Fronte Tumultuoso

Missione Mista: [Iwa] Sraeps - [Kumo] TonYnoT

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    Kariya Ashura
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    pensato (innata)

    Hatamatsu sembrava aver riacquistato serenità dopo l'intervento di Kariya dato che la banda criminale, che opprimeva e derubava i negozianti della zona portuale attraverso minacce e violenza, aveva subito un duro colpo sia ai suoi incassi e sia alla sua egemonia sul territorio. Molti cittadini la temevano visto che erano convinti che fosse inattaccabile e per tale ragione si erano chiusi nella loro omertà. Il possessore dell'arte eremitica gli aveva mostrato che i loro timori erano infondati e gli aveva donato una speranza, uno spiraglio da dove ripartire, o quantomeno era quello che sperava. L'Ashura una volta varcato il portone principale si voltò fissando un ultima volta la statua raffigurante un uomo barbuto che stringeva tra le mani una borsa colma di monete, che simboleggiava la ricchezza e il potere commerciale di Hatamatsu, per poi intraprendere il suo viaggio con in spalla il criminale catturato. Il chunin con andatura veloce si lasciò alle spalle quel monumento e si diresse verso sud, in direzione del villaggio della roccia, dove avrebbe dovuto illustrare alla Tsuchikage gli aggiornamenti riguardo la missione da lei affidatagli e consegnare il bandito che portava con se alla squadra anbu. Proprio quest'ultima avrebbe avuto il compito di interrogare il manigoldo e ricavare informazioni riguardo la locazione, i membri ed i modi di agire dell'organizzazione. L'unica problematica che ostacolava la riuscita di questa situazione erano le condizioni fisiche del criminale dato che durante il combattimento, effettuato in precedenza, il ninja l'aveva massacrato con veemenza e nel caso fosse sopraggiunta la sua morte il piano sarebbe andato in fumo.

    Tsk, l'ho ridotto ad uno straccio e questo è un bel grattacapo. Dubito persino sia rimasto in vita dopo i colpi che gli ho inferto. Per mia sfortuna non dispongo di ninjutsu medici ed a causa di questa mia mancanza non posso ne accertarmi se sia ancora tra i vivi e ne lenire le sue ferite, in modo da assicurarmi maggiori possibilità di non portare un cadavere ad Iwa. Porca p*****a, questo manda in frantumi il piano per sbattere al fresco quei pezzi di m***a...

    Uhm...vorrei capire la motivazione per cui ti stai dannando per quella cittadina. Quella non è la nostra patria e se è per questo nemmeno il villaggio della roccia lo è, noi siamo del paese dell'erba. In secondo luogo noi siamo dei guerrafondai, siamo combattenti che preferiscono "affondare l'acciaio" nelle carni dei loro rivali piuttosto che fare le crocerossine del c***o, sarebbe il colmo se noi avessimo delle conoscenze mediche. Infine, ma cosa c***o te ne può importare di questa organizzazione ? Sono problematiche di Hatamatsu, sicuramente non nostre. Noi abbiamo svolto il nostro dovere dato che non solo abbiamo acciuffato questo str***o ma abbiamo persino restituito alle autorità la refurtiva, motivazione per cui ti prenderei a calci nel c**o ma preferisco sorvolare...

    Mettiamo le cose in chiaro: io non sono il paladino di Hatamatsu e questo implica che io non mi stia dannando per essa. Per quanto riguarda Iwa: è vero che non è la mia nazione natia, ma è quella che mi ha accolto dopo il disastro che successe 12 anni fa. Inoltre non è fondamentale la bandiera per cui combatti ma il "volto" che vi è dietro di essa e la motivazione che ti spinge a dar la vita per lei. Parlando dell'organizzazione: voglio sbattere in cella uno ad uno quei figli di p*****a dato che non meritano di rimanere a piede libero ed inoltre la loro influenza su quel territorio si sta espandendo. Se gli lasciamo carta bianca in futuro potrebbero divenire un problema, persino per la roccia, ed a causa di ciò preferisco estirparli alla radice ora che il loro potere non è all'apice. In conclusione: ti ho già illustrato la motivazione per cui non ho sgraffignato il danaro e non intendo tornarci sopra.

