mi avessero fato temere un poco ma in quell'ambito cercai di agire con noncuranza lasciando trasparire la poca sicurezza che mi era rimasta.
    Salii sulla barca e come sempre Seishiro mi si mise affianco.
    "Simpatica la ragazza."
    "Scusami ma vorrei sentire solo consigli in questa situazione."
    "Mi dispiace ma adesso sono problemi tuoi. Se avessi seguito le indicazioni non dovremmo far da pacificatori."
    "Pensavo tu fossi più morbido. Non ti fa piacere se si trova un accordo."
    "Mmmm...Si ok, forse hai ragione, ma ricorda che se davvero vuoi convincere Eboshi la tua proposta deve essere appetibile."
    "Come se non lo sapessi..."
    "Eh lo so, vediamo cosa riesco a fare."
    Il nostro arrivo al villaggio non fu festoso, ed effettivamente era giusto così, non avevamo risolto ancora nulla e forse qualcuno già lo sapeva; io comunque non azzardavo ipotesi e marciavo verso il palazzo della Signora Eboshi che di certo aspettava nostre notizie.
    Sentivo la gravità della situazione mentre camminavo sul pavimento in legno bianco che ricopriva la villa, ed appena ebbi superato i drappi rossi con i kanji dorati che coprivano l'accesso alla stanza principale, mi ritrovai lo sguardo di Eboshi che mi scrutava.
    Dopo aver salutato cordialmente non permisi a nessuno di pormi domande dato che partii direttamente col mio discorso.
    "Mi dispiace ma la situazione si è fatta più complicata del previsto..."
    Lasciai trascorrere un attimo, deglutii rumorosamente e ricominciai.
    "Ho incontrato e mi sono scontrato con Mononoke, la ragazza fuorilegge, e dopo essermi fatto un'idea anche su di lei non riesco a vederla come una vera nemica."
    Parlavo ma sentivo la gola piuttosto secca, come durante le calde serate estive passate alle feste del tempio.
    "Capisco che da parte vostra può sembrare un'affermazione inconcepibile, ma quella ragazza vuol difendere casa sua, cioè la fantastica foresta che cresce nei dintorni. Io stesso provo un sentimento simile verso la mia Kiri anzi, sono sicuro che anche voi lo proviate nei confronti di questo villaggio."
    Appena mi abituai a parlare il nodo alla gola si allentò un poco e come d'istinto alzai la testa che fino ad allora puntava in basso per una certa soggezione.
    "Signora Eboshi, capisco che lei abbia degli obblighi nei confronti del Daimyo ma c'è davvero bisogno di distruggere tutta la foresta per estrarre qualche semplice vena? Gran parte della bellezza di questo luogo deriva oltre che dal lago e dalla città, anche dalla foresta, così ricca e verde. Se questo minerale è così importante si potrebbe almeno provare a tagliare il minor numero di alberi possibile e magari una volta finito si potrebbe ripristinare ogni pianta distrutta. Mononoke potrebbe anche essere più ragionevole del previsto come mi ha già dimostrato."
    Mi inchinai con rispetto.
    "Ci pensi Signora Eboshi?"



    Mai titolo di una missione fu più adeguato di questo. A parte gli scherzi mi ri-scuso per il grande ritardo e prometto di aver avuto buoni motivi ;)
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    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Ragazza lupo
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    5. Un possibile compromesso

    Rimasi abbastanza colpito dall'efficacia dei miei attacchi, non che fossero stati effettivamente eccelsi, ma avevo notato un netto miglioramento dall'ultima battaglia.
    "Wow, magari lo scorso scontro mi è davvero servito a qualcosa..."
    Gli attacchi avevano bersagliato duramente Mononoke, che era stata colpita prima da un forte calcio nel volto e poi da quella che ritenevo la mossa più potente tra quelle che conoscevo.
    Anche il lupo tornò alla sua forma animale dopo il mio attacco. Il getto d'acqua gli aveva lasciato il pelo inzuppato, ma nel vivo del combattimento queste rimanevano cose di poco conto.
    "Hige! Bastardo, questa giuro che me la paghi..."
    "Deve tenere proprio a quel botolo...Di certo deve essere ancora arrabbiata per quello che ho fatto al lupo nello scorso incontro."
    Non dovevo stare troppo simpatico a quella ragazza, anche se ciò non mi preoccupava finchè avrei ritenuto di essere dalla parte dei buoni.
    La cosa a cui stavo prestando attenzione era il lupo che, dopo un fischio della sua padrona (che giurerei di aver già sentito), si stava lanciando contro di me roteando a gran velocità.
    "Mmmm, quindi padrona e cucciolo non condividono solo i caratteri animaleschi ma anche i jutsu."
    Mentre pensavo ciò già avevo schivato il colpo diretto al mio petto con un rapido movimento laterale simile a una mossa di ballo.
    "È stato più facile del previsto...Forse perchè già avevo visto questo colpo o semplicemente questo lupacchione non è più una minaccia per me. Beh, tanto meglio."
    Quella a cui dovevo stare attento era la ragazza, infatti già prima mi aveva messo in difficoltà ed i suoi attacchi non mi avevano lasciato scampo pur provando a schivarli in ogni modo. Anche adesso si stava avvicinando a me, quest'ultimo non sembrava un jutsu e le sue unghie erano più simili ad artigli canini pronte ad affettare la preda...cioè me.
    "Non posso star qui a ricevere ogni colpo. Devo contrastarlo qualche modo."
    Giusto in tempo posizionai le mani così da eseguire uno dei jutsu da poco imparati. Rapidamente sputai una buona quantità d'acqua fuori dalla bocca che, dopo aver schizzato per terra, mi circondò formando una cupola trasparente. Il colpo nemico non mi raggiunse ma dovetti dire addio a quel piccolo rifugio che mi ero creato.
    Rimasi stupito però quando la vidi avventarsi contro un'altro degli uomini che mi stavano aiutando, quasi mi ero dimenticato di non essere solo su quel campo di battaglia e che altri stavano combattendo con me.
    Riservò per quell'uomo lo stesso trattamento che aveva riservato a me, colpendolo con un'artigliata. Un colpo rapido e preciso, ma che non aveva lacerato il pover'uomo come mi aspettavo.
    "Andatevene, dannazione! Non è il vostro posto questo!"
    Qualunque persona dotata di senno avrebbe capito che le parole di quella ragazza, così selvaggia ma allo stesso tempo così aggraziata, non erano di puro odio. In qualche modo lei era stata spinta a fare tutto ciò, era questo il pensiero che mi passava per la testa quando la vedevo combattere.
    "Qui qualcosa non torna. In uno scontro si dovrebbe pensare solo a togliere di mezzo il nemico mentre adesso provo pena e dispiacere per loro. Quel poveraccio di prima si è addirittura rialzato, loro non combattono per uccidere, ma per mettere in fuga."
    Era il momento di far tornare la situazione sui binari, avrei dovuto attaccare per fermare la ragazza e creare un dialogo. Forse non vi era mai stato uno scambio di battute tra lei ed i minatori, ecco perchè era nata questa contesa.
    "Cosa posso fare per fermarla senza farle troppo male? Non posso chiedere ancora aiuto a Seishiro, devo pensare ad una di quelle mosse che ho letto nei libri di judo di quell'iperattiva di mia sorella."
    A quel punto mi venne in mente qualcosa, una coppia di colpi che forse avrebbe abbassato il tenore della battaglia. Era già vicino a me, quindi non mi dovetti spostare, ma una volta che mi posizionai ben di fronte a lei tentai un forte pungo nello stomaco. Questo sarebbe servito per toglierle il fiato così da bloccare le sue azioni. Il passo successivo del piano che mi ero prefissato era di fermarla, così da poterle parlare direttamente.
    "Quel libro di arti marziali era abbastanza chiaro, se eseguo le azioni in ordine dovrebbe funzionare..."
    Con uno sguardo agguerrito mi preparavo ad emulare le figure di quel manuale letto di sfuggita.
    "1 Afferra il braccio nemico. 2 Tiralo verso di te. 3 Sbatti a terra l'avversario più forte che puoi."
    Speravo capisse che il mio unico intento era quello di chiarire questa situazione e che ogni colpo non era per danneggiare, un po' come era parso facesse lei.
    "Ragazza lupo! Perchè non combatti seriamente !?!"
    Mi fermai ritto a guardarla, non ero in una posa da combattimento, stavo semplicemente in piedi cercando di essere il meno minaccioso possibile.
    "È abbastanza chiaro che tu non voglia fare troppo male a nessuno, ma allora perchè stiamo ancora combattendo? Credo di aver capito le motivazioni di entrambe le parti ma perchè ci si è ridotti a questo?"
    Non mi stavo guardando intorno ma di certo stavo attirando l'attenzione di qualcuno.
    "Il mio dovere dovrebbe essere quello di sbatterti in una cella, ma non ci riesco. Non riesco a vederti come criminale perchè stai solo difendendo il tuo bosco e non hai fatto nessuna azione che sia peggio di quella di un signorotto locale."
    A quel punto avrei voluto culminare la scena con qualche passo verso di lei come in qualche film, ma decisi di rimanere fermo nella solita posa.
    "Non me ne frega nulla del mio dovere da ninja, questo scontro è inutile e non c'è bisogno che qualcun'altro si faccia del male. Cerchiamo di risolvere tutto nel miglior modo, ti va?"
    Lanciai un sorriso quasi situazionale al termine della mia frase.
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    Benvenuto a Kiri compaesano :beer:
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    Aggiornata scheda Shuya ed aggiunte sorelle e datore di lavoro/maestro.
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    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro - Sottoposto Eboshi -
    Ragazza lupo
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    4. La guardiana della foresta

