Missione Iwa/Kiri: Potere in bilico

Forza, lavora sfaticato. Di questo passo finirai quando sarai già vecchio e non ti servirà più un nascondiglio! Vuoi venire a darmi una mano a trasportare queste ultime assi di legno o hai intenzione di startene lì a criticare tutto il tempo, eh? Farei sicuramente più in fretta se mi aiutassi, uccellaccio! Vedo che te la cavi benissimo da solo.. E poi io devo star di guardia, nel caso qualcuno si avvicinasse troppo. TSK, di guardia come no.. Rispose il giovane, sottovoce.
Aveva terminato da quasi una settimana la sua ultima missione, conclusa con successo, e ora si stava godendo un meritato riposo nel suo rifugio. Aveva quasi ultimato i lavori di ristrutturazione della casa, mancavano solo più alcuni dettagli qua e la: finalmente, dopo mesi, avrebbe avuto una nuova casa dove poter stare al sicuro.
La vita da mukenin, dopo l'abbandono di Suna, si stava rivelando più dura di quello che aveva previsto; stare sempre allerta, non poter mai dormire tranquillo.. Erano molti i giorni in cui ripensava alla sua scelta, ai piacevoli momenti passati col fratello, al suo caldo letto. Tutto ciò gli causava un senso di malinconia e tristezza, rimpianti per i bei giorni passati.

Bene, ho terminato. Osservò i risultati dei suoi sforzi. Da una catapecchia a pezzi era riuscito a ricavare un'accogliente casetta, lontana dai villaggi e dalle vie principali, in cui passare il suo tempo libero tra una missione e l'altra.
Roooku! L'eco della sua voce rimbombò tra gli alberi della foresta. Richiamato dalla voce del giovane ragazzo, il falco planò sul tetto della casa. Eccoti! Dov'eri finito? In giro, a caccia. Ogni tanto devo pur mangiare. Hai bisogno? Non ho voglia di cucinare stasera.. Credo che andrò giù al villaggio, in quella locanda malfamata. Tu rimani di guardia, torno prima che faccia buio. Agli ordini. Vedi di fare in fretta però, non mi piace rimanere solo a lungo. Si sciacquò la faccia per rinfrescarsi, dopodiché si incamminò nel bosco.

TSK, che posto.. Per fortuna che ci sono sono malviventi, almeno riesco a passare inosservato.. Entrò nella locanda, senza fermarsi per strada. Il posto era ridotto come al solito: tavoli e sedie mezzi rotti, luce fioca e un forte odore di alcool misto a vomito. Fece un cenno al barista, segno abitudinario con cui il giovane comunicava la sua ordinazione abituale: una scodella di ramen doppia. Nonostante le condizioni del locale, la cucina era a livelli sufficienti.
Dopo alcuni minuti d'attesa, un uomo alto e misterioso di avvicinò al suo tavolo, facendo scivolare su di esso la scodella con la sua cena e mettendosi a sedere davanti a lui. Hachiko lo fissò, squadrandolo dalla testa ai piedi.
PFFF, non ci credo.. Non riesco mai a mangiare ogni volta che vengo quì, c'è sempre qualcuno che deve rompere le scatole.. Ti va di fare dei soldi facili? Ho un incarico per te... Come al solito.. Non si presentano e non mi fanno nemmeno cominciare il pasto! Vediamo un po' di cosa si tratta.. Ti ascolto. Rispose il mukenin, mentre prendeva in mano le bacchette per consumare il suo pasto. Dovrai penetrare in un villaggio, rapire una certa persona e poi portarla da me. Dovrai assicurarti che nessuno gli si avvicini fino a quando non ti dirò che può bastare. Ingoiò il boccone, riflettendo sulle parole del suo ospite. Sembrava un lavoro da niente da come ne parlava, ma aveva imparato a non sottovalutare nessun incarico che gli veniva affidato. Nonostante ciò, aveva tempo libero da perdere dal momento che la casa era completata.
Fece un cenno con la testa, attendendo ulteriori dettagli sul compito. Bene raggiungimi appena puoi nel paese dell'erba, mi troverai nel bosco vicino il villaggio principale. Non potrai sbagliarti. Ultimata la spiegazione l'uomo si alzò e scomparì, proprio com'era arrivato. Il giovane mukenin sbuffò, con sguardo perplesso. Tutti io me li devo beccare quelli strani.. Poi, scuotendo il capo, finì la sua cena.

