Votes taken by Davvo

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    Kenzaburo Sarutobi


    Age: 16 Blood Type: 0 Rh-

    Senza Innata

    Konohagakure no Sato




    Missione Lv D: L'orco delle montagne

    [IV° Post]


    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Sussurri del Sigillo
    Yuzuki Senju
    Miko Uchiha
    Capo Banditi




    Una piccola esplosione, un botto simile a quello di un petardo, rieccheggiò nella foresta. Konoha... Si lanciò addosso al suo avversario, una minuta ragazza Ragazza? col coprifronte del villaggio. Tounyuu!! L'impatto fu strano... ammortizzato: con la coda dell'occhio vide i compagni della ragazza aiutarla a parare il colpo. Ragazza?? Mentre indietreggiava cercò di capire come avesse fatto l'uomo peloso e tarchiato, il capo dei banditi, a trasformarsi in una Kunoichi di Konoha! Ragazza!!! C'era qualcosa che non quadrava: quando avevano usato tutti e quattro la tecnica della trasformazione?
    La ferita! Il bruciore! Il veleno! Quelli non erano banditi, erano ninja di Konoha! Konoha! Stava avendo le allucinazioni?
    Sono alleati! Mentre l'aria davanti a lui si addensava di fumo, Kenzaburo stava iniziando a realizzare la situazione. Oh cazzo... Non stava attaccando dei Mukenin! Alleati! Stava attaccando degli alleati!
    Il segno maledetto iniziò a vacillare.
    Uccidili! Ma sono ninja di Konoha! Un Kunai sbucò dalla nuvola di fumo; ancora confuso, Kenzaburo non si mosse. Ti stanno attaccando! Non sono alleati! Zitto! Le macchie scure iniziarono a ritrarsi. TU non hai alleati! Era vero, nessuno credeva in lui, nessuno aveva fiducia in lui. Ti ho detto di stare zitto. Ma non era un motivo valido per tradire Konoha. Cosa significa Konoha?
    L'ultima frase della corruzione, poi il silenzio. Ed il dolore pulsante di un corpo esterno conficcato nella carne. Senza la corruzione del segno si sentiva debole, scoperto, fragile. Dannazione! Si morse la lingua, non doveva pensare a quello ora. Si strappò via il Kunai dalla spalla, fortunatamente era una ferita superificale; fece un profondo respiro. Maledizione, la testa! Una forte emicranea suonava le campane nel suo cranio, forse a causa del veleno forse per colpa del sigillo: probabilmente un miscuglio delle due cose.
    Attese che la visuale si facesse più chiara per poi rivolgersi al gruppo di "banditi".
    Siete ninja della Foglia? Quello che sembrava sempre di più un Team iniziamente parve titubante, poi la ragazza che fino a quel momento aveva attaccato si avvicinò.
    L'Hokage ci ha mandato qui dicendo che dei banditi si divertono ad assalire le carovane di passaggio. Un gesto del capo accompagnò la risposta. Tu sei uno di loro? Sorpresa si palesò sul volto dello shinobi. Erano sulle traccce di qualche brigante e io li ho attaccati... è normale che siano in guardia. Questo spiegava anche perchè, pur essendosi avvicinata, la ragazza era rimasta a distanza di sicurezza. Che diavolo è quel coso? Il volto dello shinobi si contrasse, facendo scremare di colpo la precedente espressione. Ha visto...? Grave, guardò il suo interlocutore: i capelli corti corvini incorniciavano un volto puro, privo di ogni ostilità; i suoi grandi occhi neri brillarono un momento. Ha visto. Rispose alla domanda fissandola negli occhi; per un attimo calò il silenzio.
    S...Scusami. Immediatamente fece marcia indietro. Io sono Yuzuki Senju comunque.
    Senju! Un filo di invidia comparve nello sguardo del ragazzo: i Senju avevano un grande potere! Loro si che erano utili al villaggio! E loro sono i miei compagni di missione. Indicò i tre ninja poco distanti, ai quali fece segno di avvicinarsi.
    Kenzaburo... Sarutobi. Odiava quel clan. Genin della Foglia.
    Gli altri membri del team si presentarono uno dopo l'altro: un tipo tutto altezzoso che a fatica scendeva dai cieli per presentarsi ad un misero mortale come lui, un Jonin (sicuramente il leader del gruppo) e una Uchiha... Mentre lei si presentava con entusiasmo - Miko pareva che si chiamasse - Kenzaburo guardò i suoi occhi... occhi ripieni di potere! Perchè loro hanno tutta quella forza!
    Il capoteam, Kenji Sarutobi! si scusò per il malinteso e gli porse la mano. Non ce n'è il bisogno, è stata colpa mia.
    Non avrebbe stretto la mano ad un Sarutobi.
    Dannazione a questa emicrenea! Pur essendo sparite le allucinazioni, il veleno continuava ad infastidire lo shinobi. Quindi ti hanno ferito? La Uchiha sembrava stranamente premurosa delle sue condizioni. Fammi vedere... Ha basi di medicina? La ragazza aplicò qualcosa sulla ferita, che iniziò a schiumare e bruciare. Ti brucerà un pochino, ma mi sembri abbastanza forte per poter resistere. Aveva subito di peggio: col pensiero ritornò per un attimo a diverse notti prima. Lo sbruffoncello iniziò a lamentarsi; Kenzaburo lo ignorò completamente.
    Ma se siamo noi incaricati della missione, tu cosa ci fai qui esattamente? Chiese una volta concluse le formalità la Senju. Mi stavo allenando nella foresta qui vicino quando ho sentito delle grida. Un branco di banditi da strapazzo aveva assalito delle persone... Già, proprio dei banditi da strapazzo, ma lui si era fatto colpire comunque. Ho dato loro una bella lezione, ma in qualche modo sono riusciti a colpirmi con del veleno... Debole!! Continuava a non spiegarsi come fosse stato colpito. Ho iniziato ad avere delle allucinazioni, poi siete arrivati voi. Il resto lo sapevano già.
    Beh se te ne sei occupato tu, forse è giunto il momento di tornare al Villagg... La Senju stava ancora parlando quando dalla foresta spuntò un uomo. Siete voi che avete SFIDATO i miei allievi??? Altri shinobi continuarono ad arrivare. Allievi? Possibile che sia lui il capo di quelle mezze cartucce? Era estremamente probabile, dopotutto i cani erano tornati dal padrone. Kenzaburo, ragazzi, diamoci dentro. A quanto pare i nostri amici non ne hanno avuto abbastanza. Mi fido di voi! I compagni di team di Yuzuki si lanciarono sui ninja in avvicinamento, mentre la ragazza si fiondò sullo shinobi più vicino al capo. Io e te abbiamo un conto in sospeso... Doveva abbatterlo, ma questa volta non era in preda alle sue emozioni. Questa volta era lucido. Raiton: Hōshutsu Gli scagliò contro un ninjutsu, per poi avvicinarsi e provare a colpirlo con un taijutsu. Finirò con te quello che avevo iniziato coi tuoi tirapiedi!




  2. .


    Kenzaburo Sarutobi


    Age: 16 Blood Type: 0 Rh-

    Senza Innata

    Konohagakure no Sato




    Missione Lv D: L'orco delle montagne

    [III° Post]


    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Sussurri del Sigillo
    Hebisu





    CITAZIONE
    Vi piacciono le esplosioni? IO LE DETESTO! La cicatrice dell'ustione sembrò pizzicargli per un momento mentre dal portakunai estraeva due sigilli esplosivi e l'arma a cui legarli. MORITEMORITEMORITEMORITE!
    Dopo aver lanciato il regalino istintivamente si allontanò ulteriormente: lui e le esplosioni non andavano d'accordo.

    Già, Kenzaburo odiava le esplosioni: vi ricordate di quando un sigillo esplosivo gli lasciò il segno d'affetto sulla sua faccia? VIAVIAVIAVIAVIAVIAVIAVIA!! Bhe, lui si. E anche piuttosto bene.
    Dannati sigilli! Era stato preso completamente alla sprovvista: non aveva neanche lontanamente pensato che il suo oppositore potesse deviare l'arma da lancio, avvicinando pericolosamente l'esplosione allo shinobi.
    Lo stronzo ha incassato bene il taijutsu! Il combattimento corpo a corpo non era certo la sua specialità, ma se la cavava meglio degli studenti dell'accademia e di diversi Genin appena sfornati. Non è merdoso come gli altri! Sicuramente era su un altro livello rispetto ai suoi scagnozzi.
    Improvvisamente, una fitta di dolore alla spalla scosse il giovane.
    CHI E' STATO! Due Kunai giacevano conficcati nella carne del Sarutobi, le fredde lame si sentivano distintamente all'altezza della spalla CHI LI HA LANCIATI! Era furioso. CHI CAZZO E' STATOI! Si era lasciato colpire dai dei semplici Kunai! NO! Non li aveva proprio visti partire!
    Sei inutile! Forse Hebisu aveva ragione. NO! NON SONO INUTILE! Doveva dimostrare che aveva un untilità, ma si era fatto colpire da dei semplici Kunai.
    Si era distratto
    Esatto, mi sono solo distratto! Nulla di più, nulla di meno.
    Però la figura di merda l'aveva fatta comunque.
    CAZZO! C'erano degli occhi su di lui! Occhi della Radice! IO VI AMMAZZO TUTTI! E si era fatto colpire da due fottuti Kunai!!!
    VI SQUARTO! VI SEVIZIO! VI RIDUCO IN MILLE PEZZI!
    Non era il momento per pensare, doveva ucciderli! Si avvicinò ed istintivamente portò la mano al portakunai per prendere dei sigilli esplosivi, per poi ritrarla subito dopo. Niente più esplosioni. Estrasse una palla luce e la lanciò contro il tipo barbuto, e ora che lo notava anche un poco tarchiato, che aveva appena attaccato. QUESTA E' TUTTA TUA!
    Urlando cosa gli avrebbe fatto, Kenzaburo caricò nuovamente lo stesso uomo di poco prima; lo stavano insultando, forse gli stavano dando del Mukenin, ma poco importava. Ucciderlo non basta! No! Devi farlo soffrire! Mosse la stessa tecnica di prima: questa volta lo avrebbe centrato in pieno, ne era sicuro. Doveva colpirlo in pieno, per scaricare tutta quella rabbia.
    Perchè non riesco a fare più di così? Si sentiva lento, ma non era quello il problema. Sentiva che mancava qualcosa al suo modo di combattere. Non basta il potere? Il potere, già, quel famoso potere che adesso lo stava controllando: ora lo aveva ottentuo, ma perchè non gli sembrava abbastanza? UCCIDILI!
    Una forte emicranea iniziò a rimbombare nella testa del corrotto, mentre si distanziava leggermente per avere più flessibilità tattica.






    Come al solito calcoli inviati a Kimera e riepilogo in sezione per wep :fiore:
  3. .


    Kenzaburo Sarutobi


    Age: 16 Blood Type: 0 Rh-

    Senza Innata

    Konohagakure no Sato




    Missione Lv D: L'orco delle montagne

    [II° Post]


    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Sussurri del Sigillo
    Hebisu




    La ferita, per quanto piccola, continuava a bruciare in maniera anomala; ecco, ora aveva anche l'impulso di grattarla.
    E questa quando diamine me l'hanno fatta? Non riusciva a capacitarsi di essere stato colpito da dei Mukenin così deboli, da quella feccia! E se Hebisu lo viene a sapere? Aveva già fallito troppe volte Quale razza di shinobi perde contro merde simili! Sarebbe stato scartato: come poteva essere di aiuto alla foglia se veniva ferito da un branco di cani randagi? Patetico come era chi avrebbe avuto fiducia in lui? Nessuno!
    Ecco, ora iniziava a sentirsi pesante. Veleno! Ovvio che era veleno, perchè la ferita avrebbe bruciato così tanto altrimenti? Perchè tutto quel prurito, tutto quel gonfiore? Cani bastardi!
    Li aveva lasciati fuggire. Uccidili! Non aveva incontrato nessuno nei giorni precedenti, ma sicuramente la sua guardia doveva essere nei dintorni: avrebbero lasciato una mina vagante nei dintorni del villaggio? Ovviamente no. Uccidili! Quindi almeno un paio di occhi avevano visto tutta la scena, avevano visto che era stato ferito da dei pappamolle simili. E che aveva lasciato scappare dei luridini Mukenin. Uccidili! Doveva rimediare all'errore e sperare che il suo osservatore tenesse in conto solamente il risultato finale. Li ammazzo!
    Altrimenti? Mi scartano! Lo avrebbero buttato come si fa con gli esperimenti falliti. NO! Non serviva a nessuno. NON E' VERO! L'esperimento è riuscito! Riuscito? Quella voce! Hebisu! Cosa ci faceva lui lì? Non riesci nemmeno a fermare dei traditori e ti consideri un esperimento riuscito? No... Lo aveva visto! Ti fai ferire da avversari del calibro di studenti dell'accademia e ti consideri un esperimento riuscito? NONONONONONONONONO! Non poteva essere! Questa era la sua ultima opportunità Non posso perderla così! Il viso del giovane si infranse nella disperazione. NON POSSO! Quel potere, quel potere! SI! Con quello poteva cambiare tutto! Uccidili! Li voleva uccidere! Voleva redimersi! Voglio il potere! Non gli importava più di diventare una bestia, di venire sopraffatto dall'odio. Devo riprenderli! A qualsiasi costo.
    Improvvisamente dalla boscaglia poco vicina uscirono quattro figure. Uccidili! Sono loro la causa di tutto!
    Erano andati a chiamare il capo! LA PAGHERETE! Ma quale dei quattro era il boss? Ha importanza? VI AMMAZZO TUTTI! Dal collo iniziò ad estendersi la corruzione, il chakra maledetto iniziò a offuscare la sua mente E' QUESTO IL POTERE! Si sentiva vivo! Si sentiva invincibile! Si sentiva sè stesso!
    VENGO A PRENDERVI CANI TRADITORI! Sentì delle voci ma le ignorò: non gli interessava qualsiasi cosa dicessero quei luridi Mukenin; assetato di sangue si avventò su uno di loro ed eseguì un taijutsu, per poi indietreggiare.
    Vi piacciono le esplosioni? IO LE DETESTO! La cicatrice dell'ustione sembrò pizzicargli per un momento mentre dal portakunai estraeva due sigilli esplosivi e l'arma a cui legarli. MORITEMORITEMORITEMORITE!
    Dopo aver lanciato il regalino istintivamente si allontanò ulteriormente: lui e le esplosioni non andavano d'accordo.





    Scusate per il post corto... calcoli invati a Kimera, riepilogo presente in sezione per wep :fiore:

    Edit: il parlato di Hebisu è una allucinazione


    Edited by Davvo - 25/2/2018, 17:32
  4. .


    Kenzaburo Sarutobi


    Age: 16 Blood Type: 0 Rh-

    Senza Innata

    Konohagakure no Sato




    Missione Lv D: L'orco delle montagne

    [I° Post]


    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Sussurri del Sigillo
    Mukenin 1
    Mukenin 2
    Mukenin 3



    CITAZIONE
    E mentre tutte le sue emozioni si liberavano rabbiosamente dalla gabbia nella quale erano state costrette per lungo tempo e si mescolavano all'influenza del sigillo, un pericoloso pensiero iniziò a farsi largo nella mente del corrotto:

    Questo sono io!


    Ancora quel ricordo. Che cosa sono io? Ancora quella domanda.
    Erano passati diversi giorni da quando aveva ucciso Amane: le sue urla di dolore mentre veniva brutalmente smembrato gli rieccheggiavano ancora nella testa; non riusciva a capacitarsi di come diventasse in quello stato, di cosa facesse in quello stato. Eppure... non riusciva a non sentirsi attratto, più si immergeva in quei ricordi più si sentiva estasiato da quel suo potere: gli piaceva, percepire quel chakra pervadergli con irruenza il corpo... era come una scarica di adrenalina, ma dieci, cento, mille volte più forte. Tuttavia...

    Quella centrifuga di rabbia, di violenza, che oscura tutto il resto... Lo detestava, non riuscire a controllare le proprie emozioni... le aveva sempre soppresse, così come gli era stato inculcato nella mente. Ma ora erano fuori controllo, e aveva paura. Temeva di ritornare in quello stato, temeva di rivivere quell'esperienza.
    Se non avessi queste... Tornò a fissare il contenitore di plastica stretto in mano. Quelle erano la sua àncora di salvezza, la sua speranza di congiungere il proprio potere con l'assenza di quelle emozioni. Perchè per quanta paura potesse avere non poteva rinunciare a quel potere. Queste tengono a bada quella cosa, quindi come faccio a farla uscire? In verità non aveva certezze, gli era stato detto di prendere quelle pillole e le aveva prese, una ogni sei ore: con quelle riusciva in qualche modo a restare sè stesso, ad evitare di assalire qualcun'altro.
    L'unica certezza che aveva era che quando le sue emozioni, quando quella cosa prendeva il sopravvento, Kenzaburo diventava una bestia senza controlli. La sua presa sul contenitore si strinse: ripensare a ciò che provava in quello stato... tutta quella sete di sangue, lo metteva a forte disagio. Una goccia di sudore, gelida, gli scivolò lungò il collo.

