Posts written by tisy16

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    Parlato Pensato Atshushi
    Parlato Kagami
    Parlato Kuhabura
    Parlato Mizukage


    Una folata di vento spazzò via quel poco di polvere che rimaneva sul campo di battaglia. Il boato dell'esplosione era stato tanto forte che le orecchie di Atshushi ancora fischiavano. Ma è impossibile! Il corpo tatuato del ninja era illeso. Non si è fatto neanche un graffio! Adesso riesce a stare anche in piedi, significa che nonostante l'attacco è riuscito a ultimare le medicazioni. Kagami, non sembra però sorpreso. In quel momento si ricordò di avere sei kunai nella mani, inoltre, per terra ce ne erano altri nove.Il piano non è fallito! Kuhabura, ora, si trovava faccia a faccia con il jonin di Kiri. Devo ammetterlo, sei molto forte. Prima mi hai sorpreso e devo ammettere che mi hai messo in seria difficoltà. Il mukenin lanciò uno sguardo intriso di rabbia al kiriano, una scintilla di pazzia si accesse nel giallo dei suoi occhi. Tuu! Maledetto Kiriano! La sua voce anche era cambiata, sembrava più animlesca, istintiva, come se avesse smesso di parlare con il cervello lasciandosi andare ai puri istinti. Atshushi non seppe dare una giustificazione ai cambiamenti del mukenin. Maledetto Majeed! Maledetti voi shinobi! Vi ucciderò tutti! Saresti dovuto morire, sei salvo solo grazie all'intervento di quel maledetto domatore di serpenti! Lanciò un'urlo che fece accapponare la pelle del giovane genin. Si lanciò a gran velocità verso Kagami, il quale senza scomporsi, sorrise sicuro di sè. Lanciò un kunai verso l'avversario. Con un movimento rapidissimo lo evitò e rise di gusto. Anche la risata era strana. Che diavolo gli sta succedendo? Non sembra più essere la stessa persona, parla in modo diverso e combatte come.. come.. non so spiegarmelo, ma non sembra più uno shinobi dal suo stile di combattimento. Ragazzo! Non fallire! Kuhabura, era ormai, a pochi passi dal jonin, il braccio destro teso all'indietro pronto a sferrare un micidale diretto. Il piano! Non posso sbagliare! Non posso deludere il capitano! Ad Atshushi, tornò in mente il momento in cui il capitano gli aveva illustrato la strategia da attuare. Ora ricordo! I primi sigilli.. aveva detto che non lo avrebbero ferito! Ma avrebbero causato una reazione a catena, che comunque non ha spiegato. Forse ha a che fare con il suo radicale cambiamento. Atshushi scrollò le spalle, non poteva perdersi nei suoi pensieri, doveva agire velocemente. Strinse i kunai nelle mani e osservò il combattimento. Lui si trovava alle spalle di Kagami, quindi non aveva la traiettoria di tiro libera per colpire direttamente il mukenin. Guardò un momento dubbioso le spalle di Kagami, poi i kunai. Ha detto che dovevo fare così... speriamo bene! Caricò le braccia e lasciò partire i sei kunai, mirò, come stabilito, al suo stesso capitano. Lanciali con l'intenzione di colpire la mia schiena, tu fallo e basta. Al resto ci penso io. Questo è quanto gli aveva detto. Non capisco che senso abbia, Come fa ad evitare quel pugno se ci sono da evitare anche sei kunai... I kunai sfrecciarono veloci nell'aria, sibilando. Kuhabura lasciò partire il braccio che scattò come una molla in avanti puntando il viso di Kagami. Il jonin, rimase immobile, in quel fuoco incrociato di attacchi. Poi sparì, una nuvola di fumo prese forma, dove fino a un secondo prima vi era il corpo del jonin. I kunai lanciati del ragazzo si piantarono nel corpo del mukenin, che sferrò un violentissimo pugno a vuoto, ciò gli fece perdere l'equilibrio. Kagami riapparve sul kunai lanciato in precedenza, qualche metro più in là. Guardò compiaciuto la scena. Fagli male! Atshushi sorrise energico. Incredibile! Fece ricorso alla sua riserve di chakra, con la quale alimentò i sigilli sui kunai. Una violenta esplosione travolse Kuhabura che volò all'indietro finendo con la schiena a terra. Un altro polverone, sebbene di dimensioni ridotte rispetto a prima impedì ad Atshushi di vedere chiaramente cosa accadesse dall'altra parte della cortina marroncina. Avrei dovuto aspettarmi che si sarebbe spostato con quella tecnica, resta il fatto che in pochissimo tempo ha elaborato una strategia semplice, ma efficacissima! Velocemente, raccolse altri sei kunai e li sistemò come prima, tre per mano. Notò che Kuhabura si stava rimettendo in piedi. Non ci credo... dopo tutti quegli attacchi ha ancora la forza di rialzarsi. Un urlo agghiacciante raggiunse Atshushi. Maledetti! Siete dei maledetti! Il maledetto sei tu come lo è quella tecnica che ti rende tanto forte! La nube polverose si era già, diradata. Il mukenin era in piedi, aveva il corpo martoriato per le esplosioni, i vestiti ridotti a brandelli e inzuppati di sangue. Ogni parte del suo corpo è ricoperta da quei segnacci neri Kagami gli correva incontro componendo dei sigilli. Kuhabura ignorò Kagami e osservò Atshushi. Il giovane ricambiò, suo malgrado, lo sguardo del mukenin. Rieccolo! Quello sguardo da omicida! Stavolta lo avverto più chiaramente, vuole soltanto uccidere. La morte è ciò che vuole, la morte dei suoi avversari. Una follia omicida lo sta manovrando! Kuhabura degenerò. Era ancora più palese che qualcosa in lui cambiasse. Sembra che la sua ragione venga meno e sia governato dagli istinti, anzi da un istinto soltanto, quello più vile di tutti! Uccidere! Il mukenin si lanciò verso Atshushi. Ehi! Sono io il tuo avversario. Kagami, smise di fare sigilli e allungò il passo, ma quel mostro omicida aveva troppo vantaggio. Vi ucciderò! Ucciderò prima te! Pivello insignificante! Devi morire! Una maschera di paura si dipinse sul volto del ragazzo. Il mukenin si stava avvicinando a gran velocità e Kagami era troppo lontano per aiutarlo. Preso dal panico iniziò a scagliare in rapida successione i kunai verso Kuhabura, i quali gli schivò facilmente. Ogni volta però che un kunai fosse a due,tre metri di distanza dal mukenin, Athushi detonava il sigillo, causando un'esplosione. Questo rallentò molto la corsa dell'avversario. Consumò tutti i kunai. Dannazione! Devo inventarmi qualcos'altro A Kuhabura quella corsa era costato molto, ormai arrancava a fatica verso il giovane. I vestiti erano per lo più bruciate, e oltre ai segni neri sul corpo del mukenin vi erano evidenti ustioni. Un kunai si piantò per terra, un metro davanti ad Atshushi. Apparve Kagami, che dando le spalle al genin, formulò velocemente dei sigilli in direzione dell'avversario. Vi ucciderò tutti! La voce, aveva perso gran parte dell'enfasi, ma risultava comunque minacciosa. D'un tratto si paralizzò, smise di avanzare, il corpo di contorse in modo innaturale per poi ergersi in tutta la sua statura, le braccia attaccate ai fianchi, e le gambe si chiusero il più possibile. Che diavolo gli succede ora?! Gli occhi gialli, cambiarono colore, le macchie nere si ritirarono per poi sparire fra quei pochi lembi di tessuto rimastogli addosso. Il corpo del mukenin cadde a terra con un tonfo, senza però modificare la proprio postura. Finalmente è finita! Ben fatto ragazzo, mi sei piaciuto! Atshushi rimase perplesso. Kagami-taicho, che jutsu ha usato per ridurlo così? Indicò incredulo, Kuhabura, che fino a pochi attimi scalpitava furente, lanciando minacce di morte, mentre ore stava immobile disteso a guardare il cielo con uno sguardo vacuo. Genjutsu! Sorrise soddisfatto, con tutta calma smise di attingere al chakra naturale e i suoi occhi tornarono a essere umani, si stiracchiò stanco. Che ne diresti di riposarci un po? Ma capitano, potrebbe liberarsi dal genjutsu da un momento all'altro! Io non credo.. Come fa a esserne certo? L'ha detto lei che è un ninja fortissimo, lui vuole solo ucciderci lo si capisce dal suo sguardo. Ragazzo... Dobbiamo finirlo, non intendo ucciderlo dico solo che.. Ragazzo... ..che almeno dovremmo assicurarci che non posso causare altri problemi.. Basta! Atshushi ammutolì diventando rosso, sia per l'imbarazzo che per lo sfogo appena avuto. Conosco bene quella tecnica.. il sigillo maledetto. Certo, è una tecnica molto utile che ti rende più forte di quanto sia possibile, ma ha un punto debole, più si attinge al potere del segno, più quello si insinua nella mente dell'utilizzatore, facendoli perdere la facoltà di ragionare razionalmente. Ecco perchè si comportava in modo così strano! Quindi è come se il sigillo maledetto potenzia le abilità fisiche di un ninja, ma allo stesso intacca le capacità mentali? Bene o male.. sì! E questo lo rende più vulnerabile a un genjutsu. Per questo ho voluto creare tutte quelle esplosioni, erano il modo migliore per metterlo in difficoltà accelerando il deterioramento della sua forza di volontà. Prima che ti attaccasse stavo per intrappolarlo in un genjutsu, ma non mi aspettavo ti attaccasse. Perdonami se ho messo a rischio la tua incolumità. Ho sbagliato a lasciarti solo. Non fa niente! Anzi temevo di non essere di aiuto.. Non pensarlo nemmeno, neanche per un istante. Siamo due compagni di armi, agiamo insieme per rendere il triplo. Atshushi sorrise felice. Compagni di armi.. che strana sensazione.. Qualcosa mutò nel giovane, quello che nemmeno lui capì è che per la prima volta aveva instaurato un legame, certo era prematuro parlare di legami, ma il ragazzo percepì qualcosa. Sono felice! Sono rilassato! Mi sento al sicuro! Ecco sento di poter riporre tutta la mia fiducia in Kagami, perchè tanto lui non tradirà mai le mie aspettative! Kagami, intanto, evocò un'altra aquila e ripetè quanto fatto già in precedenza, poi si guardò intorno. Come abbiamo ridotto male questo posto! Non mi sembra molto invitante come luogo di riposo, torniamo nel villaggio, prendiamo il rotolo e torniamo a Kiri! Avrei voluto visitare Konoha.. Non credo ci sia tempo, sarà per un'altra volta. Mi dispiace, te lo saresti meritato. Tornarono nel villaggio del vortice e recuperarono il rotolo con il fuinjutsu. Missione completata! Urlà Atshushi agitando per aria la pergamena. Sai, hai in mano un fuinjutsu vecchio di almeno cento anni, lo tratterei con un po' più di rispetto. Entrambi risero di gusto. A proposito, come è andata con quel mukenin? Atshushi si toccò le costole preoccupato, non fanno più neanche tanto male, guardò il capitano e orgoglioso disse: Non era niente male come avversario, ma conosceva solo taijutsu e questo mi ha permesso di bersagliarlo facilmente dalla distanza. Ottimo.. quindi notando che nel corpo a corpo era superiore, hai tenuto le distanze... davvero notevole! Il viaggio di ritorno a Kiri, fu tranquillo. Non incontrarono banditi lungo il tragitto, il traghetto arrivò nel paese dell'acqua senza alcun guasto, nessun incubo o svenimento rovinò il viaggio del giovane genin. Arrivarono di sera, Atshushi era nella sua cabina, quando Kagami lo avvisò. Appena salì sul ponte di coperta, sorrise amaramente. Cara nebbia, mi sei quasi mancata! Arrivarono a Kiri, Atshushi avrebbe voluto tornare a casa, ma Kagami lo obbligò ad andare subito dal kage per fare rapporto.
    Entrate pure! Ad accoglierli, dietro una scrivania, sulla quale era appoggiata l'unica fonte di luce che illuminava timidimente quell'ambiente troppo grande per una sola lampada, vi era il mizukage. A parlare fu per lo più Kagami, in quanto era lui il ninja responsabile della missione. Il mizukage volle sentire ogni dettaglio e di tanto in tanto interpellava Atshushi per confermare le parole del jonin o per sentire la sua versione dei fatti. Il genin comunque in quel colloquio prese parte solo per confermare quanto detto da Kagami. Atshushi riferì al kage, soltanto del combattimento con Ymura, in quanto Kagami non era presente. Il mizukage però si soffermò di più sullo scontro contro Kuhabura. Dopo circa quaranta minuta, con grande gioia di Atshushi, il mizukage si alzò in piedi e posizionandosi davanti la finestra per osservare il nebbioso panoarma Kiriano disse: Lasciate la pergamena sul tavolo e andate a riposarvi. Vi siete meritati il vostro compenso. Ben fatto!
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    Parlato Pensato Atshushi
    Parlato Kagami
    Parlato Kuhabura