Dove si sarà cacciato di nuovo quel maledetto falco?! Scrutò lo spazio attinente al rifugio, senza trovar ombra del suo compagno. Come al solito ne approfittava per farsi gli affari suoi, girovagando nel cielo e osservando tutto dall'alto. Vieni giù Roku, devo parlarti. In pochi istanti il falco scese in picchiata, andandosi a posare sulla sua spalla. Ti sei fatto una bella volata? Più che bella. Allora, com'è andata? Se mi hai chiamato a gran voce devi avere qualche nuova da raccontarmi. Lo sai che ogni volta che vado in quella locanda c'è sempre qualcuno che riesce a disturbarmi per propormi qualcosa.. E tutti i più strani me li becco io! Entrambi risero, consapevoli del fatto che gli ultimi lavori accettati da gente conosciuta in quella locanda avevano messo a dura prova la loro abilità, ma soprattutto gli erano stati assegnati da persone folli e strampalate. Dunque, di che si tratta questa volta? Mmm.. Non ne so molto neanche io.. Dobbiamo rapire una persona in un villaggio, mi han detto solo questo. Paese dell'Erba, bosco vicino al villaggio. Ci aspettano lì. Preparati allora, meglio partire adesso col fresco della notte. Se siamo fortunati, in meno di un giorno riusciamo ad arrivare lì. Senza aggiungere altro, Hachiko entrò in casa per prepararsi. Si mise addosso il vestito, prese porta-kunai e porta-medicinali e uscì.
Sono pronto, andiamo.

Partirono, accompagnati dalla brezza fresca della notte. Il viaggio verso il Paese dell'Erba non sarebbe stato molto lungo, ma prima sarebbe partito e prima sarebbe arrivato. Mantennero un passo veloce fin da subito, per assicurarsi di non tardare rispetto al programma. Nonostante il caldo, la brezza leggera che spirava rese il viaggio piacevole. Aveva affrontato viaggi più duri, come quello durante la sua prima missione da mukenin: tre giorni nel deserto, con poco cibo e acqua a disposizione, per poi arrivare in un'oasi sperduta; rispetto a quello, questo sarebbe stato una passeggiata.
Mentre saltava di ramo in ramo, cercava di immaginarsi un possibile scenario a cui stava andando incontro. L'uomo misterioso, che nemmeno si era presentato, gli aveva fornito pochissimi dettagli. Non sapeva il motivo di questo rapimento, non era stato informato sul chi doveva rapire e non era a conoscenza di cosa avrebbe dovuto fare dopo. Possibile che la sua missione fosse solo questa? No.. Non mi avrebbe cercato solo per un lavoro del genere, dev'esserci sotto qualcos'altro.. Ormai mi sono fatto un nome, e un incarico di rapimento non è ciò per cui vengo assoldato.. Aveva intuito fin dall'inizio che doveva esserci qualcosa di più grosso in ballo ed era proprio per questo, per scoprire cosa, che aveva accettato l'incarico.
Ti vedo pensieroso Hachi. Qualcosa ti turba? Non saprei.. Sono già stato assoldato per un rapimento, giusto nell'ultima missione che abbiamo svolto, però questa.. Questa?.. Non so.. C'è qualcosa di più grosso sotto, me lo sento. L'ultima volta mi erano stati forniti subito tutti i dettagli, ma ora quell'uomo.. Non me la contava giusta, ecco. Nessun dettaglio, nessuna spiegazione, è stato molto misterioso.. Fin troppo, direi. Credo ormai tu l'abbia capito. Ci sono cose in cui è meglio non immischiarsi. Facciamo il nostro lavoro, quello per cui siamo pagati.. Niente domande, meno sappiamo e meglio è. Hai ragione, ma se non sappiamo a cosa andiamo incontro come possiamo svolgere al meglio il nostro lavoro?
La questione continuò a balenargli in testa. Aveva la mente talmente occupata che nemmeno la pioggia del Paese della Pioggia riuscì a distrarlo. Da poco passata l'alba, era in linea, se non in anticipo, col programma di viaggio. Roku, fermiamoci qui. Facciamo una pausa e mangiamo qualcosa, ripartiremo dopo esserci rifocillati.
Trovarono riparo sotto un ponticello che collegava due piccole città, separate da un fossato che prima era il letto di un fiume. Nonostante il maltempo si era prosciugato e ora era diventato un ottimo riparo contro la pioggia incessante. Con i vestiti inzuppati si diede una scrollata, per levarsi di dosso più acqua che poteva, dopodiché, da sotto la veste, tirò fuori un paio di frutti. Sembrano ottimi, direi. Forse hanno solo preso un po' d'acqua più del dovuto.. Tu dici?!? Tirò fuori un kunai, li fece a fette e ne lanciò un paio di pezzi a Roku, che li prese al volo. Senza di meglio a disposizione ti becchi questo, amico mio. Hai pensato a cosa potremmo andare incontro, quindi? Dopo il rapimento potrebbe chiederci di fare da tramite per il riscatto, ma non ne sono molto convinto. L'unica cosa di cui sono sicuro è che sarà più difficile di quanto voglia farcelo sembrare. Meglio prepararsi al peggio..
Ripartirono in fretta. Il sole, in quel paese martoriato dai diluvi, non era nemmeno visibile all'alba, dunque dovevano affrettarsi ad uscirne per riuscire a capire quando sarebbero arrivati a destinazione. Per non dar troppo nell'occhio passarono lontani dai villaggi, cercando di ripararsi per quanto potevano. Il freddo pungente si sentiva a mala pena in movimento, ma bastavano anche due minuti fermi per sentirlo penetrare fin dentro le ossa. Non era sicuramente uno dei suoi paesi preferiti e cercava di evitarlo quando poteva; purtroppo, questa volta, aveva dovuto optare per attraversarlo, o avrebbe tardato troppo.
Roku non so tu, ma io ne ho abbastanza di questa pioggia. Acceleriamo e cerchiamo di passare oltre.