    Tutto sembrava tornato alla normalità, ma non mi ci volle molto per accorgermi che non l'avevamo scampata senza danni.
    Alcuni uomini erano costretti a stare appoggiati ad alcune rocce date le ferite, mentre i loro compagni cercavano di prestargli tutto il soccorso possibile. Non serviva un'occhio attento per capire che la situazione si era fatta un po' disastrata.
    "Shuya, alcuni uomini non possono continuare. Fanno fatica a muoversi e ci rallenterebbero...dobbiamo decidere cosa fare."
    "Chissà perchè devo essere io a decidere..."
    "Beh, non vedo altre soluzioni oltre che farli tornare indietro, magari lasciando qualcuno dei sani per aiutarli. Le nostre forze saranno ridotte, ma tanto io non ho mai nutrito tutta questa fiducia in questo manipolo di uomini."
    Seishiro sembrava essere d'accordo anche se non aveva espresso una vera opinione.
    "Bene. Allora vado ad aggiornarli sul da farsi."
    Si mosse così fino al gruppo di quelli "rotti" e comunicò la scelta. Tutti convennero che fosse la cosa giusta da fare e terminate le opportune divisioni, tra chi poteva continuare e chi invece no, ci ritrovammo separati in due gruppi quasi equivalenti.
    Aspettammo che il gruppo dei feriti si allontanò un po' per proseguire.
    "Bene, ora non ci resta che andare avanti! Se i lupi ci hanno attaccato significa che non siamo distanti dall'obiettivo! Mettetevi in formazione e..."
    Diciamo che in quel momento mi sarei aspettato di poter continuare tranquillamente il viaggio...Non avrei mai immaginato che saremmo stati interrotti in quel modo.
    "Andatevene..."
    Cercai con lo sguardo, in maniera confusa, la fonte dell'esclamazione.
    "Chi è stato a parlare? Sembrava una voce femminile...imponente ma graziosa. Però nel gruppo non c'è nessuna donna. Non mi dire che..."
    Ed ogni mia ipotesi si rivelò esatta. La ragazza della quale avevo solo sentito parlare, o che avevo al massimo visto in foto, si presentò di fronte a noi.
    "S-Si è fatta vedere quindi. A questo non dovremo più cercarla..."
    Alla vista di lei, così bella, ma capace anche di incutere timore, rimasi abbastanza impietrito. Quasi non stavo facendo caso al mio vecchio nemico, il gigantesco lupo bianco, che adesso stava al fianco della ragazza come un cucciolo con la sua padrona.
    "A quanto pare la ricercata ha deciso di venirci in contro. Camminata finita, vero Shuya?"
    La domanda di Seishiro mi riportò coi piedi per terra.
    "Uh? Oh si. Ci ha fatto un bel favore."
    "Già, un favore. A meno che si dimostri più pericolosa del previsto."
    "Questa foresta non vi vuole...venite solo a portare distruzione...beh stavolta sarete voi ad essere distrutti! Hige, andiamo!"
    Prima che chiunque potesse dire una parola, il lupo era già partito all'attacco, puntando con ferocia il compaesano che fino ad allora mi aveva accompagnato nella missione.
    L'altro ragazzo stava venendo morsicato in varie parti del corpo dall'animale che, con foga particolarmente evidente, lo stava strattonando qui e là tenendolo per i lembi delle sue vesti.
    Ero rimasto particolarmente bloccato dalla scena, i miei occhi erano spalancati verso quello che stava avvenendo e la mia mandibola era ceduta dallo stupore...o forse era terrore.
    "C-c-cosa dovrei fare? Con me non era stato così violento...Sembra furioso."
    "Seish..."
    "Shuya, tu pensa alla ragazza...me la vedrò io con questo cagnaccio troppo cresciuto!"
    La sua solita calma si era palesata anche in quella situazione, dove non solo sembrava in difficoltà ma era stato anche ferito.
    Come consigliato da Seishiro mi girai verso colei che sembrava comandare queste bestie, lei che era rimasta su di una roccia, quasi a dimostrare la sua sovranità e volontà di battersi per la sua foresta.
    "Rispetto le sue idee...ma ciò che ha fatto ad alcuni uomini è imperdonabile. Può essere ironico se pensato da un ninja che fa del combattimento un punto di forza, ma la violenza non dovrebbe essere mai la prima scelta."
    Le occhiate agguerrite che lanciavo alla ragazza erano ricambiate da sguardi spavaldi che non nascondevano timori.
    "Quindi sarai tu il mio avversario...ragazzo con la frangetta. Bene, cominciamo!"
    "Che epiteto simpatico...Essere distinto per il mio taglio di capelli non è una cosa che adoro."
    Fu allora che non presi abbastanza seriamente la situazione, mentre io ero ancora immerso in pensieri leggeri lei aveva già cominciato lo scontro.
    Per la sua velocità fulminea l'azione sembrò durare un solo istante, la vidi saltare ed un attimo dopo era già di fronte a me con delle unghie innaturalmente grandi.
    "Q-quando è arrivata qui?!?"
    Cercò di colpirmi sfruttando la rotazione e la spinta che si era data, ma il minimo di esperienza ottenuta fino ad allora mi aveva permesso di schivare almeno in parte il colpo, che mi squarciò l'abito lasciandomi piccole ferite.
    Rimasi abbastanza colpito dall'azione, il mio sguardo tornò per un attimo preoccupato anche se riuscii a mantenere la calma.
    "Sta davvero facendo sul serio. Non posso permettermi di sottovalutarla."
    Nello stesso momento, la belva bianca che se la stava vedendo fino a quel momento con Seishiro, abbandonò quest'ultimo per raggiungere la sua padrona e prenderne le sembianze.
    Mi trovavo di fronte due nemici, ed entrambi portavano uno sguardo spaventoso.
    "Non è di certo una situazione rosea...Da individui quasi bestiali non so cosa aspettarmi, ma di certo non sarà qualcosa di carino."
    Usarono appunto una tecnica inaspettata, a me sconosciuta. Vidi solamente loro che, dopo una spinta aerea, furono circondati come da un ciclone che si abbatté con le sue due teste su di me.
    Cercai di schivarlo banalmente, sottovalutando la tecnica e la sua potenza e pur saltando indietro in una zona che credevo venni investito in parte dal colpo. A differenza del precedente quest'ultimo attacco sminuzzò molto di più i miei vesti, addirittura mi lascio escoriazioni su tutto il petto e l'addome.
    Solo al termine dell'attacco sentii il dolore pervadermi il corpo, ed allora vidi anche del sangue colare. Nulla di grave, anche se mi lasciò stupito.
    "Non sono stato colpito direttamente e mi ha fatto questo...Sono davvero pericolosi, sopratutto lei."
    Dopo il colpo ero rimasto anche con un gran fiatone e facevo grandi respiri col boccone spalancato.
    "Lotterò fino alla fine, non credere che avrai vita facile con me..."
    Era una chiara sfida e nella mia mente avevo già accettato.
    "Non sottovalutarmi perchè anch'io ci so fare..."
    "Ehm...Forse dimentichi qualcuno, o sbaglio?"
    Mi voltai e vidi come tutti quelli che erano rimasti adesso stavano alle mie spalle pronti a darmi man forte, ed in primis Seishiro.
    "Allora...Lo facciamo?"
    "Si...andiamo."
    Non avevamo mai combattuto assieme né questa collaborazione era premeditata, ma in quel momento ci trovammo in una grande intesa, quasi come per imitare la ragazza ed il suo cane, anche se noi non avevamo nessuna strana tecnica in serbo.
    Scattammo entrambi verso il nemico, con Seishiro davanti ed io che lo stavo seguendo. A quasi un metro dalla ragazza però, la tattica si fece chiara.
    "Seishiro! Abbassati adesso."
    Così, con un rapido gesto il mio compagno si piegò, portando un ginocchio a terra ed inarcandosi in avanti.
    Arrivai subito dopo ed usandolo come rampa mi ritrovai ad un'altezza che mi permise di tirare un calcio sul viso alla ragazza, che riconobbi dal fatto che solo lei avrebbe potuto parlarmi prima.
    Quando atterrai, alle spalle delle due copie, feci in modo di attaccare quella che avevo ignorato con la precedente offensiva. Dalla mia bocca fuoriuscì un furioso getto acquatico diretto alla schiena del cane trasformato in padrona.
    Arretrai ancora un po' per restare al sicuro mentre mi apprestavo a compiere l'ultimo attacco.
    "Mi dispiace davvero, ma non mi lasciate scelta. Se per terminare questa missione devo mettervi fuori combattimento allora lo farò."
    "Spero di non aver esagerato con le parole, ma dovevo fargli vedere che non scherzo e poi siamo molti di più, non dovrebbe essere difficile."
    Prima di un ulteriore attacco stavo controllando il clima intorno a me e stavo facendo alcune considerazioni.
    "La tecnica del Soffio dello Squalo sarebbe perfetta in questo momento, ma il clima non è abbastanza umido, consumerei parecchio chakra. Ne varrà davvero la pena?"
    Non ci pensai a lungo, la priorità era di prevalere sul nemico ed essendo ad inizio battaglia potevo ancora permettermi grandi consumi.
    Le posizioni delle mani si susseguirono velocemente e lo squalo che nacque si lanciò rapidamente contro la ragazza percorrendo la distanza che si separava.
    "Adesso mi conviene fare ancora qualche passo indietro, almeno per avere qualche possibilità in più per prevenire i suoi attacchi."
    Dopodichè percorsi ancora un paio di metri indietro.



    Spero di non aver frainteso dal punto di vista ruolistico la storia della superiorità numerica :fiore:
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    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro - Sottoposto Eboshi
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    3. La prima impressione non è mai quella giusta
    Avevamo superato la parte nota a me ed a Seishiro e ci stavamo addentrando verso zone più vicine all'ipotetico nascondiglio. Il sentiero che stavamo percorrendo non era molto spazioso e ci costringeva a stare in una sorta di fila indiana. Il fatto che la strada fosse leggermente in salita aveva fatto in modo che la vegetazione non crescesse fitta e ciò ci dava una visione maggiore della zona intorno a noi.
    "La prima volta che siamo arrivati a questo punto eravamo già stati attaccati. Tutta questa gente deve essere un deterrente naturale."
    Nel mentre però una nostra conoscenza tra i sottoposti di Eboshi si stava avvicinando a noi con la chiara intenzione di parlarci.
    "E quello adesso cosa vorrà?"
    "Capisco il vostro smarrimento di fronte a questa faccenda...anche io al posto vostro sarei un po' confuso..."
    Mi aveva un po' sorpreso questa frase da parte sua.
    "Deve aver fatto caso alle nostre espressioni... Non mi sarei mai aspettato una buona capacità di osservazione da questo qui."
    Il tizio non voleva chiaramente farsi sentire da altri, probabilmente la cosa era confidenziale e
    non poteva fare in modo che semplci minatori lo sentissero.
    "Come forse saprete la signora Eboshi amministra questa regione del Paese per conto del Daimyo il quale però si aspetta che tutto funzioni per i meglio. In particolare tiene molto allo sfruttamento delle risorse minerarie del luogo."
    Fino a quel punto stavo seguendo, ma dato che il nostro interlocutore sembrava cercare conferme nei nostri volti annuimmo entrambi.
    "La situazione di incertezza che stà andando avanti in questo ultimo periodo, e mi riferisco all'intromissione della mukenin, ha reso impaziente il Daimyo. I funzionari che ha mandato sono venuti a fare pressione alla Signora, che non può permettersi di sbagliare per non essere esautorata."
    "Strano che quella donna si lasci influenzare tanto dal Daimyo. A parte in un'occasione ha dimostrato sempre sicurezza nella gestione."
    "Questo ovviamente spiega le misure che sono state prese."
    Prima guardai Seishiro che aveva appena parlato, poi il solito sottoposto.
    "Si certo, adesso è tutto più chiaro. Continuo comunque a non apprezzare la scelta ma almeno adesso è motivata."
    Dopo averci sentito l'uomo riprese a spiegare.
    "La Signora Eboshi gestisce il Villaggio nel migliore dei modi ed anche se il lavoro in miniera è duro le persone sono ripagate con pace e prosperità. Tutti noi le siamo grati e vogliamo che Eboshi rimanga al suo posto, ma perché ciò accada è necessario il vostro aiuto...solo che lei è troppo orgogliosa per ammetterlo!"
    L'uomo interruppe la frase e andando a marcia indietro concluse il discorso.
    "Ho parlato troppo...scusatemi. Vi prego di non riferire ad Eboshi quello che vi ho detto."
    E senza ascoltare le nostre risposte si allontanò.
    "Almeno i cittadini apprezzano il loro capovillaggio. Da parte di minatori e donne c'è una sorta di piccolo culto per la Signora, deve aver fatto molto dal loro punto di vista."
    "Sì, può darsi. Sta di fatto che si è lasciata trascinare dalle pressioni del Daimyo senza ragionare."
    "Mmm, beh sì."
    "In realtà penso che se la si mette in questi termini avrei fatto anch'io così...forse. Magari non voleva rischiare di perdere la fiducia del suo superiore, e con quella il suo villaggio. Comunque questo lavoro non doveva ugualmente ricadere su questi uomini, sono estranei alla faccenda e pur con la felicità di servire Eboshi rischiano."
    L'aver sentito quell'uomo parlare onestamente a favore della Signora mi aveva leggermente tranquillizzato. Non pensavo più ad un'accanimento contro la mukenin...Oddio, forse lo era veramente ma gran parte del merito andava al Daimyo. Forse per la sincerità degli uomini e forse per rendere la situazione equa, volevo assolutamente prendermi carico della questione. Probabilmente pensavo di detenere la ragione e di sapere cosa fosse giusto, ma in quel momento la cosa più sensata mi sembrava fosse andare al nascondiglio, catturare la mukenin senza far rischiare i poveri paesani e di assicurarla alla giustizia.
    "Sì...penso proprio che farò così."
    Ma la convinzione per i miei piani sparì subito dopo.
    Come per distruggere la calma e la tranquillità che si erano create, delle grida provenienti dagli uomini in prima fila iniziarono a sentirsi.
    "Ma che diavolo sta succedendo?!?"
    Seishiro era chiaramente preoccupato ed io mi guardavo attorno confusamente per capire il motivo delle urla.
    "Shuya guarda!"
    Il dito dell'altro genin era puntato verso una zona leggermente più al di sopra di noi e pur se coperti da qualche albero li vidi chiaramente.
    "Quindi i lupi ci stanno già attaccando. Non va per niente bene."
    "Seishiro avviciniamoci al centro della fila. Questi uomini non sono preparati, se non interveniamo rischiano di non tornare a casa."
    Ed infatti l'attacco dei lupi stava già facendo vittime, gli animali gettandosi sulla stretta strada che stavamo percorrendo facevano cadere gli uomini mentre quelli che non cadevano fuggivano per non fare la stessa fine.
    "Questi lupi sembrano più piccoli di quello che ho affrontato...Forse sarà anche più facile respingerli."
    Una volta lì in mezzo bisognava pensare alla mossa migliore.
    "Se rimaniamo così separati saremo facili bersagli...La prima cosa da fare è riunirsi."
    "Seishiro! Fai avvicinare tutti, rimaniamo su file unite!"
    Seguendo le mie indicazioni ci posizionammo in modo da formare una testuggine umana, gli uomini in prima fila avevano anche tirato fuori le armi per far desistere i lupi dai numerosi attacchi.
    "Shuya così possiamo resistere per un po' di tempo ma non ci vorrà molto prima che trovino un modo per saltarci addosso. Non siamo armati in modo pesante, basta un loro assalto congiunto per farci cadere in massa."
    "Lo so...Ma cosa dovremmo fare...Non sono molto i modi per fermare una bestia. Si potrebbe tentare di spaventarli mostrandoci aggressivi ma questi non sono normali animali, sono pronti a tutto. A questo punto non rimane che il fuoco."
    Io non possedevo le qualità necessarie per creare del fuoco e l'unico altro ninja lì era il mio compagno, non mi restava che chiedere a lui.
    "Seishiro! Dimmi che hai l'Arte del Fuoco.."
    "Mi dispiace che tu ci abbia sperato ma essendo di Kiri sarebbe alquanto raro, per il resto credo di aver capito il tuo piano ed a questo punto c'è da ripiegare su una fonte artigianale per il fuoco."
    I lupi non si erano comunque fermati, stavano avanzando pericolosamente verso il nostro gruppo con la bava alla bocca e la pelliccia irta e minacciosa.
    Nel frattempo avevamo cercato tra gli uomini uno che potesse darci del fuoco. Ovviamente nessuno di loro era un ninja capace di utilizzare gli elementi del chakra ma per una qualche fortuna alcuni di loro portavano un acciarino ed una selce. I cappelli conici fatti di paglia, in testa ad alcuni minatori, furono perfetti per creare del fuoco; i proprietari non ne furono felici ma almeno creammo un fuoco di fronte a noi.
    "Per adesso dovrebbe bastare a tenerli lontano ma l'obbiettivo e mandarli via."
    Con mio stupore i minatori presero i primi pezzi di legno che trovavano vicino a loro e dopo averli incendiati cominciarono a scuoterli davanti alle bestie che, forse non per terrore ma impossibilitate ad agire, arretravano lentamente.
    Piano piano tutti iniziarono a farlo e tutti e sei i lupi, un po bruciacchiati, dopo qualche guaito si misero in fuga.
    "Sembra che questi minatori dopo tutto non sono degli incapaci..."
    "Seishiro il piano pare aver funzionato, mi preoccupa però che il nostro solo avvicinarci abbia portato ad un attacco da parte loro. Quelli caduti sono finiti nel lago, perciò non dovrebbero essersi fatti troppo male ma il rischio aumenta man mano che avanziamo."
    "Questo lo so, ed è il motivo per cui adesso dobbiamo stare più attenti. La nostra fortuna è che l'essere in un grande gruppo ci ha aiutato ad allontanarli."
    Dopo aver spento i piccoli roghi che erano rimasti il pericolo sembrava svanito ed i lupi non erano più visibili all'orizzonte.