    Dopo il breve dibattito, con la sua coscienza oscura, lo shinobi continuò a percorrere a retroso il tragitto effettuato all'andata. Il ninja si incamminò sul bagnasciuga di una spiaggia adiacente alla cittadina, che oramai era alle sue spalle. Circumnavigò per un breve tratto il litorale mentre il rumore delle onde e dei gabbiani unite alla visione della spuma marina allietavano la sua mente. Avrebbe voluto avere il tempo per godersi quel panorama e crogiolarsi sulla sabbia, beneficiare di quel relax che a causa della vita caotica da shinobi gli mancava da troppo tempo. Sfortunatamente il dovere veniva prima del piacere e per tale ragione quel "bisogno" dovette attendere. La camminata del sedicenne fu frenata da una parete rocciosa, che prontamente fu superata con diversi balzi portandolo al di sopra del promontorio e lì si voltò un ultima volta guardando in lontananza Hatamatsu.

    Estirperò quella feccia e ristabilirò l'ordine in quella cittadina, è una promessa.

    Bastò quel pensiero per rinvigorire la fiducia nei suoi mezzi. Il possessore dell'arte eremitica, che aveva riacquistato determinazione, si lasciò alle spalle la zona costiera continuando il suo percorso. Passarono diverse ore ed oramai il litorale era distante svariati chilometri. Kariya si era addentrato in una foresta lussureggiante, dalla vegetazione florida e rigogliosa. Il ninja, mentre si destreggiava a percorrere quel sentiero tortuoso, decise di procurarsi della selvaggina dato che era privo di cibarie. Inizialmente optò di usufruire delle sue abilità tecnico/meccaniche per creare delle trappole da piazzare nella zona circostante aspettando che qualche incauta lepre ci finisce al suo interno. Quell'idea fu scartata in pochi attimi, dato l'elevato tempo di attesa per fabbricare ed attendere che le prede "abboccassero all'amo", e perciò preferì agire alla vecchia maniera. L'iwano si appollaiò su un albero, nei pressi di un fiume, da dove scrutò l'area limitrofa e rimase appostato attendendo le sue prede. Dopo diversi minuti una coppia di conigli si avviarono verso la massa d'acqua venendo presi di mira dallo shinobi che, utilizzando i suoi spiedi, li uccise sul colpo senza danneggiare il loro pelo e quindi rovinare la loro carne. Kariya a quel punto scese con un balzo dal ramo per poi avvicinarsi agli animali, estrarre dal loro collo le armi da lancio ed afferrarli con la mano sinistra. Il ragazzo poggiò sia le carcasse delle lepri sia il criminale ai piedi dell'albero dove in precedenza era appostato e cercò dei legnetti secchi. Nelle vicinanze trovò il materiale necessario per appicare un fuoco e su di esso arrostì gli animali per poi cibarci con le loro carni. Il ninja, una volta concluso il pranzo prese l'inerme bandito e se lo caricò nuovamente in spalla in modo da riprendere il viaggio.

    Non sarà stato il pranzo migliore della mia vita ma devo ammettere che ci voleva proprio dopo quella camminata. Fortunatamente non manca molto per Iwa, quindi non rimane che aumentare il passo in modo da arrivare il prima possibile.