    Devo trovare il modo di controllarlo. In fondo, non era per quello che si trovava lontano dal villaggio? Dopo quello successo non poteva rimanere, e prima di poter partecipare a qualunque missione era imperativo che imparasse a controllarlo. Perchè la cosa che aveva ucciso in quel modo Amane non era lui.
    Prese dunque una pastiglia e se la mise in bocca; mentre la ingurgitava si sedette all'ombra di una quercia. Era una mattina luminosa e nonostante il fitto foglime la foresta si rivelava in un magnifico gioco di luci che trapelavano dall'intreccio delle foglie degli alberi, e nel silenzio si poteva udire un lieve scorrere d'acqua; solo i rumori della foresta accompagnavano il taciturno Sarutobi.

    Rabbia... Per quanto l'idea non gli piacesse, provare a far riemergere quelle emozioni era l'unico modo che riusciva a pensare per far riemergere quel potere. In ogni modo la medicina avrebbe agito in un paio di minuti, quindi non sarebbe potuto andare fuori controllo.
    I giorni precedenti tutto era filato liscio, anche troppo: il marchio sul suo collo non aveva avuto la benchè minima reazione, e la mancanza di risultati stava iniziando a preoccupare il ragazzo. Non aveva più occasioni, ed il suo valore di esperimento riuscito sarebbe scemato col tempo; doveva dimostrare ad Hebisu che valeva qualcosa. Odio... profondissimo... Così si concentrò sui ricordi.
    Violenza... sete di sangue...
    Tutto d'un tratto un grido di terrore spezzò la concentrazione dello shinobi. CHI E' IL BASTARDO CHE VUOLE MORIRE! Un improvviso, immotivato odio infiammò la voglia di uccidere del Konohano; uno spasmo di dolore generatasi dal collo percorse tutto il corpo del giovane, ed il sigillo iniziò ad espandersi. Uccidi!
    In quel momento un potente flusso di chakra iniziò ad attaccare la corruzione, sopprimendola e costringendola a fermarsi. GWAAAH! Un intenso dolore, molto più forte del precedente, accompagnò il ritrarsi del chakra maledetto: sembrava quasi che quest'ultimo avesse messo radici nel corpo dell'utilizzatore di chakra Raiton e che l'energia contenuta nella pastiglia lo stesse sradicando e ricompattando in un unico punto. Un dolore atroce accompagnato da numerosi spasmi muscolari lo fece accasciare su un fianco.
    Urgh... Dopo una manciata di secondi tutto era tornato alla normalità: il sigillo sul collo non dava segni di vita, nello stomaco non vi era nessun flusso di chakra esterno, e non udiva più nessuna voce; perfino il dolore si era attenuato molto.
    Che diamine è successo? Quando quell'urlo lo aveva interrotto si era sentito innaturalmente gonfio di odio e aveva provato un irresistibile impulso di uccidere chiunque lo avesse disturbato: aveva sentito scorrere quel potere, poi la pillola aveva bloccato la trasformazione, ed ora si ritrovava con una gran emicranea. L'ho attivata io? Il dubbio perdurò per qualche secondo, quando un nuovo grido disturbò l'armonia del bosco.
    Ancora, che sta succedendo al fiume? Irritato dalle continue interruzioni corse in direzione del fiume; iniziava ad odiare chiunque stesse facendo tutto quel casino, azni ora che ci pensava non sarebbe stato per niente male se fossero morti tutti. Prima che potesse rendersene conto, la sua mente aveva già iniziato a corrompersi.
    Seguendo le voci, Kenzaburo arrivò ad un ponte. Siete patetici! Uno shinobi stava sfottendo due contadini, accasciati a terra. Tutto qui quello che sapete fare? Quelle tre valgono così poco? Indicò tre donne in lacrime poco distanti. Mukenin? Era una classica rapina ai danni di qualche poveraccio, a Konoha l'ordine era garantito, ma nelle sterminate foreste del paese del fuoco la situazione era ben diversa. Quello che ci voleva... Dopo giorni di rilfessioni ed esperimenti quella era la prima occasione di combattere seriamente.
    Continuando la corsa, il Sarutobi si buttò nella mischia.
    Cinghiale. Serpente. Cavallo. Drago. Visto che è così le prendiamo no-Itami attento! Uno dei Mukenin notò il ragazzo avvicinarsi, ma il compagno reagì troppo lentamente: l'assassinio elettromagnetico lo colpì in pieno. Da dove spunta fuori questo?! Bastardo, la pagherai! Presi di sorpresa, la reazione dei banditi fu lenta. Raiton: Hōshutsu Altri due traditori subirono un colpo diretto mentre i tre rimanenti si lanciavano sul loro aggressore. Konoha Senpū Sinistra destra sinistra Lento! schivando agevolmente il taijutsu del primo avversario, Kenzaburo scomparve per riapparire sotto il secondo: questi non ebbe il tempo di capire cosa fosse successo che un calcio asciendente portato sul mento lo scaraventò contro l'ultimo Mukenin.
    Tutto qui quello che sapete fare? Voltandosì verso l'unico uomo che non aveva colpito ripetè le stesse parole proferite poco prima contro i contadini. Da quando era diventato così loquace?
    Uh... Il Mukenin si guardò a destra, poi a sinistra, ed infine tornò col suo sguardo sul Sarutobi. NON E' STATA COLPA MIA, MI HANNO OBBLIGATO! Incredibilmente, l'uomo si prostrò a terra ed iniziò a sputare una lunga lista di giustificazioni, alla quale si accodarono presto anche gli altri.
    Jashin, mi stai prendendo in giro? Per essere dei Mukenin erano parecchio deboli, eppure avevano il coprifronte, rigorosamente rigato, a simboleggiare la loro idoneità a far parte delle forze ufficiali della foglia. Probailmente non hanno neppure una taglia sulla loro testa... dovrei ucciderli e basta? Pensò l'utilizzatore di chakra Raiton Aspetta... ucciderli? Per quale motivo dovrei ucciderli? Mentre una forte emicranea espugnava la ormai confusa mente del giovane, i banditi iniziarono a guardarsi fra loro. Poi l'uomo che per primo si era accasciato al suolo per scusarsi fece una seconda mossa inaspettata: se la diede a gambe levate; qualche istante dopo cinque uomini correvano a perdi fiato lungo una sponda del fiume.
    Preso in contropiede, lo shinobi rinunciò a rincorrerli.
    Troppo deboli, non valgono la fatica. Il gruppo assalito si era saggiamente dileguato appena il ragazzo era comparso, lasciando Kenzaburo l'unica persona ancora sul posto. Tutto tempo sprecato... LA PAGHERAI PER QUESTO! Un urlo pieno d'arroganza ruppe la ritrovata quiete della foresta. ...IL NOSTRO CAPO CI VENDICHERA! Oh, ce ne è un altro quindi?Colpito dalla notizia, un sorriso ambiguo si stampò sul volto del giovane. Magari lui è divertente da ucciere!
    Stava soppesando le possibilità quando un bruciore attirò la sua attenzione: all'altezza del gomito sinistro aveva una piccola ferita, probabilmente inferta con un Kunai o simile. E questa quando me l'hanno fatta?





    Non faccio acquisti: portakunai pieno, portamedicinali va bene così come è.
    Dimmi se riesci a leggere il pensato, mi sembra molto scuro.
  5. .
    Bentornato :beer:
  6. .

    Missione Lv. C - Dove Cade la Pioggia



    Legenda
    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Parlato Hebisu
    Parato Yuki
    Parlato Ninja della Pioggia


    Un'occhiata soddisfatta precedette le parole dell'uomo.
    Ci hai visto bene...quella ragazza è il Jinchuuriki del Kyuubi...
    ?!
    Kenzaburo inizò a recepire l'informazione.
    Immagino tu sappia di cosa stia parlando
    Concluse l'interlocutore del giovane Genin.
    Yuki Moriko... Jinchuuriki del Kyuubi...
    La notizia mise a soqquadro la mente dell'allievo di Mashu.
    Quel comportamento... quella trasformazione...
    Le immagini del precedente, breve confronto che aveva avuto con la ragazza scorsero davanti agli occhi del Sarutobi.
    La rivelazione combaciava perfettamente con le informazioni in suo possesso, costituendo il pezzetto di puzzle mancante all'intera vicenda.

    Questo spiega molte cose...
    Rispose annuendo, dopo alcuni secondi, il ragazzo.
    Quel chakra... e quell'odio... quella sete di sangue... e l'avvertimento del Sensei.
    Ma non c'era tempo per rimanere ulteriormente stupiti: Kenzaburo avrebbe avuto tutto il tempo per metabolizzare l'informazione, in seguito. Ora altro necessitava della sua attenzione.
    Ora avrai una missione per conto dell'Hogake...e ti incontrerai con lei alle porte del Villaggio, ti darà tutti i dettagli. Quello che tu voglio faccia per la Radice è tenerla d'occhio. Il Kyuubi non è per niente facile da controllare...figuriamoci per una ragazzina. E noi dobbiamo sapere se lei ne sarà in grado...
    Kenzaburo annuì col capo. Comprendeva l'obiettivo della missione.
    Te la senti di accettare questo compito?
    La domanda dell'uomo trovò immediatamente risposta affermativa.
    Sono al servizio dell'Albero della Foglia... e delle sue Radici.
    Un pensiero emerse nella mente del giovane.
    Qual'è il nome del mio superiore?
    Il mio nome è Hebisu...o per lo meno mi chiamerai così...anzi...se deciderai di restare dovrai trovarti un nome in codice anche tu...
    Un nome in codice...
    Ma ne riparleremo...ora va che devi incontrarti con la ragazza...e mi raccomando...
    L'atmosfera si fece, se possibile, ancora più pesante.
    Non serve che te lo dica...
    La raccomandazione velava una minaccia, ma Kenzaburo aveva capito l'antifona.
    Silenzio e riservatezza...
    Dopo aver confermato con un cenno del capo di aver compreso, il parente dell'Hokage si diresse verso l'uscita blindata di quella strana quanto vuota stanza.

    ***


    E così è la forza portante del novecode...
    Kenzaburo era ormai nei pressi della zona designata per l'incontro. Dopo essere uscito da quella camera così singolare il Genin era stato guidato attraverso complessi cunicoli sotterranei per poi sbucare in un anonimo vicolo parallelo alla via principale. Il ragazzo si era stupito di quanto contorno ed articolato fosse l'itinrario percorso: molte volte aveva scorso nell'ombra biforcazioni e gallerie dall'origine sconoscuta, ed aveva iniziato a comprendere l'immensità della Radice.
    Ma l'avvicinarsi all'incontro con il proprio obiettivo aveva accantonato momentaneamente le proprie considerazioni riguardo l'organizzazione segreta alla base della Foglia per concentrarsi sulla propri missione.

    Diamine, mi aspettavo qualcosa di grosso... ma questo va oltre le mie aspettative.
    Nuovamente quelle immagini si alternarono fugaci davanti agli occhi del Sarutobi, venendo analizzate ex novo.
    Quei movimenti... alla fine erano molto, grezzi. Quella volta mi ha colto di sorpresa, in mezzo al fumo, ma per quanto furiosi possano essere sono prevedibili... non dovrei avere probSta attento a dove metti i piedi, razza di imbecille!
    Kenzaburo aveva urtato qualcuno.
    Anzi, qualcuno aveva urtato Kenzaburo, distogliendolo dalle sue riflessioni tattiche.
    Quel qualcuno era una donna, anzi una ragazza ad essere precisi, ed era più bassa del Sarutobi di qualche centimetro. I lunghi capelli argentei scompigliati dal vento saltarono subito all'occhio del giovane, che riconobbe la figura.

    Eccot...TU SEI IL DEPRAVATO!
    Esclamò la ragazza, sovrastando la voce dell'allievo di Mashu, balzando indietro e puntando un dito accusatore verso l'utilizzatore di chakra Raiton.
    Depravato?
    Kenzaburo non si scompose, assumendo la solita fredda espressione facciale.
    Ti prego, prima che possa reagire male, confermami che non sei tu Kenzaburo.
    La sorpresa, mista probabilmente ad amarezza, era evidente nel tono della Genin, ma la risposta arrivò implacabile.
    Sono Kenzaburo.
    Appena udito il nome del giovane l'obiettivo del sopracitato depravato iniziò a camminare in circolo, forse pensierosa.
    Si... è decisamente Yuki Moriko.
    Si disse il parente dell'Hokage, osservando la coetanea.
    Dopo un paio di secondi questa si rivolse nuovamente al ragazzo, ma sia l'espressione sia il tono erano completamente differenti. Era passata al contrattacco, era aggressiva.

    Questa è una missione, per questo non mi tirerò indietro anche se sei tu la persona che mi è stata appioppata per portarla a termine.
    Appioppata?
    A quanto pareva Yuki era convinta che il Sarutobi le fosse stato in qualche modo affidato.
    Solo voglio avvertirti: prova ad allungare di nuovo le tue mani, sfiorarmi, avvicinarti anche solo involontariamente o ti ritroverai privato di un arto.
    Le ultime parole impensierirono Kenzaburo, non sono per il contenuto, ma anche per come vennero pronunciate. E per lo sguardo che le accompagnò.
    Sta parlando come Yuki... o come ennacoda?
    Un'attimo di dubbio.
    Non sembra sotto il controllo del demone... quindi sta parlando come Yuki.
    Decise il ragazzo.
    Recepito...
    Rispose il compagno della Jinchuuriki, per poi passare ad informazioni più utili allo scopo della missione.
    Incamminiamoci, fammi strada, e informami sulla missione.
    L'affilata risposta della ragazza non tardò ad arrivare.
    Chiedere per cortesia non fa male, sai vero?
    Kenzaburo parve percepire una buona dose di saccenza, e nonostante la compagna avesse già iniziato a camminare rispose comunque.
    Per cortesia? Ti è stato ordinato di ragguagliarmi sulla missione: non è un piacere che mi fai...
    Il Sarutobi iniziò a seguire colei che deteneva le informazioni inerenti alla missione.
    Ma un tuo preciso dovere.
    Concluse, rimarcando appostà l'ultima parola.
    Vediamo cosa risponde adesso...
    Il compito di Kenzaburo era osservare la forza portante per capire se fosse il grado o meno di gestire il demone, quindi doveva spingerla al limite. Nel breve tempo in cui i due sarebbero stati insieme il ragazzo avrebbe testato i nervi della giovane.
    Il Genin vide la Moriko esitare per un'attimo, per poi rispondere nuovamente con la sua lingua affilata.

    Già, un ordine. Ma nello specifico, l'ordine non prevedeva di metterti al corrente subito, ergo sarà a mio discapito scegliere quando farlo.
    Sembrava che la frase dell'utilizzatore di chakra Raiton non avesse avuto il minimo effetto sulla Kunoichi, o almeno così sembrava. La ragazza aveva perfino scosso le spalle con noncuranza.
    E così hai migliorato l'autocontrollo? L'ultima volta che qualcuno ti aveva risposto non sei stata così indifferente...
    Si disse lo shinobi, ricordando le informazioni raccolte parecchio tempo prima, mai utilizzatie appieno.
    Ma la ribelle non aveva ancora finito.

    Inoltre non sei un mio superiore. Quindi non provare ad impartirmi ordine, ne tanto meno usare toni che non appartengono al tuo rango. In questo momento stiamo, per quanto mi costa dirlo, sullo stesso livello.
    L'ultima frase stimolò l'attenzione della mente del discendente di Hizuren.
    Che sia migliorata a tal punto?
    Non era passato poco tempo, vero, ma nemmeno così tanto da giustificare un tale balzo di abilità.
    Sta mentendo?
    Kenzaburo osservò il passo della ragazza: era spedito e deciso, e non mostrava tracce di insicurezza.
    Comunque sia lo vedremo... abbiamo una missione da svolgere insieme...
    Intanto stai facendo strada...
    Rispose infine il sedicenne, continuando ad attizzare il fuoco.
    Da quel che mi risulta di è diplomata dopo di me...
    Quante missioni hai svolto?
    Domandò poi, a bruciapelo, l'esperto Genin: l'esperienza di un ninja si misurava con le missioni svolte.
    E quello era uno dei pochi campi in cui Kenzaburo poteva essere considerato superiore alla norma: aveva compiuto svariate missioni classificate D, e quella era la sua terza riconoscuta come C.
    Solitamente non avrebbe rivelato il proprio fascicolo, ma probabilmente la cosa avrebbe urtato la compagna.

    Abbastanza da essere qui, adesso.
    Yuki continuava a mantenere la calma.
    E se credi che ti faccia la stessa domanda, più per cortesia che per interesse, sappi che ti sbagli. Non mi interessa minimamente.
    Lo shinobi continuava a camminare dietro la giovane.
    Buona risposta.
    Io non credo niente... semplicemente penso che fra compagni di missione...
    Riprese l'utilizzatore di chakra raiton, marcando le ultime parole.
    Sia d'obbligo condividere le informazioni... almeno quelle inerenti allo stile di combattimento...
    Posta la domanda indiretta Kenzaburo lasciò la parola alla ragazza.
    Si, direi che ha migliorato molto l'autocontrollo...
    Solo l'ultima partre delle parole del Sarutobi erano la verità, ma al ragazzo servivano informazione.
    Una fragorosa risata ruppe il silenzio della ragazza.