    Kagami, ormai, aveva riacquistato gran parte delle energie perse. Athushi lo guardò e sorrise sollevato vedendo il suo capitano di nuovo in forma. Kagami-taicho, chi era quello strano tipo? Kagami si scrocchiò la schiena e osservò il campo di battaglia preoccupato. Ragazzo..siamo stati fortunati che majeed - sama si trovava da queste parti, lui è il sannin di oto, è il ninja leggendario del villaggio del suono, la sua forza è paragonabile a quella di un kage, possiede una abilità innata chiamata HEBITON Hebiton? Che cos'è? può gestire i serpenti in battaglia Deve essere un'innata molto forte. Siamo stati davvero fortunati. Ho ancora molti dubbi riguardo l'apparizione di quel tipo. E come ha fatto a ridarvi così velocemente una forma smagliante? Mi ha dato un integratore, ma non so di cosa era composto, sento che il mio chakra è tornato e ora posso usarla. Doveva essere un suo preparato personale. Aspetti, usare cosa? Kagami sorrise sicuro di sè. Ma mentre mi preparo devi farmi un favore Analizzò l'avversario ed espose il proprio piano ad Atshushi. Il ragazzo ascoltò attento a non farsi sfuggire nessun particolare. E io dovrei avvicinarmi a quel coso? Guardò preoccupato il mukenin, il quale sembrava fosse diventato ancora più spaventoso. Stava in ginocchio, accasciato su un fianco, aveva le mani congiunte all'altezza delle costole e uno strano alone di aura aleggiava intorno. Si sta curando con un ninjutsu medico, forse.. Il pugno incassato dal sannin aveva fatto più danni di quanto sembrasse, molte delle costole di Kuhabura erano andate in frantumi e una smorfia di dolore era disegnata sul volto del mukenin. Sembra che gli occhi gli stiano uscendo dalle orbite.. Atshushi ripassò a mente il piano, congiunse insieme quindici kunai ad altrettanti sigilli esplosivi dopodichè li adagiò a terra. Sistemò il filo di nylon nella mano destra e i restanti quindici sigilli nella sinistra. Guardò ancora il mukenin che ancora non si muoveva, Sarà sicuramente un jutsu curativo, in quanto non si è ancora mosso di un centimetro. Oppure non riesce a muoversi semplicemente perchè la ferita è più grave di quanto sembra. Il mukenin capì che la situazione era critica, e oltre al dolore sul suo volto si materializzò anche una sorta di preoccupazione. Kuhabura, infatti, alternava occhiate dolorante alle costole ferite a sguardi nervosi rivolti ai due kiriani, come se avesse capito che se fosse rimasto lì immobile sarebbe stato vittima di qualche brutale attacco. Torno subito! Kagami neanche sentì le parole del giovane in quanto era immerso in una profonda meditazione. Si fida a tal punto di me, che è certo che non fallirò il mio compito. Non posso deluderlo, speriamo solo che quel mukenin rimanga fermo. Aver visto il proprio capitano di nuovo in salute e sicuro della vittoria, aveva cancellato tutte le paure che si erano insediate in Athushi quando, poco prima, aveva visto Kagami ridotto in fin vita. Il ragazzo faceva affidamento sul proprio capitano poichè lo riteneva un ninja di alto calibro e stare al suo fianco gli dava una carica che lo faceva sentire invincibile. Devo essere velocissimo! Atshushi scattò verso il mukenin arrivato a una distanza di tre metri, iniziò a girargli intorno. Kuhabura lo guardò con occhi pieni di rabbia ed emise uno strano verso intimidatorio. Non mi fai paura! Applicò un sigillo esplosivo all'estremità del filo di nylon e lo lanciò sulla schiena del mukenin dopodichè Iniziò ad avvolgerlo con quello. Nel frattempo attaccava i sigilli sul filo man mano che questo veniva usato per legare Kuhabura. Il mukenin scalpitò, ululò di rabbia e guardò furente Atshushi. Si sta innervosendo! Se fosse in grado di attaccare, mi ucciderebbe all'istante.. ma non puo' farlo! Non mi fai paura! L'urlò fece accelerare i movimenti del ragazzo e dopo pochissimo tempo, il mukenin si trovò avvolto in venti metri di filo di nylon, al quale erano collocati a distanza irregolare quindici sigilli esplosivi. Adesso somiglia a un salame di sigilli esplosivi! Atshushi sorrise soddisfatto e indietreggiò velocemente al punto di partenza dove ad aspettarlo c'era Kagami. Kagami-taicho... Atshushi lo guardò entusiasta. Così è questa la modalità eremitica? Aveva detto avrebbe usato questa tecnica, ma è comunque impressionante che oltre a quella strana tecnica con i kunai conosca anche questa! Mi chiedo come abbia fatto quel mukenin a ridurlo così prima. Poi dubito che quel furfante sopravviva a quell'esplosione! L'ho imprigionato in quella morsa esplosiva Indicò Kuhabura. Ora ci penso. Kagami aveva uno sguardo completamente diverso, le pupille dei suoi occhi erano diventati identici a quelli dell'aquila che aveva evocato in precedenza, inoltre la pelle intorno l'occhio era diventata gialla. Ma il cambiamento non era soltanto fisico, Athsushi avvertì una strana sensazione nel stare vicino al proprio capitano, come se un'aura mistica fosse emanata dal corpo del jonin di Kiri. Kagami si avvicinò al mukenin, il quale sembrava sul punto di liberarsi dal filo di nylon. A dividerli vi erano solo dieci metri, quando Kagami diede il segnalo. Boom! Atshushi fece ricordo al proprio chakra per attivare i sigilli, un'immensa esplosione scaturì dai quindici sigilli applicati sul mukenin. L'onda d'urto alzò un gran polverone, che dapprima ricoprì Kagami poi arrivò fino alla posizione del giovane. Il genin tossì e si coprì gli occhi. Dannazione non vedo niente. Per trenta secondi non si udì niente, poi la polvere si diradò quel tanto per far tornare un po' di visibilità. Atshushi si stropicciò gli occhi e vide due sagome l'una di fronte all'altra. Che cosa? Come fa a essere ancora vivo? La polvere doveva ancora diradarsi del tutto quando si riconobbe la voce di Kagami. Sapevo che questo trucchetto non sarebbe servito mostro. La risposta arrivò subito dall'altra sagoma, che nel frattempo si era messa in piedi dando sfoggio a tutta la sua altezza. Dapprima parlò con voce rotta, come se avesse risentito del colpo, poi il tono mutò andando ad ostentare una certa sicurezza. Dannato Majeed wazuka, per fortuna se ne è andato ...ma veniamo a noi...verifichiamo quale arte segreta è più forte, il sigillo maledetto o l'eremitica...ma io so già la risposta .... Raccolse da terra quanti più kunai poteva tenera in mano e rimase in attesa, pronto ad attuare la seconda parte del piano Dannazione! Capitano, non fallisca! Faccia attenzione capitano!
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    Parlato Pensato Atshushi
    Parlato Ymura
    Parlato Kagami
    Parlato Majeed
    Parlato Serpente


    Il dragone acquatico si fece largo fra la nebbia, creando un cilindro di aria privo di nebbia al suo passaggio. Il colpo prese in pieno Ymura, il mukenin non fece in tempo a capire cosa lo aveva colpito che i due spiedi lo infilzarono. Un gemito di dolore raggiunse Atshushi, che osservava la scena attraverso lo spazio privo di nebbia. Il mukenin si accasciò a terra dolorante. Tu maledetto me la pagherai.. Come? Non ero un pivello insignificante? Il ragazzo si fece beffe dell'avversario.Ce l'ho fatta! Ho vinto io! Smise di alimentare la nebbia con il proprio chackra e in un attimo la coltre di nebbia si fece meno densa concedendo ai due ninja maggiore visibilità. E adesso? Devo finirlo? Tastò il portakunai, ma non afferrò nessun'arma. Non ci riesco! Non posso ucciderlo. Lui, però, non avrebbe esitato. Guardò Ymura disgustato. Se lo uccidessi sarebbe sbagliato? Cosa penserebbe Kagami? Diventerei un assassino? Il mukenin sputò sangue, guardò terrorizzato Atshushi e cercò di mettersi in piedi. Non posso diventare come lui! Un ninja fuorilegge che uccide per divertimento, non vorrò mai avere quel suo sguardo. Lo sguardo omicida di Ymura aveva lasciato posto a uno sguardo di pura sofferenza e terrore. E non vorrò mai avere neanche quel suo sguardo di adesso. Di colpo Ymura scattò verso sinistra, arrancava ma era comunque veloce. Dannazione sta scappando! Le condizioni del mukenin erano gravi, quindi Atshushi lo avrebbe raggiunto facilmente, ma si trovavano pur sempre in un villaggio distrutto, in una giungla di rovine. Al mukenin bastò infilarsi fra le rovine ed Atshushi lo perse di vista. Non lo vedo più ma che fine ha fatto? Odio queste rovine! Cercò una posizione sopraelevata. Analizzò la zona. Sparito fra le rovine. Avrei dovuto catturarlo. D'un tratto vide uscire una figura dal perimetro del villaggio. Eccolo là! Il mukenin arrancava verso un bosco. Si muove lentamente, ma se lo inseguo finirei a cercare un ago in un pagliaio. Devo raggiungere Kagami, nel caso avesse bisogno aiuto con quell'altro mukenin, anche se sono sicuro che ha già messo al tappeto quel furfante. Atshushi si orientò nello spazio cercando di ricordare che direzione avesse preso Kagami. Seguendo il percorso preso dal jonin di Kiri, si ritrovò ben presto ai confini del villaggio.
    Arrivò in una radura e Atshushi rimase sconvolto dal panorama. Gli alberi che erano cresciuti forti e rigogliosi in quello spiazzo ora erano o gravemente danneggiati o alcuni erano stati addirittura abbattuti. Kunai, shuriken, sigilli esplosivi rimasti inesplosi erano disseminati ovunque. La cosa che più colpì l'occhio di Kagami fu l'incredibile numeri di crateri incavati nel terreno. Una vasta porzione di radura era disseminati di voragini che potevano essere piccole e poco profonde oppure abbastanza larghe da far impallidire il giovane e scavate anche di alcuni metri nel terreno. La visione era apocalittica. Che diavolo è successo quì? Gli occhi di Atshushi si persero in quell'orrida visione. Uno strano, ma familiare odore gli pizzicò le narici. Ancora quest'odore! Quindi mi trovo su un campo di battaglia! Ripensò allo scontro appena ultimato. In confronto a questo combattimento, il mio duello con quel mukenin è stato un litigio fra bambini. Da un cratere, forse il più grande,sbucò una figura, l'uomo era ricoperto di sangue e ferite, si muoveva con grandissima fatica e ogni movimento gli causava gemiti di dolore. Il ninja si avvicinò ad Atshushi. Le ginocchia del giovane genin tremarono, e l'espressione del suo viso incarnava il terrore più puro. Kagami-taicho... Vedere il proprio capitano ridotto in quello stato pietoso gli fece perdere ogni speranza, era talmente mal ridotto che in un primo momento non lo aveva riconosciuto. Come è possibile? Chi lo ha ridotto così? Sta morendo? Atshushi rimase immobile a fissare il corpo martoriato di Kagami, cercava di autoconvincersi che non tutto ciò non fosse reale. Che ci fai qui? Scappa. La voce del capitano, sebbene avesse un'intesità molto bassa lo fece rinvenire, facendo riacquistare al ragazzo un po' di fiducia. Kagami è veramente in difficoltà! Questa è la realtà devo fare qualcosa per lui, devo difenderlo! Devo salvarlo! Ma da cosa? Non posso credere che quel mukenin lo abbia ridotto così, non sembrava così pericoloso Il jonin parlò ancora. non posso batterlo, è troppo forte anche per me, non puoi nulla contro di lui , scappa ragazzo. Ma Atshushi non lo sentì, una vista ancora peggiore di quella del proprio capitano in fin di vita lo fece sprofondare di nuovo nella spirale della paura.Ma che cos'è? Davanti a lui c'era il mukenin compagno di Ymura, ma era completamente diverso. Chi diavolo è quello? Il mukenin di prima? Perchè ha il corpo pieno di segnacci neri e quegli occhi.. che razza di abilità oculare è quella? sta utilizzando il sigillo maledetto, è potentissimo, CORRIIIIIIIIIIIII ! Kagami fece appello alle poche forze che gli erano rimaste per lanciare quel disperato urlo, la voce sofferente del maestro unita alla vista di quel terribile ninja fecero sprofondare Atshushi nel panico. Il giovane genin non controllava più il suo corpo, sudava freddo e aveva la mente impossibilitata a pensare. Aveva lo sguardo fisso sul mukenin che si avvicina minaccioso, e sebbene non sembrava stesse puntando il giovane bensì sembrava intento ad andare a dare il colpo di grazie al jonin di Kiri, ciò non servì a sciogliere le catene immaginarie che tenevano completamente bloccato Atshushi. Che sta succedendo qui ? Una voce strana, come se fosse quella di un serpente attirò l'attenzione di tutti. Ancora una volta all'udire di una voce Atshushi riprese il controllo di se e voltandosi notò che a pochi metri da loro vi era uno strano uomo, con i capelli rossi e gli occhi neri come le piume di un corvo. Portava un serpente adagiato sulle spalle. Che tipo strano! Nell'insieme l'uomo emanava una sorta di aura misteriosa, ma nello stesso tempo dava l'impressione di essere molto potente. Dal coprifonte i due kiriani convennero che si trattasse di un otiano. Il mukenin, appena lo vide gli si lanciò contro, ma bastò un semplice pugno a farlo finire al tappeto. Incredibile.. L'otiano si avvicinò ai due ninja, Ci mancava solo lui, se ci attacca è la fine, fa meno paura di quel mukenin, eppure lo ha messo a sedere con un solo pugno.. non ho speranze contro di lui! L'uomo tranquillizzò Atshushi con un sorriso dopodichè analizzò le condizioni di Kagami. Come sta? chiese Atshushi preoccupato. mm mamma mia ragazzo, sei proprio messo male. Frugò nelle proprie bisacce ed estrasse qualcosa che Atshushi non vide. Dai mangia questo. Kagami inghiottì il farmaco e in attimo le sue condizioni migliorarono radicalmente. Ma chi è questo tipo? Ha messo a sedere quell'essere con un pugno, Parla come un serpente e porta un serpente sulle spalle. Fa mangiare qualcosa a un uomo morente e questo di colpo torna in forze. Mi chiamo Atshushi Nasushimo e lui è il mio capitano, grazie per l'aiuto! Posso sapere che cosa gli hai dato? Piacere di conoscervi, io sono majeed wazuka, e sono il sannin di oto, mi trovavo di passaggio.. Il serpente lo interruppe bruscamente. dai andiamo maj abbiamo perso troppo tempo,m abbiamo una missione ricordi. Hanno la stessa voce! E poi se questo serpente parla significa che è la sua evocazione! ok ok ryuu...alla prossima ragazzi, e mi raccomando non morite.. Non puoi aiutarci? E che cos'è un sannin? Kagami nel frattempo stava verificando le sue condizioni, anche lui era strabiliato per gli effetti di quel medicinale. Il sannin ignorò Atshushi ed indicò il mukenin che si stava rialzando dopo il colpo subito. Adesso puoi batterlo kagami. Scoppiò in una risata serpentesca dopodichè il suo corpo vacillò e si scompose in una miriade di piccoli serpentelli che strisciarono velocissimi in ogni dove. Atshushi assistette alla scena meravigliato. Chi era quello? Ha detto di essere un sannin di Oto, ma io non so cosa sia un sannin. Guardò Kagami che sembrava essere rinato e si preparava ad affrontare il mukenin. E che cosa ha fatto mangiare al capitano? Due minuti fa era morente accasciato al suolo e ora è sul punto di combattere, fresco come una rosa! Poi io credevo che gli animali delle evocazioni, potessero essere evocati ogni volta che lo si desidera, quindi che senso ha portarsi un serpente sulle spalle? Bah.. dobbiamo ritenerci fortunati per l'aiuto che ci ha concesso, altrimenti ora saremmo spacciati.
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    Parlato Atshushi
    Pensato Atshushi
    Parlato Ymura