    //
  8. .
    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro - Eboshi - Abitanti del Villaggio
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    2. Mobilitazione
    La mattina eravamo già svegli da un pezzo, il poco lavoro fisico ci aveva tenuti riposati e pronti a tutto. Io me ne stavo lì, con la testa poggiata a guardare il soffitto formato da tante assi di legno affiancate.
    "Perché questa noia? Non è di certo per questo che sono diventato un ninja..."
    Stare lì fermo mi lasciava vuoto, il mio non avere passioni o hobby rendeva queste situazioni abbastanza frequenti.
    "Seishiro l'ha presa più politicamente. Penso a lui interessi più il motivo di questo attendere piuttosto che l'attesa in sé per sé."
    E probabilmente era così, ma non potevo dirlo con certezza. Entrambi a un certo punto sentimmo qualcuno davanti alla porta. L'uomo o donna che fosse non ci chiamò né si presentò, lasciò semplicemente scivolare un foglietto sotto la porta.
    Seishiro si girò verso di me capendo che anche io me ne ero accorto.
    "Tu cosa pensi che sia?"
    "Personalmente mi auguro che quel pezzo di carta contenga la convocazione."
    "Ed anch'io ci spero. Sono anche curioso di sapere la funzione del messo del Daimyo qui"
    "Vero, mi ero quasi scordato di quella storia. Chissà se siamo compresi anche noi all'interno di questa faccenda."
    Fu Seishiro ad alzarsi ed a leggere; come pensavamo si trattava di un richiamo da parte di Eboshi.
    "Penso che la nostra missione riprenda da qua."
    "Dobbiamo muoverci subito?"
    "Non è specificato ma penso di si."
    "Capito. Aspettami un attimo allora."
    Mi mancava da preparare l'ultima parte dell'equipaggiamento, in parte ero anche felice perché quello avrebbe significato l'inizio di un po' di azione.
    Ci volle davvero poco tempo per coprire la breve strada tra il nostro alloggio e dove risiedeva la Signora ed al nostro arrivo ci accolse diversamente dal solito. Non stava lavorando come le altre volte né aveva tracce della preoccupazione con cui ci aveva liquidati i giorni precedenti, al contrario era parecchio tranquilla e posata.
    "Dov'è finita la paura della traditrice? Non penso che questa donna sia bipolare, ma un cambio così repentino è notevole."
    "Partirete nel primo pomeriggio non appena sarà tutto pronto...in questi giorni ho sguinzagliato i miei uomini per cercare ogni minimo indizio della presenza della mukenin e finalmente abbiamo individuato dove si trova."
    Non c'erano stati né saluti né introduzioni, il capovillaggio aveva parlato con modi parecchio distaccati a noi che, solo qualche giorno prima, ci eravamo offerti liberamente di aiutarla.
    "Qui qualcuno ha dimenticato le buone maniere...Ma almeno si è decisa a riceverci."
    La sua tipica guardia del corpo, che fino ad allora era rimasta accanto alla Signora, stava tirato fuori da una sacca posta sul fianco una sorta di pergamena. La srotolò di fronte a noi e si rivelò essere una mappa del territorio (mi ero accorto di ciò dalla presenza del lago), con il dito l'uomo puntò un luogo preciso e ce lo mostrò.
    "Mi aspetto che risolviate la cosa quanto prima e che la ragazza non sarà più un problema. Potete andare."
    Ci aveva fatti uscire senza darci la possibilità di fare mezza domanda e ciò aveva infastidito entrambi.
    "Mmmm, Seishiro ha uno sguardo serio e si sta mordendo il labbro. Deve avergli dato fastidio non poter dire nulla...Ed io non posso che dargli ragione."
    "Qualche impressione?"
    "Cosa dovrei dirti? Ci ha praticamente snobbati. A questo punto facciamo questa cosa e vediamo come va."
    "Ci stavo pensando già prima...Da unica possibilità siamo diventati un aiuto aggiuntivo. Chissà se ciò ha a che fare con gli avvenimenti dei giorni scorsi"
    Alzando gli occhi però avevo notato come la folla un po' caotica dei giorni precedenti era diventata più organizzata. Quelli che avevamo visto accalcarsi ora giravano con armi di vario tipo tra le mani, queste andavano da semplici forconi a martelli da fabbro, fino a vere e proprie spade.
    "Cosa stanno macchinando gli abitanti del villaggio? Perché si stanno armando in questo modo? Si stanno forse preparando a qualche battaglia?"
    Sperando nell'intuito dell'altro Genin chiesi a lui.
    "Seishiro guarda davanti a noi. Cosa pensi stiano facendo?"
    Il mio compagno, che fino a quel momento guardava per terra con fare frustrato, aveva alzato gli occhi ed aveva notato anche lui la scena. Il suo volto presentava un misto tra preoccupazione e dubbio.
    "Non so davvero ed a questo punto non ci rimane che chiedere."
    A quel punto fecimo la fatidica domanda. A quanto pare però la cosa non era confusa come l'arrivo del messo, infatti già la prima persona con cui parlammo risolse i nostri dubbi.
    "Ah ma non lo sapete? La Signora Eboshi ha organizzato la caccia a quella dannata mukenin in grande. Noi uomini del villaggio ci stiamo preparando a seguirvi; la maledetta ragazzina non avrà scampo e noi avremo le miniere che ci spettano."
    Io avevo evitato di rispondere perché la cosa mi aveva lasciato impensierito.
    "Che esagerazione... È davvero necessario? Pensavo che noi bastassimo mentre a quanto pare non meritiamo nemmeno fiducia..."
    Da alcune informazioni in giro ci venne fatto sapere che la partenza sarebbe avvenuta nel primo pomeriggio, quindi ne approfittai per appoggiarmi su un tronco vicino l'uscita del villaggio.
    "Come ha fatto questa cosa a trasformasi in una caccia all'uomo. Non so le intenzioni di questa ragazza ma possibile sia necessario mobilitare un villaggio?"
    Il momento era particolare, se il clima temperato ed il sole in mezzo al cielo portavano calma e benessere, lo sferragliare di popolani pronti ad una missione mi dava noia e frustrazione.
    "Non bisognerebbe far immischiare il popolo in queste questioni, una folla infuriata è sempre il peggior giudice."
    Mentre pensavo questo Seishiro mi si avvicinò.
    "Forza è ora di partire. Una barca ci porterà tutti a riva."
    Vedendo il nostro gruppo non sembrava come lo avevo descritto io. C'erano effettivamente diversi uomini armati insieme a noi, ma non mostravano rabbia o rancore esagerati. Se una persona li avesse visti li avrebbe semplicemente collegati a della gente che fa ci ciò che deve fare, nulla di più.
    "Certo che si sarebbe stati più comodi se ci fosse stata meno gente."
    "Tanto non dovremo stare troppo in barca. Una volta a riva staremo certamente più larghi e di certo cercando in tanti le probabilità di trovarla saranno molte di più."
    "Bè sì, anche se in realtà sappiamo già dov'è."
    "Spero che almeno il lupo lo lascino a me...Peccato che con tutta questa gente che ci guarderà non posso offrirgli il trattamento che lui mi ha offerto..."
    "Hai detto qualcosa?"
    "No no tranquillo."
    Durante la risposta mi era scesa una goccia di sudore, in genere non mi succedeva di fare questo tipo di figure.
    "Cavolo, devo aver parlato ad alta voce."
    Il resto del viaggio su barca passò normalmente, tra il parlottare di alcuni uomini e qualche risata per una battuta sconcia. Il clima sembrava favorevole, le fronde degli alberi all'orizzonte si muovevano leggermente scosse dalla brezza mentre il lago si increspava al nostro passaggio.
    "TUTTI GIÚ FORZA!"
    L'uomo a prua, che fu anche il primo a scendere ci invitava a fare lo stesso.
    "Bene, siamo ancora qui allora. E questa volta direi che non sarà un fallimento."
    Tutti quanti conoscevano la zona prestabilita quindi non ci fu nemmeno bisogno di vere indicazioni. Io rimanevo in coda con Seishiro, seppur quelli più preparati sembravamo anche quelli con il minor interesse nella faccenda; non perché noi fossimo dei menefreghisti ma perché nei cittadini di Tokiro il desiderio di trovare la ragazza era parecchio più vivo.
    "Certo che mi sento strano..."
    Eravamo già nel bosco ed io guardavo il fogliame sopra di me.
    "Se fino a ieri non vedevo l'ora di entrare in azione adesso non ho più quella carica."
    Guardavo il volto dell'altro kiriano che era fisso verso il buio della foresta. In fin dei conti però conoscevo in i motivi della mia sensazione, non ero mai stato una persona dalla grande profondità ma in fondo sapevo che quando non mi sentivo più utile o d'aiuto perdevo interesse e quello era il caso. Addirittura la mobilitazione di tutta questa gente mi sembrava un'ingiustizia, una sorta di accanimento. Fortunatamente però, dopo qualche attimo di incertezza ripresi un po' di positività (dato che in quel momento mi serviva abbastanza).
    "Adesso però devo concentrarmi, ho un conto in sospeso e non posso dimenticarmene. Poi questi qui anche se armati sono solo dei minatori...Saranno dei buoni a nulla."
    Ci pensavo sgranchendomi il collo mentre la lancetta dei minuti aveva già fatto un giro completo.