    Ride?
    Kenzaburo non capiva cosa ci fosse di divertente.
    Frena, frena. Solo perché ci è stata assegnata una stessa missione non implica che noi possiamo definirci "compagni". Prendiamola come una sorta di convivenza forzata, quindi non vedo il motivo per cui metterti al corrente del mio stile di combattimento.
    Il Sarutobi comprese che tentare di ottenre informazioni dalla ragazza sarebbe stato impossibile, avrebbe dovuto constatare con i proprio occhi. Era decisamente più esperta a controllare la propria frustrazione dell'ultima volta che si erano incontrati.
    Come vuoi. Ora, che ne diresti di dirmi almeno dove stiamo andando?
    Erano già diversi minuti che i due camminavano, ed i grandi bastioni della Foglia erano ormai alle loro spalle. I due ora avanzavano verso Ovest seguendo una delle principali arterie del Paese del Fuoco, che tagliava la fitta vegetazione caratteristica del loco.
    Finalmente Yuki comunicò l'obiettivo della missione al ragazzo.

    Dobbiamo dirigerci al confine di Amekagure, pare ci siano problemi e quindi hanno richiesto di incontrarci. Però...
    La Kunoichi sembrava pensierosa.
    Neanche l'Hokage sa di che si tratti. Quindi è stato organizzato una sorta di incontro al confine del Villaggio della Pioggia, al villaggio di Shizuku.
    Villaggio di Shizuku... mai sentito.
    Capisco...
    Non avendo altre domande da porre Kenzaburo si chiuse nel suo solito silenzio: aveva già parlato troppo, per i suoi gusti.
    Continuò a stare alle spalle della ragazza, e mentre il corpo camminava in maniera quasi autonoma la mente lavorava.

    Se si scatenasse sarei in grado di fermarla?
    Yuki aveva affermato di essere allo stesso livello del Sarutobi. Se quelle parole erano vere il Genin avrebbe potuto fare ben poco per contenere la furia del demone, probabilmente gli sarebbe andata di lusso se fosse riuscito a cavarsela con diversi di quei profondi tagli - unghiate - che aveva rimediato l'ultima volta.
    Ma davvero quella Genin uscita dall'accademia dopo di lui era al suo livello? Difficilmente poteva crederlo. Specialmente dopo quanto aveva visto in quella radura...

    Però...
    Comunque meglio se ci muoviamo. Ci vorranno sette ore prima per arrivare, non voglio perdere altro tempo.
    La forza portante variò il passo, subito imitata dal compagno.
    Kenzaburo ritornò ai propri ragionamenti.

    Se fosse veramente al mio livello...
    Una ritrovata consapevolezza colse il giovane: era inutile. Se era veramente al pari di quella ragazza era completamente inutile.
    Anche se così non fosse...
    Prima o poi Yuki l'avrebbe raggiunto. E superato. Kenzaburo non aveva nessuna abilità innata, non eccelleva in nessun campo. Era solo un comune Genin, e probabilmente non sarebbe neanche riuscito a passare di grado.
    Era completamente inutile.

    ***


    Il duo era in cammino da ore, ed il paesaggio aveva iniziato a mutare: le foreste si erano fatte più rade, e le enormi pianure del Paese del Fuoco ora si alternavano a qualche collina.
    Ma non era solo la terra ad essere cambiata: alzando lo sguardo infatti si poteva scorgere, in mezzo a formazioni di scure nuvole, un cielo plumbeo. Il freddo secco a cui erano abituati i due Genin era diventato umido, e l'odore di pioggia si infilava nelle narici ad ogni folata di vento.

    Nebbia... Ci mancava solo questa Jashin...
    Un sottile strato di foschia accolse il team della Foglia. Ma nonostante il nome i due coetanei di squadra avevano ben poco: nessuna parola era stata proferita durante il percorso.
    All'improvviso Yuki ruppe il silenzio.

    Sinceramente non mi hanno dato nessun identikit del nostro ninja. Quindi non mi scomodo, sarà lui a cercare noi. Nel frattempo voglio andare in qualche locanda a mangiare qualcosa. Non so tu cosa voglia fare, se tu abbia fame o altro perché non m'interessa.
    Anche lo stomaco del Sarutobi richiedeva le dovute attenzioni, ma il ragazzo rispose con un'osservazione.
    Non sappiamo come distinguerlo... potrebbe essere una trappola.
    L'intera faccenda era, a dir la verità, piuttosto strana. Da quel che la compagna aveva detto la situaione non era chiara nemmeno ai piani alti... e la mancanza di un sistema di riconoscimento non aiutava il pessimismo del giovane.
    Giusta osservazione, ma io ho comunque fame. Ergo, andiamo in qualche locanda. Rilassati o ti viene un infarto... e poi, poi, anche se fosse una trappola, nessuno entrerebbe in azione in un villaggio così affollato.
    Kenzaburo non era d'accordo.
    Si, andiamo in una locanda, ma tieni alta la guardia. Il numero di persone non c'entra, se vogliono agire agiscono.
    Il ragazzo basava la propria affermazione sulle sue precedenti missioni. Yuki probabilmente no.
    Ma le parole del Sarutobi non vennero ascoltate. Anzi, probabilmente neanche udite: la Jinchuuriki aveva, infatti, piantato il compago in mezzo alla strada per dirigersi verso una locanda.

    Jashin... quanto si può essere irresponsabili?
    Domandò sarcasticamente l'allievo di Mashu, raggiungendo l'affamata ribelle.
    La struttura era piacevolmente calda, percui il ragazzo non si stupì quando una volta entrato vide la Kunoichi accantonare la giacca.
    Il Sarutobi si sedette allo stesso tavolo, ed ordinò qualcosa. Cosa non mi ricordo, ma per il nostro ragazzo non era importante il sapore, purchè soddisfacesse lo stomaco.
    Di diverso avviso, invece, pareva essere Yuki.
    Il piccolo edificio in cui il team della Foglia era entrato non era un gran che, ma trovava comunque i suoi clienti: un paio di giovani schiamazzavano al bancone fra un sorso di liquore e l'altro, mentre in un'angolo era in corso una battaglia a pedine fra due anziani. C'era anche una famiglia, vicino a loro. I genitori erano immersi nell'etrna lotta per la verdura, che i piccoli rifiutavano categoricamente.
    Poi Kenzaburo seguì lo sguardo della compagna, e notò un nuovo arrivato: con noncuranza finì il proprio pasto, contnuando a tenere d'occhio l'ambiente circostante, mentre Yuki fissava l'uomo appena entrato.
    Quest'ultimo, appena vide i due, iniziò ad avvicinarsi con passo celere.

    E' lui...
    Vi stavo aspettando...ma non possiamo parlare qua...
    Il contatto del team della Foglia sembrava preoccupato, e continuava a guardarsi intorno. Un foglietto scivolò sul tavolo, e l'uomo ritornò sui propri passi.
    Il pezzetto di carta venne immediatamente agguantato dalla ragazza.

    Visto? Alla fine lui ha cercato noi.
    Era in incognito...
    Rispose solamente il Sarutobi, staccandosi il foglietto che la ragazza gli aveva appicciato in fronte.
    L'incontro è stato organizzato male... e quel comportamento... c'è decisamente qualcosa che quadra...
    Kenzaburo lesse l'appunto.
    E' una trappola.
    Concluse l'utilizzatore di chakra Raiton, facendo a pezzi il foglietto.
    Non possiamo non presentarci, ma...
    Il ragazzo aveva in mente un piano.



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  7. .

    Missione Lv. C - Dove Cade la Pioggia



    Legenda
    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Ricordi Parlato Yuki Sarutobi
    Ricordi Parlato Amane Sarutobi
    Parlato Uomo della Radice


    CITAZIONE

    Questa volta non mi scappi, Kenza-kun!
    Una Sarutobi che il ragazzo ben conosceva spuntò alle spalle del giovane, sorprendendolo.

    Yuki...
    Mormorò nel sonno Kenzaburo. I giorni precedenti avevano avuto un forte impatto emotivo sul ragazzo, ed ora stava rivivendo quei momenti.
    CITAZIONE

    Li percepì, o meglio, li sentì arrivare. Non tentavano minimamente di nascondere la loro presenza.
    Appena lo videro calò il silenzio: la faccia dell'utilizzatore di Raiton era fredda, ed in qualche modo trasmetteva una sensazione di leggero pericolo, come se li stesse minacciando.
    Forse la stessa inespressività del giovane era la causa di tale percezione, e sebbene il ragazzo fosse solito erigere un muro fra il proprio interlocutore e sè stesso, nascondendo a tutti, e forse anche a lui, i propri sentimenti.
    Ma quel giorno proprio non ci riusciva: prima con Yuki, adesso con loro.

    Guarda chi si rivede... il teppista!
    Un ragazzo, più grande di Kenzaburo di qualche anno, si fece avanti. Kenzaburo non sapeva chi fosse, ma poteva ben immaginare il suo cognome, come quello degli altri presenti: Sarutobi.
    Il gruppo circondò l'amico di Yuki, mentre l'attuale interlocutore del ragazzo non si mosse.

    Ti ricordi chi sono?
    Un sogghigno accompagnò la domanda.
    Sono uno dei ragazzi che diversi anni fa ti hanno assalito... Amane Sarutobi!
    Il silenzio continuava a regnare sovrano, interrotto solo dalle parole proferite dall'inviato di Hidekazu.
    Sai, avevo il sospetto che Yuki stesse cercando qualcuno, ma ne ho avuto la conferma quando vi ho visti insieme...
    Raccontò il giovane uomo, accompagnando le parole con uno sputo al terreno per evidenziare la propria opinione.
    Una bella ragazza come lei non dovrebbe avere certa compagnia... non credi, rinnegato?
    Quanto valeva Yuki per Kenzaburo? Ora lo stava sfidando.
    Kenzaburo era molto, molto di malumore, decisamente incazzato. Ma sapeva cosa doveva fare, e ancor meglio cosa non poteva fare.
    Un paio di parole, un mezzo ghigno. Amane perse la sua compostezza, ordinò qualcosa al gruppo, e due ragazzi afferrarono le braccia del reietto, immobilizzandolo.
    Un pugno venne incassato dal costato del ragazzo.
    Una secondo gancio venne indirizzato al viso.
    La mano di Amane afferrò il collo del giovane, e la pressione iniziò a bloccare l'esofago...


    Kenzaburo sentì un conato di vomito arrivare in gola. Tutto era scuro, le luci erano spente, una forte colpo era stato vibrato alla gola del ragazzo. Due mani umane scaraventarono giù dal letto lo shinobi.
    Che...
    Prima che il sedicenne riuscisse a metabolizzare quanto successo un'ombra si mosse, ed il Sarutobi sentì qualcosa coprirgli il volto stringendogli nuovamente il collo.
    Merda!
    Con feroce foga venne alzato, e saldamente afferrategli i polsi venne fatto muovere.
    Qualche secondo dopo il contrasto fra il caldo tepore del proprio giaciglio e la fresca aria notturna svegliò del tutto il ragazzo.
    Ma nonostante la sua mente non fosse più nel mondo dei sogni non era lucido: la brusca sveglia ed il colpo alla trachea gli avevano provocato un forte senso di nausea, ed i bruschi movimenti a cui era costantemente sottoposto di certo non aiutavano.

    Devo memorizzare il percorso...
    Ma fra una salita e una discesa, diversi salti, parecchi cambi di direzione e qualche apparente giravolta lo shinobi non fu in grado di orientarsi.
    Poi lo stomaco riprese a lamentarsi del trattamento subito, e nel frattempo anche la testa iniziò a girare. Forse l'avevano colpito anche al capo? Poco importava, l'unica cosa certa era che fosse in balia del proprio sequestratore: dato il suo stato attuale provare a scappare non era un'opzione contemplabile, ed urlare non avrebbe che potuto peggiorare le cose. Doveva aspettare.
    Chi lo avesse rapito? La mente del Genin giunse subito ad una soluzione.

    Sarutobi...


    ***


    Improvvisamente tutto si fermò: stomaco e testa compresi. Il ragazzo era stato fatto correre per diverso tempo, ma non sapeva dire quanto: quindici minuti? Un'ora? Non ne aveva idea. Sapeva solo che gli era stato del tutto impossibile anche solamente riconoscere una delle principali vie del villaggio, ma forse non era neppure più al villaggio.
    Dove mi hanno portato?!
    Improvvisamente la coltre scura si alzò, liberando il collo e gli occhi del giovane.
    Le iridi dello shinobi, abituate ad una profonda oscurità si restrinsero rapidamente, provocando un'istintiva chiusura delle palprebe.

    Dannazione! Non l'ho sentito arrivare...
    Ci volle qualche secondo prima che la vista di Kenzaburo ritornasse a svolgere la propria funzione, ma una volta riacquisita il Sarutobi rimase colpito: era stato lasciato in una modesta stanza, griga, accessibile da una porta in metallo, probabilmente chiusa. Ma ciò che colpì maggiormente il giovane fu la quasi completa assenza di mobilio: eccezion fatta per una scrivania ed una sedia la stanza appariva completamente spoglia.
    Se non fosse stato per l'uomo che lo aveva liberato dal cappuccio, sempre che fosse stato lui, la camera sarebbe potuta essere benissimo una cella.

    E questo... chi è?
    Gli occhi del ragazzo si spostarono sulla figura maschile, notando subito il rettile tatuato sulla tempia sinisitra.
    L'ampia fronte divideva in maniera uniforme i lunghi capelli marroni, dai quali spuntava un'orecchino dorato ancorato al lobo sinistro.

    Non l'ho mai visto nel quartiere del Clan... me ne sarei ricordato...
    Lo sconoscuto si era seduto, senza degnare minimamente Kenzaburo di uno sguardo, dietro la scrivania.
    Chi è lei?
    Domandò con voce piatta il ragazzo. Ignorandolo, l'uomo contintuò beatamente a fumare, mentre prendeva in mano una cartellina dal tavolo.
    Non ottenendo risposta l'allievo di Mashu cambiò interrogativo.

    Dove sono? Perchè mi avete...
    Kenzaburo Sarutobi...
    L'uomo aveva aperto la cartellina e aveva incominciato a leggerne il contenuto ad alta voce.
    Genin di Classe C...hai partecipato a poche missioni ancora...sei piuttosto acerbo
    Era evidente che in quel contenitore vi erano contenuti una serie di dati sul Sarutobi e sulle sue azioni.
    Quelle informazioni dovrebbero essere riservati...
    Chi è lei per essere in possesso di quelle informazioni?
    Chiese il Genin in questione.
    E dove mi avete portato?
    Sapeva che facevo parte delle forze regolari della Foglia e mi ha rapito comunque...
    Tranquillo...sei ancora al Villaggio...solo molto in profondità
    In profondità? Dannato Jashin, intende...
    sotto terra?
    Kenzaburo non riusciva a capire come quell'uomo fosse riuscito a portarlo sotto il livello abitativo senza che se ne accorgesse.
    Ma le parole del ragazzo non vennero raccolte dal suo interlocutore.

    Sono uno che va al sodo...vorremmo reclutarti per una missione a lungo termine...
    Reclutarmi?
    Ma mi rendo conto che prima debba spiegarti chi siamo.
    Mi sta proponendo di tradire il Villaggio?
    Il Sarutobi non riusciva a capire le intenzioni dell'uomo, ma su una cosa era certo: non avrebbe mai abbandonato il grande Albero della Foglia!
    Qui siamo nella Radice...
    Radice...
    Quella parola ricordava qualcosa al giovane.
    una divisione segreta del Villaggio che opera nell'ombra.
    Kenzaburo rimase sorpreso: era stato rapito dai servizi segreti della Foglia.
    Se hai domande falle ora perché dopo passerò ai fatti...
    Quel modo di operare, quella schiettezza... era quello che suo padre gli aveva insegnato. Era in quello in cui credeva.
    Piacevolmente sorpreso...
    Concluse il Genin, per poi porre un quesito all'uomo della Radice.
    Quale rapporto c'è fra la politica dell'Hokage e quella della Radice?
    Quella era l'unica cosa che gli interessasse. La politica del Kage era troppo morbida, e al Sarutobi non piaceva. Ma forse, con la Radice, le cose sarebbero cambiate.
    Noi qui alla Radice svolgiamo compiti che non verrebbero mai assegnati alla luce del sole...diciamo che per questioni di ordine pubblico, noi ci occupiamo del lavoro sporco. Ovviamente l'Hokage ci autorizza anche se siamo indipendenti...
    La risposta era esattamente quello che Kenzaburo voleva sentire, ma la cosa più importante per il ragazzo era un'altra: in quella stanza si respirava la stessa atmosfera che aveva caratterizzato la sua infanzia.
    Passiamo a noi...
    L'aria nella stanza si fece improvvisamente più seria, come se fino ad allora i due shinobi avessero scherzato.
    So che hai svolto delle missioni con una kunoichi di nome Yuki Moriko...
    Yuki Moriko...
    Si ricordava di quella ragazza, anche se non avrebbe dovuto.
    dimmi hai idea delle sue capacità? Di cosa sappia fare?
    Kenzaburo annuì. Si ricordava bene cosa fosse successo quei giorni, aveva avuto il tempo di rifletterci.
    Quella ragazza... ha qualcosa di fuori dal comune...
    Iniziò lo shinobi, rievocando alla mente le immagini di quanto successo in quella radura.
    Normalmente, carattere a parte, sembra una normale Genin ma... in determinate condizioni non resta più la stessa... i suoi movimenti non sembrano più umani... e attacca per uccidere.
    Si, era riuscito a percepirlo: l'istinto omicida che all'improvviso cambiava la ragazza.
    Stavo portando avanti una piccola indagine personale... poi mi è stato intimato di stare alla larga dalla ragazza...
    Il Sarutobi si fermò un attimo.
    So che c'è qualcosa sotto... di grosso... ma non so cosa.