    Una fitta nebbia aleggiava fra le rovine del villaggio. Gli attacchi di Atshushi la attraversarono a gran velocità. Il giovane Kiriano rimaneva fermo in posizione di attesa quando si udì un rumore di carne lacerata. Beccato! Aguzzò la vista cercando invano di trovare l'avversario attraverso il bianco alone. Dannazione! Non riesco a vederlo, la mia stessa tecnica mi si sta ritorcendo contro! Ci fu un momento di stallo, entrambi i ninja erano smarriti fra la nebbia. Devo trovare una soluzione! Atshushi si guardò intorno in cerca di ispirazione, ma non trovò niente, notò solo che vicino a lui vi erano dei frammenti di edifici. Solo rovine. Nebbia e macerie.. che combo demoralizzante! Una voce sofferente ruppe quel momento di stallo. Maledetti kiriani, il vostro velo di nebbia ci ha sempre causato problemi, ma ora tocca a me... PORTA DEL RIPOSO !.. La voce del mukenin proveniva esattamente dove il genin di Kiri aveva indirizzato gli attacchi. Atshushi sorrise sollevato, aprì la bocca per parlare ma si ricacciò le parole in gola. No! Non posso commettere il suo stesso errore, quel pollo parlando mi ha rivelato la sua posizione, è ancora fermo lì e a giudicare dal tono di voce i miei attacchi devono aver fatto abbastanza male. Il ragazzo si preparò ad un'offensiva, ma fu interrotto dal rumore dei passi del mukenin. Che diavolo fa? Ha intenzione di cercarmi a tentoni fra la nebbia. Disattivò l'innata e assunse una posizione difensiva. Meglio risparmiare chakra. Tese le orecchie per cercare di capire i movimenti di Ymura. Dannazione si sta avvicinando! Come fa? DOPPIA ROTTURA! Il feroce urlo di guerra appena raggiunse Atshushi lo fece rabbrividire. Così vicino?! Sulla bianca nebbia prese forma una sagoma scura che si avvicina a gran velocità. Eccolo devo schivarlo in qualsiasi modo! Lanciò un'occhiata alle rovine alla sua destra viste in precendenza, sollevò velocemente le mani all'altezza del petto, le dita si intrecciarono per formare un sigillo. Kawarimi! Prima che la tecnica si attivasse osservò il mukenin corrergli contro, la giacca bianca sporca di sangue, la gamba destra pronta a colpire con un violento calcio, che non tardò ad arrivare. Una nuvola di fumo ricoprì Atshushi che lasciò il proprio posto ad un masso. Sarebbe riapparso 5 metri più a destra, con un dolore lancinante al fianco già ferito che lo avrebbe fatto piegare in due. Troppo lento, almeno stavolta l'ho evitato.. almeno in parte! Stavolta il colpo subito non ebbe ripercussione sul morale del ragazzo, Atshushi ripensò alle chiazze di sangue e alla voce del mukenin, che prima aveva un tono di boriosa superiorità mentre ora tutta la sicurezza era smorzata dal dolore per le ferite. Provo un'immensa gioia nell'averlo colpito. Non pensavo provassi piacere nel ferire gli altri, ma è indescrivibile la sensazione che sto provando. Fiducioso, si erse in tutta la sua statura. È esperto di taijutsu, questo è chiaro. Due volte mi ha attaccato ed entrambe le volte con un micidiale corpo a corpo. Il secondo attacco però è stato più lento rispetto a prima, forse è fiaccato dai colpi ricevuti. Io certo non sono messo meglio di lui. Ho ancora molto chackra mi conviene sfruttarlo con attacchi dalla distanza, dubito di potergli tenere testa con un attacco corpo a corpo. Mirò alla sua precedente posizione, intrecciò le proprie mani a gran velocità. Bue,Scimmia Coniglio,Topo,Cinghiale,Gallo. Atshushi sentì il chakra accumularsi nel suo petto, lo percepì mentre gli risaliva la gola e man mano che saliva cambiava natura fin quando non sentì la bocca piena di acqua. Un grosso drago di acqua dal corpo cilindrico uscì dalla bocca del Kiriano e seguendo una traiettoria lineare si scagliò contro il mukenin. Chi sarebbe l'insetto?! Lasciò cadere la mano destra sul portakunai, lo aprì cercò a tentoni due spiedi, li estrasse e li soppesò in mano. Prima hanno avuto successo, la sua giacca era macchiata di sangue. Scagliò con violenza i due spiedi che seguirono la stessa traiettoria del drago. Atshushi Rimase immobile nella bianca nebbia, sperando con ogni fibra del suo essere che gli attacchi andassero a segno.

    Riepilogo post

    Azione Gratuita 1: Mantengo velo di nebbia
    Azione Gratuita 2: Disattivo innata
    Difesa semplice 1: Kawarimi no jutsu Calcolo schivata: 2;3 (non sono sicuro se classificarla come difesa semplice o tecninca non offensiva, ma non credo sia irrilevante ai fini dello scontro in quanto non uso nessuna tecnica non offensiva in questo turno)
    TECNICA DELLA SOSTITUZIONE - (Kawarimi no Jutsu)
    Tipo : Ninjutsu
    Posizioni delle mani: cane
    Livello: D
    Tecnica basilare indispensabile per la promozione all'accademia degli shinobi. Tecnica utilizzata per sostituirsi a un oggetto delle vicinanze grande almeno 1/3 del corpo dell'utilizzatore.Ha lo scopo di confondere l'avversario facendogli credere di aver portato a segno il colpo,dandovi così l'opportunità di contrattaccare.
    E' possibile sostituirsi:
    -a copie reali dell'utilizzatore (quindi a kage bunshin)
    -ad animali evocati dall'utilizzatore.
    -ad oggetti grandi almeno 1/3 del corpo dell'utilizzatore.
    E' impossibile sostituirsi:
    -a copie illusorie dei ninja nemici.
    -a ninja nemici
    -animali evocati da ninja nemici.
    Questa tecnica può essere usata in combattimento soltanto 3 volte e l'oggetto a cui ci si sostituisce deve essere entro un raggio di 5 metri.
    Ci si potrà sostituire solo ad attacchi semplici, ad armi (non leggendarie) e a taijutsu livello D. Non ci si potrà sostituire a ninjutsu, genjutsu o taijutsu di livello C o superiore.
    [Consumo: 2]
    [Energia: Bianca]

    Azione di movimento 1: Appaio 5 metri più a destra
    Tecnica energia gialla: Soffio del drago marino Valore attacco:3
    SOFFIO DEL DRAGO MARINO - (Suiton Suiryuudan no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    Elemento: Acqua
    Posizione delle mani: Bue - Scimmia - Coniglio - Topo - Cinghiale - Gallo
    Livello: D
    Descrizione: Tecnica molto simile al "Drago di Fuoco"ma meno potente; il ninja dovrà concentrare una certa quantità di chackra nel petto per poi poterlo espellere dalla bocca sotto forma di un grosso drago di acqua con corpo cilindrico che viaggerà dritto per dritto contro l'avversario.
    [Consumo : 8]
    [Richiede: Abilità Zen uguale o superiore a 2]
    [SlotSlot ferita: minimo 1 – massimo 3]
    [Costo: 80 Ex]
    [Energia: Gialla]

    Azione Gratuita 2: Estraggo 2 spiedi
    Attacco semplice: Lancio i due spiedi Valore attacco: 3

    Chakra consumato: 3+2+8
    Chakra rimasto/posseduto: 15/40
    Danni fisici 5/8
    Danni psicologici //
    Condizioni psico-fisiche: Dolorante per i colpi ricevuto, specialmente il fianco dove ha incassato l'ultimo calcio dell'avversario, fiducioso per l'esito dello scontro
    Armi rimaste/possedute:Armi smistate nel porta kunai :

    [Prima sacca]

    Tasca 1: (8/8 ) Kunai, (7/15 ) Shuriken
    Tasca 2: ( 15/15 ) Makibishi, ( 9/15 ) Spiedi

    [Seconda sacca]

    Tasca 3: ( 1/2 ) Palla di luce, ( 2/4 ) Sigillo esplosivo, ( 2/2 ) Fumogeni
    Tasca 4: ( 5/10 m ) Filo di Nylon, ( 2/5 m ) Bende

    Farmaci rimasti/posseduti: //</i
    Posizione del PG: <i>Immerso nel velo di nebbia, fra le rovine del villaggio, probabilmente si trovato in uno spazio delimitato da rovine, ma a causa della bassa visibilità causata dalla nebbia non si puo' affermarlo con certezza

    Distanza dall'avversario: 5 metri alla sua destra


    CITAZIONE
    Mi attribuisco soltanto 1 slot danno per l'attacco ricevuto, perchè ritengo che sebbene non abbia riflessi a sufficienza per vedere l'attacco in tempo, e io stesso sono ostacolato dalla coltre di nebbia, il mio avversario dapprima parla, facendomi capire dove si trova approssivativamente subito dopo si mette a correre e credo che il mio pg sentendo i passi si tenga pronto a un eventuale attacco, inoltre lui mi trova grazie alle sue abilità corporee che comunque non sono precise e vi puo' essere un errore di alcuni metri, ragion per cui ho interpretato così la situazione.


    Edited by tisy16 - 1/5/2014, 17:51
  5. .
    Parlato Atshushi
    Pensato Atshushi
    Parlato Ymura



    E così ci il momento è arrivato. Atshushi guardò il mukenin, il quale sembrava divertito mostrando una certa spavalderia, anche se a causa del volto coperto non era facile capire la sua espressione.. Che idiota! Crede di aver già vinto! Avrà una brutta sorpresa! Ymura fece qualche passo verso il genin di Kiri. Atshushi si mise in posizione di combattimento pronto a ogni evenienza. Non posso permettermi di sbagliare. Non posso fallire, il mio capitano mi ha affidato il compito di battere questo fuorilegge e non voglio deluderlo! Il mukenin si fermò, guardò Atshushi che rispose con un'occhiata di pura determinazione. Sai credo che il tuo maestro sia veramente potente, il mio si è preoccupato quando lo ha visto...ma sai cosa ha detto quando ti ha visto ... " è inutile interessarsi a lui, ma se vuoi puoi ripulire la zona ...non voglio rogne " per lui eri solo un insetto, come lo sei per me... Un istinto animalesco mise in moto ogni cellula di Atshushi, ogni fibra del suo essere voleva partire all'attacco per vendicare l'offesa. Insetto a me?! Ma non si mosse di un centimetro. L'ultima volta che sono partita a testa bassa mi sono ritrovato a ruzzolare per terra come un sacco di patate. Sai, un buon ninja, durante un combattimento, invece di parlare a vampera dovrebbe analizzare il suo avversario. Evidentemente, però, tu non sei un buon ninja! Ha la mano e l'avambraccio sinistro fasciato, mi fa pensare che sia un esperto di taijutsu, ma quella lama che gli pende dal fianco mi preoccupa, se mi colpisse farebbe gravi danni ne sono sicuro. Il mukenin rise alle parole del ragazzo, probabilmente non lo considerava minimamente come una minaccia. Voglio iniziare subito a fare sul serio ... Porta dell'apertura !.... Un brivido corse lungo la schiena del kiriano. Porta dell'apertura.. che diavolo era?! Ne avevo letto qualcosa a riguardo, ma non riesco a ricordare. Qualcosa in Ymura cambiò i suoi occhi rossi lampeggiarono come se un fuoco vi bruciasse dentro. Ti aspetto! questa è la mia abilità, le otto porte del chakra...vediamo cosa sai fare ...VENTO DELLA FOGLIA Dannazione! Avevo ragione è esperto di taijutsu! In un attimo il mukenin si portò a distanza ravvicanata, Atshushi incrociò il suo sguardo rosso fuoco, e fu preso dal terrore. Che cos'è?! Atshushi non fece in tempo a muovere un solo muscolo, che un violento calcio ben assestato sulle costole gli provocò una fitta di dolore, neanche un secondo dopo tutto il dolore si trasferì sull'altro fianco del ragazzo dopodichè una miriade di puntini luminosi lo accecarono. Dannazione! Che cosa è stato?! Atshushi si trovava disteso per terra, sentiva un sapore strano in bocca, aprì la bocca e un rivolo di sangue cadde a terra. Sputò e formò una chiazza di sangue per terra abbastanza grande da terrorizzare il giovane genin. Non capisco, stavolta non mi sono distratto, non ho perso la calma eppure sono ridotto peggio dell'altra volta. Kagami-taicho.. Un lieve sussurro uscì dalla bocca del ragazzo. Stavolta sono solo. Posso contare solo sulle mie forze, ma quali sono veramente le mie forze? Provò a rialzarsi ma due fitte una per ogni fianco li fecero perdere ogni forza. Non ce la faccio, mi ha mandato ko con cosa? Almeno ho capito cosa è successo? Tre calci.. sì! Con solo tre calci mi ha mandato al tappeto.. sono una vergogna! Girò la testa verso il suo aggressore che se ne stava in piedi a 7 metri da lui a guardare la pietosa scena. Ancora una volta Atshushi si perse nello sguardo del mukenin. Quegli occhi.. non sono mai stato guardato così. Cosa vuol dire? Gli faccio pena? No! Si sta prendendo gioco di me? Forse si, ma non è quello c'è dell'altro in quello sguardo. Atshushi ci pensò un attimo e poi capì tutto. Lui vuole uccidermi! Ecco cos'è quello sguardo! Quel mukenin brama la mia morte, i suoi colpi puntano ad uccidere. Quindi morirò quì? Sarò un genin caduto alla sua prima missione? Pensavo di voler diventare un grande ninja e cosa me lo impedisce? Un borioso bandito che con tre calci mi ha ridotto a brandelli. Non puo' essere mi sono allenato duramente e posso dimostrare quanto valgo. Una forza misteriosa lenì il dolore del ragazzo, il quale seppur a fatica si rimise in piedi. Guardò truce il proprio avversario. Devo ammettere che sei forte, quel tuo attacco è stato letale. In altre condizioni sarei rimasto per terra. Ma sai cosa mi da la forza di continuare? Io non posso accettare di perdere contro un ninja senza onore che vuole uccidere per il semplice gusto di farlo. Indicò l'avversario con un braccio. La tua stessa mentalità da criminale sarà la tua rovina! Si scrollò le spalle, i fianchi ululavano di dolore e la mascella bruciava. Devo fare qualcosa, non posso farmi colpire ancora o sarà la fine! Atshushi ripassò a mente tutto quello che aveva imparato in accademia, ogni pugno, ogni calcio, ogni simbolo, ogni tecnica. Kirikagure no Jutsu!
    CITAZIONE
    Nelle vicinanze c'è un fiume quindi credo che la zona sia abbastanza umida e non devo pagare nessun malus per la tecnica

    L'umidità nell'aria si addensò fino a diventare una fitta coltre di nebbia, prima che si infitisse troppo lanciò un'ultima occhiata ad Ymuro in modo da sapere da che parte indirizzare i propri attacchi.. Ora mi sembra di essere di nuovo a Kiri. Atshushi estrasse 4 spiedi e li lanciò verso l'avversario, gli spiedi sparirono velocissimi fra la nebbia. Subito dopo avrebbe corso intorno all'avversario per circa 11 metri fino a trovarsi sul lato destro del mukenin, restando sempre a 7 metri dell'avversario. Speriamo sia ancora lì. Attivò l'innata, impastò velocemente il chakra, tese la mano destra verso l'avversario, si formò una piccola pallina di acido sul palmo della mano del ragazzo che venne subito scagliata verso la posizione originaria del mukenin. L'adrenalina faceva tremare le mani di Atshushi. Per via della nebbia non capì se i colpi erano andati a segni, così sfruttò quell'apparente calma per riprendere fiato.