    //
  9. .
    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro - Lavoratrici - Minatori - Sottoposto di Eboshi
    Link Scheda - Link Mini-Scheda
    1. Di nuovo all'opera
    "Shuya ti va di fare qualcosa?"
    Ero sdraiato sul fianco con la testa nella mano e quindi per guardare il mio interlocutore, che si trovava alle mie spalle, girai il capo col mento verso l'alto così da avere una visione al contrario della stanza.
    "Uh? cosa intendi?"
    Mi rispose tenendo lo sguardo verso il soffitto.
    "Non saprei. Teoricamente abbiamo tutto il resto della giornata, potremmo approfittarne per fare qualcosa."
    Il mio volto non ne era per nulla convinto ma in quel momento cercavo di essere il più gentile possibile.
    "Mmmm. Sai non è che me la senta tanto e poi dovrei anche farmi una doccia, diciamo che oggi me lo prendo di riposo."
    "Scusa Seishiro ma non ho proprio voglia."
    Lui non sembrò abbattuto, anzi l'aveva presa con grande tranquillità. Mi stupivo come ero entrato in buoni rapporti con lui, eppure non ci conoscevamo e lungo tutta la missione non avevamo parlato poi così tanto.
    "Non sono mai stato un animale sociale eppure ultimamente sembra diverso... Sarà questa storia del ninja?"
    Evitai di passare tutta la serata a guardare il soffitto, difatti a un certo punto presi con me un asciugamano ed andai a lavarmi. Nel complesso in cui stavo c'erano una sorta di piccole terme, niente di che, ma erano organizzate bene con apposite divisioni tra i sessi.
    "Ci voleva una vera lavata. Quell'acqua di lago mi si stava incrostando addosso...Spero non buttino i rifiuti in acqua, anche se ciò spiegherebbe la cosa."
    Mi accorsi di essere da solo, sia durante la doccia sia nell'acqua calda. Probabilmente erano tutti indaffarati, questa fu la mia interpretazione.
    "Adesso che ci penso questo è il mio secondo bagno nel Paese delle Terme. Che strana casualità"
    Quelli che mi passavano nella testa erano tutti pensieri di poco conto, quelli che tipicamente saltavano fuori in questi momenti di silenzio.
    Una volta nel nostro alloggio mi spaparanzai ancora, come se non fosse bastata tutta la serata.
    "Seishiro deve apprezzare molto la lettura. Anche all'andata lo avevo visto con quel libro, ma in ogni caso non ho intenzione di chiedergli nulla, non mi piacerebbe distrarlo."
    Passò un po' di tempo e quasi mi appisolai, finché qualcuno non bussò alla porta.
    "Ninja di Kiri, mi manda il Capovillaggio. Apritemi."
    Guardai Seishiro con volto dubbioso, ma mi alzai comunque per andare all'ingresso. Una volta aperto il tizio si presentò.
    "Sono un aiutante della Signora Eboshi. Lei mi manda per offrirvi dei ryo con cui comprare dell'equipaggiamento. Ha pensato vi sarebbe servito per la missione che dovrete affrontare."
    "Oh grazie. Ci serviranno di certo."
    "Beh se qui ho finito torno al mio lavoro."
    "Va bene. Arrivederci."
    "E mandi i nostri saluti a Eboshi."
    Seishiro parlò alzando la voce e quindi anche se non rispose, l'uomo lo aveva probabilmente sentito.
    Chiusi la porta com'era prima.
    "Direi che adesso non è il momento di fare compere, vero?"
    "Hai ragione. Ci penseremo domani. Sinceramente data l'ora andrei anche a dormire."
    Così ci accordammo che del sano riposo era la cosa migliore da fare e dopo aver srotolato i futon e aver spento le luci ci concedemmo il meritato sonno.
    Che io non fossi un tipo mattiniero era ovvio e difatti, pur trovandomi in missione fuori dal villaggio, anche quella mattina avevo tardato a svegliarmi, anzi ero stato svegliato (com'era d'abitudine a casa mia d'altronde).
    "Hey Shuya, devo dirti alcune cose, svegliati."
    "Uff, stamattina devo proprio. Per questa storia della missione sono rimasto in dormiveglia in mezzo ai miei pensieri e adesso ho un sonno terribile"
    Rimanendo ad occhi chiusi feci un cenno di "ok" a Seishiro che si rassicurò ed andò a sedersi al tavolino.
    "uno...due...tre..."
    "In piedi!"
    Alzai velocemente il busto per ritrovarmi seduto ad occhi aperti e lì trovai una simpatica visione.
    "Dove hai trovato da mangiare?"
    Chiesi ancora assonnato.
    "Oh bé, devi sapere che delle donne del villaggio sapevano di questa nostra missione e della nostra presenza e dato che difficilmente vedono stranieri ci hanno voluto fare questo pensiero. Immagino sia anche perché sanno che lavoriamo per Eboshi."
    "Allora fare il ninja non è una cosa che da solo grattacapi..."
    Mangiammo il pasto con tranquillità. Si trattava di un mucchio di piatti vari, a segno che era stato fatto da più mani, ma tutto era squisito.
    "Ah! Hai novità riguardo alla missione?"
    "Sì. A quanto pare la signora Eboshi sta avendo vari impegni di non so che natura."
    "Possiamo sempre controllare mentre andiamo a prendere gli equipaggiamenti. Dobbiamo spendere i ryo che ci hanno regalato."
    Lanciai un occhiolino che probabilmente non si vide a causa della mia frangia.
    A quel punto uscimmo alla ricerca del posto giusto dove fare acquisti. Com'era facile immaginare, in un villaggio che vanta una gran produzione di ferro, l'armeria era ben visibile, quindi ci dirigemmo direttamente lì.
    "Shuya entra solo tu, io non devo acquistare nulla. Quasi quasi ne approfitto per chiedere come mai il Capovillaggio è così impegnato."
    "Se proprio vuoi. Allora ci troviamo qui fuori quando ho finito."
    Seishiro annuì e ci separammo.
    Rimasi stupito dal fatto che fu come comprare direttamente a Kiri e ciò mi diede modo di fare gli acquisti con maggiore sicurezza.
    "Chissà dov'è finito quello lì?"
    Ovviamente mi stavo riferendo all'altro ninja della Nebbia che probabilmente era ancora in giro.
    "Shuya! Sono qui..."
    "...Mi scusi signora."
    "Ma che ci facevi in quel mucchio di gente?"
    Aspettai che uscisse dall'accalco e mi raggiungesse. Sembrava sfiancato, doveva essere terribile trovarsi in quella massa di gente con vesti sporche e sudate che guardavano non so cosa. Finalmente però mi arrivò davanti; ovviamente col fiatone.
    "Allora? Cos'erano tutte quelle persone?"
    "Era quello che cercavo di capire ma lì in mezzo il vociare era confuso ed ho capito poco e niente."
    Fece una piccola pausa per respirare mentre io lo guardavo incuriosito.
    "Comunque a quanto pare della gente sta incontrando Eboshi. Alcuni dicono siano dei cacciatori di questa zona, altri che sono membri di una religione bizzarra altri parlano di semplici mercanti. In ogni caso nessuna informazione è certa."
    "Allora è per questo che non ci ha ancora ricevuto? Pensavo che la storia della ragazza fosse importante. Non li capisco questi capi, sono troppo indecisi per i miei gusti."
    "Quindi dovremmo aspettare ancora per entrare in azione?"
    "Immagino di sì."
    Il discorso si chiuse lì. Dopodiché ci spostammo un po' per il Villaggio, non che non l'avessimo già visto, ma almeo io non avevo fatto in tempo ad esplorarlo per bene e c'erano ancora molte cose su quel luogo che non avevo chiare.
    Quel pomeriggio però, tra i vari motivi del gran casino, ci fu anche il ritorno degli uomini dalle miniere. Non avevo mai assistito alla scena, ma mi impressionò vedere tutte quelle persone entrare tramite il cancello d'ingresso semovente. Portavano tutti grandi pesi ed erano accompagnati da alcuni animali da soma per distribuire il carico. Le donne che lavoravano alle fucine li stavano aspettando proprio lì davanti. Gli abitanti di Tokiro non avevano grandi contatti con l'esterno, infatti i minatori erano spesso sposati con le lavoratrici che in quel momento li aspettavano. Tutto ciò era parecchio caratteristico e lasciava una visione piacevole (anche un po' smielata per i miei gusti).
    Fu uno di quei lavoratori che ci invitò a cenare fuori con loro, non so se sapessero bene chi noi fossimo, ma l'aiutare la signora Eboshi dava a loro abbastanza sicurezza.
    La serata fu piena di discorsi ed i minatori ci rivelarono anche alcune curiosità.
    "Ragazzi, ma voi sapete che la Signora ha fatto praticamente spuntare dal nulla questo villaggio sfruttando ciò che offriva questo territorio? È riuscita a dare un luogo pacifico in cui vivere ad un sacco di famiglie, noi compresi."
    "Notevole..."
    "...Anche se devo dire che mi aspettavo qualcosa del genere da quella donna."
    "Che ne dite di fare un brindisi. Prendete un po' di sake, offro io!"
    Cercavo di allontanarlo gentilmente con le mani.
    "No no, non possiamo. Siamo minorenni."
    Seishiro però se ne stava lì pensieroso, pronto a dire qualcosa.
    "...Sapete qualcosa degli ultimi impegni della signora Eboshi?"
    Il minatore lo guardò un po' sbigottito.
    "Uh? Beh si dice che stia ricevendo della gente importante anche se essendo tornati oggi non sappiamo molto. In ogni caso è qualcosa che non può evitare."
    "Mmm, capisco."
    "Questa storia deve averlo impensierito parecchio."
    Il discorso fu comunque interrotto dalle donne del villaggio che si erano presentate alla porta del locale: erano lavoratrici di varie età, andavano dai venti a più di trent'anni e con ogni probabilità tutte lavoravano nel paese.
    "Lasciate stare gli ospiti del Villaggio con qui vostri discorsi rozzi. Voi uomini sapete solo bere e mangiare."
    "Silenzio donne, non disturbate. Stiamo parlando di cose da uomini."
    Un'altra signora rispose rapidamente.
    "Zitto tu e lascia venire i forestieri a vedere chi manda davvero avanti questo posto."
    Anche se con sguardo un po' truce ci lasciarono andare a vedere le fucine dall'interno. Avevamo già visto i grandi mantici che venivano usati ma quella era sopratutto un'occasione per conoscere gli abitanti femminili e magari, per seguire l'esempio del mio compagno Genin, fare qualche domanda così da sapere qual'era il motivo del traffico tra le mura della città.
    "Posso provare a lavorare sul mantice? Sono curioso riguardo al vostro compito."
    "Oh, fai pure se ci tieni."
    Iniziai a premere col piede più forte che potevo sulla pedana dello strumento, in un certo senso avevo interesse di sembrare forte.
    "Ragazzo, sarai anche forzuto ma a quel ritmo sarai a terra tra qualche minuto."
    Rallentai un pelo, ma tenni comunque un tenore abbastanza alto.
    "Per caso...Voi...Sapete...Cos'è...Questo traffico...Che c'è al villaggio?"
    Parlavo in maniera goffa facendo pause ad ogni spinta del piede.
    "Oh sai, sbirciando fuori mi sembra di aver visto qualcuno che mostrava degli stemmi. Penso si tratti di qualcuno proveniente dallo Shogunato chiamato dalla Signora."
    "Strano...Che interessi militari potrebbe avere Eboshi."
    Guardai Seishiro e dallo sguardo capii che probabilmente anche lui aveva i miei stessi dubbi.
    La serata finì poco oltre; con me stanchissimo ed il mio compagno sovrappensiero.
    Il giorno dopo partimmo decisi con l'intento di capire cosa stava tenendo occupata la donna che ormai da due giorni non vedevamo. Era appena passato pranzo e lungo la mattinata avevamo pensato a dei modi per sapere qualcosa in più; per qualche ragione quella nostra curiosità ci stava divorando.
    "Sei sicuro Seishiro? Pensi che ce lo diranno?"
    "Non vedo perché non debbano farlo...E poi cosa può accadere di male, la nostra è sana curiosità."
    "A me hanno insegnato che la curiosità è come uno scarafaggio. Gli piace imbattersi in segreti che dovrebbero rimanere nascosti"
    "Non penso che questo sia nulla di che. È nostro diritto sapere perché la missione sta ritardando tanto"
    "Il suo ragionamento non fa una piega. Tanto vale provare."
    Riassumendo, l'idea era di intercettare qualche assistente di Eboshi e semplicemente chiedergli. Nulla di che, abbastanza lineare come piano e teoricamente funzionale.
    I primi che uscirono ci liquidarono con fretta, quasi ignorando chi fossimo ed il nostro compito ma il terzo era...diciamo...un conoscente.
    "Hey, ma tu sei quello che ci ha offerto i ryo da parte della Signora, vero?"
    Il tizio ci guardò un po' sbigottito ma poi ci riconobbe.
    "Uh? Ah sì. Allora, fatte le compere?"
    "Sì sì, ma ci stavamo chiedendo che fine avesse fatto Eboshi. Per il villaggio c'è del movimento e noi non siamo ancora stati ricevuti."
    "Oh...Capisco."
    L'uomo si fece pensieroso.
    "Non ho idea se possa dirvelo, ma in ogni caso sappiate che in città è arrivato un messo che fa le veci del Daimyo così la signora è impegnata in un importante incontro."
    "È questo quindi. In giro ci sono arrivate informazioni di ogni tipo; non avevamo più sicurezze su cosa fosse vero e cosa no."
    "Tipico...in una cittadina così piccola succede sempre; una volta hanno trasformato l'arrivo di un vagabondo nel ritorno dell'Eremita delle Sei Vie..."
    Dopo una breve risata ci separammo dal signore, che si era rivelato parecchio utile in quel caso, e tornammo nel nostro alloggio. Sfortunatamente non avevamo ricevuto più inviti di cene o simili e ci arrangiammo con del cibo istantaneo mangiato sul tavolino della nostra camera.
    "Shuya..."
    *slurp*
    "...alla fine cosa hai comprato?"
    Lo guardai ricordandomi che il giorno precedente avevo fatto effettivamente degli acquisti, però avevo messo tutto nella sacca dimenticandomene.
    "Meno male che me l'hai ricordato! Bé, diciamo che ho preso un po' di cose, anzi, non se se ti interessa o meno ma qui hanno un sacco di cose che credevo fossero solo a Kiri. Diciamo che io ne ho approfittato."
    Dopodiché tirai fuori i "ferri" e mostrai con cosa mi preparavo a combattere la prossima minaccia, il tutto accompagnato da modesti apprezzamenti dell'altro Genin.
    La serata si concluse poi con me, impegnato a risistemare l'armamentario e Seishiro immerso nel suo libro.