    Acquisti Armeria

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  8. .


    CITAZIONE

    Nome: Yuki Sarutobi
    Clan: Naturalizzata Sarutobi
    Energia: Verde
    Grado: Sconoscuto
    Età: 16
    Altezza: 1.68m
    Segni Particolari: Sconoscuti



    CITAZIONE

    Yuki nasce dall'unione di Hayato Sakamoto e Isako Okada, lui noto mercante, lei volenterosa infermiera.
    La prima infanzia della bambina scorre felicemente nella completa serenità, complice la disponibilità economica.
    Ma a tre anni dall'arrivo della cicogna un violento incendio scoppia in casa della famiglia, uccidendo entrambi i genitori della piccola.
    Non essendoci parenti in grado di prendersi cura della infante - unica sopravvissuta alle fiamme - viene adottata da Hidekazu Sarutobi, importante esponente dell'ononimo Clan, nonchè amico intimo di Hayato.
    Yuki cresce quindi come Sarutobi, identificando in Hidekazu la figura paterna, in Umeko (moglie di Hidekazu) quella materna, e in Hana - figlia biologica dei due Sarutobi più piccola di un anno - una sorella minore.
    La condizione economica dei due cognugi è molto elevata, e ciò si riflette sulle due figlie: entrambe ricevono un'educazione eccellente, degna del loro status sociale, e vengono istruite ai principi propri del Clan.
    Yuki cresce quindi nel miglior ambiente possibile, e sviluppa un fiero senso di appartenenza ai Sarutobi e agli ideali insegnatele.
    Un giorno la ormai dodicenne, molto matura rispetto ai proprio coetanei, viene a conoscenza dell'esistenza di un Sarutobi che rifiuta i principi propi del Clan, disonorando il fiore di loto.
    Incuriosita, la ragazza chiede informazioni al padre, scoprendo di condividere la stessa età dell'ipocrita in questione. Hidekazu non fornisce ulteriori informazioni alla figlia, facendo decadere la discussione.
    Mesi dopo mentre passeggiava fuori dal quartiere riservato al proprio Clan Yuki nota un suo coetaneo in un campo di addestramento: il ragazzo compie esercizi di un livello più avanzato di quelli che vede svolgere dai suoi coetanei figli di amici del padre.
    Rimanendo nascosta per non farsi vedere la ragazza continua ad osservare quel ragazzo fino a quando questo interrompe il proprio allenamento per domandarle perchè lo guardasse.
    Da questo primo contatto inizia una strana amicizia: nei giorni seguenti la ragazza tiene compagnia al nuovo amico, scoperto Sarutobi anch'esso.
    Inizialmente Kenzaburo, questo il nome del ragazzo, parla pochissimo con Yuki, ma questa non demorde e pian piano il ragazzo inizia ad aprirsi con l'amica.
    Diverse settimane più tardi la dodicenne, parlando col padre, nomina casualmente il nuovo amico. Inizialmente la ragazza rimane confusa, ma dopo una notte di riflessione ha una violenta discussione coi genitori, dovre prende le difese di Kenzaburo, e che termina con l'ordine categorico di Hidekazu di non incontrare più l'amico.
    Ignorando la volontà del padre, Yuki si reca comunque al campo di allenamento, decisa a chiarire la questione con il diretto interessato. Segue un breve confronto, nel quale la Sarutobi rimane profondamente colpita.
    Tornando a casa insieme i due vengono assaliti da un gruppo di ragazzi, più grandi di loro di qualche anno, fra cui alcuni conoscenti di Yuki.
    La ragazza, che aveva preso le difese dell'amico, sviene a seguito di un colpo allo stomaco; svegliandosi a casa chiede spiegazioni al padre, ottenendo una versione dei fatti completamente diversa dalla propria.
    Il giorno seguente Yuki scopre che Kenzaburo è stato accusato dell'aggressione e cacciato dal Clan.

    Quattro anni dopo, la ragazza reincontra l'ex Sarutobi, ma proprio quando inizia a parlargli il ragazzo viene chiamato al cospetto dell'Hokage.
    Da quel giorno, tutti i giorni, Yuki si reca nel posto dove ha visto l'ultima volta Kenzaburo, nella speranza di poter riallacciare i contatti.
    Diverse settimane dopo l'attesa della ragazza da i suoi frutti: finalmente riesce a reincontrare l'amico, riuscendo finalmente a confrontarsi con lui sugli eventi passati e a riallacciare il legame con l'ex Sarutobi.
    Tutta questa sua attività però non è passata inosservata, infatti Amane, figlio di un'amico di Hidekazu, pedina la ragazza ed assiste all'incontro col rinnegato, riferendo poi al padre adottivo di Yuki.
    Quando l'amica del Sarutobi arriva a casa deve affrontare il padre, che dopo un intenso confronto le vieta categoricamente di vedersi col giovane amico.
    Confinata in camera propria, la sedicenne si confida con Hana - la figlia biologica di Hidekazu e Umeko - e scopre di provare qualcosa per Kenzaburo.
    Scoprendo che la sorella crede all'autorità paterna, Yuki rimane molto delusa, ma il rapporto fra le due ragazze si rinsalda quando Hana racconta all'amica del rinnegato la propria spedizione contro Kenzaburo, avvenuta dopo aver stordito la sorella.
    La Sarutobi di sangue afferma, grazie alla popria sortita, di aver compreso l'amico della Sarutobi naturalizzata, e della falsità delle parole paterne.




    Edited by Davvo - 28/2/2018, 21:34
  9. .

    Missione Lv. C - Una Piccola Oasi di Pace



    Legenda
    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Parlato Kazemaru Shimura
    Parlato Nemico 1
    Parlato Capovillaggio (Alm-Öhi)
    Parlato Hokage
    Parlato ANBU 1
    Parlato ANBU 2
    Parlato ANBU 3
    Parlato Signora Abe


    Lo scontro era finito come era iniziato: con una combinazione fra i due ragazzi di Konoha. La cooperazione fra i due Genin aveva funzionato alla perfezione, e l'uomo bersagliato sarebbe caduto in acqua privo di sensi se il compagno non l'avesse afferrato per un braccio, mantenedolo all'asciutto.
    Dannazione!
    Ora lo scontro aveva preso un corso ben definito: se l'uomo avesse continuato a combattere difficilmente avrebbe avuto la meglio contro i due shinobi della Foglia, ma Kenzaburo si chiedeva cosa avrebbe fatto l'uomo che aveva deciso di non ritirarsi davanti al team inviato dall'Hokage. Combattere equivaleva a una sconfitta sicura, ma il Sarutobi aveva già potuto constatare diverse volte, nelle sue precedenti missioni, che spesso il giudizio oggettivo veniva offuscato dall'orgoglio.
    Sopporterà il fatto che a sconfiggerlo sono stati due ragazzi? Oppure preferirà battere in ritirata, abbandonando il macchinario?
    La cosa non interessava veramente l'utilizzatore di chakra Raiton, ormai i due avevano raggiunto il loro obiettivo, ossia trovare la causa dell'inquinamento dello specchio d'acqua.
    Kenzaburo era affaticato, e stranamente sano: tolta la spossatezza per aver utilizzato gran parte del proprio chakra l'unico segno di combattimento era qualche livido, ma nulla di più. Una novità per il giovane Sarutobi, che molto spesso durante le varie uscite passate era tornato avendo incassato parecchio.
    L'adrenalina stava venendo pian piano smaltita, nonostante l'allievo di Mashu cercasse di rimanere concentrato; ormai il pericolo era svanito, ed il corpo stava iniziando a rilassarsi.
    Ma non era ancora finita: con un'agile mossa l'ultimo uomo rimasto in piedi scagliò diverse palle luce, schermandosi alla vista dei sue ninja.

    Dannazione, vuole scappare!
    Maledizione....
    Gli occhi dei due ragazzi vennero completamente investiti dall'improvviso bagliore generatosi, e la coppia di shinobi nulla potè per impedire la fuga del brigante, che trascinandosi dietro il compagno esausto si allontanò velocemente dal lago, scomparendo poi nella vegetazione.
    Kenzaburo?...Kenzaburo...riesci a vederli?
    Li abbiamo persi...
    Sospirò il Sarutobi, rivolgendosi allo Shimura.
    Abbiamo abbassato la guardia, ce li avevamo in pugno! Dannazione!
    Il disappunto del giovane rimase nella propria mente, mentre la voce risultava - come al solito - piatta e priva di emozioni.
    Informiamo gli abitanti del villaggio della situazione, e poi torniamo a casa. Qui abbiamo finito.
    Va bene...torniamo al villaggio...
    La strana coppia si diresse quindi verso il piccolo agglomerato urbano, sempre che si possa così definire. Entrambi avevano utilizzato molto chakra, quindi il team preferì ritornare sui propri passi e seguire la costa anzichè tagliare per il lago camminando sullo specchio d'acqua ed arrivare direttamente alla loro meta.
    Appena furono abbastanza vicini, i due scorsero una massa di persone che scrutavano l'acqua in direzione della cascata.

    Avranno sentito le esplosioni...
    Suppose il parente dell'Hokage. Ed infatti così era: entrati nel villaggio la folla iniziò a tempestare di domande i due ragazzi, quando ad un certo punto il capovillaggio si fece avanti e chiese silenzio, pronunciando poi lui stesso la fatidica domanda.
    Abbiamo tutti sentito diverse esplosioni, cosa è successo?
    La risposta non tardò ad arrivare, sebbene fosse stata già pronunciata diverse volte.
    Abbiamo trovato i responsabili dell'inquinamento del bacino e abbiamo neutralizzato la fonte inquinante. Noi ora torniamo a Konoha, ma state certi che sarà inviata una squadra specializzata per depurare le acque.
    Sintetica, certo, ed essenziale: i paesani non avevano bisogno di sapere nient'altro.
    Fendendo la massa dopo aver incassato diversi ringraziamenti, più o meno sinceri, i due ragazzi si avviarono lungo l'itinerario che li avrebbe portati alla Foglia, quando il compagno dell'allievo di Mashu tornò indietro, dialogò una manciata di secondi col precedente interocutore per poi ritornare dal responsabile del Team. Una volta appena fuori dal villaggio Kenzaburo si fermò.

    E' normale che me la cavi meglio di te, ho più esperienza. Ti sei comportato bene, per essere la tua prima missione.
    Iniziò il Sarutobi. Aveva espresso un dato di fatto oggettivo, o forse voleva solo motivare lo Shimura.
    Ti ringrazio...non pensavo avremmo trovato così tante difficoltà...forse...sono stato più un peso. Ma...migliorerò!
    Kenzaburo non contestò le parole del giovane compagno nonostante pensasse che quest'ultimo non fosse stato un peso: quello che aveva da dire lo aveva detto.
    Andiamo.
    Concluse poi il sedicenne.
    Il Team della Foglia ripercorse a ritroso l'itinerario calpestato di mattina, fermandosi a riposare nella medesima locanda.
    Passata la notte i due giovani ninja, ritrovate le piene forze, continuarono a calpestare terreno fino ad intravedere le malconce mura del villaggio di chinobi del paese del Fuoco.

    Siamo arrivati. Andiamo dall...
    Kenzaburo sospese un momento la frase. Dovevano andare a fare rapporto alla massima autorità del villaggio, non ci aveva pensato.
    Da LUI...
    Doveva andarci per esporre la situazione. Era uno shinobi della Foglia, e come tale doveva adempiere ai suoi doveri. Anche se era in disaccordo coi metodi utilizzati. L'Hokage era sempre l'Hokage, senza alcuna eccezione.
    dall'Hokage... a fare rapporto.
    Il tono dell'utilizzatore di chakra Raiton era diventato leggermente minaccioso, e quando il Sarutobi se ne accorse aveva già pronunciato la parola "Hokage". Il ragazzo però che lo Shimura non avesse notato il cambio di tono.
    Si...ti seguo...ma...tutto bene?
    Le speranze covate si rivelarono vane.
    Si. Nessun problema. Andiamo.
    Una volta raggiunto l'edificio centrale di Konoha il team appena rientrato si diresse verso l'ufficio di colui che era al centro dei pensieri dell'allievo di Mashu.
    Varcata la soglia lo trovarono intento a compilare qualche tipo di scartoffia, e dovettero aspettare qualche secondo prima che il supremo difensore della Foglia alzasse lo sguardo.

    Kenzaburo Sarutobi e Kazemaru Shimura a rapporto: abbiamo indagato riguardo le cause dell'inquinamento nel villaggio Hacho: due uomini con un macchinario di origine sconoscuta. Il macchinario è stato reso inutilizzabile, mentre i due responsabili sono fuggiti dopo aver cercato di riprendersi l'impianto. Abbiamo inoltre raccolto un campione dell'acqua contaminata.
    Concluse il ragazzo, posando l'oggetto in questione sul tavolo della più alta carica di Konoha.
    Mmm capisco...avete fatto bene...ora provvederemo a mandare qualcuno a purificare il lago.
    Congedatisi dall'Hokage i due Genin uscirono dalla stanza.
    Kenzaburo stava voltando le spalle allo Shimura quando quest'ultimo provò a impostare un ultimo discorso.

    Beh...è stato un piacere lavorare con te...spero davvero che la prossima volta saprò darti una mano in più.
    Mmm.
    La missione era finita, e il Sarutobi non aveva nessun motivo per rivolgere ancora parola all'ex compagno. Ciononostante rispose con un mugugnio di assenso, per poi separarsi definitivamente dal coetaneo.
    Mentre passava davanti ad una porta semiaperta il Sarutobi sentì uno spezzone di conversazione che richiamò la sua attenzione.

    ...e così quel bastardo del paese del ferro è tornato? Lo Shinmen?
    Esattamente... qual'è il suo nome?
    Ginshikon.
    Intendo quello vero...
    Vero nome... quindi usano nomi in codice... ANBU?
    Riflettè il ragazzo, continuando a camminare. Non poteva permettersi di fermarsi... probabilmente lo avrebbero percepito.
    Ma-qualcosa...
    Kenzaburo conosceva una sola persona che iniziasse per Ma.
    Cosa vuoi che importi il nome di quel traditore!?
    Traditore?
    Un solo pensiero collegò la persona che iniziava per "Ma" con "traditore".
    L'utilizzatore di chakra Raiton voleva saperne di più, ma non riuscì a sentire altro: era troppo lontano.
    Mentre usciva dall'edificio il pensiero che il proprio Sensei fosse un traditore venne messo sotto banco d'accusa.

    No, non è possibile. Il Sensei non farebbe mai una cosa del genere, non è il tipo di persona che tradirebbe il villaggio. Ne sono sicuro. Avrò sentito male. Ma se così non fosse...
    Mentre il Sarutobi elaborava, le gambe lo portarono fino a quel grigio stabile dove viveva.
    Comunque sia... se ha tradito veramente non merita rispetto.
    Concluse il parente dell'Hokage, varcando la soglia di casa. Stava per entrare nel suo appartamento quando una voce femminile richiamò la sua attenzione.
    Hey ragazzo!
    Girandosi Kenzaburo si ritrovò davanti una donna che, a prima vista, doveva avere almeno quarant'anni.
    Buongiorno signora Abe.
    Rispose con un tono indifferente il sedicenne. La signora Abe era la vicina di casa del ragazzo, e i due si erano incontrati più volte sul pianerottolo, ma non avevano mai iniziato una vera e propria discussione.
    Ragazzo te ne intendi di roba elettrica?
    Domandò la donna. Il Sarutobi stava per rispondere negativamente quando la voce femminile riprese ad eccheggiare.
    Bene, allora vedi se riesci a farmi funzionare il microonde.
    Senza aspettare risposta alcuna la donna partì in quarta in direzione del proprio appartamento, il cui ingresso era situato sotto la tromba delle scale.
    Rassegnato, l'utilizzatore di chakra Raiton iniziò a seguirla, quando questa si voltò di scatto, parecchio alterata.

    Che fai, entri in casa altrui senza permesso?! Resta li che ti porto l'aggeggio!
    Iniziamo bene...
    Si disse il ragazzo sospirando, mentre aspettava che la donna emergesse dalla propria abitazione.
    Chissà come reagirà quando le dirò che non so dove mettere le mani... Grazie mille Jashin!
    Concluse ironico il giovane.



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    Il finale in sospeso mi serve per la mia prossima attività.
  10. .