    Riepilogo post

    Azione non offensiva: Tecnica del velo di nebbia
    TECNICA DEL VELO DI NEBBIA - (Kirikagure no Jutsu - Livello I°)
    Tipo: Ninjutsu - Tecnica Modulare
    Elemento: Acqua
    Posizione delle mani: Nessuna
    Livello: D
    Descrizione: Il ninja sarà in grado di richiamare abbastanza chackra da controllare l'umidità presente nell'aria per creare un fitta nebbia naturale.
    Nel caso la zona in cui ci trova è parecchio arida e non si ha una fonte d'acqua da cui attingere per creare più umidità, il costo della tecnica verrà raddoppiato.
    [Visibilità Minima: 3 mt dal volto]
    [Area Interessata: ± 20m diametro]
    [Consumo: 4 + 3 a turno]
    [Richiede: Abilità Zen uguale o superiore a 2]
    [Costo: 10 Ex]
    [Energia: Gialla]

    Azione Gratuita 1: Estraggo 4 spiedi
    Attacco semplice Lancio i 4 spiedi Valore attacc : 3
    Azione di movimento 1: 11 metri intorno l'avversario
    Azione Gratuita 2: attivo innata
    Livello 1 Energia Gialla
    A questo livello il ninja riesce a creare un acido abbastanza debole, ma capace comunque di sciogliere tessuti e produrre escoriazioni a contatto con la pelle; tali abrasioni daranno l'effetto di un'ustione di primo grado (guardare il regolamento status alterati).
    Per ora si potrà solo creare l'acido da una sola mano per un massimo di mezzo metro cubo di sostanza.
    [Costo di attivazione: 3; mantenimento: 1 x turno]

    Tecnica offensiva: Proiettile Acido Valore Attacco: 3
    Nome: Proiettile Acido I
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: L'utilizzatore potrà creare una sola piccola pallina di acido che potrà essere "sparata" come un proiettile contro l'avversario. Oltre che il danno questa tecnica provocherà le ustioni o lo scioglimento/deterioramento degli oggetti specificati dal livello d'innata posseduto.
    [Danno: 1-2 Slot + Slot di ustione specificati dall'innata]
    [Consumo: 5]
    [Richiede “Arte Dell'Acido LV 1”]

    Chakra consumato: 4+3+5=12
    Chakra rimasto/posseduto: 28/40
    Danni fisici 4/8
    Danni psicologici nessun danno
    Condizioni psico-fisiche: Preoccupato per l'esito dello scontro e dolorante ai fianchi per i colpi subiti, un lieve fastidio alla mascella.
    Armi rimaste/possedute: Armi smistate nel porta kunai :

    [Prima sacca]

    Tasca 1: (8/8 ) Kunai, (7/15 ) Shuriken
    Tasca 2: ( 15/15 ) Makibishi, ( 11/15 ) Spiedi

    [Seconda sacca]

    Tasca 3: ( 1/2 ) Palla di luce, ( 2/4 ) Sigillo esplosivo, ( 2/2 ) Fumogeni
    Tasca 4: ( 5/10 m ) Filo di Nylon, ( 2/5 m ) Bende

    Farmaci rimasti/posseduti: //
    Posizione del PG: Non hai specificato dove si combatte, quindi non so orientarmi nello spazio
    Distanza dall'avversario: 7 metri alla sua destra

    Edited by tisy16 - 30/4/2014, 23:45
  6. .


    VJihl30
    Nome: Atshushi Nasushimo

    Nome in codice (ANBU): Kodoku

    Villaggio: Kiri

    Data di Nascita: Sconosciuta

    Età: 16

    Gruppo sanguigno:
    0 negativo

    Altezza: 1.75m

    Peso: 65kg

    Segni particolari:Tatuaggio Yin & Yang sul braccio sinistro

    Grado: Anbu Medico

    Energia: Rossa

    Oggetti: Porta kunai - 5m di corda legata in vita - Polsini Richiama Shuriken - Katana dietro la schiena - portamedicinali - maschera anbu - giubba chuunin

    Tatuaggio:

    Maschera: Quella del mio pg,però, non ha quelle ridicole orecchie.

    Senza Mashera:

    Vestiario completo: (il mantello che indossa non è rovinato, ma questa foto rende bene l'idea del mio pg)


    Storia:
    Approdo sull'isola nebbiosa.
    Atshushi è sempre stato solo, o meglio da quanto ricorda è sempre stato solo. Infatti stando ai suoi ricordi lui ha vissuto per 28 giorni passati rinchiuso in una cella. Una vita passata a guardare i piedi di persone che passeggiavano allegre per le strade. La sua cella,infatti, era probabilmente costruita per ¾ sottoterra, e nella parte che fuoriusciva vi era posizionata una minuscola finestra rettangolare dalla quale a malapena entrava la luce del sole. Conosceva i volti di pochissime persone: quelle delle varie guardie che vigilavano il corridoio e il volto della persona dalla quale era portato per essere interrogato. I ricordi di Atshushi hanno inizio in concomitanza con il primo giorno di prigionia. Si svegliò nel letto della sua cella, si sentiva debole e il corpo gli faceva male come se fosse stato malmenato, in particolare sentiva un forte dolore alla testa come se 1000 omini li picchettassero il cervello. Quando la guardia lo scoprì sveglio, fu portato da quell’uomo con lo sguardo severo e freddo che non appena vide Atshushi iniziò a fargli domande che sembravano essere di routine: “Come ti chiami?” ma il ragazzo non sapeva cosa rispondere ed era troppo terrorizzato dallo sguardo truce dell’uomo per parlare e le domande continuavano a scorrere come un fiume in piena “Quanti anni hai?” nessuna risposta. “Da dove vieni?” e ancora silenzio. “Come e con chi sei arrivato al villaggio?” silenzio. “Sei una spia?”. Adesso era tutto più chiaro, il mondo degli shinobi è perennemente in guerra e le nazioni muovevano azioni di spionaggio le une contro le altre, quindi il motivo della prigionia di Atshushi è la diffidenza che si ha nei confronti di uno sconosciuto. Terminato l’infruttuoso interrogatorio, l’uomo spiegò al ragazzo come lo avevano trovato. Atshushi probabilmente si stava dirigendo a Kiri su una nave che per motivi ignoti è naufragata. Sulla costa dell’isola dove è situata Kiri sono giunti, trasportati dalla corrente, i resti della nave. Fra quei relitti vi era anche il ragazzo ridotto piuttosto male, dopo aver subito le cure necessario fu rinchiuso in carcere per precauzione. Egli, infatti, dimostrava di avere un’età sufficiente ad essere genin ma poichè era privo di coprifronte e non erano stati trovati altre naufraghi, vivi o morti, sembravo tutto troppo sospetto. Dopo aver raccontato ciò, l’interrogatore, lasciando trapelare una strana compassione” chiese ancora “Vuoi rispondere o dobbiamo tenerti confinato in prigione?”. Atshushi provò a guardarlo negli occhi, ma appena gli sguardi si incrociarono sentì girarsi la testa e dovette abbassare lo sguardo “Non lo so” balbettò “Non ricordo niente” aggiunse con un filo di voce. L’interrogatore lo guardò, ma stavolta nel suo sguardo qualcosa era cambiato vi era una sorta di compassione, “Riceverai ulteriori cure, sperando che riacquisti la memoria, nel frattempo resterai nella tua cella” E così i giorni passarono lenti. Nella cella non c’era molto da fare e il ragazzo non poteva far altro che dormire o spiare i passanti dalla piccola finestra. Per poter guardare fuori dalla finestra, però doveva salire sul letto e tirarsi su con le braccia per arrivare all’altezza giusta per avere una visuale della strada. Quindi i primi giorni non poté usufruire della finestra in quanto aveva ancora il corpo dolorante per le ferite del naufragio. Passò 28 giorni in completo isoltamento, quando poi la mattina del 28esimo giorno fu portato in quella che doveva essere un’infermeria, dove un uomo e una donna entrambi con camice e mascherina bianca, lo visitarono. Il giovane non provava più dolore in nessuna parte del corpo da quasi 2 settimane, anche se a volte sentiva una strana sensazione in testa, come se formicolasse. I dottori, tuttavia non trovarono alcun segno di ferita sul capo del ragazzo. Terminata la visita fu portato di nuovo nella stanza dove 28 giorni prima era stato interrogato. Ad accoglierlo trovò lo stesso uomo e i due dottori che lo avevano visitato poco prima. Il medico iniziò a spiegare all’interrogatore il risultato della loro visita, Atshushi non capì molto del loro discorso in quanto parlavano con voce bassa. Parlarono non per molto, ma per Atshushi quel tempo sembrava non finire mai. Quando ebbero finito i medici lasciarono la stanza e l’uomo si avvicinò al ragazzo “I medici dicono che stai tornando velocemente in forze” disse “E confermano di aver trovato residui di una ferita sul tuo cranio, quindi se non ricordi nulla sarà per colpa di una qualche sorta di amnesia causata da un colpo ricevuto in testa. Detto ciò, non riteniamo che tu possa essere una spia e vogliamo darti la possibilità di ambientarti nel nostro villaggio. Oggi uscirai finalmente da quella cella e ti faremo visitare il villaggio così potrai lavarti, ti compreremo dei vestiti e ti mostreremo l’appartamento che ti abbiamo riservato. Inoltre domani inizierai l’accademia ninja, anche se alla tua età si dovrebbe già essere genin. Inoltre visto che non ricordi il tuo nome, abbiamo deciso di assegnarti noi un nome.. ti chiamerai Atshushi Nasushimo Ora se vuoi seguirmi la tua nuova vita può iniziare” E dicendo ciò si avviò verso una porta, Atsushi lo seguì con gli occhi lucidi. Il ragazzo aveva vissuto i 28 giorni di prigionia in uno stato di completa insofferenza, non era né triste né felice. Sapeva di essere di solo, ma non ricordava come ci si sentiva ad avere una famiglia o degli amici, ma adesso lui era emozionato: le parole dell’uomo che 4 settimane prima sembrava una figura scura e distaccata dalla sua vita ora trasudava calore, quel calore che sa di speranza. Atsushi non capì a pieno quello che gli disse, in quanto neanche sapeva cosa fosse un genin, ma mentre stavano uscendo dalla prigione e il ragazzo per la prima volta nella sua nuova vita alzò la testa guardò il cielo azzurro macchiato di nuvole di bianco e il sole incandescente, che gli bruciò gli occhi accecandolo. Mentre si stropicciava le palpebre, l’uomo chiese “Almeno sai cos’è l’accademia ninja, sai come è composta la società in cui viviamo?”. Riacquistata la vista guardò il viso della persona che alla luce del sole acquistava un aspetto mite e sereno, notò che sorrideva, e istintivamente Atsushi ricambiò il sorriso dicendo “Veramente non so niente, so solo di che colore sono le pareti della mia cella”. L’uomo rise, poi tornò serio “Non è più la tua cella, ora hai una vera casa” Detto ciò iniziò a spiegare tutto quello che un ragazzino di 13 anni dovrebbe sapere riguardo il mondo degli shinobi. E così da interrogatore l’uomo passò ad essere maestro di vita. Per Atshushi iniziava una nuova vita, e sebbene il ragazzo non sapesse ancora cosa aspettarsi da quella vita, era entusiasta di avere la possibilità di poter vivere come vivano tutte quelle persone che ora gli camminavano di fianco e lui ora poteva guardare in faccia e notò che erano tutti allegre e gioiose. L’unico problema a cui Atshushi ancora non pensava era che nessuna persona riesce a vivere ignorando le proprie origini, e se nel caso di Atshushi non le si conosce, la ricerca di esse sarà inevitabile


    Dal passato non si scappa.
    Atshushi riuscì a superare l'accademia senza troppi problemi. Non se ne rendeva conto, ma aveva ottime doti ninja. Viveva una vita tutto sommato nella norma. Non amava socializzare con altre persone e non amava allenarsi. Era solito passeggiare a Kiri, o come diceva lui "esplorare". Non aveva particolari pretese: non aveva ricordi di chi fosse prima di arrivare a Kiri, ma non si dava problemi per questo. Non era importante per lui conoscere il proprio passato. Essendo diventato genin, fu chiamato al dovere molto presto: il mizukage gli affidò una "semplice" missione di livello D. Sapeva che prima o poi sarebbe dovuto andare in missione, quindi partì contento poichè avrebbe visitato nuovi territori. Fu affiancato da un giovane jonin molto abile: Kagami. L'incarico risultò più difficile del previsto: due mukenin tentarono di ucciderli. Atshushi conobbe la prima vera emozione avesse mai sentito: la paura! Il suo avversario non si sarebbe fermato fin quando il giovane genin avesse ancora aria nei polmoni. Il ragazzo percepì il pericolo e capì che al mondo non vi era nulla di più prezioso della vita e che avrebbe difeso la sua con ogni mezzo pur di non separarsi da essa. L'avversario fu battuto e la missione fu un successo. Tornato a Kiri, si rese conto che per difendersi dai pericoli esterni avrebbe dovuto allenarsi. Durante un allenamento conobbe Akihiro Yamada, duellarono e ancora una volta Atshushi uscì vincitore. Nel vedere il corpo privo di sensi del suo compaesano ebbe una sensazione di rimorso e lo portò in ospedale affinchè potesse essere curato. Nuovamente il ragazzo fu chiamato al dovere, ma stavolta avrebbe avuto un nuovo compagno di squadra: lo stesso Akihiro. Non fu una missione semplice. Atshushi nella precedente aveva affidato la propria vita al suo capitano, Kagami, e questo gli aveva dato la forza di non perdere le speranza. Ora però il suo unico alleato era un genin, e anche più debole di lui. I due scoprirono un orribile verità: Kagami era un traditore. Faceva parte di un'organizzazione ribelle. Atshushi vide il mondo crollargli a dosso. La prima a persona alla quale avesse dato un briciolo di fiducia si era rivelato un impostore. Il mukenin avrebbe ucciso i due genin di Kiri se non fosse stato per l'intervento di Zabusa, sannin del villaggio della nebbia. Il traditore fu catturato e il mizukage decise di formare il team 7 composto dai due genin e il sannin. In Atshushi qualcosa era cambiato, aveva affidato la cosa più cara che aveva ad un uomo che ha tradito la sua fiducia e il villaggio, una sorta di mancanza di fiducia nei confronti di chi gli stava intorno crebbe nel ragazzo. Durante una semplice missione solitaria, Atshushi compì un fatale errore: uccise due uomini dando per scontato che questi fossero dei banditi e potessero ucciderlo. Fu un brutto colpo per il ragazzo, riuscì a passarlo ma quel senso di rimorso continuava a togliergli il sonno la notte. Trovò un posto dove allenarsi in completa solitudine, preferì passare un po' di tempo solo con se stesso. Incontrò, però, una ragazza, Aiko. Questa entrò di prepotenza nella vita del ragazzo e senza che lui se ne accorgesse si formò un forte legame. Fu costretto a partire nuovamente per una missione, non aveva più combattuto da quella volta che aveva ucciso quei due uomini. Quando, però, vide davanti a lui un mukenin determinato a ucciderlo perse il controllo e combattè senza pietà riducendolo in fin di vita. Finito il duello, il senso di rimorso si ripresentò. Non sapeva che fare così chiese consiglio al suo capitano. Zabusa gli fece capire che uccidere non è bello, ma quando una persona mette in pericola la cosa più importante che si ha, uccidere diventa necessario per difenderla. Per il ragazzo non vi era nulla di più importante della propria vita, ma nutriva un senso di protezione verso la vita in generale. Non tollerava che brutali assassini uccidessero solo per scopi personali. Completò altre missioni e si mise in buona luce agli occhi del Mizukage. Fu promosso a chuunin e per un fortuito caso finì nella base degli anbu di Kiri per imparare le tecniche mediche. Non sarebbe voluto diventare un anbu, non ne aveva la stoffa, ma il suo passato, un piccolo frammento, stava per riemergere dall'oscurità. Un uomo, un mercenario, un trafficante di organi, una persona che non ha rispetto per la vita rivelò al ragazzo la tragica storia della sua famiglia. I suoi genitori erano stati uccisi affinchè i loro organi potessero essere venduti e sua sorella fu venduta come prostituta a ricco porco del paese della Terra. Atshushi sarebbe dovuto morire insieme al sangue del suo sangue, ma la sorte volle risparmiarlo. Davanti a quelle rivelazioni, il ragazzo provò nuovi, oscuri sentimenti. Sentì una profonda tristezza crescere nel suo corpo. Aveva sempre sofferto la solitudine, ma cercava di non farsi influenzare da quelle sensazioni. Era solo, non poteva farci niente, non sapeva chi fossero i suoi genitori e non aveva idea del perchè non erano con lui nei momenti difficili, quando tornava a casa dopo una dura missione e avrebbe voluto che qualcuno lo stesse aspettando con la paura di non vederlo arrivare. Ma, quando apprese la cruda verità nascosta dietro la sua solitudine e avendo davanti gli occhi l'uomo che era stato la causa di questo suo grande male qualcosa mutò nel ragazzo. Odio,rancore,rabbia,tristezza,angoscia e solitudine, quel sensazione di essere soli contro il mondo lo faceva impazzire. Non capiva perchè proprio lui, un normale ninja, dovesse avere una vita tanto crudele. Riversò tutti quei sentimenti contro quell'uomo, che era forse la persona più disprezzante della vita altrui che egli stesso avesso mai incontrato. Non riuscì nè a ucciderlo nè a ferirlo e il carnefice scappò. Giurò che lo avrebbe ucciso, giurò che avrebbe servito la giustizia, la sua giustizia: chiunque compie atti malvagi avrebbe pagato con la vita, chiunque avesse agito in modo tale da far sì che persone innocenti perdessero la vita avrebbe assaggiato il freddo metallo della sua katana. Nelle ideologie di Kiri vide rispecchiata questa sua volontà, il suo villaggio, il suo mizukage condividevano la sua idea di giustizia ed entrò nel corpo speciale degli anbu medici. Indossò una maschera, un mantello e si fece tatuare il braccio. Abbandonò il suo vecchio e falso nome per adottarne uno più appropriato a lui: Kodoku (solitudine) Si promise che avrebbe spezzato ogni legame con il mondo, non avrebbe più rivisto Aiko, l'avrebbe protetta da ogni male rimanendo celato nell'ombra. Per lui sarebbe esistito sola la giustizia e il villaggio che la esercitava. Avrebbe servito il villaggio per evitare che altre persone innocenti perdessero la vita per colpa di brutali esseri che pensano unicamente al loro arricchimento personale. Aveva subito un tale trauma venendo a conoscenza della triste storia dei suoi genitori, che sembrò quasi dimenticare le parole del mercenario riguardo sua sorella, c'è una speranza che potesse essere viva, ma, nell'ormai anbu medico, non vi erano tracce nè di speranze nè di qualunque altra sensazione positiva. Kodoku è il mio nome. Korokuna è la mia vita. Non l'ho voluto io, ma la solitudine è incontrollabile quando ci cade addosso. La subiamo inermi e non ci sono armi per combatterla.