    Spada (Tōken) 250 ryo
    2 Sigillo Esplosivo 50 ryo (ciascuno)
    1 Palla di Luce 20 ryo
    ------------------------------------------------------------------
    Tot. 370 ryo (70 ryo presi dai fondi personali)


    Nulla da segnalare



    Edited by Vanny.S - 10/6/2016, 14:18
  10. .
    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro - Eboshi - Guardia
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    6. Si ricomincia
    Ben presto Eboshi decise di parlare del motivo del suo turbamento, dato che probabilmente era strettamente legato alla nostra missione. Quindi cominciò a proferire mantenendo un fare serioso.
    "Poco dopo la vostra partenza è giunto un dispaccio, a quanto pare ho sbagliato a sottovalutare questa faccenda... "
    A quel punto mi era chiaro il motivo della preoccupazione. Quella missione, che all'inizio sembrava un semplice giro di ronda, stava diventando qualcosa di serio. Già me ne ero accorto dopo l'incontro col lupo, ma di lì a poco si sarebbero aggiunte altre informazioni poco piacevoli.
    "Signora Eboshi cosa intende? Vuole dire che c'è qualcosa di più? Ce lo dica."
    "Ecco, tenete!"
    La voce roca di quello che doveva essere il capo delle guardie echeggiò nella stanza. Con fare un po' brusco l'uomo si avvicinò porgendoci una foglio leggermente stropicciato. Velocemente lo presi per avere più chiaro il tutto e nel momento in cui vidi la foto al centro del volantino, Eboshi incominciò a parlare.
    "Lei è quella che gli uomini che avevo mandato giurano di aver visto...si tratta di una fuorilegge pericolosa, fuggita dal Paese del Fuoco e venutasi a rifugiare qui nel nostro Paese."
    La foto era chiara ed a colori, doveva essere stata fatta senza che il soggetto se ne accorgesse, e mostrava la fantomatica ragazza cavalcalupi.
    "Quindi è lei... Non avrei mai pensato fosse così."
    Infatti tra gli aspetti possibili che avevo immaginato, quello della foto era inaspettato. La ragazza era vestita con abiti quasi tribali: pellicce, nastri e piccole ossa usate come pendenti. Per il resto il viso al di sotto delle pitture di guerra era parecchio grazioso, mentre la maschera poggiata sui suoi capelli castani le dava un tocco mistico. Il paesaggio verde alle sue spalle era un perfetto contorno alla sua figura.
    Mentre ero assorto Eboshi riprese la parola dopo una piccola pausa.
    "A questo punto non posso più mandarvi allo sbaraglio come ho fatto finora. Sareste disposti a continuare a darle la caccia? So che è chiedere molto, ma non so a chi altri rivolgermi!"
    L'idea che mi ero fatto di Eboshi era quello di una donna tutta d'un pezzo, capace di tante cose ed un leader forte, ma in quel momento aveva bisogno di una mano, ciò mi aveva colpito molto.
    "È chiara l'importanza di questo compito. Se la prima volta che ci ha parlati il suo fare era uno adesso ci chiede aiuto in tutt'altra maniera, ma posso capirla. Questa ragazza pur se bella dev'essere pericolosa, sopratutto se davvero comanda quel lupo. Sarà che mi sento in debito di qualche colpo con l'animale ma voglio accettare questa richiesta...Spero che Seishiro non me ne voglia male."
    Mi girai allora verso l'altro Genin in cerca di approvazione e lui, come se avesse capito, annuì. Era deciso, saremmo andati avanti con questa missione.
    "Signora Eboshi, rimarremo e continueremo questo incarico. Nessuno meglio di noi può aiutarla in questo momento, conosciamo un po' il nemico e questo dovrebbe essere abbastanza, quindi conti sul nostro aiuto."
    La donna sembrò rincuorata.
    "Bene, allora manderò una lettera a Kiri per avvisare il Mizukage. Voi andate a riposarvi, domani cominceranno le ricerche."
    Dopodichè non ci rimaneva che aspettare gli sviluppi futuri. Ci accompagnarono alla stanza in cui avremmo riposato (ne avevamo effettivamente bisogno) e ci lasciarono in pace.
    La camera dove ci trovammo era parecchio semplice, i tatami biancastri coprivano il pavimento e contro il muro c'erano un paio di futon arrotolati. L'unico altro pezzo di arredamento presente era un tavolino d'ebano con al di sopra una teiera in ceramica. L'ambiente era molto accogliente e la sua semplicità fu fondamentale per farmi rilassare, anche perchè non ho mai apprezzato gli ambienti con troppa gente.
    "Shuya allora che dici?"
    "Uh?"
    Alzai gli occhi con aria un po' stanza guardando il mio interlocutore.
    "Intendo riguardo la missione. Ce la caveremo? Non sarà troppo per noi?"
    Dalla posizione sdraiata passai ad una a gambe incrociate per poi parlare a Seishiro.
    "Capisco i dubbi. Sincermanete non penso di essere stato vicino a battere quel lupo e questa nuova ragazzina sembra alquanto pericolosa, ma cosa dovevamo fare? Siamo effettivamente quelli più preparati e personalmente se rivedrò quel lupo darò il meglio di me, ci puoi contare."
    Seishiro non sembrò esageratamente sicuro ma forse per non darmi un dispiacere annuì, così io mi rimisi sdraiato a ripensare.
    "Ma è davvero giusto tutto ciò? Ora che ci penso stiamo lavorando per distruggere una foresta...magari quel lupo stava solo difendendo casa sua. Del resto quella ragazza pur se bella è una fuorilegge, non deve essere una persona raccomandabile."
    Sbuffai rumorosamente.
    "Bah. Non so. Probabilmente questi sono solo pensieri passeggeri...Avrò il tempo di valutare."
    A quel punto caddi in un sonno abbastanza profondo.


    Nulla da segnalare
  11. .
    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro
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    5. Missione fallita?
    Rimanevo lì in attesa della reazione del lupo, ormai era chiaro che il mio attacco lo avesse colpito ma la natura animale non rendeva prevedibili le sue azioni.
    "Da come si è lamentato non posso non avergli fatto male, anche se non credo di averlo debilitato come speravo"
    Ed infatti la bestia pallida, pur avendo un taglio che gli provocava una buona perdita di sangue, aveva riproposto il suo fare agguerrito. Il suo sguardo quasi voleva fare intendere che la sfida sarebbe cominciata adesso e la cosa non mi rilassava affatto.
    *Fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuu*
    Sia io che il lupo ci accorgemmo del fischio, ma solo lui ne sembrò catturato (forse per quella storia che sentono gli ultrasuoni).
    "Cos'è questo suono?"
    "E sopratutto da che parte della foresta arriva"
    Sta di fatto che subito mi accorsi che oltre ad essere catturato dal suono, il lupo si fece anche più calmo e ritirò zanne ed artigli pronti per il suo prossimo attacco.
    "Cosa sta succedendo a quel lupo? Fino ad un attimo fa sembrava così irato mentre adesso potrei portalo al guinzaglio...Che sia stato quel fischio?"
    Ed in quel frangente, all'infuori di ogni mia aspettativa, con un paio di salti ben calibrati l'animale sparì nella vegetazione. Guardai nella sua direzione per qualche secondo dopo la sua scomparsa, finché anche le ultime foglie smisero di muoversi e poi tornai in me stesso.
    Uscii dalla posa battagliera per passare ad una posizione eretta e più naturale e dissi:
    "Quindi?"
    Non riuscivo a capacitarmi del fatto che l'animale fosse sparito. Ovviamente ero più tranquillo, a nessuno piace trovarsi in una battaglia, sopratutto contro una bestia del genere. Ma in fondo dovevo farlo perché quella era la mia missione e questa cosa avrebbe reso il tutto più complicato, senza aggiungere che me la stavo anche cavando bene.
    "E adesso che il lupo non c'è più che facciamo?"
    Mi guardavo intorno cercando qualche risposta, ed ancora unto dai fluidi canini incrociavo solo gli sguardi di Seishiro e la guida: il primo dubbioso quanto me ed il secondo parecchio sollevato (anche se un po di paura negli occhi ce la vedevo ancora).
    Stavo verificando la possibile presenza di altri nemici anche se intorno c'era calma piatta.
    "Adesso che ci penso però dovevamo controllare le voci sul lupo e sulla ragazza, e teoricamente il primo l'ho trovato, ma adesso che se l'è filata che faccio? Ad Eboshi non basterà una storiella."
    Mi voltai allora verso l'altro ninja che manteneva la posizione con premura e gli parlai corrugando le sopracciglia in modo che esprimessero dubbio.
    "Allora? Che si fa?"
    Ci fu un breve silenzio per far digerire a tutti la situazione, dopodiché ci riunimmo e pianificammo ciò che avremmo dovuto fare.
    "Direi che adesso che siamo qui la guida ha compiuto il suo dovere e può tornarsene al villaggio. Noi invece non possiamo presentarci a mani vuote"
    Seishiro stava parlando con la calma che lo distingueva e non potevo che trovarmi in accordo con lui.
    "Sì, hai ragione. Già prima stavo pensando a ciò e l'unica soluzione a cui sono giunto è di farci un giro per la foresta. Immagino non sia un'idea allettante, ma a mali estremi..."
    Ci assicurammo che la guida abbandonasse il bosco senza minacce e con tranquillità, e dopo i suoi ringraziamenti per averlo difeso, pensammo da dove cominciare a cercare.
    "Beh, io direi da dove è scomparso il lupo. Non so se la ferita lo abbia rallentato o meno ma tanto vale provare."
    "Certo, fai pure strada."
    Non mi allettava l'idea del vagare per i boschi col rischio di incappare ancora in spiacevoli incontri con altre bestie, però almeno l'inizio della ricerca si dimostrò tranquillo. La foresta era come sempre rigogliosa e sembrava anche accogliente, ogni tanto qualche farfallina iridescente si posava su di un fiore ma appena ci avvicinavamo scappavano tutte spaventate. La strada non era regolare e ciò ci dava non poche fatiche.
    "Trovato qualcosa?"
    "No...Nemmeno una piccola impronta. Sembra quasi che quel lupo fosse uno spettro."
    "Eppure su di me non si è fatto problemi a marcare il territorio."
    Stava passando parecchio tempo ed io mi accorsi di aver camminato a lungo quando cominciai a rivedere le mie stesse orme, così iniziai a pensare...
    "Qui non stiamo rinvenendo nulla, si sta dimostrando una ricerca inutile. Giurerei che quella lumachina quando sono passato prima era almeno 2 metri indietro."
    Macinavamo strada senza scovare nulla di notevole, non che il camminare in quel bosco fosse spiacevole, ma stavamo abbandonando ogni speranza di vedere ancora quella bestia pallida e tanto meno la sua padrona, della quale avevamo sentito solo storie fin d'ora, anche se ammetto di aver attribuito a lei quel fischio.
    Dopo qualche altra ora il fiato si faceva corto, sia per me che per Seishiro, e ancora nulla all'orizzonte.
    "Basta, non nutro più speranze di trovar qualcosa. Questa zona poi non mi piace per nulla."
    Difatti avevamo allargato il capo di ricerca, finendo in un'area abbastanza differente. Qui la cosa che spiccava di più erano i resti di alcuni scavi abbandonati, probabilmente a causa del lupo, dai lavoratori di Eboshi. Effettivamente qui la presenza di minerali era notevole, potevo comprendere la volontà della donna di espandersi anche se la cosa che mi preoccupava in quel momento erano...
    "...le scimmie. Cosa vogliono da noi?"
    "Non so Shuya, ma sembra che ci stiano guardando. Il fatto è che hanno un fare troppo umano."
    "Vero. Anzi giurerei che stanno ridendo di noi."
    E come per confermare questa ipotesi ai nostri piedi arrivò un frutto marcescente. Non si riconosceva nemmeno se fosse una mela o una pera dato lo stato molliccio ed il tutto mi faceva abbastanza schifo.
    "E adesso che gli è preso, perchè ci lanciano frutta marcia. Mi sento come un artista ad uno spettacolo fallito."
    "Shuya, qua non c'è niente ed oramai comincia a farsi tardi. Credo dovremo tornare al villaggio e raccontare quanto visto..."
    Il mio compagno si dimostrò ragionevole come al solito, ormai non c'era più nulla che potessimo fare e l'ora iniziava a toglierci visibilità.
    "Si ok, sono d'accordo...come diciamo il tutto?"
    Il problema era reale, non avevamo prove e di certo non avevamo risolto il problema, se volevamo ancora i benefici dell'amicizia con questo villaggio dovevamo inventarci qualcosa.
    "E poi hai visto quel lupo? Probabilmente è quello che temevano i minatori e noi non l'abbiamo fermato anzi, lo abbiamo visto scappare via come se nulla fosse."
    "Sì Shuya, e sinceramente non so che dire. L'unica cosa che mi viene in mente è raccontare la storia non come un totale fallimento, sennò passeremmo come ninja inaffidabili."
    "Capisco, anche se Eboshi non mi sa di allocca, capirebbe subito se raccontassimo qualche frottola. Sostengo sia meglio dirle le cose in faccia...e forse sì, potremmo presentarci come ninja ligi al dovere...non penso che molta altra gente si farebbe una scarpinata del genere."
    Non rimaneva allora che tornare al Villaggio e fare rapporto.
    La strada del ritorno risultò abbastanza tranquilla, nulla ci interruppe né ci rallentò. Passammo per vie già viste quindi ritrovare il percorso corretto non fu difficile. Durante il tratto dall'esterno dalla foresta alla barca si decise chi avrebbe parlato alla signora del Villaggio; ed a quanto pare l'aver fatto qualche rapporto in più mi elevò ad esperto e mi costrinse a prendere carico del compito. Mentre salivo sulla barca pensavo alle parole giuste da usare, anche se in questi casi è sempre difficile, sopratutto in mezzo ad un lago su di una piroga.
    "La troppa sincerità mi è già costata in passato, non bisognerebbe lasciare questi compiti a dei sedicenni. Io sopratutto non ho grandi trascorsi in rapporti umani... rischio di dir cavolate."
    Per il resto rimanevo convinto che Eboshi avrebbe capito, in fondo sembrava una persona lungimirante. Sfruttai l'acqua del lago per sciacquarmi un po', così da evitare brutte figure e non rimanere fetido a vita.
    Alla porta del villaggio non vi furono grandi controlli, oramai eravamo conosciuti, quindi potemmo evitare presentazioni e convenevoli ed andare direttamente da chi comandava.
    Il percorso fu il solito, su per la salita fino alla casa col bel giardino.
    "Signora Eboshi, siamo qui per farle rapporto."
    Aspettai la sua attenzione ed attaccai a parlare.
    "Lei ci aveva mandati per controllare questa storia di un lupo gigante ed una ragazzina che lo cavalca spaventanto i suoi lavoratori...Bene noi lo abbiamo trovato, o almeno abbiamo incontrato un grosso lupo che sembrava quello descritto."
    Feci una piccola pausa per prendere fiato e riodinare le idee.
    "L'animale ci ha subito attaccato e siamo entrati in un poco piacevole duello. All'inizio anch'io stentavo a crederci, l'animale era innaturalmente grande ed abbastanza tosto solo che...."
    Attimo di silenzio.
    "...ad un certo punto è fuggito. In realtà abbiamo sentito una sorta di richiamo, un fischio, che ha portato il lupo a tornare nella foresta ed a quel punto lo abbiamo perso. Dopodiché abbiamo cercato in lungo ed in largo ma nulla è saltato fuori, l'animale si era come volatilizzato. Adesso non saprei se quel fischio era del suo padrone e se quest'ultimo fosse davvero una ragazzina. Lascio trarre a lei le dovuto conclusioni."
    Dopo il racconto Eboshi non mostrava più l'aria sicura che l'aveva caratterizzata fino a quel momento, forse quello che le avevo detto non l'aveva soddisfatta, ma di certo c'era qualcosa che io non comprendevo che l'aveva lasciata impensierita.