Dopo alcune ore, finalmente, oltrepassarono il confine del Paese dell'Erba. Si lasciarono la pioggia alle spalle e proseguirono il loro cammino, asciugandosi i vestiti con i caldi raggi del sole che splendeva in alto nel cielo.
Dopo altre due ore di viaggio giunsero al bosco indicatogli dall'uomo. Si poteva intravedere il villaggio da quella posizione e cominciò quindi a studiare la planimetria delle mura, per trovare un modo di penetrare. Era concentrato a studiare le mura che non si accorse di essere arrivato alle porte dell'accampamento indicatogli. Banditi di ogni sorta lo popolavano, tutti con una faccia peggiore dell'altra. Fu accolto a braccia aperte dall'uomo che lo aveva assoldato, che sbucò improvvisamente da una tenda accanto a lui. Finalmente sei arrivato! Stavamo aspettando te per iniziare le operazioni. Si, beh, ho fatto prima che potevo.. Allora, di cosa si tratta precisamente? Non è importante. Questa cosa mi convince ancor meno.. L'importante è che tu rapisca il figlio del capo villaggio e lo porti quì da me. Un bambino.. Di 10 anni? Aveva accettato diversi lavori fin'ora, compresi rapimenti, ma non si era mai trattato di un bambino. Guardò il capo dei banditi, che lo stava fissando con sguardo dubbioso, temendo un rifiuto dal mukenin. Accortosi dei dubbi sollevati dalla sua reazione, si affrettò a rispondere. D'accordo. C'è altro che dovrei sapere? Il suo interlocutore scosse la testa e capì al volo che ulteriori domande non erano contemplate.

Uscito dall'accampamento continuò il suo giro di perlustrazione, mentre Roku lo raggiungeva. Allora, com'è andata? Dobbiamo rapire un bambino, il figlio del capo del villaggio. Ecco perché non ti ha detto molto subito, temeva un tuo rifiuto.. Come vuoi procedere quindi? Non ho un piano preciso, a dirla tutta. Dal momento che nessuno conosce il nostro obiettivo, possiamo concederci il lusso di entrare eliminando qualche guardia senza preoccuparci di far scattare l'allarme. Dobbiamo però esser veloci nel caso qualcuno scopra eventuali cadaveri, prima che possano portare al sicuro il capo e la sua famiglia. Mi sembra un buon piano. Da dove vuoi entrare quindi? Si guardò intorno, fermandosi in un punto più basso delle mura, da cui si poteva penetrare benissimo arrampicandosi. Ecco il nostro punto d'infiltrazione. Mettiamoci all'opera. Il falco salì in volo, presidiando il cielo per informare il suo compagno di eventuali guardie in arrivo, mentre Hachiko cominciò la scalata che lo avrebbe condotto entro le mura del villaggio. Arrivato in cima, il mancato segnale di Roku poteva significare solamente campo libero, quindi scavalcò ed entrò nel perimetro. La sorveglianza era massima ed era riuscito a trovare probabilmente uno dei pochi buchi di sorveglianza; ne approfittò per trovare riparo e, non appena passò una guardia, la stese e con la tecnica della trasformazione ne assunse le sembianze per passare inosservato. Non si preoccupò di nascondere il corpo, che lasciò in bella vista sulla cima del muro di cinta. Di diresse quindi velocemente verso il palazzo principale, dove supponeva di trovare il suo obiettivo, mentre Roku continuava a sorvolare l'area. Non era passato neanche un minuto che sentì la campana dare l'allarme. Non male la sorveglianza a quanto pare.. Velocizzò il passo, avvicinandosi sempre di più al grande palazzo. Non riusciranno a scappare però..
Entrò dalla porta principale, giusto in tempo per vedere il capo villaggio e la sua famiglia venir scortati in una stanza sul retro. Ecco la mia occasione, ma devo sbrigarmi o li perderò! Corse dietro il drappello di sicurezza che stava scortando al sicuro la famiglia. Tirò fuori due kunai dalla tasca e, avvicinandosi silenziosamente dietro la scorta, uccise uno ad uno i ninja assegnati alla sicurezza; il capo cercò di proteggere la moglie e il figlio mettendoli al sicuro dietro una colonna, ma nulla poté contro la furia del giovane mukenin, il quale sterminò la scorta in men che non si dica, riportando solo alcuni tagli leggeri su un braccio. Rimase accovacciato e a testa bassa, mentre il terrore prendeva piede negli occhi dei sopravvissuti.
PFFF.. Si alzò lentamente, riprendendo fiato dopo lo scontro. Mi aspettavo più resistenza dalle guardie incaricate della vostra sicurezza, ma effettivamente è stato meglio così per me. Guardò il capo, poi spostò lo sguardo sul bambino, nascosto dietro il padre. Non appena il capo intuì le intenzioni del giovane ragazzo cercò di fare da scudo per proteggere il figlio, senza risultati. Spostati vecchio, tuo figlio viene con me. Tirò un pugno all'uomo, che barcollò e cadde a terra. Prelevò quindi il ragazzo e sparì com'era entrato, diretto verso le mura per l'esfiltrazione.