    Cronologia:




    Edited by tisy16 - 2/10/2014, 23:16
  7. .
    Parlato Atshushi
    Pensato Atshushi
    Parlato Kagami
    Parlato Mukenin


    I due ninja di Kiri arrivarono a quelle che, un tempo ormai remoto, dovevano essere le porte meridionali del villaggio. Atshushi guardò il panorama inorridito. Così è questa la devastazione che porta la guerra. Un intero villaggio ridotto a un mucchio di rovine ammassate. In effetti il villaggio del Vortice era stato distrutto senza alcuna pietà. Neanche un edificio era rimasto in piedi: le strade erano pieno di detriti e quasi tutte erano per lo più impraticabile, difficile era distinguere i resti di un edificio dall'altro, oltre che per la somiglianza, in quanto quasi tutto il villaggio era stato quasi interamente con un unico tipo di pietra, anche per il fatto che le strutture crollando si sono ammassate le une sulle altre creando grossi cumuli. Mi vengono i brividi soltanto al pensiero di dover entrare in quell'ammasso di scarti. Davanti i due kiriani, la strada dissestata procedeva per un centinaio di metri dopodichè un cumulo di pietre bloccava il passaggio. Per due ninja oltrepassare "montagnelle" di sassi non era un problema, i veri quesiti fecero capolinea tra i pensieri del giovane quando arrivarono in cima al mucchio di rovine che avevano incontrato. Da lì si aveva una panoramica, quasi integrale, del villaggio. Ogni parte del villaggio è così! Non c'è un solo edificio in piedi. Mi era stato detto che il villaggio era andato distrutto, ho persino visto una foto, ma quell'immagine non rende giustizia a questo posto. Una volta questa era la residenza di uno dei clan più forti e ora invece è un solo un mucchio di pietre vecchie di secoli. Atshushi si guardò intorno, un po' inorridito e spaesato, anche Kagami non riusciva a velare un senso di dispiacere mentre analizzava la zona. L'aria che si respira è pestilenziale. Io sento un odore strano, non so definirlo non è una puzza e neanche un buon odore è uno di quegli odori misteriosi che non si riescono mai a spiegare, sono passati molti anni, forse secoli da quando si è verificata la battaglia distruttrice del villaggio, ma quest'aria che respiro.. non ho dubbi è chiaramente puzza di sangue, morte, devastazione e disperazione. Credo di poterla definire "puzza" di guerra, non conosco la guerra, perchè, insomma, ho 13 anni, non ho memoria della mia infanzia e questa è la mia prima missione, ma sono sicurissimo che semmai mi troverò in mezzo a una guerra respirerò questo tanfo. Il ragazzo dovette appoggiarsi a una colonna che spuntava dal mucchio di rovine. Per un ninja vedere questi "paesaggi" non deve essere un avvenimento raro. D'altronde proprio dei ninja hanno causato ciò. Io non so resistere al solo odore vecchio di secoli, come potrei mai affrontare una guerra? Kagami si mosse e dopo un'ultima occhiata al villaggio lanciò un'occhiata ad Atshushi. Il ragazzo rinvenne, si scrollò le spalle e si staccò dalla colonna, mantenendosi in piedi solo con le proprie forze. Non posso farmi prendere dalle solite stupide paranoie! Devo pensare alla missione, la zona sembra tranquilla, basta non far all'odore di morte. Cosa siamo venuti a fare quì? ..una pergamena! Però, dannazione, come troviamo un pezzo di carta in mezzo a tutte queste tonnellate di sassi? Athsushi guardò il capitano dubbioso. Kagami-taicho come facciamo a trovare una pergamena in mezzo a tutto questo? Allargò le braccia per dare un senso figurato alle proprie parole. Allora, stando a quello che mi hanno riferito le mie fonti, qui da qualche parte deve esserci una teca di pietra...e al suo interno sempre in teoria si trova il nostro obbiettivo. E noi, sempre in teoria, dobbiamo trovarlo. Ironizzò il ragazzo, Kagami rispose con un sorriso e si lanciò giù dal mucchio di pietra cominciando la ricerca. Ottimo! Dobbiamo solo trovare una teca di pietra dalla forma sconosciuta in un mare di pietre. Atshushi passeggiò in circolo in cima al cumulo di rovine, osservando con lo sguardo vuoto il villaggio. Come posso trovare la teca? Potremmo ispezionare ogni centimetro del villaggio e comunque c'è il rischio di non trovarlo, per quanto ne sappiamo potrebbe essere sepolta proprio sotto quest'ammasso di pietre.. Sbattè un piede con violenza al suolo. ..e noi non la troveremmo mai! Non possiamo di certo metterci a scavare! Si arrampicò sulla colonna dove si era appoggiato prima per stare in posizione più elevate, si sedette e incrociò e le gambe mentre osservava pensieroso il villaggio in rovina. Noi stiamo cercando una pergamena, la pergamena era custodita in questo villaggio, il fuinjutsu custodito nel papiro era ed è molto potente, quindi all'epoca veniva sicuramente custodito in un luogo sicuro. Ammesso che sia ancora quì, quando il villaggio è crollato, sarà stato sicuramente sepolto dalle macerie, quindi non lo troveremo mai in superficie. Qual'è l'edificio più adatto a custodire una pergamena segreta? Analizzò attentamente quanto aveva davanti: il ragazzo non aveva idea di dove potesse essere situato tale edificio, non poteva neanche andare ad esclusione in quanto gli edifici si distinguevano difficilmente. Un luogo sicuro, di solito è il centro del villaggio, dove di solito vi è la residenza del kage. Si alzò in piedi, girò su stesso per tracciare il perimetro del villaggio nella propria mente, con un calcolo approssimativo ricavò la zona approssimativa del centro del villaggio. Trovato! Più in là, dalla parte opposta dalla quale erano giunti i due ninja, oltre il fiume un edificio non era crollato del tutto, era inclinato di qualche grado verso destra, e risultavano mancanti molte pareti, ma tutto sommato si teneva in piedi. Deve essere quello! Se non è quello non ho idea di dove possa essere Saltò giù dalla colonna e con agilità avanzò tra le macerie fino al fiume, attraversò anche quest'ultimo e arrivato sull'altra riva andò velocemente verso l'edificio visto in precedenza. Doveva essere altro 8 o 9 piani, non riuscì a capirlo con certezza in quanto i piani più bassi erano finiti sepolti tra le macerie. Si arrampicò fino a trovare un punto dove entrare, si ritrovò in quello che sembrava un ufficio. Diamine non si vede niente! Su una scrivania trovò una lampada ad olio, girò una manopola e.. Che fortuna! funziona! Atshushi si addentrò nell'edificio, in molte stanze poichè erano inaccessibili non potè entrare. Speriamo la teca non sia una di queste! Perse il conteggio del tempo, a volte gli sembrò di camminare da giorni, poi invece i giorni diventavano minuti, molte volte gli sembrò di girare intorno così incise il simbolo di Kiri con un kunai nei luoghi dove era già passato. Entrò in una stanza, il muro era completamente franato e si vedevano a pochi metri dalla posizione le rovine di altre strutture. Atshushi entrò nella stanza cercando ogni minimo indizio riconducibile alla teca, notò che anche parte del soffitto e quindi parte del pavimento del piano superiore erano franati. Dannazione! Non ho trovato niente neanche quì! Spero di essere più fortunato con il prossimo piano. Chissà se Kagami ha avut.. Qualcosa urtò la gamba del giovane, che cadette rovinosamente al suolo. Che dolore! Si alzò in piedi, era ricoperto di polvere e aveva il fianco indolenzito per l'urto. Osservò per terra in cerca dell'oggetto causa della sua caduta e con immenso stupore scoprì di essere inciampato in una teca di pietra. Finalmente! Ma come ci è finita quà? Osservando il soffitto rotto, ipotizzò che la teca originariamente fosse tenuta al piano di sopra e a causa del crollo fosse caduta giù. Con la luce della lampada, la analizzò meglio per accertarsi che fosse la teca giusta. ..Grandezza giusta per una pergamena.. simbolo del villaggio inciso sopra... altre rune indecifrabili... nessuna serratura come se non dovesse essere aperte... è sicuramente quella giusta! Uscì dal buco della parete e rintracciò subito Kagami, impegnato in infruttuose ricerche. Kagami-taicho! Ho trovato la teca di pietra.. o meglio lei ha trovato me! Kagami abbandonò le ricerche e raggiunse il ragazzo Mi segua! Atshushi condusse il jonin, fino alla teca. Il capitano di Kiri la analizzò dettagliatamente. Atshushi fremeva di gioia Non ci credo! L'ho trovata io! Ho pensato bene di cercare quì dentro, credo di essere portato per fare il ninja! I pensieri del ragazzo erano incoerenti, in quanto fino a poco fa temeva di non essere capace di partecipare a una guerra, ma ora la gioia del successo aveva cancellato le sue paure e gli aveva donato un po' più di autostima. Kagami era pronto ad aprirla.. bene ora vediamo cosa contiene .. quando una voce lo interruppe. Se fossi in te non lo farei! Allarmati i due ninja si guardarono intorno senza vedere però nessuno, poi la voce parlò ancora. Quella teca non vi appartiene kiriani, appartiene a noi di konoha.. Ma Konoha ci ha autorizzato a venire quì! Urlò Atshushi. Da un mucchio di rovine, uno di quelli che erano in vista dal muro franato dalla stanza della teca, apparirono due ninja. Kagami uscì dal palazzo fatiscente, Atshushi lo seguì e andarono su un cumulo di rovine vicino a quello dei due individui. Avevano il volto coperto e il coprifronte rovinato, come per mascherare le proprie origini. Mukenin... Abbiamo i permessi, e di certo non prendiamo ordini da due farabutti come voi... Farabutti noi? Noi siamo persone per bene! A parlare fu quello più bassino, e la voce non corrispondeva a quella sentita precedentemente, quindi prima a parlare era stato l'altro. Kagami guardò Atshushi, l'espressione sicura del jonin diede ulteriore sicurezza ad Atshushi. Ragazzo mi allontanerò da qui... confido in te, proteggi la teca, e batti quel moscerino, tu sei più forte. Gli diede una pacca sulla spalla, dopodichè si fiondò sul mukenin più alto e ingaggiarono uno scontro. A noi due pivello! urlò quello bassino, mentre si accingeva ad attaccare il giovane genin di Kiri. ..che significa? Sto per combattere contro un mukenin? E se non ne fossi capace? NO! Il capitano ha detto che sono più forte e di lui mi posso fidare, non devo avere paura! Una mano gli cadde sul kunai giocattolo che ancora portava in tasca. Io sono un ninja di Kiri! Guardò in cagnesco il suo avversario. Io sono un genin di Kiri e non azzardarti mai più a chiamarmi pivello o ne pagherai le conseguenze!