    L'Ashura incessantemente attraversava la boscaglia, sgattaiolando di ramo in ramo per non rimanere ostacolato dalla folta vegetazione. Man mano che si avvicinava alla sua meta il paesaggio mutava lasciandosi alle spalle la florida e verdeggiante foresta per lasciare spazio a lande rocciose e desolate. Per quanto fosse spoglio quel panorama gli dava una sensazione di benessere, la sensazione di essere a casa. Infatti dopo una mezz'oretta finalmente arrivò a destinazione, dinanzi le porte del villaggio. Una guardia, notando il bagaglio del sedicenne, spalancò il palmo della sua mano ponendola tra lui ed il chunin per poi dirgli con tono autoritario:

    ALT ! Che cosa sta succedendo ? Chi è l'uomo che stai trasportando ?

    Nulla di particolare. Costui è un membro di un organizzazione criminale che sta creando diversi problemi in una cittadina portuale. La Tsuchikage mi ha chiesto di risolvere la questione, ma ho bisogno di alcune informazioni e lui può fornirmele. Necessito quindi di una squadra anbu per estrapolare quello che sa e stilare un rapporto dettagliato. Speravo che Yoruichi-sama mi indicasse dove proseguire, dato che dubito si terrà nel villaggio l'interrogatorio.

    Confermo, non può essere eseguito qui. Dovresti dirigerti verso sud ovest, dove in precedenza vi era il confine con il paese degli uccelli. Proseguendo per quella direzione dovresti trovare una struttura adibita ad interrogatori di una certa rilevanza, posta sulla vetta dell'unica montagna in zona e dista circa 18 ore da qui. Ti chiedo di non entrare nel villaggio, nemmeno per chiedere conferma alla kage per evitare gli occhi indiscreti dei cittadini.

    D'accordo, comprendo la situazione. Mi occuperò di questa faccenda e in un secondo momento tornerò al villaggio allora.

    L'Ashura ripartì nuovamente, stavolta con una meta differente. La locazione di arrivo era situata in un territorio prevalentemente montuoso e che presentava diversi ostacoli sul suo cammino, ma nulla di problematico per uno shinobi. Quest'ultimo avrebbe preferito riposarsi dopo il viaggio da Hatamatsu al villaggio della roccia ma, come di consueto, doveva svolgere prima il suo dovere.

    Dovrò viaggiare persino di notte, altrimenti non arriverò nemmeno per l'alba a questa struttura.

    Mentre l'iwano continuava a percorrere il sentiero un evento improvviso accade: il criminale, che il giovane dalla folta chioma bronzea trasportava, con difficoltà aprì nuovamente le palpebre captando "qualche segnale" dall'ambiente circostante. L'uomo, ancora provato dalle ferite subite in precedenza, non ebbe la lucidità di ragionare su cosa stesse avvenendo e serrò gli occhi perdendo nuovamente conoscenza. Kariya non riuscì a notare quel particolare dato che non poteva vedere il volto del criminale, che era situato alle sue spalle, e inoltre il malcapitato non aveva emesso nessun genere di suono o movimento col capo. La luce del sole iniziò a cedere il posto alle tenebre della notte, cambiando anche la temperatura che divenne più rigida. Passarono diverse ore ed il chunin iniziava a sentirsi affaticato ed assetato a causa del lungo tragitto percorso ed appena si trovò nelle vicinanze di una fonte d'acqua gli andò incontro. L'aspirante jounin, entrato oramai in quel territorio montuoso, si portò ai piedi di un rilievo dove vi era una sorgente da cui scorreva quel prezioso liquido incolore. Il possessore dell'arte eremitica senza pensarci due volte poggio al suolo il suo "bagaglio" e immerse la sua bocca nell'acqua gelida fin quando non placò la sua sete bruciante. Era ansimante per lo "sforzo" attuato dal suo apparato orale che riversò nel suo stomaco, nel giro di pochi secondi, almeno un litro di quel composto chimico di formula H20. Dopo quell'azione si sedette anche lui sulle rocce per poi rilassarsi per qualche attimo. Uno strano lamento destò la sua attenzione e con immane sorpresa notò che veniva dalla direzione dell'uomo che stava trasportando.

    Possibile che....?