    Come si dice..."Chi non muore si rivede".
    Penso di avere abusato del termine "tartaruga".
  12. .
    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro
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    4. CH4N2O addosso
    C'era qualcosa che non avevo notato nella foga della battaglia, qualcosa che solo adesso riuscivo ad elaborare con cura senza comunque poterla descrivere al meglio.
    Nel fitto della foresta, sin da quando avevo cominciato il mio scontro con l'enorme lupo bianco, c'era un movimento sospetto, e non parlo di un venticello che scuote qualche fronda, ero convinto che qualcosa fosse lì. Al meglio poteva essere un'animale, in fuga dopo aver odorato il suo predatore che io adesso stavo fronteggiando, ma se l'esperienza qualcosa mi aveva insegnato dovevo stare attento dato che i nemici sono sempre dietro l'angolo.
    "Seishiro! Non abbassare la guardia. Non so se tu lo hai notato ma c'è dello strano movimento qui intorno, non vorrei che ci ritrovassimo in qualche brutta situazione."
    "Tranquillo, me ne sono accorto anch'io. Da questa posizione non riesco a capirne l'origine ma starò attento alla salute mia e della guida."
    Tornando alla battaglia, avevo riposizionato lo sguardo verso quella bestia dal manto latteo.
    "Dio mio l'ho preso in pieno! Certo che è stato un colpo un po' da vigliacco, il fatto è che mi era salita un po' di strizza."
    Il lupo aveva lanciato anche qualche guaito ed il suo pelo sembrava leggermente bruciacchiato.
    "Questi versi mi ricordano quei momenti in cui chiudo la coda del mio cane nella porta...Bè, forse è un po' diverso."
    Quell'attimo di tranquillità finì presto dato che l'animale, pur se incerto su quale fossi tra le guardie ed intimorito dai miei attacchi dinamitardi, ripropose il suo sguardo aggressivo.
    Avevo azzeccato sul fatto che non capisse quale fosse quello vero, infatti il primo bersaglio che puntò fu una delle mie copie. Si avventò sul bushin acquatico con grande violenza, la zampata che tirò fu davvero veloce e feci fatica a vederla, un colpo del genere ricevuto direttamente mi avrebbe scaraventato a terra ed essere lì vicino per constatarne la potenza mi aveva solo riportato ad uno stato di tensione.
    *Glom* Deglutii dopo aver assistito alla scena.
    "Quella copia è esplosa in un getto d'acqua come un gavettone. Sono davvero contento di aver creato dei bushin, non mi avrebbe fatto piacere ricevere una zampata di quel calibro."
    "Shuya sta attento! Non è un semplice lupo, può sembrare strano ma deve avere qualcosa in mente!"
    Ed effettivamente anch'io avevo notato qualcosa di strano, quella besta non si muoveva come un animale irato od impaurito, piuttosto aveva uno schema d'attacco quasi umano. La mossa che fece subito però dopo mi spaventò abbastanza:
    "E adesso che fa? Cos'è questa corsa pazza?"
    Fu un momento abbastanza teso, mi sembrò durare più a lungo del normale, come quei film dove i personaggi hanno mille pensieri in pochi attimi. Il tutto però si concluse non con un attacco che avrei tentato di schivare, ma con una tecnica; una tecnica che mai mi sarei aspettato.
    "Ma che diavolo !?!"
    Quel cane troppo cresciuto stava svuotando i suoi fluidi su di me; sì...mi stava pisciando addosso.
    "Ehi! Ma come ti permetti? Che razza di tecni..."
    Sentii un forte bruciore alla pelle, il liquido era molto caldo e provocava dolore ma non fu ciò a bloccare la mia frase.
    "Questo lupo sa cosa fa, tutto ciò non è lo scherzo di una bestia un po' bifolca ma una strategia per non perdere le mie tracce; in fin dei conti il senso più sviluppato di un cane è l'olfatto e lui ha marchiato il suo nemico, come si fa con preda e cacciatore."
    Lo vidi balzare indietro in modo da allontanarsi da me (di certo non voleva ricevere altri ordigni sulla testa) per poi rimettersi ringhiare con sguardo feroce, a quel punto toccava a me fare qualcosa.
    "Aaaah, che schifo. Questi sono anche i miei abiti preferiti, cosa dirò per motivare tutto questo?"
    Sembrava stessi parlando a vuoto ma ero semplicemente entrato nel clima della battaglia.
    "Penso sia giunta l'ora di insegnare al cagnolone a farla nel posto giusto."
    Anche Seishiro mi guardava pieno di dubbi ma non si azzardava a parlare, probabilmente pensava che fossi uscito di senno per lo smacco subito.
    "Direi che questo è il momento di dire all'alleato la frase figa per rassicurarlo."
    E cosi feci, mentre gonfiavo il petto e nel frattempo scuotevo braccia e gambe in modo da liberarmi dell'urina gocciolante.
    "Tranquillo amico, ho la situazione in pugno. Tu continua a far la guardia al tizio mentre io me la vedo con Fido."
    Facevo tanto il bello ma in realtà non avevo ancora pensato ad una strategia.
    "Bè, nascondermi mi è ormai impossibile date le tracce che ho addosso...Almeno ho una copia che mi può aiutare nell'attacco."
    Dovevo sfruttare la mia copia per un attacco su due fronti e fargliela vedere a quel lupaccio, ma per farlo mi serviva che il Mizu Bushin avesse parte del mio chakra.
    "Ormai è inutile nascondere chi è il vero, tanto vale tirar fuori i ferri e andargli addosso."
    E così feci...Era da un po' che non usavo il mio Tanto, non che ne fossi un grande utilizzatore ma in passato mi aveva portato fortuna, quindi perchè non riprovare. Io e la mia copia eravamo pronti all'assalto e così ci lanciammo contro la bestia.
    "Lascerò il primo attacco al mio doppio!"
    E così, a un passo dall'animale, dalla bocca del mio clone acquatico uscì un forte getto d'acqua sparato con grande pressione a un metro dal nemico in direzione della sua testa.
    "Bene! L'impatto lo avrà lasciato intontito, è ora di colpire"
    Mossi il Tanto in maniera per nulla professionale, cercando di colmare la mia inesperienza con agilità e precisione. Anche se con movimenti goffi, riuscii a dare una traiettoria decente al colpo mirando alla spalla dell'animale. Non avevo intenzione di infliggergli ferite mortale, non era nel mio stile e poi non mi sembrava il caso dato che la missione non richiedeva ciò.
    Finita la mia offensiva indietreggiai insieme alla copia tenendola a due metri da me così che non sparisse in una pozzanghera.
    "Tutto ciò che posso fare adesso è aspettare...Vedrò presto i risultati di questo attacco."