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    Non ho voluto dar troppo spazio ai pensieri del mio pg verso il combattimento, in quanto vorrei lasciarle per il prossimo post. Ah, spero che il ritrovamento della teca sia plausibile perchè non sapevo cosa inventare
  8. .
    Parlato Atshushi
    Pensato Atshushi
    Parlato Kagami
    Parlato Teppei
    Parlato Akashi



    I due shinobi di Kiri scesero dall'imbarcazione, il sole, prossimo al tramonto illuminava il piccolo porto dove era attraccata la loro nave di "fortuna". Finalmente niente più navi.. Kagami invitò Atshushi a seguirlo. Misero piede sulla terraferma, erano giunti in un piccolo porto sulla costa del paese del fuoco. Atshushi assaporò i suoi primi momenti in una nuova terra. Però, sembra così...diverso! Si respira un'aria totalmente diversa, il sole è quasi calato, ma non fa freddo e di nebbia non c'è neanche l'ombra! Essendo un piccolo scalo per navi, non vi era una gran confusione e questo rese l'atmosfera ancora più gradevole. Oltre al porto vi erano alcune strutture che sembravano essere delle abitazioni, la maggior parte doveva appartenere a dei pescatori. I due ninja presero una strada che stando ai cartelli stradali doveva portare a Konoha. La vegetazioni in cui si imbatterono era completamente diversa da quella di Kiri. Gli alberi erano più robusti e le foglie erano di un verde acceso. Le foglie di Kiri sembrano spente, è come se la mancanza di nebbia rendesse ogni cosa migliore Inoltre sebbene non sembrasse una strada principale vi era un traffico intenso: carri di mercanti, viaggiatori, individui un po' "sospettosi" e si imbatterono addirittura in una coppia di shinobi di Konoha. Atshushi guardò con ammirazione i due ninja. Non che non provasse ammirazione per i ninja di Kiri, ma quei due avevano il fascino del "nuovo". Giubba verde e coprifronte con una foglia sopra... combinazione perfetta per il villaggio della foglia! Quando ormai il sole era calato, in lontananza risplendette un complesso di luci. Incredibile... Kagami-taicho cosa c'è lì in lontananza? Gli occhi di Kagami brillarono nel buio, come se anche provasse ammirazione verso Konoha. Questo è il paese dove è nato naruto uzumaki, figlio del quarto hokage, le sue gesta sono ricordate ancora oggi, alcuni dicono che non fosse esistito realmente, altri invece, dicono che sia stato la reincarnazione del eremita delle sei vie.... Le parole del capitano, oltre a rivelare che le luci in lontanza erano quelle id Konoha, lasciarono Atshushi pensieroso. Uzumaki... ne ho sentito parlare, anzi no ho letto qualcosa su di loro in un libro. Non sapevo che il clan Uzumaki fosse di Konoha Come saprai, stiamo andando nel paese del vortice, e quel villaggio è la patria di naruto uzumaki, anche se stando alla storia, si dice che sia nato dopo la sua distruzione, ma in fin dei conti, sono solo storie no ? Ma sono le storie a fare ciò che siamo noi adesso. La risposta di Atshushi lasciò entrambi allibiti. Eh?! Da dove ho cacciato questa frase filosofica? Si scambiarono uno sguardo e scoppiarono in una risata. Entrarono dalla porta est, avrebbero attraversato Konoha fino ad uscire al cancello nord per poi addentrarsi nelle foreste del paese del fuoco per poi arrivare al villaggio del vortice. Konoha di sera era meravigliosa, le strade affollatissime: un via vai di gente creava una generale confusione: chi urlava, chi rideva, chi correva, chi passeggiava, chi stava seduto in un chiostro o su una panchina. Nell'insieme, però, vi era una piacevolissima atmosfera. Atshushi ne rimase molto colpito. Incredibile! Non ho mai visto così tanta gente in giro per una città, e sembrano anche tutti felici! Arrivarono alla porta nord, alcuni ninja la sorvegliavano poco attentamente. bene, ora dobbiamo uscire dal paese del fuoco, la nostra missione entra solo ora nel vivo, andiamo a divertici ragazzo... Non vedo l'ora, sono 4 giorni che cammino solamente! Quindi vedrò la patri degli Uzumaki, ho saputo che erano ninja eccezionali! La frenesia del giovane fece sì che allungasse il passo costringendo Kagami ad accelerare anche il proprio passo per star dietro al ragazzo. Camminarono nella notte, fino a quando non dovettero addentrarsi nella foresta, di notte anche gli alberi di Konoha perdevano il loro fascino, e lasciavano trasparire una sorta di ostilità. Ogni cosa ha un lato oscura, quindi.. Kagami si guardavo intorno sospettoso, come se temesse un attacco. Atshushi lo notò e chiese spiegazioni. Qualcosa non va? fai attenzione, questo luogo non è sicuro... Atshushi fu preso dal panico. La missione è veramente iniziata, rischiamo di incontrare qualche nem.. I pensieri del giovane furono interrotti da una voce rauca Guarda un po cosa abbiamo qui teppei, un duo di somari mmm, non saprei akashi a me sembrano due polli, si un duo di polli pronti da spennare. L'altra voce somigliava a quella di un serpente. A sbarrargli la strada vi erano due uomini, il primo che aveva parlato era alto e robusto, l'altro più basso e magrolino. Atshushi cancellò la paura e la brama di combattere prese il sopravvento. Senza volerlo si ritrovò a correre verso i due. Posso batterli da solo! Il magrolino con un movimento velocissimo sferrò un calcio in petto ad Atshushi che volò per alcuni metri fino a schiantarsi al suolo- Si hai ragione sono due polli Convenne Akashi. Nel frattempo Kagami aveva estratto due kunai. Dite... Vediamo... Lanciò i due Kunai mirando prima a Teppei poi ad Akashi, i tiri non erano un granchè ed entrambe le volte i kunai si piantarono un paio di metri alle spalle dei due. Atshushi non vide la scena, perchè il calcio gli aveva spezzato il fiato e stava faticando per mettersi in piedi. Oltre ad essere un pollo non hai nemmeno la mira. Atshushi intuì quanto accaduto, poi Teppei si lasciò andare in una risata irritante.Dannato idiota! Atshushi stava per lanciarsi di nuovo contro il nemico, ma Kagami lo bloccò con il braccio. Fermo. Il jonin sparì nel nulla lasciando al suo posto una nuvola di fumo. I due banditi trasalirono. ma che diam.. Riapparve vicino a uno dei kunai lanciati in precedenza sai i polli sono in grado di uccidere se ci si mettono di impegno. Velocemente stordì Akashi, poi sparì di nuovo per riapparire sul kunai più vicino a Teppei, e in un battito di ciglia mise fuori gioco anche lui. Guardò Atshushi, che era rimasto a bocca aperta. visto allievo, è cosi che si mettono a sedere i cattivi. Poi si lasciò andare in una risate di soddisfazione. Ma capitano come avete fatto?! Ignorando le parole del ragazzo, legò i due banditi, intrecciò le proprio mani fino a fare una serie di sigilli e battè il palmo sul terreno, da una nuvola di fumo apparve un corvo. ti presento Kiser è la mia evocazione. Atshushi a disagio salutò l'uccello Piacere Kiser, mi chiamo Atshushi. Il corvo gracchiò in risposta. Kagami compilò una missiva e la affidò al corvo. Vai e porta questa missiva al Hokage Il volatile spiccò il volo in direzione di Konoha. I due ninja di Kiri si rimisero in marcia. Sapevo che vederlo combattere sarebbe stato bello, ma non mi aspetto fosse così forte! Guardò Kagami con ammirazione dopodichè domandò ancora come avesse fatto a spostarsi così velocemente. Un giorno capirai, comunque siamo arrivati. Atshushi avrebbe voluto insistere, ma un panorama diverso dal solito lo interruppe. Davanti a loro, un fiume partiva da delle montagne fino a scendere in una valle. Il tratto di fiume che passava per la valle erano costeggiato da entrambi i lati da un ammasso di macerie. Ci siamo.. La patria degli Uzumaki è ormai davanti a noi!
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    Parlato Atshushi
    Pensato Atshushi
    Parlato Kagami
    Parlato altri


    Il sole splendeva ormai alto nel cielo, i caldi raggi solari attraversavano il fogliamo scuro degli alberi illuminando lo spiazzo circolare, dove si erano accampati Atshushi e il suo capitano, Kagami. Il ragazzo aprì lentamente le palpebre, aah che male!, poichè stava dormendo pancia all'aria non appena spalancò gli occhi si ritrovò faccia a faccia con il il sole che gli bruciò i bulbi oculari. Si sedette a gambe incrociate e si strofinò forte gli occhi. Mi sembra di dormire da una vita. Notò a pochi passi da lui i resti di un fuoco da campo. Finalmente ti sei svegliato! Si voltò di scattò e vide Kagami intento nel sistemare il proprio zaino. Kagami-taicho, ma quanto ho dormito? Anche troppo! Disse , senza alzare lo sguardo dallo zaino, finito la sistemazione, lo caricò sulle spalle e si avvicinò ad Atshushi fissandolo. Ieri sera, cosa ho detto? Il ragazzo guardò assente il capitano, perchè usò la propria vista per cercare di rivedere gli avvenimenti del giorno prima per dare una risposta al capitano. Allora, ieri siamo arrivati stanchissimi quì, o per lo meno io ero stanco morto, lui aveva detto che potevamo riposarci... e poi? Niente, mi sono svegliato, temo di essermi addormentato subito. Aspettando invano la risposta del ragazzo, il jonin proseguì nel rimprovero: Ho chiaramente detto che potevamo accamparci, ma prima dovevamo preparare un giaciglio per la notte e invece tu che hai fatto? Sei crollato addormentato al centro della radura! Atshushi non potè sostenere lo sguardo severo di Kagami così lo abbassò Chiedo venia! Non credevo di arrivare così stanco a destinazione Dannazione! ora ricordo, mi sono seduto per riposarmi un attimo e sono crollato per terra addormentato in 5 secondi!
    Lo sguardo di Kagami perse quel velo di severità per dare spazio a una sorta di strana soddisfazione: Comunque non devi preoccupartene! Poteva accadere a chiunque, sei stato per più di 24 ore in marcia senza esserti riposato prima, oggi infatti ti ho lasciato dormire un po' di più perchè mi sono reso conto che ieri abbiamo fatto più strada di quanta programmata e siamo abbastanza vicini al porto. Mangia qualcosa, ieri alla fine hai saltato la cena e non ho trovato nessun albero da frutta quì vicino per la colazione, cercheremo qualcosa sulla strada verso il porto. Atshushi si mise in piedi guardandosi intorno disorientato. La nebbia era solo un vecchio ricordo, così come la stanchezza del giorno prima sembrava sparita, ma al suo posto si era formata una voglia, profonda come una voragine, di cibo. Capitano, in effetti avrei una certa fame, dove trovo qualcosa? si massaggiò lo stomaco, cercando con lo sguardo qualsiasi cosa fosse commestibile, senza alcun risultato. Quà rischio lo svenimento per eccesiva fame... Kagami indicò le ceneri del fuoco Là troverai in una scodella di legno , dello stufato freddo, ieri era abbastanza saporito, da freddo non so, ma sicuramente è meglio di niente Atshushi appena capì l'ubicazione della ciotola vi si fiondò sopra senza ascoltare tutto il discorso di Kagami, in 2 minuti finì l'abbondante scodella. Ci voleva proprio, mi sento pieno di energie, potrei arrivare in cima alla luna ora! Capitano l'avete preparato voi? chiese sventolando la scodella, vuota, Kagami, che lo aveva guardato divertito mentre mangiava, ammise con un sorrisetto: In effetti è opera mia, non sarò portato per la cucina, ma bastano una manciata di erbe aromatiche e tutto prende gusto! Col sorriso in faccia, si avviarono verso il porto. La nebbia era presente, si, ma in modo nettamente inferiore rispetto al giorno precedente, tanto che a malapena si faceva caso che fosse presente. Il viaggio proseguì senza alcun intoppo, lasciarono il bosco per usare una strada abbastanza trafficata, incrociarono anche un gruppo di shinobi, probabilmente tre chuunin che passeggiavano e scherzavano, uno però aveva tutto il braccio fasciato. Kagami-taicho sono di ritorno da una missione, giusto? chiese il ragazzo, riferendosi ai tre ninja. Kagami li analizzò per un istante poi affermò sicuro Probabilmente sì! Questo è il più grande porto di Kiri, quasi tutte le navi commerciali o quelle da trasporto partono e arrivano quì In lontananza scorsero il mare, nel quale vi era una notevole quantità di imbarcazione, distinsero un'insenatura naturale e per ultimo emersero gli edifici che insieme formavano sia il porto, sia un piccolo villaggio sorto tutto intorno allo scalo per navi. Atshushi calcolò male le misure e ai suoi occhi quel paese marittimo apparve alquanto piccolo,Mi aspettavo qualcosa di più... non so qualcosa di meglio! lanciò un'occhiata la capitano. Kagami-taicho, non è un villaggetto troppo piccolo per essere il porto maggiore di Kiri? Il jonin sorrise Ragazzo, temo tu abbia problemi di vista, questo villaggetto, come lo chiami tu, è grande almeno come la metà di Kiri Atshushi osservò meglio il panorama, cercò di calcolare il perimetro del villaggio portuale, ma non era così abile, tuttavia però dovette ricredersi In effetti sembra abbastanza grande! La strada continuava fino al porto, così non dovettero prende stradine secondarie una volta giunti nel villaggio, tirarono dritti fino al porto. Arrivati sul molo, Kagami estrasse un foglietto, e osservò ad una ad una tutte le navi ormeggiate lì, dopo alcuni minuti esclamò soddisfatto: Eccola! Atshushi che nel frattempo guardava le navi timoroso, non fece caso al capitano. Ho una strana sensazione, è come se fossi spaventato da qualcosa, ma non capissi cos'è quel qualcosa. Kagami indicò una nave Eccola là ragazzo! Dobbiamo salire su quella nave! Atshushi non rispose, annuì con la testa e seguì silenziosamente Kagami, che si fermò a discutere con un tizio alto, con indosso una giubba sporca blu scuro e un cappello grigio, che forse una volta sarà stato bianco ma ormai lo sporco aveva vinto sul pulito cambiandone il colore, sembrava fosse anche decorato, come ad indicare che chi lo portasse avesse una certa importanza. Atshushi non sentì niente della discussione fra i due, guardava fisso la nave sulla quale sarebbe dovuti salire, la analizzò in ogni piccolo dettaglio senza memorizzarne alcuno. Ho una strana sensazione, sento di avere paura delle barche, no non è quello, ma ho una strana sensazione da quando ci siamo avvicinati a queste imbarcazioni, non capisco perché! Atshushi sali o dobbiamo lasciarti quì? L'ulro fece rinvenire il ragazzo che era rimasto incantato a fissare la nave, Kagami lo stava chiamando. Arrivo! Appena salito in barca Kagami lo guardò confuso Tutto bene? Alla grande Finse un sorriso per rendere più convincente la sua bugia. Il tizio in giubba blu con voce rauca urlò qualcosa a un marinaio mingherlino che di corsa arrivò di fronte ai due ninja Se volete seguirmi, vi mostro le vostre cabine per il viaggio.Li scortò sotto coperta, il luogo era umidissimo e puzzava fino a dar il voltastomaco Pensavo che all'interno sarebbe stato meglio, ma almeno adesso so la sensazione che provo.. Vomito! Lungo il corridoio a destra e sinistra si susseguivano delle porte ne indicò 2 Questa è per il ninja capitano e l'altra per il ninja mozzo Mozzo? che strano modo per chiamare un genin. Il marinaio non sembrava molto sveglio e ai due shinobi attribuì i gradi usati per i marinai, dopo aver compiuto il suo compito, senza salutare si congedò dai tornando di corsa sopra la nave. Ragazzo io vado in cabina, se hai bisogno di qualcosa cercami lì oppure sul ponte di coperta Va bene! Solo una cosa, non ci hanno informati per l'ora dei pasti, ora sarebbe ora di pranzo.. In effetti è strano, ma penso che ci avviseranno o comunque suoneranno una campanella per avvisare tutti. Entrambi entrarono nelle cabine, Atshushi si buttò sul letto e chiuse gli occhi. Mi sento meglio.. non fosse per questa puzza. La cabina era piccola e angusta, c'era spazio a malapena per una brandina e un comodino. Atshushi chiuse gli occhi ascoltando i rumori prodotti dai marinai che si agitavano a pochi metri sopra di lui. Dopo 15 minuti salparono e dopo 30 minuti dovevano essere a largo, il mare sembrava calmissimo. Qualcuno bussò Ora di pranzo! Andò alla porta e si ritrovò lo stesso marinaio di prima con un vassoio in mano, consegnò velocemente pasto ad Atshushi e bussò ad un'altra porta, urlando la stessa frase di prima e prendendo un altro vassoio da un carrello. Il giovane chiuse la porta e tornò sul letto dove analizzò con disprezzo il pasto. Sul vassoio c'era un bicchiere di acqua e una scodella di presunto brodo, scuro come la pace con un tozzo di pane che vi galleggiava in mezzo, inoltre c'era anche una sottilissima fettina di carne in un altro piatto. Temo che non sarà un bel viaggio. Mangiò tutto con molta calma.Questa volta le apparenza non hanno ingannato, brutto da vedere e ancora più brutto da mandare giù! Salì sul ponte di coperta, Kagami stava appoggiato sul parapetto a prua ad osservare il mare. Kagami-taicho quanto durerà il viaggio? Arriveremo domani prima di sera salvo imprevisti, ti piace il mare ragazzo? Atshushi imitò il suo capitano, appoggiandosi al parapetto scrutando il mare. Un qualcosa gli si mosse dentro. Indubbiamente è molto bello. Non che mentisse, trovava affascinante tutto quel blu, ma in fondo lo spaventava anche. Mi è stato detto che sono stato trovato in spiaggia, vicino ai resti di un naufragio, non ho memoria di quel viaggio, ma più guardo il mare o una barca e più sento strano, inoltre ora che stiamo navigando è come se quella sensazione fosse ampliata Rimasero lì a chiacchierare come due vecchi amici, quando il sole tramontò si ritirarono nelle loro cabine, la cena non tardò ad arrivare. Atshushi sentì camminare nel corridoio, probabilmente qualcuno, forse Kagami, stava tornando sul ponte di coperta. Atshushi preferì restarsene sdraiato fino a quando non lo prese il sonno.