    Missione Lv. C - Una Piccola Oasi di Pace



    Legenda
    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Parlato Kazemaru Shimura
    Parlato Nemico 1
    Parlato Nemico 2


    L'offensiva dei due Konohani era stata un completo successo. o quasi.
    Il primo sigillo esplosivo aveva causato molti danni, e le ustioni che si manifestavano sulla pelle dei due uomini sembravano molto dolorose. Kenzaburo sapeva che dolore fosse, loa veva provato sulla sua pelle, e non era piacevole.
    La tecnica Raiton andò a segno, ma nonostante ciò il bersaglio riuscì a schivare il taijutsu del Sarutobi. Non era decisamente la sua specialità.
    Ma ciò che più sorprese il ragazzo fu la risposta al secondo attacco esplosivo: una moltitudine di fili provenienti dal corpo di uno dei due ninja formò, come animatasi di vita propria, una barriera che protesse i due nemici della Foglia dalla conclusione finale dell'offensiva intavolata dai due ragazzi.
    Ciononostante l'impatto psicologico fu decisamente un successo, tanto che il meno motivato dei due uomini apparve ancora più incerto.

    Accidenti...sei proprio sicuro di voler continuare...sono ninja della foglia!!
    Aveva subito più danni del suo compagno, e forse il dolore aveva cancellato le precedenti parole dell'alleato.
    Sta zitto e ti ho detto di combattere...tu prenditi il tipo biancognolo...io cerco di occuparmi di quest'altro e della sua copia
    Ordinò rabbiosamente il più combattivo dei due.
    Arriva!
    Suishu Gorugon!!
    Una colonna d'acqua si innalzò ai piedi dell'uomo.
    Che diamine... una lucertola?!
    La colonna d'acqua ricordava vagamente un drago, scambiato per lucertola dal parente dell'Hokage. Il rettile - se così possiamo chiamare il drago d'acqua - si diresse rapidamente verso Kenzaburo.
    Dannazione... con l'attacco di prima ha capito che sono l'originale!
    L'attacco infatti era mirato alla copia, che lanciandosi di lato non riuscì ad evitare completamente la massa d'acqua, scomparendo in una nuvoletta bianca, trasferendo la stanchezza del Kage Bunshin nel corpo dell'utilizzatore.
    Ma non era ancora finita: altri sigilli preannunciarono l'arrivo di una seconda offensiva.

    Suiton: Suikodan no Jutsu!!!
    Eccolo...
    Dai piedi dell'uomo si materializzò una specie di squalo, composto anch'esso interamente d'acqua, che si diresse rapidamente contro l'allievo di Mashu.
    Il Sarutobi, così come la propria copia, non riuscì ad evitare completamente l'assalto.

    Porco Jashin... proprio su un lago dovevo affrontare un'utilizzatore di Suiton, eh? Ti sento ridere fin qui, brutto bastardo che non sei altro!
    Lo sfogo fece sogghignare il ragazzo, che nel frattempo aveva notato una cosa.
    Inizia ad essere stanco, ha usato molto chakra... non devo concedergli tregua!
    Le mani del giovane iniziaono a comporre quei segni che avvea usato anche in precedenza. Era l'unico attacco Raiton che conosceva, ma finchè funzionava non c'era da preoccuparsi.
    L'assassinio elettromagnetico venne direzionato in modo da cercare di colpire il patito dei pesci.

    Non ho ancora finito!
    Il compagno di Kazemaru mise mano al porpio porta kunai, estraendo l'omonima arma e un sigillo esplosivo. Una volta legati insieme seguirono l'attacco elettrico, a conclusione dell'offensiva del ragazzo.
    Vediamo se riesci ancora a difenderti con quei fili!
    Un respiro profondo calmò il Sarutobi mentre quest'ultimo si ricordava del compagno.
    Lo Shimura sembrava concentrato. Se la cavava bene per essere il suo primo scontro fuori dalle mura dell'accademia.




    RIEPILOGO POST


    Riepilogo Pg
    Azione Non Offensiva - Difesa Semplice 1: Schivo parzialmente il Suikodan
    Azione Offensiva - Tecnica Energia Verde: Assassinio Elettromagnetico (16)
    Arte del Tuono: Assassinio Elettromagnetico

    Tipo: Ninjutsu
    Posizioni delle mani: Cinghiale - Serpente - Cavallo - Drago
    Livello: C
    Descrizione: L’utilizzatore concentrerà il proprio chakra fulmine nelle punte delle sue dita, poi farà uscire da esse una moltitudine di fulmini, intrecciati tra loro come una ragnatela. I fulmini si muoveranno solamente attraverso il terreno o una fonte d’acqua, ma avranno un ampio raggio: 15 metri di lunghezza e 6 di ampiezza.
    Consumo: 16
    Danno: 2-5
    Richiede: Chakra Raiton; Destrezza 3; Zen 3
    Costo: 55 Exp
    Energia: Verde

    Azione Gratuita 1: Estraggo un Kunai
    Azione Gratuita 2: Estraggo un Sigillo
    Azione Gratuita 3: Lego Kunai e Sigillo
    Azione Offensiva 2 - Attacco con armi da lancio: Lancio il Kuani ed il Sigillo
    Chakra consumato: 16 (Assassinio Elettromagnetico)
    Chakra rimasto/posseduto: 54 - 16 = 38/90
    Danni fisici: 3
    Danni psicologici: //
    Condizioni psico-fisiche: Concentrato - Reattivo
    Armi rimaste/possedute: Tutto - 1 Kunai ed 1 Sigillo
    Farmaci rimasti/posseduti: Invariato.
    Posizione del PG: Invariata
    Distanza dall'avversario: 11m dal patito dei pesci.

    Calcoli
    Difesa Semplice: Valore 5 (Valore pari = schivata sporca = valore minimo = 2)
    Assassinio Elettromagnetico: 5 (2-5)
    Kunai Esplosivo: 2,25 (2-4/1-3 + Ustioni Primo grado)

    Link Scheda, Mini-scheda, Profilo.

    Pandemon e Misaki mi scuso con entrambi per il ritardo, grazie per avermia spettato :fiore:
  11. .

    Missione Lv. C - Una Piccola Oasi di Pace



    Legenda
    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Parlato Kazemaru Shimura
    Parlato Nemico 1
    Parlato Nemico 2


    Solo lo scroscio della cascata rieccheggiava nella caverna. Le due voci avevano si erano esaurite, e i due shinobi di Konoha si erano detti il necessario. O forse no. Un'idea era balzata in mente al giovane Sarutobi.
    Kazemaru, appena puoi usa un sigillo esplosivo.
    Ordinò a bassa voce l'uomo che sussurava ai tubi e, senza attendere un'istante, afferò il compagno traformato. La sensazione gli era nuova, ma non aveva il tempo di stupirsi.
    Per Konoha.
    Kenzaburo si lanciò contro l'uscita. Sentì la pressione dell'acqua che gli ricadeva per un istante sulle spalle, spingendolo verso il basso, per poi sbucare dall'altra parte.
    Eccoli! Sono in due!
    L'utilizzatore di chakra Raiton vide i due bersagli. Lanciò il tubo verso di loro e si allontanò muovendosi in diagonale sullo specchio d'acqua.
    Speriamo che abbia capito...
    Ma i dubbi del ragazzo si rivelarono infondati: il compagno annullò la trasformazione in volo ed estrasse, sempre in aria, un kunai e un sigillo esplosivo.
    Arrivato a terra Kazemaru legò l'esplosivo all'arma da lancio e indietreggiando indirizzò il Kunai al centro dei due avversari.

    Bene...
    L'attacco a sorpresa sembrava aver sortito l'effetto sperato, mandando in confusione i due uomini..
    Ma che diavolo succede??
    Siamo stati scoperti...forse sarebbe meglio fuggire!
    Non direi idiozie...dobbiamo recuperare il macchinario...non possiamo andarcene così
    Quindi il macchinario è importante... arrivano.
    Formulò il Sarutobi, interrompendosi però notando il movimento dei due avversari.
    Uno di questi, il compagno di quello colpito dall'allievo di Mashu, compose dei sigilli e venne inglobato da un vortice d'acqua. Era la prima volta che Kenzaburo combatteva interamente su un liquido, e inizialmente non capì cosa l'avversario aveva in mente.

    Che diamine...
    Esitò qualche secondo, e ne subì le conseguenze: il vortice acquatico si scagliò contro il Genin colpendolo parzialmente.
    Dannazione, era veloce!
    Notò l'utilizzatore di chakra Raiton schivando un Kunai molesto.
    Non sembrano troppo pericolosi... cosa aspetti Jashin?!
    Analizzò il Sarutobi, iniziando a comporre diversi sigilli.
    Cinghiale Serpente Cavallo Drago.
    Una moltitudine di fulmini scaturì dalle dita della mano destra di Kenzaburo, protesa in avanti, e propagandosi attraverso l'acqua ai piedi dei combattenti si diresse verso il nemico che aveva scagliato il Kunai.
    Ma non era finita. Il parente dell'Hokage continuò la sua corsa arrivando ad una distanza utile per il corpo a corpo.

    Destra. Sinistra. Destra.
    Spalla, costato, bacino. La potenza della Foglia si scatenò contro lo stesso avversario contor il quale era stata indirizzata la tecnica Raiton.
    Il Genin indietreggiò nuovamente di una decina di metri. Non voleva sorprese.
    Ma improvvisamente una nuova esplosione, più grande della precedente, investì i due responsabli dell'inquinamento del lago.

    Da dove è stato lanciato quel sigillo?!
    L'allievo di Mashu si guardò intorno fino a che non scorse la propria copia. Un mezzo ghigno comparve sul volto del giovane. Kenzaburo II entrava in battaglia.
    Ora vediamo la loro risposta.
    I tre combattenti di Konoha erano tutti lontani gli uni dagli altri, quasi a formare un triangolo, e all'interno dello stesso i due uomini si preparavano al contrattacco.



    RIEPILOGO POST


    Riepilogo Pg
    Azione di Movimento 1: Supero la cascata avvicinandomi ai due uomini (3m)
    Azione non Offensiva 1 - Lancio Oggetti: Lancio Kazemaru trasformato.
    Azione di Movimento 2: Mi allontano muovendomi in diagonale (6m)
    Azione Non Offensiva 2 - Difesa Semplice 1: Schivo parzialmente il Nin.
    Azione Non Offensiva 3 - Difesa Semplice 2: Schivo il Kunai.
    Azione Offeniva 1 - Tecnica energia Verde: Arte del Tuono: Assassinio Elettromagnetico (16)
    Arte del Tuono: Assassinio Elettromagnetico

    Tipo: Ninjutsu
    Posizioni delle mani: Cinghiale - Serpente - Cavallo - Drago
    Livello: C
    Descrizione: L’utilizzatore concentrerà il proprio chakra fulmine nelle punte delle sue dita, poi farà uscire da esse una moltitudine di fulmini, intrecciati tra loro come una ragnatela. I fulmini si muoveranno solamente attraverso il terreno o una fonte d’acqua, ma avranno un ampio raggio: 15 metri di lunghezza e 6 di ampiezza.
    Consumo: 16
    Danno: 2-5
    Richiede: Chakra Raiton; Destrezza 3; Zen 3
    Costo: 55 Exp
    Energia: Verde

    Azione di Movimento 3: MI porto in prossimità del Brigante 2 (9m circa)
    Azione Offensiva 2 - Tecnica energia Gialla: Vento della Foglia (10)
    Vento della Foglia - (Konoha Senpuu - Leaf Spinning Wind)

    Tipo: Taijutsu
    Posizione delle mani: Nessuna
    Livello: D
    Descrizione: Una serie di colpi che vengono portati con le gambe, i colpi sono più potenti, veloci e meno prevedibili di chi attacca normalmente. I calci sono 3 e vengono portati dal ninja dove vuole lui, basta che uno venga portato con le destra e il successivo colpo con la sinistra. Se si ripete la tecnica due volte nello stesso scontro, viene prevista più facilmente.
    La seconda volta che si usa in uno stesso combattimento il ninja bersaglio ha il 50% delle possibilità in più di schivarlo
    Consumo: 10
    Richiede: Velocità 1
    Danno: 1 - 4
    Costo: 30 Exp
    Energia: Gialla

    Azione di Movimento 4: Indietreggio (10m)
    Chakra consumato: 16 (Arte del Tuono: Assassinio Elettromagnetico) + 10 (Vento della Foglia) = 26
    Chakra rimasto/posseduto: 90 - 26 = 54/90
    Danni fisici: 1/15
    Danni psicologici: //
    Condizioni psico-fisiche: Concentrato - Reattivo
    Armi rimaste/possedute: Invariato.
    Farmaci rimasti/posseduti: Invariato.
    Posizione del PG: Vertice di un triangolo immaginario che circonda i due nemici.
    Distanza dall'avversario: 11m dai due.

    Riepilogo Copia
    Azione Gratuita 1: Estraggo 1 Kunai.
    Azione Gratuita 2: Estraggo 2 Sigilli Esplosivi.
    Azione Gratuita 3: Lego Kuani e Sigilli.
    Azione Offensiva 3 - Attacco con Arma da Lancio: Lancio Kunai e Sigillo in mezzo ai due nemici.
    Chakra consumato: //
    Chakra rimasto/posseduto: 1/1
    Danni fisici: //
    Danni psicologici: //
    Condizioni psico-fisiche: Concentrato - Reattivo
    Armi rimaste/possedute: Invariato.
    Farmaci rimasti/posseduti: Invariato.
    Posizione del PG: Vertice di un triangolo immaginario che circonda i due nemici.
    Distanza dall'avversario: 11m dai due.

    Calcoli
    Difesa Semplice 1: 5 (Valore pari attacco = schivata sporca = danni minimi = 1)
    Difesa Semplice 2: 5 (Valore superiore attacco = schivata pulita = nessun danno)
    Assassinio Elettromagnetico: 5 (2-5)
    Konoha Senpuu: 3.5 (1-4)
    Lancio Kunai + Sigilli Esplosivi: 2.5 (3-5/1-3 + Ustioni Secondo Grado)

    Link Scheda, Mini-scheda, Profilo.
  12. .

    Missione Lv. C - Una Piccola Oasi di Pace



    Legenda
    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Parlato Kazemaru Shimura
    Parlato Mascalzone 1
    Parlato Mascalzone 2



    I due shinobi della Foglia stavano attraversando le vie del villaggio Hacho sotto gli occhi, ed i giudizi non proprio positivi, della popolazione locale quando Kenzaburo si ricordò dell'obiettivo primario della missione.
    Bisogna raccogliere un campione d'acqua...
    Iniziò il Sarutobi.
    ...e non ho una provetta... dannazione! Sono anche passato dalla Farmacia!
    L'occhio dell'utilizzatore di chakra Raiton si spostò indagatore sul portakunai del giovane compagno.
    Non ha il portamedicinali, quindi nientre provetta...
    Mmmm ma come la trasportiamo?
    Lo Shinobi si rassegnò all'evidenza.
    ...dobbiamo procurarci un contenitore. Dubito che qui troveremo provette...
    Allora dobbiamo chiedere a qualcuno del posto...magari se ci forniscono una bottiglietta d'acqua...
    Propose pronto lo Shimura. Il Sarutobi rispose con un mugugno di assenso: la reputazione della Foglia andava a farsi benedire...
    Kazemaru si avvicinò ad un gruppo di persone intente a parlottare fra di loro, tornando poco dopo trionfante.

    Credo andrà bene...
    Si limitò a dire il compagno del Sarutobi, porgendo a quest'ultimo una bottiglietta di plastica vuota.
    Ci siamo ridotti a questo dunque...
    Kenzaburo sospirò.
    Dovremo accontentarci...
    Concluse il Genin più esperto del team, afferrando il contenitore e dirigendosi verso la riva del lago.
    Quest'ultima era come ricoperta da una pellicola melmosa di un colore non ben definito segno che il fattore inquinante si era sedimentato sulla terra. Il bacino on sembrava in condizioni migliori.

    Forse è il caso di andare un poco più al largo.
    Concentrando il chakra ai piedi Kenzaburo fece una decina di passi sulla superfice del lago, riempì la bottiglietta e ritornò sui propri passi.
    Campione prelevato.
    Bene...speriamo che potranno fare qualcosa a Konoha. Ora che facciamo?
    Cerchiamo di capire cosa sia e da dove venga questa... cosa.
    Decise il parente dell'Hokage, e la risposta dell'altro Genin non si fece attendere.
    Si va bene...da dove iniziamo?
    Vediamo cosa c'è dietro quell'altura.
    Concluse il ragazzo, alludendo all'altura indicata precedentemente dallo Shimura.
    Spostandosi sulla costa i due arrivarono nei pressi del luogo precedentemente scelto.
    Il team di Konoha iniziò a battere la parete rocciosa palmo a palmo, alla ricerca di un qualcosa che potesse essere riconducibile all'inquinamento dello specchio d'acqua artificiale.

    A prima vista sembra tutto intatto, ma potrebbe essere solo un'illusione...
    Kenzaburo quindi colpiva ripetutamente la roccia, avanzando ad ogni colpo, ed ottenendo sempre un sordo "tock" di risposta.
    Nemmeno il suo compagno aveva avuto fortuna.