    L'Ashura scrutò dettagliatamente il corpo del criminale cercando di percepire persino i minimi movimenti. Passò qualche secondo e con stupore il ninja notò che le labbra si mossero lievemente, accennando un apertura della bocca. In un primo momento rimase incredulo e fu convinto di essersi sbagliato, eppure era conscio che non poteva trattarsi di uno scherzo riservatogli dalla stanchezza ed a valenza di quest'ipotesi glielo ribadì anche il suo alter ego.

    L'ho notato pure io. Questo tipo deve essere vivo, non cosciente ma quantomeno vivo. Spero tu sia felice al riguardo, cosi grazie alla tua put***ella potremo avere delle informazioni su questa organizzazione. Per come è conciato dubito possa reagire in seguito ed attaccarci alla sprovvista, non riuscirebbe nemmeno a reggere un kunai per le condizioni in cui versa. Continuiamo il nostro tragitto e portiamolo a questa struttura specializzata, cosi finalmente potremo riposarci dato che è quasi un fottuto giorno che stiamo andando avanti e indietro come dei coglioni.

    Il ninja a quel punto afferrò per l'ennesima volta il bandito e se lo caricò in spalla per poi continuare il suo viaggio. Il luogo che aveva dinanzi ai suoi occhi non gli era nuovo e gli rievocò dei ricordi avvenuti qualche mese prima, nel periodo in cui il paese degli uccelli e Iwa erano in guerra. Rimembrò il giorno in cui fu chiamato da Yoruichi-sama e affiancato a due shinobi di elite come Maruko e un anbu dal nome in codice Shimon. L'infiltrazione e i successivi scontri avvenuti all'interno della nazione che all'epoca gli era nemica furono eventi fondamentali per la sua crescita emotiva e "lavorativa". Osservare il jinchuiriki del tetra coda e uno dei massimi esponenti degli anbu in azione lo fece sentire effimero, insignificante rispetto a loro, in un primo momento. La missione fu un successo, eppure lui non si sentiva un trionfatore ma semplicemente un uomo che aveva assistito ad un massacro senza essere riuscito ad alzare un dito. Il manigoldo, nel suo "risveglio", iniziò ad emettere strani lamenti e tali suoni distolsero l'attenzione di Kariya da quegli avvenimenti passati. Il ragazzo si voltò verso l'uomo fissando la sua espressione da ebete, mentre scrutava la zona circostante con l'intento di comprendere dove fosse, per poi sbeffeggiarlo con tono sinistro.

    Ah vedo che ti stai riprendendo brutto figlio di p*****a, peccato che oramai sia troppo tardi per te. Sai dove ti sto portando ? In un posto dove ti tortureranno, giocheranno con i tuoi ricordi e le tue paure per poi estrapolare le informazioni che tu hai riguardo l'organizzazione di cui fai parte. Vorrei dirti che mi dispiace, peccato che non lo sono affatto. La feccia come te merita di essere reclusa a vita, se non addirittura sterminata senza pietà. Quantomeno le persone che incontrerai sono più clementi rispetto a me, magari sarai ancora vivo dopo la loro "operazione"....o forse NO ! AHAHAHAHAHAHA.