    Svegliali mozzo dannato! Già è mattina tarda! Una voce rauca ma familiare svegliò Atshushi, subito dopo qualcuno corse per il corridoio, appenà il rumore di passi cessò qualcuno bussò a una porta: Ora di alzarsi! la voce era scossa e insicura, poi ancora rumore di passi, di nuovo si udì bussare, stavolta alla porta di Atshushi e di nuovo la stessa voce parlò: Ora di alzarsi! dopodichè i rumori dei passi si allontanarono in direzione delle scale che portavano al ponte di coperta. Atshushi uscì dalla stanza andò alle scale e trovò Kagami intento ad analizzare un bidone di legno. Serviti pure. Il bidone era pieno di mele, era di un rosso spento, alcune davani i premi segni di marciume. Meglio di niente come sempre. Salirono sul ponte di coperta, dove ad aspettarli c'era l'uomo in giubba blu e cappello grigio. Il capitano probabilmente.. Manca poco alla terra del fuoco arriveremo prima di pranzo probabilmente. La nottata per Atshushi non era stata delle migliori e a testimoniarlo era il suo pessimo stato di forma. Aveva fatto un sogno, o meglio un incubo. Il sogno non aveva un senso compiuto, ma aveva turbato il ragazzo. Sognò una nave al largo, un bambino e una donna stavano sulla prua e sembravano felici, ma non distinse i loro volti in quanto era notte, c'erano altre persone ma nessuna fu messa a fuoco, poi un fulmine a ciel sereno, anzi no il cielo era diventato nuvoloso e cominciava a piovere, le onde si ingrossarono e urtavano la nave che veniva martoriata da quella tempesta poi ancora un fulmine e la nave sparì fra le onde. Atshushi rimuginò sul sogno fino a ora di pranzo, quando qualcuno urlò TERRA! In lontananza si avvistò una striscia di terra Il paese del fuoco.. finalmente siamo arrivati! E finalmente vedrò una terra straniera Un boato allarmò tutti, neanche mezz'ora dopo l'avvistamento, proveniva dal sotto coperta, ma non dalle cabine. Sarà la zona accessibile solo ai marinai Subito dopo il boato la nave sembrò ondeggiare paurosamente, Atshushi si tenne strettissimo al parapetto, altri strani rumori provenivano da sotto i piedi del ragazzo, che perse il controllo del proprio corpo. Tutto gli girò intorno, lo stomaco si strinse, poi si dilatò, un gusto di bile gli salì in gola. Ancora... quella... sensazione... Kagami gli corse incontro non appena lo vide barcollante. Ragazzo che ti succede?! Non è niente, sarà un piccolo guast... E poi niente, Atshushi cadde a terra privo di sensi. Dove sono..? Era notte e si trovava su una nave, a prua vide una donna e un bambino, c'erano altre persone, ma tutto era immerso nella nebbia, perciò erano solo sagome scure nella coltre bianca, solo la donna e il fanciullo erano abbastanza vicino ad Atshushi per far sì che potesse distinguerle. Ehi, chi siete? Dove siamo? Le sue parole si persero nella nebbia, poi un fulmine tagliò il cielo. Dannazione! Il temporale... le onde... un naufragio! Scappate! Lasciate la nave! Sta per affondare. Ancora nessuna risposta provò a correre per avvisare i due passeggeri a prua, ma un'onda lo buttò in acqua. Aprì gli occhi e vide un cielo limpido, riconobbe la solita voce rauca che parlava con una voce che sembrava essere quella di Kagami. Capitano si puo' sapere che cos'era quel rumore?! Signori, siamo a circa 100 miglia dal paese del fuoco, ma non possiamo proseguire altro perchè c'è un guasto alla nave, abbiamo chiamato i soccorsi, e arriveranno entro tre ore circa, quindi vi chiediamo di attendere pazientemente, ci scusiamo per il disagio.. Solo.. uno stupido.. guasto..Poi perse di nuovo conoscenza. Si risvegliò in un letto che non era il suo. Ragazzo, dormi proprio tanto eh? Atshushi si mise sedere e notò che quella non era la sua cabina, e non c'era la stessa puzza, non che profumasse, ma era un odore diverso. Che diavolo è successo?! Non credevo che un semplice rumore ti mandasse nel panico Il giovane guardò Kagami stralunato. Un..semplice.. boato?! Ma se la nave ha iniziato ad ondeggiare come trottola e poi c'erano quegli strani rumore Il jonin fece un'espressione confusa. Ma si è sentito solo un boato provenire dalla sala macchine, la nave non si è mossa di un millimetro! Tu hai qualche problema con le imbarcazione, ma dovrai farci l'abitudine temo, sei un ninja di Kiri e ogni volta che andrai in "trasferta" prendere il traghetto sarà inevitabile. Solo un boato? E tutto il resto? Solo la mia immaginazione? E poi ho fatto ancora quel maledetto sogno, che vorrà significare? E se tutto ciò fosse collegato al mio arrivo a Kiri? Kagami-taicho dove siamo adesso? Il capitano gli spiegò quanto era avvenuto: un guasto aveva messo fuori uso la nave, ma dopo all'incirca tre ore era arrivata un'altra nave per soccorrerli, ma il danno era più grave del previsto ragion per cui usarono la nave soccorritrice per completare il viaggio. Siamo arrivati, è quasi sera perchè il guasto ha ritardato tutto, ma non è un problema. Aspettavo che ti svegliassi per scendere. Ce la fai? Terra ferma.. Atshushi si mise in piedi e fece pressione sulle gambe Tutto ok! Capitano possiamo iniziare questa missione finalmente Ottimo!
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    Parlato Atshushi
    Pensato Atshushi
    Parlato Kagami





    La voce di Atshushi riecheggiò per tutta la radura, attraversando l' immancabile coltre di nebbia, per poi andare sfumando fra gli alberi circostanti. Quà e là rami si spezzavano, foglie secche venivano schiacciate e si potevano sentire versi di animali impauriti. La sagoma si mosse appena. Il ragazzo strinse forte il manico del kunai senza però estrarlo dal portakunai. Le ginocchia tremavano prive di controllo, alimentate da una paura tanto grande da causare capogiri al ragazzo, l'intera radura e tutti gli alberi giravano in tondo, e Atshushi si trovava al centro di quel vortice.Chi diavolo è?! Gira tutto... perchè gira tutto? Dannazione! La figura si alzò in piedi ergendosi in tutta la sua altezza, doveva misurare un metro e ottantacinque circa, ma capire la grandezza del sagoma fu l'ultima cosa che passò in mente al ragazzo. La sagoma prese una forma tipicamente umana, poi però con un strano movimento si deformò. è un uomo! Ma perchè si contorce così?! E se fossi caduto in un genjutsu nemico? ... No, impossibile! Questo è ancora territorio di Kiri non dovrebbero esserci ostili. Se solo ci fosse il mio capitano quì con me! La nebbia si diradò appena, quel tanto per far sì che i due potessero guardarsi distinguendo meglio i tratti l'uno dell'altro. Almeno adesso, so che è umano! Aguzzò la vista, le ginocchia rallentarono, notò un coprifronte, ma non riuscì a vedere il simbolo inciso sul metallo e quindi non potè capire a quale villaggio appartenesse quel ninja. Se non è un Kiriano, sono seriamente nei guai! L'eco dell' urlo del ragazzo si era spento, andando a diminuire di intensità man mano che si allontanavano dalla posizione dei shinobi, e subito dopo cessò anche il rumore prodotto dagli animali impauriti. Un silenzio assordante riempiva lo spiazzo erboso. I due si fissarono per una manciata di secondi fin quando, lo sconosciuto ruppe il silenzio: Finalmente, sei lento ragazzo... Il tono calmo e lento dell'uomo fu in netto contrasto all'atteggiamento scosso di Atshushi. Mi stava aspettando?! Allora forse è lui il mio capitano. Il ragazzo non appena vide l'uomo sbadigliare, allentò la presa sull'arma che stringeva senza però lasciarla del tutto. Le ginocchia non tremavano più, azzardò a fare un passo in avanti, ma si rese conto che si muoveva come se una forza invisibile lo ostacolasse. L'uomo si sedette di nuovo, invitando con un cenno della mano a trovare posto di fronte a lui. Posso esserne certo! Quello è il mio capitano, inizio a credere di essere un paranoico, avrei dovuto capirlo subito che si trattava di un mio compagno. Si mosse ancora, la paura che fino a qualche secondo prima lo controllava sembrava essere sparita, così, velocemente, si andò a sedere davanti l'uomo. Nessun dubbio, è di Kiri. Notò il simbolo sul coprifonte che simboleggiava Kiri. Sebbene la nebbia fosse meno fitta rispetto a prima e fra i due ci fossero soltanto 2 metri a separarli un leggero alone bianco stazionava fra di loro. Dietro quel velo bianco Atshushi notò subito l'acconciatura del ninja: portava i capelli nè eccessivamente lunghi nè eccessivamente corti però erano di un rosso intenso e questo colpì non poco il ragazzo. Oltre ai capelli a catturare la sua attenzione furono anche gli occhi rossi fuoco dell'uomo che, in quell'atmosfera cadaverica, brillavano come bracieri. Allora la nostra missione è semplice, dobbiamo trovare questo villaggio Il capitano iniziò a spiegarli ad Atshushi i dettagli della missione, si interruppe e iniziò a frugare nelle proprie tasche, il ragazzo sfruttò quella pausa per prendere parola. Mi chiamo Atshushi Nasushimo e sono pronto a seguire ogni vostro ordine. Kagami, inizialmente non diede peso alle parole del ragazzo, che in effetti sembravano essere solo dei semplici convenevoli, poi però si presentò, dopo aver estratto qualcosa dalla tasche porgendolo ad Atshushi, a sua volta comunque il mio nome è kagami taiga.... Atshushi notò il braccio teso di Kagami con in mano l'oggetto, lo prese e se lo rigirò fra le mani. Una foto... Non era nient’ altro che la foto di un villaggio distrutto. Che luogo deprimente, la nebbia di Kiri mette di sicuro più allegria Il capitano continuò nella spiegazione della missione: Questo è il villaggio del vortice, situato nel paese del vortice ormai andato perso, è stato distrutto, ma , c'è un ma.. non è andato del tutto perduto, al suo interno, c'è qualcosa che fa gola a molti, ma che nessuno ha mai riuscito a trovare, si tratta, di una tecnica di sigillo potentissima, d’altronde, erano specializzati in questo... Lasciandosi interdetto si alzò e fece notare al ragazzo un sentiero nella direzione opposta dalla quale era arrivato. le nostre fonti hanno individuato le rovine a nord del paese del fuoco, abbiamo i permessi per entrare, ma non li abbiamo per visitare il villaggio del vortice, quindi ti chiedo di starmi sempre attaccato... Atshushi non sentì neanche l'ultima parte del discorso di Kagami in quanto fu troppo concentrato da quanto detto prima. Paese del fuoco? Finalmente una terra nuova! Quindi durante la mia prima missione già vedrò paesi esteri. Kagami invitò il ragazzo ad alzarsi e insieme presero il sentiero prima indicato, fecero qualche passo in silenzio dopo di chè proseguì nella spiegazione: non sappiamo cosa troveremo una volta arrivati, per questo dobbiamo muoverci con circospezione, non dobbiamo dare confidenza a nessuno, almeno che non siamo costretti a farlo... Si signore! Camminarono per una decina minuti immersi nel silenzio, Atshushi sfruttò quel tempo per rielaborare quanto appena appreso. Non sembra sia pericoloso, a meno che non facciamo qualche passo sbagliato offendendo qualcuno dubito che ci sarà da combattere.. per fortuna! Il paese del fuoco sa che stiamo arrivando e abbiamo il loro permesso per attraversare i loro confini. Camminavano lentamente, l'uno di fianco all'altro sebbene Atshushi stava sempre più indietro di quasi 1 metro. Il viaggio proseguì in silenzio per la notte entrava sempre più nel vivo. Ma ha intenzione di camminare tutta la notte? Kagami-taicho dove stiamo andando esattamente? Ma non ci accampiamo per la notte? Mica dobbiamo viaggiare durante la notte? L'uomo sorrise nell'oscurità e lanciò un'occhiata di sotterfugio al ragazzo Quante domande ragazzo.. beh noi dobbiamo prendere il traghetto per arrivare nella terra del fuoco e almeno per stanotte non ci accamperemo, dobbiamo rimanere in viaggio fino a domani sera Atshushi trasalì. Ma capitano 24 ore di viaggio sono troppe! La protesta si spense nella risposta secca di Kagami Avresti dovuto riposarti prima di partire, come ho fatto io. Ma non pensavo avremmo affrontato un viaggio così lungo. L'insistente protesta di Atshushi iniziò ad infastidire l'uomo. Ora sei un ninja e sei in missione. La tua stessa vita e quella dei tuoi compagni sarà di continuo messa a rischio e tu devi calcolare ogni evenienza Atshushi rimase in silenzio, senza parole. Ha ragione! Non posso lamentarmi.. se solo fossi riuscito a dormire oggi prima di andare dal mizukage.. Kagami-Taicho! Si? Lei è un chuunin giusto? Kagami rise appena, poi disse orgoglioso: Veramente sarei un jonin io. Un jonin! e io che credevo fosse un chuunin, devo essere molto forte questo tizio spero tanto di vederlo combattere. Crede che incontreremo nemici durante il viaggio a destinazione. Disse con un tono più speranzoso che timoroso, sapere di essere con un jonin gli dava sicurezza. Kagami fraintese e cercò di rassicurarlo. Stai tranquillo, la via fino al villaggio del vortice è sicura, Konoha ci autorizza a passare per i suoi possedimenti e dubito che troveremo qualcuno in quell'ammasso di rovine. Ma dobbiamo comunque calcolare ogni evenienza! Aggiunse scherzando Atshushi. Bravo ragazzo! Impari in fretta! Entrambi scoppiarono in una risata. Camminarono fino alle prime luci dell'alba fino a quando non si fermarono sotto una pianta di mele, avevano lasciato il sentiero mezz'ora prima per prendere una strada più larga e battuta, ma comunque non era più larga 3 metri. Possiamo mangiare qualcosa, mentre ci riposiamo 10 minuti, siamo in perfetto orario! Atshushi era consumato dal sonno, il viaggio non lo avevo stancato più di tanto, ma faticava enormemente e tenere gli occhi aperti. Rispose al capitano con un grugnito: Mh... Atshushi si guardò intorno affamato: Non ho niente da mangiare ora che ci penso! Si sedette alla base del tronco di melo e appoggiò schiena e testa alla corteccia dell'albero, a causa del sonno forse non si rese conto che a pochi metri dalla sua testa penzolavano succose mele rosse. Chiuse gli occhi e il buio lo accolse nelle sue braccia. Qualcosa di solido gli cozzò in testa. Atshushi trasalì agitandosi come se avesse ricevuto una scossa elettrica, urlò ma dalla sua bocca non uscì nessun suono. Mangia dormiglione! Si stropicciò gli occhi e notò che per terra di fronte a lui vi era una grossa mela rossa, Grazie! Kagami rise. Si massaggiò il punto della testa che aveva subito l'impatto col frutto, poi prese la mela e la divorò. Dai andiamo avanti o saremo in ritardo Pagherei oro per un letto caldo! Il viaggio proseguì, Kagami era taciturno e Atshushi trovava a malapena la forza di camminare e non aveva la minima intenzione di chiacchierare con il suo capitano. Il bosco iniziò a prendere vita, ovunque si sentivano animali che lasciavano le proprie tane per dar inizio alla loro giornata. Il cielo era limpido e i raggi solare scaldavano il tetro paesaggio nebbioso. La nebbia non aveva mai lasciato soli i due ninja durante tutta la notte, ora però per via del sole iniziava diradarsi, ma quei pochi raggi non bastavano a dissipare la fitta coltre di nebbia kiriana. Durante il pomeriggio il sole splendeva forte e sicuro nel cielo azzurro, la nebbia era solo un vecchio ricordo, ma Atshushi era troppo stanco per rendersene conto. Ormai si limitava a seguire a Kagami tenendo gli occhi semichiusi. Il sole tramontò quando ormai avevano lasciato la stradina da un paio di ore per addentrarsi in un altro bosco. Arrivarono in uno spiazzo erboso simile a quello della sera prima. Atshushi si strofinò gli occhi. Se non ci fermiamo a riposare giuro che svengo! Capitano ci fermiamo? Kagami guardò il volto privo di forze del ragazzo e sorrise. Si ora potrai riposarti, dai, prepariamo un rifugio per la notte! Riposo... finalmente tanto riposo...
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    Parlato Atsushi
    Pensato Atsushi
    Parlato Man in Black
    Parlato Mizukage