Anche questa è fatta. Guardò il bambino, che lo seguiva senza fiatare. Chissà cosa gli attende..
Tornò in pochi minuti al campo di Fugasaku, il quale lo accolse trionfante. Tutti i banditi cominciarono a festeggiare e fu allora che Hachiko capì le intenzioni del malvivente: lo aveva assoldato per fare il lavoro sporco per poi prendersi il villaggio, ricattando il capo minacciando di morte il figlio. Non erano affari suoi però, dopotutto. Il suo compito lo aveva svolto senza problemi e senza troppe domande, come era suo solito fare. Mentre tutto l'accampamento festeggiava, Hachiko si diresse verso la tenda di Fugasaku, portando con se il bambino; aveva ricevuto l'ordine di non perderlo di vista fino a quando la situazione non fosse cambiata, cosa che probabilmente sarebbe avvenuta di lì a breve.

Si risvegliò la mattina seguente. Per evitare spiacevoli sorprese, dopo che il bambino si era addormentato aveva legato la sua caviglia alla sua con un filo di nylon. La cosa si era rivelata molto utile in effetti; poco dopo il suo risveglio, il bambino cercò di svignarsela, ma suo malgrado inciampò quando il filo terminò. Hachiko, mezzo addormentato, aprì leggermente gli occhi e sorrise. Dove credevi di andare? Si alzò, leggermente stordito, stirò le braccia indietro e osservò il piccolo. Hai fame? Vieni, facciamo colazione.
Non appena uscito dalla tenda venne informato da un altro bandito che Fugasaku, assieme ad un manipolo di malviventi, era andato a parlamentare la resa del capo. Avrebbe usato il bambino come merce di scambio, assicurandosi la resa dei nemici e ottenendo così il controllo del villaggio. Senza pensarci troppo, portò il bambino a mangiare qualcosa, attendendo nuove istruzioni.
Dopo alcune ore, Fugasaku e i suoi ritornarono al campo. Soddisfatto, ordinò alla sua banda di sbaraccare l'accampamento e trasferirsi nel perimetro. Il villaggio è quindi caduto a quanto pare.. Urla di gioia cominciarono ad echeggiare tra la folla, mentre i banditi raccoglievano le proprie cose per spostarsi nel villaggio. Vieni ragazzino, meglio affrettarsi..