    Nemmeno un indizio...
    E' tutta roccia piena...
    Era evidente che in quel luogo non vi era niente di anomalo, ma erano solo all'inizio.
    Proviamo a spostarci?
    Propose Kazemaru.
    Si, anzi...
    Scimmia, Drago, Serpente.
    Un secondo Kenzaburo si materializzò al fianco del parente dell'Hokage.
    Così saremo più efficenti.
    Il Sarutobi ringraziò mentalmente il Padre, avviandosi verso una zona non ancora controllata.
    La tecnica che il ragazzo aveva appena utilizzato infatti gli era stata tramandata dal padre tramite un rotolo, si poteva dire quindi che gliel'avesse insegnata il padre stesso. Non era stato facile apprenderla, ma alla fine era riuscito a carpire i segreti celati dietro il rotolo che era funto da maestro.
    Nonostante la sua utilità non era una tecnica che si vedeva tutti i giorni, e anzi a Kenzaburo pareva di aver letto da qualche parte che fosse una tecnica proibita, ma non ne era certo.
    Ciononostante la tecnica attirò l'attenzione di Kazemaru.

    Scusa...non è la tecnica della moltiplicazione che insegnano in accademia, non è vero?
    No, la normale tecnica proietta illusioni, questa crea copie reali, ed è decisamente più utile.
    Rispose l'originale, continuando a camminare e a battere la parete rocciosa. La copia nel frattempo era salita al di sopra dell'altura ed eseguiva lo stesso procedimento dell'originale, mentre Kazemaru perlustrava il terreno e la riva.
    Pieno... Kazemaru è completamente diverso da Hakurama... pieno... meno sprovveduto, più professionale... pieno... forse se ci fosse una ragazza si comporterebbe in maniera simile? ...pieno... Sicuramente centra anche l'età, Kazemaru è più maturo ...pieno... per ora non ho incontrato problemi... vuoto?
    Kenzaburo si fermò un attimo e colpì nuovamente nello stesso punto.
    No, pieno... chissà che fine ha fatto, Hakurama... è dalla missione che non lo vedo in giro... pieno... come il Sensei... non lo vedo da quella volta fuori Konoha...
    L'utilizzatore di chakra Raiton ripercorse quei giorni: una pulce nell'orecchio, un sospetto, una ragazza. E poi rosso. Rosso cremisi per la precisione. Quello che era successo non era affar suo, lo comprendeva, era qualcosa di grande. Molto grande. Lo aveva provato sulla sua pelle, ed era rimasto sbalordito. Quella ragazza, Yuki, era appena diventata Genin, eppure lui non era riuscito a schivare, o quantomeno prevedere i suoi attacchi. Li era risuonato qualcosa, nella sua testa, ma quando era apparso il Sensei aveva capito che non era affar suo.
    Ma la memoria non si piega alle parole, e quella ragazza gli era rimasta impressa nella memoria.

    Yuki Moriko... Penso di sapere cosa sei, ma non è affar mio.
    Questa era la scusa con la quale Kenzaburo tentava di contenere la sua sete di informazioni.
    Un fischio attirò l'attenzione del Genin. Questo, alzando lo sguardo, vide lo Shimura in cima ad un'altura, sopra la cascata che alimentava il lago.

    Che diavolo ci fa lassù?
    Fu il primo interrogativo del giovane, subito sostituito da una seconda domanda.
    Ha trovato qualcosa?
    Tu resta qui e continua a cercare.
    Ordinò l'originale alla copia, iniziando a correre verso il compagno.
    Questi nel frattempo iniziò a scendere dalla roccia, sparendo a volte dalla vista nascosto dai vapori provocati dallo schiantarsi dell'acqua contro le pareti rocciose prima, e contro l'acqua del lago dopo.
    Una volta raggiunto lo Shimura il Sarutobi proferì parola.

    Che succede?
    L'acqua della cascata...è pulita...poi li...in quel punto...
    Kazemaru indicò la cascata in un punto vicino alla fine della stessa.
    ...cambia completamente colore!
    Kenzaburo vide ciò che il compagno indicava. In un punto preciso della cascata l'acqua, come aveva detto l'utilizzatore di Fūton, mutava il suo colore da cristallino ad un marrone-violaceo scuro.
    Bravo Kazemaru!
    Con il chakra già concentrato nei piedi raggiungere il punto preciso in cui la cascata cabiava colore fu uno scherzo: arrampicandosi per la parete rocciosa i due Genin scoprirono una piccola grotta.
    Sembra che da qui esca qualcosa
    Notò l'utilizzatore di chakra Raiton vedendo un liquido scuro ed oleoso rovesciarsi nella cascata dall'entranta di quel piccolo antro.
    Vediamo cosa c'è dentro...
    Con prudenziale cautela i due shinobi di Konoha si addentrarono fra la roccia.
    L'inteno della stessa era praticamente buio: la poca luce che riusciva a filtrare dalla grande massa d'acqua non bastava a rischiarare l'ambiente, e gli occhi dei due Genin ci misero qualche secondo ad abituarsi alla semi oscurità.
    Kenzaburo urtò contro qualcosa.

    Che diavolo...
    Il pensiero del giovane Sarutobi rimanette incompiuto a causa dello stupore: il ragazzo aveva urtato contro un grosso tubo metallico.
    Un tubo?
    Un tubo...
    Allungando lo sguardo il parente del'Hokage vide un macchinario dalle medie dimensioni da cui partivano due tub, entrambi collegati al grande oggetto di ferro appena scoperto: uno emergeva dalla roccia e confluiva all'interno della macchina stessa; il secondo ivece era quello contro cui aveva appena urtato ed arrivava fino al Sarutobi, vomitando quella stessa sostanza che fuoriusciva dalla caverna e inquinava il lago.
    ...e quello.
    L'allievo di Mashu non aveva mai visto un macchinario simile, così si avvicinò per studiarlo meglio.
    Dobbiamo fermare questo coso...solo...non so se distruggerlo lo farà esplodere. Proviamo a manometterlo?
    Propose lo Shimura, ma l'altro Genin lo zittì con un gesto della mano.
    Questo rumore... un risucchio?
    Kenzaburo aveva sentito un ruore strano provenire dal tubo che spuntava dal terreno.
    Il ragazzo era già vicino alla macchina, ma si portò a circa trenta centimetri dalla stessa e si chinò. Nuovamente un risuchio.

    Sembra... una pompa... ad intervalli regolari risucchia qualcosa... questa sembra... una presa d'aria?
    Appoggiando il palmo della mano sulla presunta presa lo shinobi confermò la sua teoria: ad intervalli regolari, più o meno gli stessi del risucchio, l'aria veniva aspirtata.
    Sarebbe un problema se esplodesse... vieni a vedere.
    Disse il meno giovane dei due Ninja, chiamando il compagno a sè e facendogli spazio.
    Questa sembra una pompa, l'aria viene risucchiata qui...
    Kenzaburo battè con le nocche sulla presa d'aria.
    e questo tubo risucchia qualcosa... se il tutto esplodesse potremo rendere la situazione ancora peggiore...
    Continuò l'utilizzatore di chakra Raiton, poccgiando una mano sul tubo.
    Dobbiamo riuscire a fermare il macchinario senza danneggiare la pompa... penso che ci convenga stoppare il flusso di elettricità... sperando che basti.
    Concluse il ragazzo.
    Sai come fare?
    Chiese lo Shimura.
    Speravo che tu fossi capace... io so solo che quest'affare sembra un compressore molto complesso... non so proprio dove mettere le mani.
    La delusione si mostrò in maniera palese sul volto del giovane, il quale poco dopo propose un'alternativa.
    Senti...se...provassimo a bloccare uno o più ingranaggi con un kunai? Pensi si bloccherebbe?
    Possiamo provare.
    A Kenzaburo il macchinario era subito sembrato simile ad un compressore per il semplice fatto che una volta ne aveva visto smontare uno. Il ragazzo credeva che tutte le macchine fossero più o meno uguali all'interno.
    Il compagno del Sarutobi armeggiò qualche secondo con il macchinario, ma l'utilizzatore di chakra Raiton non vide bene cosa stava facendo: la poca luce che filtrava veniva coperta dal corpo dello Shimura.
    Poco dopo che il ragazzo ci ebbe messo le mani il macchinario iniziò ad emettere strani rumori ed una puzza di bruciato espugnò il naso del sedicenne.

    Ahhh...per un momento quando ho visto il fumo pensavo fosse stata una pessima idea...
    Fumo?
    Si chiese il giovane, rispondendo poi al compagno.
    L'importante è che si sia fermata e...
    Il parente dell'Hokage si zittì, udendo qualcuno sbandierare ai quattro venti la propria colpevolezza.
    Accidenti... hai visto sono arrivati dei ninja al villaggio...
    Kenzaburò notò la faccia preoccupata del compagno, e di rimando si portò la mano al portakunai per fare intendere le proprie intenzioni.
    Questi possono essere solo i colpevoli... li prenderemo di sorpresa con le mani nel sacco.
    Si...mi sa che non è più il caso di continuare...i nostri affari qui sono sfumati
    Quanti sono... due, tre?
    Si chiese il Sarutobi, ragionando in fretta. La caverna in cui erano privava loro di una via di fuga, e se avessero fatto esplodere un sigillo esplosvo probabilmente ci sarebbero rimasti secchi.
    Questo non va bene...
    La faccia di pietra del ragazzo si manteneva celava un'intensa attività mentale.
    Quindi che facciamo ora?
    Sono due... questo va bene...
    Prendiamo l'attrezzatura e andiamo via di qua prima che sia troppo tardi
    Un ghigno prese forma sul verso dell'allievo di Mashu: avevano vinto.
    La loro attrezzatura probabilmente era importante, e non avrebbero rischiato di farla saltare per aria.

    Che facciamo?
    Chiese piano lo Shimura. Il rumore dell'acqua poteva coprire le loro voci, a patto che parlassero sottotono.
    Li catturiamo. Appena entrano sferrerò un ninjutsu ad ampio raggio, stai attento a non essere colpito.
    Kenzaburo era determinato a sfruttare al meglio l'effetto sorpresa, e sperava che il comoagno potesse aiutarlo.
    Si è dimostrato abbastanza abile per essere alla sua prima missione, spero lo sia anche in battaglia.
    Senti...avrei un'idea...non sanno che siamo in due...quindi se uno di noi usasse la trasformazione, potrebbe nascondersi...questo aiuterebbe a prenderli di sorpresa.
    Propose il Genin.
    Buona idea, puoi provare.
    Confermò il responsabile della missione, spostando poi tutta la sua attenzione all'ingresso della grotta.
    Se la copia si accorge di quello che sta succedendo potrebbe darci un ulteriore vantaggio...



    Link Scheda, Mini-scheda, Profilo.

    @Misaki: la copia può intervenire nel (probabile) combattimento?
  13. .

    Missione Lv. C - Una Piccola Oasi di Pace



    Legenda
    Narrato
    Pensato - Parlato Kenzaburo Sarutobi
    Parlato Kazemaru Shimura
    Parlato Locandiere
    Parlato Abitante Villaggio Hacho
    Parlato Alm-Öhi


    Finalmente erano partiti, finemente avevano iniziato la missione, finalmente Kenzaburo tornava in attività. Finalmente lontani dall'Hokage e dal suo modo di guidare la Foglia.
    No. Non devo pensare all'Hokage, devo portare a termine la missione. E poi quella dopo. E quella dopo ancora... Ma perché lo faccio? Perché sono agli ordini di un rammollito? Dovrei essere agli ordini della Foglia, per il bene della Foglia.
    Il Sarutobi cacciò gli interrogativi dalla mente, concentrandosi su ciò che lo circondava: alla sua sinistra alberi, davanti a lui alberi, alla sua destra Kenzemaru e, oltre il ragazzo, alberi.
    La fauna che nascondeva Konoha li avrebbe accompagnati per gran parte del loro tragitto, scomparendo solo in prossimità della loro destinazione.
    Erano il Paese del Fuoco, il regno degli alberi, delle pianure e del grande albero della Foglia. Ma quel grande albero rischiava ora di appassire, infettato dal germe della pigrizia e della codardia.
    Si, doveva essere così, la Foglia stava decadendo a causa di guide inette. Le prove erano sotto gli occhi di tutti, ma si fingeva di non vedere: Kenzaburo si ricordava ancora l'orgoglio che aveva provato quando Konoha era scesa in guerra, trionfante nella propria potenza, e la vergogna della sconfitta. Il Sarutobi non era ancora studente all'accademia, ma si ricordava ogni momento di quei giorni. Il precedente Hokage si era dimesso dalla carica, ed era subentrato il parente del Genin. Ma anche l'attuale Kage aveva deluso l'utilizzatore di Raiton.
    L'allievo di Mashu si sentiva confuso, tradito.
    Aveva passato la sua infanzia ad allenarsi per servire la Foglia, ma ora trovava la "sua" Konoha in mano ad incapaci senza spina dorsale.
    In quell'istante gli si aprì un mondo: ora capiva perché il padre si era allontanato dal Clan. E perché era stato emarginato.

    Bastardi...
    Suo padre si era accorto di questo declino e aveva cercato di fare qualcosa, andando controcorrente.
    Ed era stato messo da parte, disprezzato. Si era trovato nell'impossibilità di contare su qualcuno.
    Ed allora aveva preso una decisione. Perché altrimenti allenare il figlio? Istruirlo alla fedeltà verso Konoha?

    Devo saperne di più. A qualsiasi costo.
    Improvvisamente si ricordò di essere in missione, e l'addestramento impartitogli dal padre riprese finalmente il sopravvento sui dubbi del giovane.
    Kazemaru...
    Chiamò il compagno. Era tempo di informarsi sul suo conto.
    Si?
    E' la tua prima missione, ma dovresti avere già combattuto all'accademia, seppur non seriamente. Dove ti trovi meglio? Dalla distanza o nel corpo a corpo? Quali sono i tuoi punti di forza e quali sono le tue debolezze?
    Kenzaburo aveva pronunciato quelle parole con un ritmo meno impostato di quello che aveva usato con l'Hokage, ma comunque freddo e distante. Era tornato sé stesso, ora era veramente in missione.
    Hehe...quante domande...allora...vediamo...mmm direi dalla distanza, ma non ne sono sicuro...in accademia me la cavavo nel corpo a corpo, ma non saprei conto un vero nemico come andrà...quindi penso di cavarmela meglio con i ninjutsu. Sui punti di forza e debolezza...ehm...non saprei dirti...
    La risposta era generica e confusa, ed il tono del ragazzo sembrava sottolineare il suo imbarazzo
    Quindi anche lui preferisce la distanza...
    Spero…
    Continuò il neo-Genin.
    solo di non bloccarmi in missione...non so se mi sono spiegato
    Questa risposta colpì molto Kenzaburo. L'unica volta che era stato a capo di un team aveva avuto Hakurama come sottoposto, e non aveva avuto una reazione simile.
    Capisco… La missione è semplice, non dovremo avere problemi.
    Il Sarutobi era in imbarazzo, non sapeva cosa dire, se dire. Non gli era mai capitata una situazione simile.
    Cosa dovrei dire? Dovrei fargli fiducia? No, otterrei l'effetto opposto… deve sbrigarsela da solo.
    Mentre decideva come comportarsi una domanda fece timidamente capolino dalla bocca del giovane Shimura.
    E...tu? Quante missioni hai svolto?
    Il parente dell'Hokage rispose meccanicamente, senza pensarci.
    Tre livello D. Una livello C.
    L'ultima "missione" infatti era stata riconosciuta dal Kage di Konoha come livello C. Anche se Kenzaburo non la considerava tale faceva pur sempre parte del suo fascicolo.
    Beh...mi sento agitato se pensi sarà una missione semplice
    Agitato?
    Nuovamente la risposta spiazzò il Genin esperto, ma decise di non farci caso.
    Per uno straniero il viaggio da Konoha ad Hacho sarebbe durato minimo trentasei ore, ed un normale abitante del Paese del Fuoco, più pratico del terreno, avrebbe potuto impiegare un giorno intero.
    Ma gli Shinobi non sono normali abitanti. La coppia di Genin sfruttò l'ambiente per ridurre il tempo di percorrenza: in mezza giornata i due ragazzi percorsero più sottobosco, rami e sentieri che strade battute. Il passo era moderato, non c'era una vera propria urgenza, ma non era neppure una gita su e giu per il paese degli alberi, e le pause consentivano al neonato team di non affaticarsi eccessivamente.
    Il sole era alto nel cielo quando Kazemaru sollevò un problema di natura alimentare.

    Come facciamo per il cibo? Forse...ci saremmo dovuti portare qualcosa dietro...
    Non si comanda allo stomaco, diceva un antico proverbio.
    Cibo eh? Dannazione, perso com'ero me ne sono completamente dimenticato.
    Si, avremo dovuto. Dubito che troveremo qualcosa prima di sera, andiamo avanti.
    Decise il Sarutobi senza consultarsi col compagno. Non era abituato a lavorare in squadra.
    Ok...
    Così, con lo stomaco che reclamava la sua parte, i due shinobi della Foglia continuarono ad allontanarsi dalla stessa, e verso sera raggiunsero un piccolo agglomerato cittadino. Trovata una locanda i due ragazzi entrarono.
    La struttura era affollata, sembrava che tutti gli uomini del borgo si fossero riuniti in quel posto. Intorno ad ogni tavolo, tre o quattro in tutto, sedevano cinque o sei persone, e sebbene il sole non fosse ancora completamente tramontato sopra i tavoli si potevano intravedere, fra una spalla e l'altra, boccali di birra semivuoti.
    L'atmosfera sembrava rilassata, così nessuno fece troppo caso ai due ragazzi nuovi del loco.
    A parte il locandiere. Quest'ultimo se ne stava dietro ad un grosso bancone di quercia, apparentemente a non fare niente, mentre un paio di donne facevano la spola fra la cucina e i tavoli.