    Erano passati due giorni dalla promozione a genin. Le giornate scorrevano lente e monotone. Atshushi continuava la sue passeggiati esplorativi in giro per Kiri, ma ormai la maggior parte dei posti che vedeva avevano qualcosa di familiare in quanto stava esaurendo i nuovi posti da scoprire e si ritrovava a passare in luoghi già visitati. Erano le 11, ma il sole quel giorno sembrava non essersi mai svegliato: la nebbia, infatti, era fittissima e non si era per niente diradata durante la mattina, anzi ad Atshushi sembrò che si infittisse sempre più e il cielo pieno di nuvole sicuramente non prometteva miglioramenti nel corso della giornata. Questo clima inizia a diventare noioso! Atshushi sbadigliò e guardò il cielo con occhi assenti. Andare a casa per una dormitina è l'unica cosa sensata da fare. Mentre i progetti di una noiosa giornata di ozio prendevano forma nella testa del ragazzo, si trovò a passare davanti il cinese dove due giorni prima aveva acquistato il pranzo per festeggiare la sua promozione a genin, lo shinobi lo riconobbe subito e un mezzo sorriso gli si disegnò in viso. Due giorni fa sono diventato a tutti gli effetti uno shinobi di kiri, ma a me sembrano passate 2 settimane! Da quello che ho capito la vita di un ninja è movimentata fra missioni, allenamenti e duelli, invece non ho ancora ricevuto nessun incarico, forse dovrei iniziare ad allenarmi per conto mio, devo solo trovare un posto adatto. Il problema è che questa nebbia mi demoralizza, mi fa venire soltanto voglia di starmene al caldo sotto le coperte Stava oltrepassando il ristorante quando si senti tirare da dietro. La mano destro gli cadde subito sul portakunai, e mentre si voltava sganciò il bottone, ma non riuscì ad afferrare il kunai. Dannazione! Vide un uomo vestito di nero dall'aria familiare con una bisaccia blu. Il cuore di Atsushi batteva forte, ma osservando bene l'individuo si tranquillizzò. Ma questo è un dejavù! Non molto tempo fa, infatti lo stesso soggetto gli consengnò la lettera di ammissione all'accademia ninja. Buon giorno sono un messaggero del kage e questa è per te! Disse con un filo di voce, estraendo dalla bisaccia una lettera.
    Afferrando la lettera, Atshushi tenendo fede alle sue buone maniere provò a ringraziarlo: Ah! Graz.. Neanche il tempo di dire "grazie" che il messaggero si dileguò nella nebbia a una tal velocità che ad Atshushi vennero i dubbi se la persona appena vista era reale o era solo un ammasso di nebbia troppo densa al punto da diventare nera come la notte. Strinse e guardò la lettera che aveva in mano. Questa però è reale! Rimosse il sigillo di cera blu con impresso sopra il simbolo di Kiri. Buon giorno Atshushi Nasushimo, chi ti scrive è il tuo kage, sei invitato nel mio officio per le ore 13:00. Rimase immobile. Il mizukage vuole vedermi! Un'espressione di entusiasmo emerse sul volto del giovane. può significare solo una cosa: Missione! Istintivamente prese la via di casa. Una missione... dannazione una missione! Non sono pronto! Si rese conto di avere ancora il portakunai aperto così lo richiuse. Invece no, sono pronto! Ho passato l'accademia significa che un minimo lo so fare. E mica mi diranno una missione difficile! Al massimo dovrò fare una missione di controllo di chissà che cosa, non incontrerò neanche un avversario. E se poi dovessi combattere contro qualcuno? Morirò? O lo ucciderò? Ho timore di sporcarmi di sangue, se fosse il mio significa che non sono stato all'altezza e starei andando incontro alla morte, ma se, al contrario, mi dimostro all'altezza e uccido il mio nemico? Sarei un'omicida o gli shinobi hanno la licenza di uccidere? Mentre tali pensieri riempivano la mente di Atshushi, il giovane arrivò a casa, posò la lettera sul tavolino del salone e cercò un po' di relax sul letto. Mi conviene dormire prima di andare dal mizukage, almeno eviterò che l'ansia mi divori. Sebbene provò in tutti i modi a spegnere il cervello, un'infinità di dubbi affollavano la mente del ragazzo, passò 1 ora cercando di lasciarsi andare al sonno, ma ottenne soltanto 60 minuti di puro struggimento mentale. E basta! urlò alzandosi dal letto. Uscì di casa sbattendo la porta, non guardò neanche che ora fosse. A meno che non voglia diventare pazzo, mi conviene andare dal mizukage non importa se arrivo in anticipo.. aspetterò fuori nel caso Si infilò le mani in tasca e col viso torvo andò spedito al palazzo del mizukage. Il nervosismo figlio delle ansie del giovane fece sì che durante il tragitto non pensò a niente, era come se il nervoso gli avesse cancellato la facoltà di pensare. Quando bussò alla porta del capo villaggio erano le 12.45. Speriamo bene!. Una voce dall'interno, dopo un attimo di esitazione, lo invitò a entrare, lentamente aprì la porta e fece il suo ingresso nella stanza. Un uomo con uno strano cappello completamente azzurrino, eccetto per la parte frontale dove prendeva forma un rombo irregolare bianco al centro del quale vi era scritto "MIZU", lo squadrò dalla testa ai piedi con un' espressione che Atshushi non riuscì a decifrare, sebbene fosse chiaro che il kage era sorpreso di vederlo così presto. Il ragazzo si avvicinò di qualche passo alla scrivania dietro al quale sedeva l'uomo ostentando un'evidente autorevolezza. Buongiorno.. disse timidamente.. Così lui è il mizukage . Atshushi Nasushimo, ho sentito parlare molto bene di te dal tuo sensei, ti ha elogiato parecchio, e questo è bene, so no felice di poter contare su giovani promettenti... Lasciando la frase in sospeso, estrasse un foglio da un cassetto della sua scrivania di legno nero. Atshushi, sentendosi a disagio strinse da sopra il pantalone il kunai giocattolo che portava sempre in tasca. Sapevo di essermela cavato in accademia, ma non credevo di essere stato così convincente agli occhi del maestro Le parole del kage diedero una strana gioia al ragazzo. L'uomo continuò il discorso precedentemente sospeso: oggi dovrai affrontare la tua prima missione, dovrai andare fuori dal villaggio, insieme a kagami taiga, un chunin della nebbia, sarà il tuo capitano. Sarà lui a darti tutti i dettagli della missione...inoltre prendi questi per il viaggio ... Prese una sacca di pelle marrone chiaro sulla scrivania, la sistemò sopra il foglio di carta e li spinse verso il giovane fino ad arrivare al bordo del tavolo. e mi raccomando fai attenzione...adesso vai ... Detto ciò, diede un'ultima occhiata al ragazzo per poi dedicarsi alle numerose carte che riempivano la superficie del tavolo. Atushushi prese gli oggetti sulla scrivania. Non la deluderò signore! disse con una certa sicurezza, come se le parole del mizukage gli avessero dato una nuova carica di energia. Uscì velocemente dalla stanza e richiusa la porta uscì velocemente dall'edificio. Vediamo quanto ho... aprì la sacca e contò 250 ryo. Sarà meglio se compro più equipaggiamento per la missione, non so a cosa vado incontro e non voglio spendere invano questi soldi, se mi sono stati dati per la missione è sicuramente perchè vada equipaggiato la meglio Con passo veloce andò nella stessa armeria dove era stato due giorni prima. Spese tutto i 250 ryo. Avrò un compagno, o meglio un capitano.. Uscito fuori dal negozio si guardò intorno disorientato.. Probabilmente mi aspetterà alle porte del villaggio Così con il solito passo vivace si avviò all'ingresso principale di Kiri. In 5 minuti giunse a destinazione. Oltre ad alcune guardie facilmente riconoscibili dall'atteggiamento sospettoso verso chiunque entrasse o uscisse, non notò nessun altro shinobi. Dannazione! Ma quì non c'è nessuno! Atshushi andò dritto al centro della strada, le guardia lo fissavano sospettose. Quindi... quindi... che diavolo faccio? Appena si ricordò del foglio datogli dal mizukage subito estrasse il foglio dalle tasche, e timoroso lo osservò. Se non c'è scritto qualcosa di utile sono spacciato! Non so che fare! Non posso ripresentarmi dal kage dicendo che non so cosa fare.. farei una figuraccia! Osservando il foglio di carta color giallo ocra si rese conto che fra le mani stringeva una mappa di Kiri Diamine! Questa è una mappa! Non ne ho mai letta una! Vediamo se capisco almeno qualche indicazione.. ok, questa è Kiri..io sono quì... dritti fino alla montagna... la aggiriamo... una stradina abbandonata... e poi dritti nel bosco fino a questo punto più o meno. Si sentì sollevato in quanto fu abbastanza facile leggere la mappa, però si rese conto che alcune guardie che prima lo fissavano sospettose, ora lo guardavano con aria divertita sghignazzando tra loro . Atshushi messo a disagio dalla situazione arrossì Che figura! Passo per lo scemo del villaggio così... Comunque se questo misterioso capitano non è ancor arrivato vorrà dire che devo andare da solo.. meglio se mi sbrigo! E così, con una buona andatura, si avviò verso una montagna che ovviamente era nascosto dalla fitta nebbia che non dava segni di volersi diradare. Il rigido silenzio accompagno dalla solita fitta nebbia che faceva da padrone sulla larga strada che portava a Kiri dapprima a disagio Atshushi. Ho come la sensazione di non sapere dove sto andando. Ma se seguo le indicazioni della cartina non credo di perdermi.Quando ormai erano ai piedi della montagna si sentì sollevato vide il lato positivo di quel viaggio. Fino ad ora aveva percorso la strada principale che portava a Kiri, quindi sebbene l'ora scomoda, era mediamente trafficata. Ora però stava per addentrarsi verso luoghi più selvaggi. è la prima volta che esco dal villaggio! E in effetti stare solo è meglio, certo la solitudine mista a questo ambiente grigio e umido non è il massimo, ma così mi godo meglio il viaggio, mi piace esplorare e posso gustarmi questi posto al meglio, se solo non fosse per questa dannata nebbia. Però credo che dovrò prenderci l'abitudine, la nebbia da quel che ho capito fa parte di questo paesaggio e a volte devo ammettere che gli dona anche un certo fascino quando è meno fitta. Quando arrivò al sentiero, visto prima sulla mappa, il sole stava calando, sebbene non fosse visibile, ma lo si notava dall'avanzare delle tenebre. Non notò subito il sentiero, così dovette ricontrollare la mappa. Mi ero scordato di questo sentiero!. Tirò dritto verso il sentiero, con un passo più vicino alla corsa che a una marcia. Si fermò solo per controllare la mappa.Probabilmente la X della mappa è da qualche parte dentro questo bosco. Osservò la fila di alberi sulla destra, si arrampicò su uno di essi e sfruttando le sue abilità motorie da ninja avanzò nella foresta fin quando davanti a lui non si aprì uno spiazzo fra gli alberi. Ed eccomi alla tanto attesa X! Scese a terra, atterrando ai limiti della radura, si guardò intorno con circospezione fin quando non notò una sagoma. Là! C'è qualcosa.. o qualcuno! Urlò istintivamente e anche un po' stupidamente in quanto quella sagoma non era nient'altro che un ragazzo addormentato vicino a un albero e non sembrava si fosse accorto di Atshushi che con un gesto rapidissimo sganciò il portakunai, sentì il metallo freddo in mano. Stavolta non sbaglierò!


    Armi acquistate:

    4 kunai
    2 shuriken
    2 sigilli esplosivi
    1 fumogeno
    1 palla luce


    Edited by tisy16 - 15/4/2014, 19:51
  12. .
    Purtroppo non so dirtelo, ho letto tutto oggi in classe tramite telefonino e non ricordo dove sta scritto; se non sbaglio dovrebbe stare nel topic dove spiegate come fare una richiesta. Allora opterei per l'arte dell'acido, se possibile.
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    Si, sul regolamento dice che metto due opzioni e voi vedete con quale è possibile accontetarmi. se sharingan è piena vorrei provare con rinnegan
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    Nome PG: Atshushi Nasushimo
    Villaggio di appartenenza: Kiri
    Età:13
    Clan di appartenenza: ****
    Personaggio a cui vi ispirate: Itachi*
    Abilità Innata:Arte dell'acido

    Edited by tisy16 - 25/2/2014, 14:19
254 replies since 6/8/2012
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