    Sempre nulla da segnalare, finito questo post ti scriverò l'MP per quella questione
  13. .
    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro - Guida
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    3. Scontro fra gli alberi
    Un volta a terra fummo accolti da un forte vento il quale faceva svolazzare i capelli di tutti e muoveva fasci di erba alta come fossero onde, come un mare di tonalità di verde. Iniziavo a vedere l'insicurezza nei movimenti della nostra guida, non aveva detto una parola ma adesso mostrava movimenti stentati.
    "Possibile che tema questo luogo? Dalle parole di Eboshi sembrava una superstizione di poco conto, un mostro da scacciare dall'armadio, ma quest'uomo ha vera paura."
    Ed incominciavo ad avere dubbi anch'io, magari non il famigerato lupo, ma qualcosa di brutto doveva esserci. Il primo passo mosso all'interno della foresta non portò a nulla, nessuno spirito ci aveva fermato, anzi, il luogo era estremamente pacifico e qualche albero fermava anche il forte vento creando una zona tranquilla e quasi paradisiaca.
    "Uh che pace, come può essere pericoloso un posto così rilassante...Mi farei una bella dormita."
    Ma parlavo in fretta, infatto qualche secondo dopo aver mosso qualche passo in qualle zona tutti ci accorgemmo di qualcosa che non andava; non eravamo soli. Quasi istintivamente ci girammo per vedere cosa c'era dietro di noi, tutte le mie sicurezze si spensero, tutto ciò che era stato detto dai lavoratori era vero e l'enorme lupo in quel momento ci era davanti.
    "Oh merda! Quello è il lupo di cui avevamo parlato alla Signora Eboshi. Presto, fate qualcosa!"
    Quel lupo era davvero enorme, molto di più di un normale lupo e digrignava i denti con grande aggressività, dalla bocca poi, piena di denti aguzzi, colava la bava chiara che andava unendosi al folto manto bianco.
    "Fate qualcosa? Cosa pensa questo qui? Che io sia un allocco? È ovvio che debba fare qualcosa...ma cosa? Non ho mai incontrato una bestia del genere."
    Il lupo era ancora lì, fermo, aspettando di fare la prima mossa come se si muovesse strategicamente.
    "Shuya! La nostra guida è psicologicamente compromessa, non penso riuscirà a difendersi data la paura. È necessario che almeno io la difenda, ma tu stai attento, quella rimane una belva feroce e le sue azioni non saranno facili da prevedere."
    Seishiro parlò con estremo controllo, come se in lui si fosse attivato una sorta di sesto senso e si attivò per allontanare la nostra guida tenendo un kunai in mano. Portò l'uomo al limite del bosco, a circa 12 metri da me e dal lupo, rimanendo di fronte al tizio terrorizzato e portandolo con le spalle contro un albero.
    "Quindi il suo piano è di offrire una sorta di protezione completa cercando di coprire ogni lato...Mmm niente male, adesso però è il momento che mi inventi qualcosa anch'io."
    Non feci in tempo a voltarmi verso la belva che, con la coda dell'occhio, vidi la sua zampa arrivare pericolosamente contro di me. Sarà stato l'allenamento o l'esperienza ma in qualche modo me la cavai e riuscìi ad allontanarmi da quegli artigli.
    "Oddio che pelo! Devo ricordarmi che questa è una bestia e non mi basterà comportarmi come in un duello con un'altro ninja."
    Impiegai qualche secondo a realizzare che la mia schivata non era servita a nulla, tre tagli paralleli si trovavano sul mio addome, avevano squarciato l'abito e lacerato la pelle.
    "Argh! Maledetto... Questo lupo è davvero enorme ed ha una portata esagerata...Adesso che ci penso non doveva essere cavalcato da una ragazza? Bah non è il momento di guardare questo, se la saranno immaginata, basti vedere la reazione della nostra guida...Anche se sul lupo non avevano torto."
    In ogni caso in quel momento mi trovavo davanti alla belva bianca che mi puntava e mi incuteva timore col suo ringhio. Questa stessa paura mi faceva sentire separato dal resto del mondo, unica cosa che ero riuscito a notare erano vari fruscii intorno a quello che era diventato il campo di battaglia, anche se in quel momento non gli davo troppa attenzione.
    "Non me la sento di avvicinarmi troppo per attaccarlo, quello mi lincia. Devo assolutamente trovare un modo per stare a distanza...Spero di avere qualche arma almeno nella sacca"
    Questa volta non avevo comprato nulla ma mi erano rimaste un po' di scorte dall'ultima missione. Non riuscii ad elaborare grandi strategie, in testa avevo in mente solo di non farmi sbranare, tirai quindi fuori la prima cosa che mi venì in mente: un kunai ed una carta bomba.
    "Con questi dovrei fargli piuttosto male ma devo allontanarmi per evitare l'esplosione."
    Indietreggiai abbastanza tendendolo sott'occhio e preparai la mia arma esplosiva.
    "Tendenzialmente sarei contro alla violenza sugli animali però adesso si parla di sopravvivenza quindi...Mi dispiace lupacchiotto!"
    Il kunai volò veloce diretto verso le enormi zampe di quella bestia e generò una violenta esplosione.
    "Spero che una Tecnica della Moltiplicazione adesso lo disorienti così che non mi riconosca subito...Incrociamo le dita."
    Due copie acquatiche mi spuntarono ai fianchi e si posizionarono di fronte a me con le braccia in posizione difensiva; lo scontro era appena cominciato.






    Niente da segnalare :fiore:
  14. .
    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro - Samurai - Signora Eboshi
    Link Scheda - Link Mini-Scheda
    2. Ragazze adolescenti su lupi giganti?
    Probabilmente le guardie avevano capito chi eravamo, difatti dopo essersi scambiate un gesto d'intesa una delle due andò ad avvisare un superiore mentre noi rimanevamo di fronte all'imponente cancello ligneo.
    Questo fantomatico superiore non tardò ad arrivare e ci parlò con voce alta ma allo stesso tempo arrochita.
    "Seguitemi, la Signora Eboshi vi stà aspettando."
    L'aspetto e i modi autoritari suggerivano la sua importanza in quel villaggio, kimono e katana da samurai rendevano la sua figura degna di rispetto, la calvizie invece era compensata da un paio di baffetti ed una folta barba sotto il mento.
    Una volta all'interno delle mura i rumori della città si fecero più evidenti, il tempo era scandito dai martelli delle fucine e l'aria, più calda che all'esterno, circolava con difficoltà.
    "Non pensavo esistesse una città del genere. Qui tutto si basa sulla produzione del ferro ed ognuno fa la sua parte; sembra una sorta di formicaio dove ognuno ha il suo compito."
    Infatti i ruoli erano ben divisi, le donne si trovavano in enormi fucine dove azionavano grandi mantici col loro peso, mentre gli uomini andavano avanti e indietro con grossi carichi di minerali.
    Impiegammo poco tempo a raggiungere l'alloggio della Signora Eboshi, questo si trovava sul punto più alto del villaggio ed era circondato da un rigoglioso giardino, sembrava quasi separato dall'isola di Tokiro.
    Entrammo educatamente con il dovuto rispetto per il luogo, insieme agli ambienti molto tradizionali ci accolse la figura di una donna che stava seduta in maniera leggiadra ma senza nascondere la sua autorità.
    "Bene, ora che i ninja di Kiri sono giunti le cose finalmente torneranno al loro posto!"
    L'abito della donna non era sfarzoso come quello di un normale capovillaggio, ciò mi lasciava intendere di come non fosse interessata tanto alle apparenze quanto ai problemi del villaggio.
    "Sono felice che la pensiate in questo modo, in ogni caso noi seremmo pronti ad agire anche subito dopo aver saputo il problema."
    "Certo che questa donna deve essere un gran leader, ha dei lineamenti dolci ed un viso molto femminile però riesce a mantenere una compostezza degna di un generale. Oh ecco che parla."
    "Come puoi vedere questo villaggio basa la sua prosperità sull'estrazione e la lavorazione di ferro. Grazie alla ricchezza che ne ricaviamo le persone qua posso vivere in pace e non temono la fame."
    Questa parte mi era già nota dato che Kiri, ed in particolare il Mizukage, si stava interessando ai benefici che poteva portare l'amicizia con questo villaggio.
    "Recentemente le cose però hanno preso una brutta piega. Abbiamo trovato una nuova vena da cui estrarre altro ferro, di ottima qualità per giunta. Dobbiamo solo abbattere la foresta che vedete sui versanti del monte e poi tutto il minerale sarà nostro, qui però sorge il problema."
    "Un intera foresta?!? Dev'essere davvero di grandissima qualità questo ferro per arrivare a spazzare via una zona boschiva così ampia."
    Pensai a questo ma mi limitai a chiedere quale fosse il problema.
    "I lavoratori sono stati attaccati. Gli uomini che ho mandato sostengono che si tratti di un lupo gigantesco...cavalcato da una ragazzina per giunta!"
    "Una ragazza che cavalca un lupo gigante? Non ho mai sentito nulla del genere, sembra surreale."
    "Quegli smidollati hanno paura di andare e così ho dovuto chiamare le forze di Kiri per risolvere la situazione. Voglio che andiate ad indagare cosa accade realmente nella foresta e che poniate rimedio all'impiccio, di qualunque natura esso sia."
    Si dimostrò chiara e coincisa tanto che non erano molti i punti sui quali potevo questionare, comunque, per rispetto verso il tempo che stava offrendo, feci un paio di domande così da capire meglio la situazione.
    "Ammettiamo che questa "ragazza cavalcalupi" sia reale, conoscete la ragione di questi attacchi? O sono immotivati?"
    "Questa è una cosa che non mi interessa, per quanto mi riguarda dubito addirittura che esista. Ma ti farai facilmente un'idea andando a vedere nel bosco."
    La risposta era in linea con l'atteggiamento fino ad ora da lei dimostrato, non che io chiedessi davvero di sapere i motivi più nascosti, ma mi sembrava giusto fare una domanda a riguardo.
    "Dato che mi trovo in terra straniera vorrei sapere se c'è qualcosa della quale dovrei essere a conoscenza, non vorrei trovarmi qualche sorpresa durante la missione."
    "Non devi temere, tutti in zona sanno che ho mandato a chiamare dei ninja per risolvere la questione. In più il governo di questa regione è sotto la mia responsabilità, quindi nessuno vi darà fastidio."
    "Speriamo...Sono abituato a mille avvenimenti inaspettati dopo le scorse missioni. Su dai, devo essere positivo, questa si prospetta una missione liscia come l'olio, non si sa nemmeno se il nemico esista o no, probabilmente sarà una storia che spaventa più di altre..."
    Dopo quell'ultima domanda ci fu detto di aspettare la guida che ci avrebbe mostrato il luogo incriminato, a quel punto io e Seishiro decidemmo di fare un giro per osservare con più cura questo affascinante villaggio che chiamano Tokiro.
    "Hey Shuya, ti va di tornare alla fucina? Sarei curioso di vedere come funziona...e poi avrei un paio di dubbi dei quali ti vorrei parlarti."
    "Mmm, il suo viso si è fatto serio. Deve essere qualcosa legato alla missione e forse ho capito anche cosa..."
    "Ok per me va bene, era da questa parte giusto?"
    Ci ritrovammo di nuovo dove i minerali ferrosi venivano fusi, un grande camino era al centro della stanza e tramite dei soppalchi gli uomini riversavano rocce e detriti lì dove il tutto veniva sciolto. Ad alimentare la fiamma sotto quel "pentolone" c'erano le donne che già avevo visto che facevano salire e scendere, grazie al loro peso, grosse pedane di legno che funzionavano da mantice. Le persone dentro quel capannone erano vestite con dei kimono parecchio leggeri (le donne mostravano anche grandi scollature) e francamente capivo il motivo: il calore già all'esterno era insopportabile.
    "Dimmi Seishiro, di cosa volevi parlarmi?"
    "Oh sì, volevo chiederti se tutto ti torna"
    Vari erano i suoni di sottofondo: i getti d'aria dei mantici, i minerali che venivano fusi ed i martelli che colpivano le incudini.
    "Puoi essere più chiaro, che cosa intendi?"
    "Beh credo sia venuto qualche dubbio anche a te riguardo ciò che spaventa i minatori. Sembra quasi che questa ragazza sia uscita da una leggenda popolare, una sorta di protrettrice della foresta."
    "Guarda, io solitamente non credo a storie del genere però devo ammettere che tutto ciò mi puzza. Adesso che me lo fai notare da qualche parte ho letto di spiriti della foresta che difendono i propri territori ma come ho già detto sono poco incline a crederci."
    "Potrebbe essere anche solo uno stratagemma di qualche nemico che si vuole mettere in mezzo, magari un nobilotto invidioso della richezza di questo territorio."
    "Magari...ma da come si è presentata la Signora Eboshi non credo si faccia mettere i piedi in testa da un qualche signorotto geloso a caso. E poi come ha detto anche lei ha in mano il governo dell'intera regione, dubito che qualcuno le si metta tra le scatole."
    "Mmm, capisco. Quindi siamo al punto di avere solo dubbi e poche certezze e quindi dovremmo chiarire la situazione sul campo."
    "Fatti forza, io ci sono abitutato, anzi ritengo che sapere di dover cercare una ragazzina che sta in groppa ad un lupo troppo cresciuto sia abbastanza."
    "O almeno lo è per i miei standard."
    Mentre eravamo fermi a parlottare gli abitanti della città passavano osservandoci, non in maniera negativa, ma quasi incuriositi dal nostro essere forestieri. In quel villaggio non avevo visto ragazzi o bambini, quelli che avevo osservato erano tutti adulti impegnati con la lavorazione del ferro, magari si cercava di evitare rischi ai più piccoli e quindi vedere noi come un aiuto poteva sembrare strano.
    Per qualche ragione la nostra guida ci mise un po' ad arrivare ma una volta averci raggiunto si presentò subito come colui che ci avrebbe scortati al margine della foresta, era un uomo completamente coperto, l'uniforme sembrava quella delle guardie del villaggio mentre intorno al viso aveva una fascia blu che lasciava libera solo la vista.
    Ci portò fino all'esterno della città, su di una spiaggetta dove si trovavano alcune piroghe e barchette usate per i trasporti dei materiali. Avremmo dovuto attraversare parte del lago per raggiungere la destinazione, l'imbarcazione non sembrava stabilissima ma finché andava era tutto ok.
    "Certo che questo posto è davvero fantastico, non avrei mai immaginato che il Paese delle Terme avesse luoghi così suggestivi. Tokiro è davvero una perla di civilità in un paesaggio verde ed incontaminato...Quasi quasi mi dispiace per la foresta ma un compito non può essere rifiutato e lupi o no bisogna fare in modo che questo ferro venga estratto."
    Notavo che anche il mio compagno Genin sembrava assorto in dei pensieri mentre attraversavamo quello splendido lago. Si potevano ancora vedere i fumi che si alzavano dal villaggio e dall'altra parte, sulla spiaggia ormai vicina, le piante palustri facevano come da scudo e nascondevano ciò che vi era alle loro spalle.
    "Ok, siamo a riva...Comincia la vera missione."