    Cosa posso fare per voi?
    Domandò il probabile proprietario del locale una volta che i due si furono avvicinati abbastanza.
    Lo Shimura lasciò al Sarutobi il compito di interagire con l'oste.

    Potreste servirci qualcosa da mangiare e da bere, ed assegnarci due camere singole per la notte.
    L'utilizzatore di Raiton parlò in maniera coincisa, e si sedette al bancone.
    Questo era, al contrario del locale, stranamente libero. Evidentemente gli occupanti dei tavoli erano residenti della zona e preferivano stare in compagnia dei loro compaesani piuttosto che isolarsi con l'oste.
    Molto bene...tornerò tra un po'
    Una volta allontanatosi il taverniere, Kenzaburo pose una semplice quanto diretta domanda al compagno.

    Kazemaru, cosa pensi dell'Hokage, e della Foglia in generale?
    Il tono di voce era impostato e distante, il suo volto seguiva gli spostamenti dell'oste, che stava comunicanzo l'ordinazione a quella che probabilmente era la cucina, con finta noncuranza nei riguardi del Genin. Ma il Sarutobi era al contrario molto interessato al pensiero del giovane shinobi. Erano diverse ore che quell'interrogativo frullava in testa nella mente dell'utilizzatore di Raiton, ma aveva aspettato il momento più opportuno per esprimere il quesito al compagno.
    Beh...io...
    Vedendo l'oste tornare Kenzaburo interruppe il suo interlocutore.
    Non ora, domani mattina, per strada.
    Avendo tutta la notte per pensarci non avrà scuse per evitare la domanda: domani avrò una risposta meditata.
    Il Sarutobi poi cambiò discorso.
    A proposito, che chakra possiedi?
    Chakra? Intendi che elemento?...Ho affinità con il Fūton, ma padroneggio ancora poche tecniche per ora.
    Fūton eh?
    Ripetè mentalmente l'allievo di Mashu, trovandosi poi a dover rispondere alla sua stessa domanda.
    Tu invece che elemento usi?
    L'Arte del Tuono: Raiton...
    Il Fulmine non era comune a Konoha. Forse era per questo che il ragazzo faceva fatica a conoscere nuove tecniche.
    Scusa la domanda... ma tu quanti anni hai?
    Kenzaburo pose il suo sguardo sul ragazzo.
    Ora che lo vedo da vicino sembra più piccolo di me...
    Ti vedo così esperto e sicuro in quello che fai
    Ancora quel tono, non sapeva il perchè, ma il Sarutobi stava iniziando ad infastidirsi.
    Direi che sei più giovane di me di poco. Esperto? No, non lo sono. Sicuro? La sicurezza viene con l'abitudine. In oltre la missione consiste in un recupero, se Jashin non si mette in mezzo dovremo sbrigarcela in fretta.
    Jashin non si è ancora intromesso... dovrebbe essere un buon segno?
    Jashin ormai era diventato l'ipersonificazione del caso: pioveva? Colpa di Jashin. Ad un bivio sceglievi un vicolo cieco? Colpa di Jashin. Ti scoppiava una carta bomba vicino al viso? Colpa di Jash... no, dei servitori di Jashin.
    Da quella missione Jashin faceva di tutto per intralciare il Sarutobi, o almeno così credeva il parente dell'Hokage.

    Ecco a voi.
    Finalmente arrivò il cibo, e l'utilizzatore di Raiton si concentrò sul suo piatto.
    Una volta concluso il pasto l'oste si avvicinò nuovamente ai due shinobi, appoggiando sul bancone due chiavi.
    Queste sono per le vostre stanze, salite le scale e girate a sinistra.
    Il ristoratore porse un registro aperto ed una penna, in attesa di qualcosa. I due Genin notarano l'elenco di firme e compresero.
    Una volta conclusa la pratica burocratica i due ragazzi salirono le scale, situate nei pressi della cucina, e una volta arrivati al piano superiore girarono a sinistra, ritrovandosi di fronte ad un piccolo corridoio con due porte.
    Una volta accordatisi per la mattina seguente, i due ninja di Konoha si separarono.
    La stanza era abbastanza spartana: un letto, un armadio ed un lucernario.

    Sempre meglio che dormire all'addiaccio.
    Non si sentiva particolarmente stanco, semplicemente sapeva di dover dormire, e così fece.
    Il mattino dopo i due ragazzi si destarono di buon'ora, e dopo un'abbondante colazione ripartirono alla volta del villaggio Hocho.
    Ormai dovevano essere vicini, perchè il paesaggio si stava man mano alzando, e i dislivelli divenivano più alti e comuni, costringendo sempre più spesso la coppia di shinobi a spostarsi sulle vie ordinarie.
    Avevano da poco lasciato il borgo dove avevano pernottato quando Kenzaburo si ricollegò alla domanda fatta la sera prima.

    Allora, cosa pensi dell'Hokage e della Foglia?
    All'utilizzatore di chakra Raiton incuriosiva la risposta che un neo-Genin avrebbe dato.
    Ho un debito verso Konoha...l'uomo che mi ha accolto e mi ha cresciuto ne fa parte...non ho mai conosciuto i miei genitori e mio nonno...è un padre per me. Mi ha...insegnato ad amare e rispettare i mio villaggio e sono diventato un ninja per difenderlo...l'Hokage...l'ho visto solo poche volte...oltre ad oggi in accademia. Non so che tipo sia...non so esprimermi su di lui senza riportare qualche frase presa dai libri di storia
    La risposta placò la curiosità del Sarutobi, e la coppia procedette in silenzio il viaggio per altre tre ore, quando finalemente avvistarono i primi caseggiati di quello che doveva essere il villaggio Hacho, ipotesi poi confermata da un cartello all'entrata del caseggiato.
    La stretta valle era incastrata fra grossi altipiani rocciosi, e al centro della stessa un lago artificiale.
    I paesani, incuriositi, interruppero le loro attività e si avvicinarono ai due ragazzi.
    Uno di questi si fece avanti.

    Siete ninja della foglia, vero?
    Si. Potete indicarci dove possiamo trovare il capo villgaggio?
    Certamente, grazie per essere venuti. Seguitemi, vi porterò da lui.
    I due shinobi vennero guidati fino ad una casa, seguiti dauna piccola folla di curiosi.
    Aspettate un momento.
    L'uomo si avvicinò alla porta dell'abitazione, bussò ed attese. Poco dopo un anziano uomo dalla folta barba bianca. Dopo un breve scambio di parole la faccia del vecchio si illuminò, e si avvicinò ai due ragazzi.
    Piacere di conoscervi...il mio nome è Alm-Öhi, sono io che ho inviato la richiesta al Villaggio della Foglia.
    Quindi è lui il capo villaggio...
    La pelle dell'anziano era rugosa, specialmente intorno agli occhi, ma quello che risaltava più di tutto era la barba, bianca e folta, che si congiungeva alla capigliatura, bianca anche questa, e i grossi baffi che coprivano la bocca, bianchi anch'essi.
    Io sono Kenzaburo, e lui è Kazemaru. Siamo Genin del Villaggio della Foglia. Potreste spiegarci quale è il problema?
    Il Sarutobi voeva sapere con precisione cosa stesse succedendo.
    Beh...la questione è semplice, l'acqua del lago artificiale pare sia diventata torbida e per noi è un grosso problema essendo l'unica fonte di acqua che abbiamo in questa zona. Ci permette di pescare...ma purificandola è anche l'unico mezzo per avere acqua da bere e ora come ora le nostre scorte stanno finendo.
    La risposta dell'anziano velava una nota di tristezza, condivisa dai presenti.
    Capisco...
    L'utilizzatore di chakra Raiton assimilò le informazioni appena raccolte.
    Sembra che la situazione non sia delle migliori...
    L'allievo di Mashu si ricordò le parole dell'Hokage.
    Vedremo di capire cosa sta succedendo...
    Grazie...non immaginate quanto sia importante per noi. Abbiamo provato a fare ricerche per conto nostro, controllando tutta la sponda, ma non abbiamo trovato nulla.
    Nulla... quindi il problema non è sulla sponda...
    Riflettè il Genin.
    Sarebbe utile avere una mappa della zona... prima, quando siamo passati vicini al molo ho visto delle tubature... forse è quella la causa? No, sarebbe la prima cosa che controllerei...
    Kazemaru, qualche idea?
    Domandò il ragazzo al compagno.
    Questo iniziò a riflettere.
    Mmmm... L'acqua per essere diventata così di sicuro sarà entrata in contatto con qualcosa...se non ce nulla lungo le sponde del villaggio...mi viene solo in mente di provare a vedere dalla parte opposta.
    Lo Shimura alzò un braccio ed indicò la suddetta insenatura. Aguzzando la vista Kenzaburo scorse qualcosa che sembrava una diga.
    Se non hanno trovato nulla di qua...potremmo andare a controllare se di la c'è qualcosa
    Concluse il ragazzo.
    Logica ferrea... non fa una piega.
    Bene, inizieremo da li.
    Decise l'utilizzatore di chakra Raiton.



    Link Scheda, Mini-scheda, Profilo.
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    Missione Lv. C - Una Piccola Oasi di Pace



    Legenda
    Narrato
    Pensato Kenzaburo
    Parlato Kenzaburo
    Parole ANBU (Mashu) Missione Precedente
    Parlato Hokage
    Parlato Kenzemaru Shimura


    Kenzaburo era sdraiato supino all'ombra del suo stabile, sotto la sua finestra. Poche, timide nuvole si contendevano il primo cielo azzurro di quella che probabilmente sarebbe stata una limpida giornata di sole.
    Erano passate diverse settimane da quando aveva incontrato il trio della Nuvola, e il giovane Sarutobi aveva avuto tutto il tempo per riflettere sull'accaduto.
    Ma più ci ripensava, più si convinceva della sua idea: quei tre non sarebbero dovuti essere lasciati andare. Avrebbero avuto la meglio! Aveva scoperto che due dei tre erano già stati sconfitti e catturati, ma poi erano riusciti a convincere quell'ANBU e… e le cose erano andate come erano andate.
    Il ragazzo dal chakra Raiton sospirò. Non riusciva proprio a capire perché quello shinobi al servizio dell'Hokage li aveva lasciati liberi. Non riusciva a trovare scusanti per l'Hokage.
    Il Genin si alzò e rientrò in casa, chiudendosi la finestra alle spalle, percorse il corridoio ed uscì.
    Iniziò a camminare.
    Non aveva idea dove si stesse dirigendo ma poco importava, aveva solo voglia di camminare. Non era la prima volta, ma ormai stava diventando un'abitudine: tutto era iniziato un paio di giorni dopo la conclusione della "missione".
    Non sapeva cosa lo spingeva a farlo, ma poco importava, di una cosa era certo: doveva alzarsi e camminare.
    Ecco, si era nuovamente immerso nei suoi pensieri ed era arrivato ai confini del villaggio. Anche questo ultimamente succedeva spesso: si era sorpreso a riflettere sul suo passato, sul suo Clan, e su quello che era.
    Non aveva mai avuto pensieri simili, e non ne sentiva alcun bisogno.
    Ma continuava a perdersi nei suoi ragionamenti, partendo da quella missione, da quella decisione per passare all'Hokage. E dal capo supremo della Foglia al suo Clan il passo è breve. Ciò lo infastidiva, ma sembrava non poterci fare niente.

    Non saresti riuscito a schivare tre kunai…
    Quelle parole spiccavano fra le altre, rimbombando nella testa del ragazzo, anche ora sulla strada per casa.
    Come posso riuscire ad essere utile alla Foglia se non riesco neanche a sconfiggere un nemico?
    Questa l'altra domanda, l'altro chiodo fisso che in quelle ultime settimane si conficcava sempre più in profondità nella mente del giovane Genin.
    Tutte queste domande spesso affioravano nella mente del ragazzo nelle più disparate occasioni: lo disturbavano in continuazione.
    Kenzaburo vedeva come causa dei suoi dubbi l'inattività, e per questo motivo cercava di avere sempre qualcosa da fare.
    Qualche volta funzionava.
    Tornando a casa passò davanti al campo in cui si trovava prima di essere convocato per la precedente missione.

    Yuki…
    E ancora, il ragazzo si perdeva nei propri pensieri, arrivando a casa con la testa fra quelle timide nuvole che si contendevano quel cielo azzurro, ormai non più primo.
    Un'ombra riportò il Sarutobi alla realtà: davanti a lui era comparso un ANBU, con una lettera in mano.

    Non saresti riuscito a schivare tre kunai…
    Per un attimo al ragazzo sembrò essere lo stesso della precedente missione, ma prima che potesse osservarlo meglio questi sparì in una nuvola di fumo bianco, lasciandogli al lettera in mano.
    Il Genin sapeva cosa solitamente significasse questo tipo di consegne, e aprì la lettera entrando nella sua abitazione.

    Kenzaburo Sarutobi è convocato… missione… Hokage. Finalmente si ritorna in attività.
    Si disse il giovane, leggendo la missiva per poi afferrare il portakunai ed il portamedicinali e dirigersi verso il grande palazzo dell'Hokage, centro politico ed amministrativo della Foglia.
    Nel breve tempo che il Genin impiegò a raggiungere l'edifico al centro di Konoha tutti gli interrogativi delle settimane precedenti scomparvero. Forse era davvero inattività.
    Arrivato alla sua meta Kenzaburo varcò rapidamente la soglia principale per poi raggiungere l'ufficio dell'Hokage, situato in cima all'edificio. La grande quantità di ninja presenti nell'edificio schizzavano da una parte all'altra della struttura, e il possente portone di ingresso era costantemente aperto per permettere l'entrata e l'uscita degli shinobi della Foglia.
    Arrivato davanti agli stipiti della porta che introduceva all'ufficio della più alta carica del Villaggio il ragazzo si fermò un istante, poi varcò la soglia.
    L'Hokage era seduto come al solito dietro la propria scrivania, impegnato a leggere qualcosa, probabilmente un rapporto, ma appena il parente entrò nella stanza alzò lo sguardo.
    L'utilizzatore di chakra Raiton che portava i gradi di Genin notò anche un secondo individuo, e si sentì il suo sguardo addosso.

    Sembra avere la mia età... anzi, forse qualcosa di meno...
    In quel momento il Kage verde prese parola.
    Bene...Sarutobi...e Shimura...su carta era da molto che non si vedevano questi due Clan sullo stesso foglio.
    Quindi è un mio compagno di missione... Clan Shimura... dove ho già sentito questo nome?
    Il Sarutobi di fronte all'Hokage guardò ancora con la coda dell'occhio il suo compagno: aveva lineamenti che ricordavano vagamente un'arma affilata e capelli lunghi. La pelle sembrava chiara, ma da quell'angolazione poteva benissimo essere uno scherzo della luce che filtrava dalla grande vetrata alle spalle del parente dell'allievo di Mashu.
    Ascoltate...
    L'alta carica di Konoha richiamò l'attenzione dei due shinobi. Non era riuscito ad osservargli gli occhi che, poco prima, gli erano sembrati castano chiaro.
    ho bisogno che vi rechiate al Villaggio Hacho. E' posto in una piccola valle del Paese del Fuoco...ci hanno chiesto una mano perché a quanto pare il loro lago sia stato contaminato da qualcosa, ma non hanno i mezzi per risolvere la questione. Mi serve che qualcuno vada a prendere qualche campione dell'acqua del lago e la riporti qui così che possa essere analizzata. Se riuscite provate a capire anche cosa sia successo.
    Recuperare il campione e analizzare la situazione. Non sembra troppo complicata...
    Kenzaburo...
    Continuò lo shinobi più forte del paese del Fuoco, riferendosi al parente.
    il tuo compagno di missione è giovane...questa è la sua prima missione ufficiale, quindi sarai tu a condurre testa alla missione, te la senti?
    Uno nuovo?
    Si chiese il Sarutobi, ricordando la missione col Senju.
    Come desidera.
    Rispose meccanicamente, abbinando la risposta però alla sua solità faccia di pietra.
    Spero solo che sia più professionale di Hakurama... ma fortunatamente direi che non ci sono ragazze... e vista l'età dovrebbe essere più maturo.
    Ma l'Hokage non aveva ancora finito.
    Prendete questa, è segnata la strada per raggiungere il villaggio e prendete anche questi... vi serviranno per fare rifornimenti
    Kenzaburo prese un sacchetto, conteneva i soliti Ryo destinati all'equipaggiamento della missione.
    Il suo compagno fece altrettanto mentre il Genin più esperto prendeva e osservava la mappa.

    E' una valle ai confini del paese...
    Si disse il giovane utilizzatore di Raiton per poi passare la mappa al compagno.
    Ah...grazie
    Il compagno del sedicenne controllò fugacemente il documento, per poi congedarsi dalla presenza del Kage.
    Allora partiremo dopo aver fatto provviste
    Si.
    Rispose subito il Genin più anziano, uscendo dalla stanza.
    Una volta fuori, lo Shimura proferì nuovamente parola.