    Quelle parole fecero andare nel panico il malvivente, che però non aveva le forze per reagire e liberarsi dalla presa. Le uniche azioni che riuscì ad eseguire quel tizio furono un farfugliare senza senso e dimenarsi senza riuscire a sfuggire dalla morsa del colosso di Iwa. L'Ashura, infastidito dall'atteggiamento dell'uomo, lo colpì con un pugno sul capo rendendolo nuovamente incosciente. Il cazzotto non fu potente, proprio per evitare che il malcapitato potesse rimanerci secco. Dopo aver rispedito a dormire il criminale continuò la sua traversata su quell'immensa parete rocciosa. La scalata non fu immediata a causa dell'aria rarefatta, dell'oscurità che avvolgeva il rilievo e della stanchezza del giovane, che dopo una giornata no stop di viaggio era allo stremo delle sue forze. Queste problematiche rallentarono l'arrampicata dell'aspirante jounin, rischiando persino di farlo cascare dal pendio per delle disattenzioni. Lo shinobi infatti, mentre risaliva l'altura, balzò su un cumulo di rocce fragili che a causa del suo peso si staccarono dalla montagna innescando una frana che si interruppe una volta che i massi arrivarono a valle. Fortunatamente Kariya riusci ad essere reattivo in tempo, quel tanto che bastava da farlo saltare su un altro gruppo di massi evitandogli di ruzzolare sul fianco del monte. Quella disavventura allertò il giovane, che da quel momento in poi rimase maggiormente concentrato per sottrarsi ad ulteriori e spiacevoli inconvenienti. Al primo grigio baluginare dell'alba l'iwano finalmente arrivò sulla vetta, dove vi era la struttura alleata sorvegliata da alcune guardie. Due di esse, notando lo scomodo bagaglio che portava sulle spalle il ragazzo, si avvicinarono a lui con l'intento di parlargli:

    Non procedere oltre ragazzo, la zona è inaccessibile a coloro che non fanno parte dello stabilimento. Per qualsiasi commissione o richiesta dovrai parlare con noi.

    *Arf arf* Qui con me ho un criminale appartenente ad un organizzazione che sta creando scompiglio ad Hatamatsu. La Tsuchikage mi ha mandato lì nell'intento di risolvere questi disordini ma a quanto pare il problema è più grave di quanto si pensava. Sono riuscito a catturare uno di loro in modo da farlo interrogare da degli specialisti ed estrapolare delle informazioni riguardo la locazione della loro base, i suoi membri e quant'altro potesse esserci utile per ....

    Ho capito, non c''è bisogno che ti dilunghi ulteriormente. Da ora in poi c'è ne occuperemo noi.

    Il ninja fece un cenno di assenso con il capo per poi cedere il criminale alla guardia che era rimasta muta, voltarsi ed allontanarsi da quella struttura. L'espressione del sedicenne mutò di colpo una volta conclusa la sua missione dato che finalmente aveva ultimato i suoi compiti e poteva ritornare alla sua abitazione e godersi il meritato riposo. Sul suo volto si stampò un sorriso colmo di soddisfazione, immaginandosi già nel suo comodo letto a poltrire fino al giorno dopo. L'unica scocciatura sarebbe stato il viaggio di ritorno, dato che ci avrebbe impiegato altre 18 ore. Un pensiero scombussolò il ragazzo, facendogli perdere quel sorriso smagliante che aveva sino a pochi secondi prima. Doveva illustrare al pilastro portante della nazione della terra i nuovi risvolti del suo incarico e vi era la possibilità che, una volta stilato il rapporto degli interrogatori, la Tsuchikage non gli avrebbe conferito la possibilità di concludere quella faccenda. Kariya si strinse i pugni per il nervosismo, fino a che le sue ossa non provocarono un rumore stridulo. Non poteva permettere che quel compito ricadesse su un altro shinobi, non dopo la promessa che aveva fatto a se stesso. Il ninja, nel momento in cui avrebbe dovuto fare un rapporto dettagliato al capo villaggio, gli avrebbe chiesto esplicitamente di essere convocato quando vi sarebbero stati degli aggiornamenti. Lui era sempre in prima linea quando bisognava agire e nemmeno stavolta si sarebbe tirato indietro, per quanto potente e pericolosa potesse essere quell'organizzazione. Con quel pensiero ad "accompagnarlo" durante il viaggio il possessore dell'arte eremitica si avviò verso Iwa, con l'intento di parlare con Yoruichi-sama ed infine ristorarsi dopo l'immane tragitto percorso.

    Edited by sraeps - 3/12/2014, 11:32
     
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19 replies since 19/10/2014, 15:03   585 views
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