    Mi dispiace per il grosso ritardo, non ci avevo fatto davvero caso a quanti giorni fossero passati dato che avevo la testa da tutt'altra parte (lo ammetto ho sfruttato male i tempi). Riguardo la traccia nessun problema :fiore:
  15. .
    Shuya Kiriyama
    Narrato - Pensato Shuya - Parlato Shuya - Seishiro - Tsukihi
    Link Scheda - Link Mini-Scheda
    1. Viaggio condiviso
    Uscire dal villaggio non era mai stato così straniante: una volta messo il piede all'esterno, un forte vento proveniente dal fitto della foresta mi travolse scostandomi dalla mia posizione, sul momento sembrò qualcosa di trascendentale ed inspiegabile ma per la poca importanza dell'evento (o forse per il mio carattere disinteressato) presto me ne scordai.
    "Mi stavo intorpidendo a casa senza fare nulla. Non pensavo che questa storia delle missioni mi impegnasse tanto tempo, in un certo senso speravo me ne venisse data un'altra"
    Quella mattina ero stato chiamato dal Mizukage, ovviamente sapevo che mi aspettava un'incarico, e come al solito, non mi era stato detto molto, però a quanto pare, da qualche parte nel Paese delle Terme, c'era un villaggio chiamato Tokiro che ci chiedeva aiuto. Come mai Kiri stesse mandando qualcuno è presto detto, questo villaggio aveva la fama di avere una produzione di ferro niente male, di certo il mio paese contava di ottenere qualcosa in cambio dell'aiuto dato, ma queste sono questioni al di sopra di me, sapevo di dover portare a termine un ordine del mio Kage; e poi non si rifiuta una richiesta d'aiuto
    "Forse però dovrei iniziare a fare conoscenza con quest'altro ragazzo, come ha detto il Mizukage sarà il mio compagno durante la missione, quindi è meglio avere una base di amicizia per collaborare al meglio"
    Infatti questa volta non stavo partendo dal villaggio da solo, con l'incarico mi fu presentato anche questo ragazzo, un certo Seishiro, che sarebbe venuto con me. Anche lui era un Genin, quindi più che una guida sarebbe stato un aiuto.
    "Allora Seishiro, mi vergogno un po' a dirlo, ma sinceramente non ti ho mai visto per il villaggio, eppure sei un mio pari"
    "Aaahhh, odio queste cose...Mi riesce sempre difficile parlare con gente nuova evitando brutte figure, sopratutto in situazioni così tranquille; ci sarà un motivo se non mi faccio un amico da un bel po' "
    Mi guardò un'attimo, il movimento delle sue sopracciglia, coperte in parte da una frangia in mezzo alla fronte, lasciava intendere come fosse dubbioso, i suoi occhi scuri avevano un qualcosa di strano, sembravano avere delle tracce rossicce ma me le spiegai come un gioco di luci e colori.
    "Ora che mi ci fai pensare nemmeno io ti ho mai visto, anche se il tutto può essere spiegato dalla mia abitudine di stare a casa tutto il giorno; sai...non è che adori l'esterno"
    Il suo atteggiamento calmo e distaccato per nulla conviveva col suo aspetto, sembrava troppo giovane, oserei dire più di me, ma non me la sentivo di chiedergli l'età, apprezzavo l'idea di essere un suo pari in tutto e per tutto, non mi era mai piaciuta la riverenza per anzianità, ancor meno quando la differenza era piccola.
    "Però avremmo tempo di conoscerci durante la missione, o no?"
    Sempre col suo fare tranquillo lanciò un sorriso, sembrava una persona particolare anche se non ero mai stato il tipo da pregiudizi.
    "Certamente"
    Solo quando ci mettemmo in marcia mi accorsi di quanto fossero lunghi i suoi capelli, colorati di un nero pece, che correvano lungo la sua schiena e tenuti legati da un nastro cremisi, doveva averli fatti crescere per parecchi anni, per il resto non aveva nient'altro di insolito, il suo vestiario era formato da una semplice maglia bianca con uno strano stemma rosso e da pantaloni blu, probabilmente appartenenti ad una tuta.
    "Adesso che mi torna in mente il Mizukage non era molto contento del tuo piccolo ritardo, c'è stato per caso qualcosa di particolare avvenimento che ti ha fermato?"
    "Oh no...nulla di che tranquillo"
    "...Se sapesse"

    *Flashback - Stamattina*


    Una morsa salda, dolorosa ed eseguita con una forza incredibile.
    "Dove credi di andare!"
    La stretta si fa più forte, il rossore è intenso e con esso anche il male.
    "Pensi che me ne sia dimenticata?!"
    Finisco contro il mudi certo apparirà un livido sulla mia schiena che farà compagnia all'orecchio pulsante.

    Scena nera.


    "Tsukihi mi vuoi lasciare in pace?"
    "Lasciare in pace? Non sono cero io che evito tutte le responsabilità uscendo di soppiatto"
    "Ma ho una missione"
    "Ah certo una missione, molto comodo. Fila a lavare i piatti, oggi è compito tuo"
    "Non posso proprio e mi dispiace arrivare a tanto sorellina ma devo proprio"
    "Cosa stai blaterando?"
    "Tecnica del far cadere tirando il tappeto"
    "Cos..."
    SBAM
    "Ciao sorellina...a presto"
    "Ouch...Maledetto. Tanto dovrai tornare"
    Disse la ragazzina dolorante.
    Shuya fugge dalla porta.

    *Fine flashback*



    In un modo o nell'altro, io e l'altro genin, eravamo arrivati al porto, pronti per prendere la nave. Il sole era ancora alto e perpendicolare alle nostre teste, durante la camminata non avevamo parlato troppo quindi rimanevamo ancora quasi sconosciuti ma di tempo ce n'era ancora, il viaggio era lungo e probabilmente costellato di eventi.
    La nave si presentava come una delle solite, ne avevo viste abbastanza da poterne ignorare le fattezze, "una vale l'altra" pensavo, oppure una qualche altra frase rappresentativa della mia indifferenza, effettivamente non ero mai stato il tipo che si appassiona facilmente, anche il corso di falegnameria finì prima di incominciare.
    "L'imbarcazione dev'essere questa, prendiamo posto?"
    Seishiro pose domanda col sorriso , come suo solito, ma non trasmetteva davvero felicità, sembrava un'espressione forzata, anche se non indagai troppo.
    "Si si, vai avanti. Scegli pure tu dove stare, il viaggio sarà lungo ed è meglio star comodi"
    Il fondo della nave andò più che bene: poca gente, casse sul quale sedersi ed un telo blu che rendeva più colorato il tutto.
    "Prima mi dicevi che non esci spesso di casa, ma quindi non hai fatto tante missioni?"
    Guardando con le pupille verso il cielo mi rispose.
    "In realtà no, ho partecipato solo ad una missione da quando possiedo il coprifronte, non che sia andata male o altro, semplicemente penso di non essere il miglior ninja da scegliere"
    "Mmm sarà, non nascondo però che aspetto di vedere le sue doti, ha l'aria di qualcuno capace anche se umile...o forse è solo un sempliciotto"
    "Comunque riguardo questa missione tu ne sai quanto me giusto?"
    "Immagino di sì, il Kage ha detto tutto quando eravamo presenti entrambi, in ogni caso non mi sembra un'incarico pesante. Alla fine è solo una richiesta da un villaggio di artigiani, cosa sarà mai."
    "Effettivamente nemmeno a me sembra qualcosa di troppo complesso"
    "...Ma ho imparato a non giudicare una missione prima di trovarmici in mezzo"
    Era arrivato il tardo pomeriggio, non c'era la solita brezza marina, q"[/color]indi si sentiva il caldo tardo-primaverile che rendeva piacevole la sosta sul ponte della nave e favoriva anche il sonno.
    "Shuya, sono andato a prendere qualcosa da bere. Ti va?"
    Aprii piano gli occhi e lo vidi con due bottigliette in mano, di cui una rivolta verso di me.
    "Ma sì grazie, anzi, sai dirmi anche l'ora?"
    "Fammi controllare..."
    Mi lanciò la bottiglia di quello che sembrava tè verde.
    "Dovrebbero essere le sei di sera. Mi stupisco come ci sia ancora tanta luce"
    "Caspita, ho dormito un bel po', ma cos'altro potevo fare? Finito il discorso si è messo a leggere ed io mi trovavo senza nulla sottomano "
    "Grazie del tè!"
    Alla luce del sole la sua pelle sembrava ancor più chiara di quanto non fosse, era davvero di un pallore estremo; non mentiva quando diceva di non uscire spesso.
    "Shuya, non ti ho ancora chiesto perché sei diventato un ninja. Lo so che queste domande fanno parte una convenzione poco piacevole ma mi interesserebbero davvero i tuoi motivi"
    "Strano modo di porre una domanda..."
    "Nulla di che, è un impiego come un'altro, e poi dovevo riempire un po' le mie giornate"
    "Scusa se lo dico ma fare ninja non è un hobby, spesso è pericoloso, non pensi di sottovalutare questo compito?"
    "Non ho grandi timori, e poi fin'ora non mi è successo niente di grave"
    "Sarà..."
    Avevo tirato fuori il mio atteggiamento spericolato e disinteressato, non che fossi davvero così superficiale, ma mi capitava di comportarmi così davanti ad altri, una sorta di facciata che usavo forse per sembrare più "fico".
    "Beh io invece ho un'obbiettivo....però la storia ti annoierebbe quindi meglio se adesso andiamo a mangiare"
    "Uh? Vabbè"
    Una cena frugale anticipò il nostro sonno, stavamo sottocoperta perché il freddo notturno entra nelle carni e gela le ossa, e poi chi rifiuterebbe un bel letto. Come mio solito arrivai al punto di svegliarmi piuttosto tardi. Erano probabilmente le undici, il sole era abbastanza alto, a dire il vero ero sveglio già da tempo ma una qualche forza mi teneva sdraiato, mi ci volle non poca forza di volontà per alzarmi.
    "Beh che dire, una bella dormita, devo essermi abituato al beccheggiare della nave. Adesso però devo cercare Seishiro. Mmm, se ho capito quel tipo dev'essere già fuori a farsi i fatti suoi"
    Il mio intuito non si sbagliò, appoggiato comodamente su una cassa, l'altro Genin stava leggendo beatamente, i suoi capelli femminei volavano alzati dal vento. Prima ancora di potermi avvicinare si accorse di me, come grazie al suo sesto senso, e mi invitò ad avvicinarmi.
    "Il capitano dice che saremo a destinazione tra poco"
    "Beh sì, le tempistiche per raggiungere il Paese delle Terme sono queste anche se non penso che questo sia più in mare, vedo intorno a noi montagne tipiche dell'entroterra"
    "Non ti sbagli, ci siamo addentrati tramite un grande fiume e lo stiamo percorrendo per raggiungere il lago in cui si butta; a quanto pare l'isola di Tokiro non si trova in acque salta ma all'interno"
    Proprio nel momento in cui mi veniva detto ciò iniziai a scorgere una macchia in lontananza, si faceva sempre più grande, un puntino scuro con le verdi montagne come sfondo: era la nostra destinazione.
    L'isoletta ormai era ben visibile, la prima cosa che notai era lo sferragliare, lo sbattere dei martelli e l'ardere dei forni, tutto lasciava immaginare il lavoro frenetico all'interno di quelle sbarre di legno che fungevano da mura. Il villaggio non aveva un porto, così scendemmo sulla terraferma per poi raggiungerlo a piedi grazie al ponte che lo rendeva accessibile. La costruzione seguiva la pendenza del suolo e si divideva su due due isolotti collegati, sembrava una fortezza dalla quale uscivano colonne di fumo biancastro, denso e avvolgente, diverso dalla nebbia del mio villaggio natale.
    "Meglio raggiungere il cancello e presentarci"
    Disse Seishiro.
    "Oh? Ah si certo"
    Ero ancora abbastanza colpito dal posto, dall'interno di Tokiro arrivava un gran baccano e un vociare confuso. Una cosa che notai solo nei pressi del ponte per l'ingresso era come gli alberi smettevano di esistere una volta nei pressi del villaggio, probabilmente sfruttati dai cittadini per i loro lavori.
    Due guardie si affacciarono da una postazione al di sopra del portone aspettando probabilmente le nostre presentazioni, così mi mossi a parlare.
    "Noi siamo Seishiro e Shuya, i due ninja che Kiri ha inviato a seguito di una vostra richiesta di intervento, chiediamo di essere ricevuti!"





    Niente da dire riguardo la traccia...Fun-fact: per descrivere meglio il villaggio mi sono sparato la scena del film; il problema è che poi me lo sono rivisto tutto :asd:
33 replies since 2/12/2015
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