    Spero di non essere un peso per te nella missione...cercherò di seguire le tue indicazioni
    Mmm...
    Kenzaburo spostò il suo sguardo sul compagno, quella frase era in contrasto con la sua passata esperienza.
    I Genin freschi di accademia sono così accondiscendi?
    Bene, vedo che ci intendiamo. Mi chiamo Kenzaburo.
    Io invece sono Kazemaru...
    Incontriamoci fra trenta minuti alla porta Nord, ricordati di prendere il necessario per la missione.
    ...trenta minuti alla porta Nord...va bene...
    Il Sarutobi non voleva avere problemi come l'ultima volta, ma sembrava che il ragazzo capisse.
    Un ultima cosa...
    continuò l'allievo di Mashu, prelevando dal portakunai l'Auricolare.
    Si?
    Questo è fondamentale.
    Oh…
    Kenzemaru sembrò sorpreso.
    Ne prenderò uno all'emporio allora...cercherò di non dimenticarmene, grazie del consiglio.
    concluse poi lo Shimura, allontanandosi verso l'uscita.
    Non era un consiglio.
    Anche Kenzaburo si mosse, ma nella direzione opposta: la tappa del ragazzo erano infatti le scale che conducevano all'armeria interna del palazzo.
    Mi servono dei sigilli esplosivi... e dovrei anche passare dalla farmacia...
    x3 Sigilli Esplosivi (50x3 = 150ryo)
    x1 Kunai (20x1 = 20ryo)
    x6m Garze Elastiche Leggere (20x6 = 120ryo)

    Finite le compere lo Shinobi si diresse al luogo dell'appuntamento, ed una volta arrivato si guardò intorno. Mancava ancora tempo all'orario stabilito, ed il suo compagno non era ancora arrivato, così si accostò al muro e iniziò a riflettere.
    Dannazione, credevo di essere concentrato sulla missione! Nell'ufficio dell'Hokage... perché quando l'ho visto mi è tornato in mente quell'ANBU!? Devo solo pensare alla missione... il resto non conta. Devo dimenticarmi di quell'ANBU, di quello che ha fatto, e del mio passato... Devo restare concentrato, prelevare un campione dell'acqua e fare qualche domanda in giro. E riportare sano e salvo Kenzemaru al villaggio. La missione è semplice, non dovremo avere problemi...
    Una voce lo riportò alla realtà.
    Eccomi...spero di non averci messo più del dovuto
    Era il suo compagno, e dall'aspetto sembrava pronto a partire.
    Perso com'ero non l'ho visto arrivare... non deve più succedere.
    Kenzaburo notò l'apparato radio che dal petto del ragazzo saliva al collo e si concludeva con l'auricolare nell'orecchio. Si, erano pronti a partire.
    Bene, direi che hai il necessario, andiamo.
    Concluse il Sarutobi, staccandosi dal muro e avviandosi oltre le grandi porte che segnavano la fine dell'abitato.
    Non gli ho ancora chiesto che chakra possiede... lo farò per strada.



    Link Scheda, Mini-scheda, Profilo.

    Edit: inseriti puntini di sospensione in alcuni punti.

    Edited by Davvo - 30/9/2015, 21:43
  15. .

    Missione Lv. C - La Foglia Spezzata



    Legenda
    Narrato
    Pensato Kenzaburo
    Parlato Kenzaburo
    Parlato Yuki Sarutobi
    Ricordi Parlato ??? Sarutobi (Padre di Kenzaburo)
    Parlato Tonou Uchiha
    Parlato Shinobi Messaggero
    Parlato Shinobi Biblioteca 1
    Parlato Shinobi Biblioteca 2



    L'ospedale era in fermento. Pochi minuti erano trascorsi da quando l'Uchiha era stato adagiato su una barella e portato oltre quella porta. La spia rossa, indicante operazione in corso, tingeva di un leggero color cremisi l'anticamera. Quello stesso colore che fino a poco prima era davanti, dietro, sopra e sotto.
    Il Sarutobi era seduto in attesa. Doveva restare e presenziare fino all'arrivo delle autorità competenti.
    Li, su quella sedia, il ragazzo smaltiva l'adrenalina. Mentre il corpo si ricordava di essere passato per l'inferno, la mente si aggrovigliava.
    Kenzaburo si ricordava la forza del ragazzo, e non si capacitava di come si fosse giunti in una situazione simile.
    Dannazione, l'ha quasi ammazzato! Lui, un Uchiha! Un portatore di abilità innata! Se perfino uno come lui… un erede di uno dei primi clan fondatori è ridotto in qullo stato... io al mio livello attuale non posso fare niente…
    Con l’addestramento puoi divenire una risorsa.
    …devo diventare più forte…
    Una risorsa che nutre e protegge il Grande Albero della Foglia.
    …o non sarò di nessuna utilità…
    Le settimane successive furono caratterizzate da domande e allenamento.
    L'allenamento soprattutto era diventato un chiodo fisso per il giovane.
    Nonostante negli ultimi tempi le sue abilità fossero aumentate, il ragazzo non era minimamente soddisfatto.
    Perfino il Kage Bunshin no Jutsu, recentemente appreso, gli sembrava un passo di minima, se non nulla, importanza.
    Era per questo, quindi, che quel giorno Kenzaburo si trovava proprio in quel posto.
    Il posto in questione era un vecchio campo da allenamento, vicino al quartiere riservato al Clan Sarutobi.
    Quello stesso campo in cui si era allenato da piccolo.
    Era da parecchio che non venivo qui…
    Più precisamente da cinque anni.
    Li il Sarutobi si era allenato dopo la morte del padre, li era stato rinnegato dal suo stesso Clan.
    Li aveva conosciuto Yuki.
    ...non è cambiato niente…
    Osservò il ragazzo, forse perdendosi per un attimo nel passato.
    …iniziamo… Kage Bunshin no Jutsu!
    Due nuvolette di fumo si innalzarono ai fianchi del giovane.
    Sapete cosa dovete fare. Iniziamo.
    Sentenziò l'originale, ottenendo un gesto d'assenso col capo da parte delle due copie.
    Pochi istanti dopo i tre Kenzaburo erano impegnati in un combattimento 2vs1: Kenzaburo versus Kenzaburo & Kenzaburo.
    L'originale para un calcio ma un dolore si propaga dallo stomaco, mozzandogli il fiato .
    Più veloce…
    Un pugno diretto al volto viene schivato, ma un calcio gli fa perdere l'equilibrio.
    Più veloce…
    L'originle si rialza e fa esplodere in una nuvola di fumo una copia, ma un calcio alla coscia sinistra lo fa inginocchiare.
    Più veloce…
    Una gomitata viene schivata, ed una seconda nuvola di fumo sancisce la fine di quel piccolo incontro.
    Dannazione… non pensavo di darle così forti…
    Si disse tra sé e sé il Sarutobi, ansimando.
    Sei sempre il solito masochista, vero Kenza-kun?
    Chiese una voce femminile alle spalle del ragazzo.
    …questa voce… possibile…?!
    Si domandò mentalmente, con un pizzico di speranza, lo shinobi prima di voltarsi.
    Una ragazza accz60 dai lineamenti familiari lo guardava sorridendo.
    …Yuki…?
    Un fiume di ricordi, che il parente dell'Hokage pensava di aver dimenticato, inondò la mente del giovane.
    Era come se un baule, chiuso ed impolverato, dimenticato in remoto angolo di una cantina si fosse aperto
    Improvvisamente, rovesciando il suo contenuto in tutta la stanza.
    Sono Yuki, non mi riconosci? Eppure non pensavo di essere cambiata così tanto…
    Pronunciò la ragazza, notando la faccia del giovane.
    No, no! Solo… non mi aspettavo di vederti… dopo tutto questo tempo…
    Strano ma vero, il tono di Kenzaburo esprimeva calore.
    Dannazione… che mi succede…?
    Già, è passato tanto tempo…
    Un altro sorriso scaldò l'utilizzatore di chakra Raiton.
    …senti… riguardo quello successo cinque anni fa…
    Iniziò Yuki, abbassando lo sguardo.
    Kenzaburo capì immediatamente a cosa si stesse riferendo. Il suo volto mutò, divenendo di pietra.
    …bastardi…
    …ecco… mi disp…
    Tu non hai nessun motivo per scusarti, anzi! Sono io che dovrei farlo, dopotutto ti ho assalita, no?
    La voce del Sarutobi era tornata nuovamente inespressiva.
    NO! Tu non hai fatto niente! E' stato mio padre a…
    La ragazza venne interrotta dal sopraggiungere di uno Shinobi.
    Scusate se interrompo…
    E questo qui che vuole?!
    L'utilizzatore di chakra Raiton in quel momento non era proprio, come dire, pacato.
    Kenzaburo Sarutobi?
    Domandò il nuovo venuto.
    Chi lo vuole sapere… e per quale motivo?
    Il parente dell'Hokage stava iniziando a spazientirsi, forse per questo la domanda aveva assunto un tono leggermente minaccioso.
    E' convocato immediatamente alla Biblioteca. Ordini dell'Hokage.
    Sentendo l'ultima frase il Sarutobi cambiò completamente atteggiamento.
    Arrivo subito.
    Rispose semplicemente, per poi voltarsi verso Yuki.
    Mi ha fatto piacere rivederti.
    Concluse il Genin per poi avviarsi.
    Aspetta! Kenza-kun!
    Kenzaburo se ne era già andato.
    Dannazione… dopo tutto questo tempo... perché non mi ha ignorato? Non avrebbe rischiato guai… E vuole anche scusarsi… quando sarei io che dovrei farlo… è colpa mia se è finita in quella situazione…
    In breve tempo il Genin raggiunse la biblioteca, dove era già presente un - quasi mummificato - Uchiha.
    Quando lo vide Kenzaburo rimase un pelo sorpreso, di certo non si aspettava di vederlo li.
    Si è ripreso in fretta...
    Vedo che sei in via di guarigione...
    disse il Sarutobi. Non aveva una particolare voglia di parlare, semplicemente la frase uscì da sola. Una di quelle frasi fatte che si dicono per non stare in silenzio.
    Mmm?
    Non mi aveva notato?
    Kenzaburo?
    L'utilizzatore di chakra Raiton rispose con un cenno del capo.
    Una rapida occhiata indagatrice da entrambe le parti.
    Non penso sia ancora al massimo... era conciato parecchio male...
    Tonou tentennò un attimo, per poi continuare la conversazione.
    E'...da parecchio che non ci vediamo...
    Tecnicamente sono un paio di settimane...
    ...definisci parecchio...Eh?...comunque... ti avevano conciato parecchio male... a proposito, penso che dovresti dimagrire.
    Il piccolo scambio di opinioni, se così si può chiamare, non ebbe modo di continuare a causa dell'intervento di un Genin, evientemente in attesa con un compagno.
    Siete i ragazzi che ci hanno mandato?
    Ehm...si...Potrebbe essere... quindi anche tu Kenzaburo sei stato convocato qua? Si...
    Un altro breve scambio. Kenzaburo non era dell'umore giusto per dialogare, nemmeno con Tonou.
    Sentite...ma cosa dovremmo fare?
    Bella domanda...
    Ci è stato detto di sistemare la biblioteca per poterla riaprire...l'Hokage vuole che torni funzionante...così abbiamo richiesto due ninja per essere aiutati.
    Cos?! E' una VOSTRA missione! E' solo per questo che... ma andate a far visita a Jashin...
    La "missione", se così si può chiamare, non era di gradimento del giovane. O meglio, non aveva gradito dover lasciare Yuki per una... cosa del genere.
    Hey...ma tu...non sei un chunin?
    La domanda, improvvisa quanto inopportuna, proveninva dal compagno del Genin che aveva parlato poc'anzi.
    Come se fossero affari suoi...
    Un Chunin? Pensavo ci avrebbero mandati due genin...
    Anche l'altro? Jashin... ho trovato qualcuno più stupido di te...
    S...si...sono un chunin...
    Attimi di silenzio, i due Genin sottopogono l'Uchiha ad un attenta analisi... forse.
    Mmmm immagino...che ti abbiano voluto affidare un compito facile per farti riposare...
    Mmm...si...può essere che sia per questo...
    E' meglio mettersi al lavoro... altrimenti...
    Allora... vogliamo iniziare?
    L'interno della biblioteca era peggio della piazza principale del villaggio: innumerevoli tomi erano rovinosamente sparsi per terra, e perfino un'intera scaffalatura era pericolosamente appoggiata ad una gemella, minacciando di cadere da un momento all'altro.
    Ci sarà parecchio lavoro da fare...
    Un movimento del compagno attirò la sua attenzione: Tonou infatti aveva appena scosso il capo, come a vole rifutre qualcosa, per poi avanzare una proposta.
    Dobbiamo raddrizzare quella per prima cosa mi sa...
    Hai in mente qualcosa? ...lasciarlo fare ai due scansafatiche magari?
    Avrei un'idea...ma mi servirebbe una mano...riesci a spingere in qualche modo da sotto mentre io tiro dall'altro lato?
    Posso provare...
    Da solo non riuscirei neanche ad alzarla di mezzo centimentro... però... forse è il caso di ricorrere a quella tecnica...
    Composti i sigilli, due copie dello shinobi si materializzarono, pronte a sfacchinare.
    Kage Bunshin no Jutsu
    I tre Kenzaburo afferrarono la parte inferiore dello scaffale, pronti ad un segnale del compagno.
    Sharingan!!
    Sharingan? Che vuole fare?
    Il Sarutobi non aveva una diretta visuale sul compagno, ma vide comunque quelle enormi, scheletriche e luminescenti braccia afferrare la scaffalatura.
    ...e questo che diavolo è?
    Pur non sapendo cosa fosse, funzionava. Centimetro per centimetro, la libreria si raddrizzava.
    Se perfino questo è stato battutto... allora io che diamine posso fare?!
    Il Genin venne riportato alla realta dall'aumentare del peso sullle proprie braccia.
    Che succede... si sta inclinando... nononono!
    Hey, tutto bene?
    S...si!
    Nuovamente la scaffalatura prese a risalire, questa volta senza interruzioni, fino alla posizione corretta.
    C'è mancato poco... Tonou sembra molto stanco...
    L'Uchiha infatti era inginocchiato a terra, quasi accasciato.
    Ai libri ci penso io...
    Scusa...ho avuto qualche problema a...Beh penso sia palese...sto ancora conciato male e si vede...sono stato dimesso dall'ospedale non da molto e devo ancora recuperare
    Di cosa ti scusi? La libreria è a posto, no? Pensa a recuperare in fretta... così potrai andare a prendere chi ti ha costretto a rimanere fermo... ma diavolo, eri mezzo sepolto!
    Scusa...ma come fai a sapere?...La voce si è diffusa in giro?
    La domanda colse un poco di sorpresa il giovane.
    Vuoi vedere che...
    Se si sia diffusa o meno non lo so...
    Il Genin soppesò le parole che stava per dire, poi si decise.
    Io so solo che non è stato semplice tirati fuori da quell'incendio...
    Tirarmi fuori? Vuoi dire che mi hai trovato tu li?
    Un gesto d'assenso col capo spiazzò non poco Tonou.
    Suppongo allora ti debba ringraziare...
    L'Uchiha si rialzò, porgendo la mano al Sarutobi.
    Ero semplicemente nel posto giusto al momento giusto...
    Il ragazzo strinse la mano.
    ...è stato fortunato... che abbia visto l'incendio... altrimenti...
    Hey...ascolta...Mmm? non è che quella ferita...te la sei fatta quella notte...nella foresta...mentre cercavi di tirarmi fuori?
    La domanda soroprese nuovamente l'utilizzatore di Chakra Raiton. A dir la verità oggi si era sorpreso un po' troppo.
    Questa?
    Un mezzo sorriso comparve sul volto del parente del Kage di Konoha.
    No... è il regalo di quel dinamitardo di un Jashin...
    Il Genin si perse un attimo nel ricordo di quella missione, svolta tempo addietro proprio con l'Uchiha.
    Un'altra domanda riportò il ragazzo alla realta.
    ...Hai...incontrato nessuno quella notte? Per caso...un uomo con la maschera a forma di teschio?
    Incontrato qualcuno? Maschera a forma di teschio?
    ...no... quando sono arrivato... c'erano solo fiamme... segni di combattimento... e poi c'eri tu... se è restato nella foresta di sicuro non è sopravvissuto... ma dimmi di più... un'uomo con la maschera a forma di teschio? E' stato lui a piantarti a mo' di fiore?
    Voleva saperne di più. No, doveva saperne di più. Ma poi? Cosa avrebbe fatto una volta scoperto il suo obiettivo? Se perfino un Uchiha non era stato in grado di batterlo, come poteva lui riuscire dove aveva fallito anche il portatore di eredità genetica? Questi erano, più o meno, i pensieri del giovane. Forse fu per questo che quando il compagno gli rispose evitò di approfondire.
    Eh...si...è l'uomo che mi ha conciato così...
    Comunque ora sapeva una cosa: una maschera a forma di teschio.


    Misaki, ho inserito Yuki, una mia nuova png (fa parte della storia iniziale del mio pg ma non era ancora comparsa "ufficialmente" nel gdr), ho approfittato del "Libertà di descrivere gli eventi" per inserirla.
    EDIT: sistemata l'immagine di yuki


    Edited by Davvo - 11/6/2015, 21:06
45 replies since 23/7/2012
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