Gli attacchi andarono tutti a segno ed il mukenin venne abbattuto e cadde a terra inerme. Nello stesso istante le maschere persero tutto il loro vigore e si afflosciarono al suolo. Urumi era finalmente libera
Urumi, Urumi! Stai bene?
E...Eikichi – la voce era roca e dolorante, ma almeno era viva – sono morta?
Ma che dici, sei viva!
Ma che mi succede, sto piangendo
Che hai Eikichi?
Niente è solo che...Urumi ho rischiato di farti morire. Avrei dovuto rimanere fermi sulle mie decisioni, così non avreste rischiato tutti voi di morire! Invece mi sono fatto prendere dall'orgoglio ed ecco il risultato
Scemo. Hai rischiato la vita anche tu
Si però...al pensiero che tu morissi – le toccai dolcemente la mano – io ho avuto tanta paura...
Urumi all'udire le mie parole ed il mio tocco perse la sua consueta faccia tosta e diventò rosa per un attimo, ma poi riprese subito il controllo di sé
Ma ti sembrano cose da dire? Non sono morta – si fermò un attimo – e lo devo a te. Grazie...
Mi abbracciò e rimanemmo fermi in quella posizione per alcuni lunghissimi secondi, improvvisamente mi resi conto di quanto nonostante il suo carattere sprezzante lei in realtà fosse giovane, forse della mia età, inoltre aveva gli occhi di due colori diversi. Come avevo fatto a non notarlo prima? I suoi capelli avevano un buon odore e sarei stato abbracciato a lei per ore, ma improvvisamente mi ricordai del bandito a cui avevamo dato la caccia. Con lui non era ancora finita. Urumi percepì che qualcosa era cambiato, mi guardò negli occhi
Fai il tuo dovere, io ti aspetto qua
Mi avvicinai all'uomo steso a terra immobile, potevo vedere da sotto li abiti il suo respiro debole ed irregolare
Ehh...fallo...tanto è questo che siamo...macellai...
Ignorai la sua provocazione, uno così non meritava la minima considerazione. In maniera calma e misurata mi inginocchiai accanto a lui, gli misi le mani attorno alla testa e gli spezzai il collo con una torsione veloce e fluida, un gesto pieno di noncuranza e privo di ogni pietà. Uno così non meritava né considerazione né perdono, solo l'oblio della morte. Urumi aveva seguito con lo sguardo tutta la scena con la mano attorno ai lividi che i fili del bastardo le avevano lasciato attorno al collo. Era tutto finito e ne era enormemente sollevata
Sempai! Sempai!
Tenma e Suguru giunsero di gran corsa da noi, si vedeva che avevano combattuto, ma ne erano usciti abbastanza bene
Ragazzi è tutto finito, il nostro nemico è morto
Accidenti che roba è stata! Ho combattuto contro un tizio fatto di fili neri che usava jutsu acquatici
Io invece contro uno che usava quelli di vento! Sempai chi erano?
Fantocci nelle mani di quello lì, ora potranno riposare in pace. Suguru, Tenma...tornate con Urumi al campo base e curatela. Io ho una faccenda da sbrigare
Urumi mi guardò interrogativa, ma non disse nulla. Una delle mie copie la prese in spalla e si incamminò insieme agli altri lontano dal luogo in cui sarebbe avvenuto il trasferimento
Potrei prendere i cuori delle maschere, ma chissà a chi appartenevano – parlavo al cadavere – in questo modo crudele leghi alla tua volontà le persone che uccidi e le tratti come fantocci...anche se sono morti è un'onta grave. Ora è arrivato il momento del contrappasso, sarò io ad usare te come meglio credo
Mi inginocchia accanto al cadavere ed aprii il suo vestito esponendo il petto all'aria esterna, per contro sollevai la mia maglia e feci fuoriuscire dal mio corpo un tentacolo fatto di fili neri intrecciati. Il nuovo “arto” si poggiò sinuoso sul petto della vittima e con una spinta secca e decisa affondò nella carne morta, facendo scempio di tutto quello che trovava sulla sua strada, tutto tranne il prezioso cuore che poco prima aveva smesso di pulsare. L'organo fu avvolto completamente ed una volta recisi in modo accurato tutti i vasi sanguigni ed i nervi fu estratto, avvolto com'era in una massa indistinta di fili neri che lo proteggevano dall'aria esterna. Nel frattempo mi ero tolto la parte superiore dei vestiti, le tre maschere che già avevo erano esposte all'aria fresca e cominciarono a pulsare come se volessero dare il benvenuto alla loro nuova compagna. La massa di fili penetrò nella mia carne e posizionò il prezioso carico nel suo luogo designato ed un nuova maschera si formò sulla mia schiena
Un volto antropomorfo con decorazioni marroni e un'espressione di disgusto ...appropriata. Fra tutte le maschere tu rappresenti l'uomo che ho disprezzato di più
Lasciai il cadavere al probabile scempio che avrebbe subito ad opera dei corvi e tornai al campo dove i miei compagni mi attendevano. Ci riposammo e ci ritemprammo, passammo la notte ed all'indomani facemmo ritorno al villaggio senza nessun tipo di intoppo, in breve fu il momento di separarci
Io vado a fare rapporto, è stato un piacere fare questa missione con voi
Anche per noi sempai!
Urumi...
Cercai con lo sguardo la ragazza, ma di lei non sembrava esserci più traccia, come se si fosse volatilizzata. Ci rimasi un po' male, speravo di poterle parlare ancora un po'
Eikichi Sato?
Si, con chi parlo?
Sono Nobuo Kaji. La Raikage al momento è impegnata, puoi fare a me il rapporto sulla missione, seguimi nel mio ufficio
Raccontai il jonin quello che era successo e la mia decisione, l'uomo ascoltò ogni singola parola senza fare alcun cenno particolare
Siete stati fortunati...poteva andare molto peggio, lo sai?
Si signore
La prossima volta cerca di stare più attento, un buon capo deve prendere la migliore decisione per la squadra e non farsi influenzare. Ma questo lo capirai meglio con il tempo. Ora puoi andare
Uscii dalla stanza in cui avevo fatto rapporto, fuori il cielo era uggioso e prometteva pioggia. Davanti a me però vidi di nuovo Urumi, in piedi ad aspettami
Ma...dov'eri finita?
Ci ho pensato un po'...alla fine ho pensato che volessi parlarmi e sono tornata
Si ecco...mi dispiace per quello che è successo, ti ho messo in pericolo perchè ho avuto poca capacità di giudizio
Ti ho già detto che capita a tutti di sbagliare, per me conta di più quello che hai fatto dopo
Ci sarebbe anche un'altra cosa che ti volevo dire...
Ovvero? - il suo tono era pieno di curiosità e mentre parlava inclinò leggermente la testa di lato
Ti andrebbe...ogni tanto...di allenarci insieme?
Neanche per idea
Lo sapevo, mi detesta
Ah – ci ero rimasto malissimo – se non ti va...
Scemo che sei! Certo che ci possiamo allenare insieme – fece una smorfia con il viso – solo cerca di non farmi aspettare troppo!
Mi si avvicinò e mi puntò il dito sul naso, dandomi un colpetto
Sai ad inizio missione pensavo fossi un tipo imbranato, uno di quelli bravi a discorsi e basta, invece mi sono dovuta ricredere – mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio – sono proprio curiosa cosa altro nascondi dietro quel faccino
Eh? ma io non nascondo nulla! - dissi sulla difensiva
Questo lo vedremo. Bhe ora devo proprio andare. Ci vediamo!
A presto