Fugasaku lo convocò. Il suo compito, a quanto pareva, non era ancora terminato. Cosa vuole che faccia ancora? Non posso mica far da balia a questo bambino per sempre.. Si diresse verso il palazzo dove si era infiltrato in precedenza, prima dimora del capo del villaggio, ora dimora del capo dei banditi e dei suoi scagnozzi. La sala principale ospitava numerose persone intente a festeggiare la vittoria e godersi i bottini recuperati. Loro si divertono e a me tocca il lavoro di baby sitter, guarda te che roba.. Si avvicinò a Fugasaku, che fece un cenno agli altri per farli tacere. Ora viene il difficile. Probabilmente quel codardo ha chiesto aiuto alle grandi nazioni e dei ninja verranno per cercare di liberare questo moccioso. Mmm.. Non sospettano però che abbia assoldato un mukenin quindi probabilmente saranno ninja di basso livello. Bene, me ne occuperò io. Ma sarà l'ultimo favore che ti farò, mi sono stancato di starmene qui a tener d'occhio il bambino. Si girò, prese il ragazzino per il braccio e si diresse fuori dal palazzo.
Nuove buone, compagno? Magari Roku.. A detta di Fugasaku dobbiamo aspettarci visite da parte delle altre nazioni ninja. Stavolta al cosa è seria, potremmo avere a che fare con due o più ninja di altri paesi.. Ti ha incastrato per bene vedo.. PFFF lasciamo stare va, non vedo l'ora che sia tutto finito.
Per ingannare il tempo, passeggiarono per le strade del villaggio. Se non fosse stato per l'assenza degli abitanti, forse sarebbe stato il miglior villaggio visitato dalla sua fuga da Suna. Tuttavia ora la desolazione faceva da padrona, in uno scenario di assoluta anarchia. Persone che si introducevano nei negozi rubando tutto ciò che si poteva rubare, altre che distruggevano case in cerca di tesori nascosti. Con un abile mossa strategica, Fugasaku era riuscito a ribaltare una probabile situazione di svantaggio in una di assoluto vantaggio, trasformando un fiorente villaggio in una landa di devastazione e distruzione.
Verso sera, il mukenin e il bambino entrarono in una delle molte locande della via principale. Era da molto che non faceva una cena decente, quindi ne approfittò per cucinare qualcosa di buono e commestibile per rifocillarsi e recuperare le energie. Dopo due scodelle di ramen, la pancia di Hachiko si riempì. Era il ramen più buono che avesse mai mangiato. Aver assistito alle lezioni di cucina di mia madre ha dato i suoi frutti almeno. Anche il ragazzo sembrava sazio e più felice di prima.
Uscirono dalla locanda e si diressero verso la sala del palazzo. I banditi avevano cominciato i loro turni di sorveglianza, lasciando la sala principale sgombra. Solo alcuni erano rimasti a guardia. Si appostò dunque all'interno del palazzo e fu lì che, dopo poco, apprese la notizia che stava attendendo con ansia. Un bandito discuteva con un altro e, a causa della distanza, riuscì a capire solo poco del discorso che stavano facendo. Sono giunte notizie dalle sentinelle di guardia nel villaggio. A quanto pare hanno trovato alcune guardie a terra durante i giri di ronda, abbiamo degli infiltrati. Eccoli qua i rinforzi.. L'uomo continuò. I due trovati a terra hanno detto di esser stati stesi da un ninja di Kiri, ma non possiamo escludere che ci siano altri con lui.
La sicurezza, dopo l'allarme d'infiltrazione, di intensificò notevolmente, a parte nel palazzo dove rimasero le solite poche guardie già presenti in precedenza. Bene, a breve avremo visite.. Vediamo di dare il benvenuto ai nostri ospiti, sarebbe da maleducati non farlo.
Si armò di ingegno e cercò un modo creativo di dare il benvenuto ai suoi prossimi avversari. Era sicuro che ce ne fosse almeno uno, ma nel caso fossero stati in due, partire con una trappola di vantaggio avrebbe fatto la differenza tra vita o morte, dato che avrebbe dovuto combattere in svantaggio numerico nel peggiore dei casi. Con dispiacere dovette tramortire il bambino con un colpo secco alla nuca, per usarlo come esca: avrebbe lasciato il suo corpo nel mezzo della sala, davanti la porta, in modo che fosse in bella vista all'apertura della stessa e indurre i suoi nemici ad aprirla senza pensarci due volte. Prese il filo di nylon, lo tagliò in due e collegò una delle due estremità di entrambi i fili sulla parte alta di entrambe le ante della porta; in seguito, prese un'asse di legno dal tavolo ormai distrutto, ove era situata la cena, la tagliò in due e, con un kunai, ricavò una conca scavando nella parte interna del legno. Collegò quindi, incrociandoli, l'altra estremità dei due fili alle estremità delle due assi di legno, che posizionò verticalmente sul muro tenendole in piedi con dei piccoli ganci, in modo da non disturbarne l'attivazione una volta aperta la porta. Infine posizionò due kunai su ciascuna delle assi, tese al punto giusto i fili che collegavano le ante alle assi e si spostò di lato, attendendo con trepidazione l'arrivo dei suoi ospiti..