Missione Konoha: l'unità notturna: il ritorno di Sabaku No KAIJU

tisy

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    Kodoku 孤独
    VJihl30¬ Anbu Code Name: Kodoku 孤独

    ¬ Villaggio: Kirigakure no sato

    ¬ Età: 16

    ¬ Grado: Anbu Medico

    ¬ Energia: Rossa
    Legenda
    ~ Parlato
    ~ Pensato
    ~ Cameriere
    ~ Takawa
    ~ Hokage

    u9tq3Bq















    ~ Maid Cafe. ~

    La sabbia scottava sotto i sandali di Kodoku. Il calore pervadeva la gomma della sua calzatura facendo avvampare la nuda pelle dei piedi. Teneva il mantello all'indietro e aveva abbassato l'alto collo dell'indumento quanto più poteva. Il solo menava forte sopra la sua testa, faceva brillare la sabbia e illuminava con tanta forza che sembrava volesse carbonizzare ogni centimetro di quel villaggio. Suna sembrava essere il perfetto opposto di Kiri. Una aveva un clima torrido e caldo, l'altra era umida e fredda. Kodoku si guardò intorno, intorno a loro si era formata una piccola folla, che guardava con occhi che facevano trasparire tutto il loro interesse nel vedere cosa sarebbe successo. Davanti l'anbu c'era una ragazza. Aveva dei lunghi capelli blu, tendenti al viola che le ricadevano dietro la schiena scendendo fino alla vita, che era cinta da una gonna eccessivamente corta. Delle calze bianca racchiudevano le sue pallide gambe e si faticava a capire dove iniziasse la parte di stoffa color latte. Il coprifonte di Suna le penzolava al collo, pochi centimetri al di sopra del suo enorme seno. Una striminzita maglia bianca sembrava sul punto di scoppiare per la eccessiva pressione delle curve femminili della ragazza, ma per fortuna c'era la giubba chuunin del suo villaggio a reggere il tutto.. "Guardala negli occhi"... forse è questo che intendeva... Una spada le penzolava da una gamba e se quei due ninja si fissavano così intensamente c'era sicuramente un motivo: infatti, i due stavano per iniziare un duello. L'espressione gioiosa della donna, confondeva l'anbu. Non sembra pericolosa, ma se c'è una cosa che ben so è che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina. Sembra innocua, ma non è una sprovveduta, posso dirlo semplicemente guardandola. L'anbu smosse la sabbia ai suoi piedi, era secca e calda. Questo luogo non mi avvantaggia di certo. L'anbu stava già accumulando chakra nel petto quando vide la sua avversaria diventare sabbia e sgretolarsi mischiandosi al terreno. Ma cosa, è diventata sabbia? Genjutsu?!
    Kodoku era nei suoi alloggi. Stava riorganizzando il suo armamentario. Mentre contava le sue armi notò con un velo di malinconia che nell'ultima missione aveva perso 3 dei suoi kunai. Non si trattava di comuni armi, ma era un'esclusiva prodotta unicamente nel villaggio della nebbia. Dove finiva il manico e cominciava la lama, vi era uno spuntone dil lama, lungo poco più di tre centimetri, e quello era l'unica differenza con un normale kunai. L'aerodinamica non era alterata ciò, ma chiaramente se andavano a segno potevano fare qualche danno extra. Kodoku ne rigirò uno fra le mani. Meno tre kunai... tre mesi che sono quì a Konoha... me ne rimangano sette. Solo sette pezzi di metallo a testimoniare la mia provenienza. Mi dispiace quasi averne persi alcuni. Mi ricordavano Kiri. Forse è un segno del destino. Me ne sono rimasti sette, uno per ogni mese. Quindi credo che dovrò restare a Konoha almeno per altri sette mesi. Il mizukage non mi ha dato scadenze, ma ogni giorno che resto quì rischio di essere scoperto e catturato. Credo che tornare a casa potrebbe risultare difficile. L'anbu sistemò le armi nel portakunai e lo legò alla gamba. Prese la katana e il mantello. Stringeva ancora la maschera in mano, quando stava per aprire la porta. Sospirò e la indossò. Era stato convocato dall'hokage il giorno prima.
    Dovrai recarti a SUNA. Tutto quì? L'hokage sembrava essere fredda e distaccata quel giorno, non sembrava intenzionata a dare informazioni all'anbu, ma non poteva semplicemente recarsi in un altro villaggio senza sapere cosa dovesse fare. I dettagli ti verranno comunicati direttamente da là. Come vuole lei. L'anbu si dileguò in una nuvola di fumo, quello che aveva mandato all'interno era solo un kage bunshin. Molti anbu facevano così quando venivano convocati, in modo tale da poter scomparire immediatamente nel caso entrasse qualche ospite indesiderato nell'ufficio del proprio kage. Le informazioni raggiunsero Kodoku che era rimasto in attesa su un albero fuori dall'imponente edificio. Ancora Suna eh? Spero solo di non incontrare di nuovo un esercito di mukenin.
    La strada per arrivare a Suna la conosceva bene, non era la prima volta che andava verso quel villaggio e ormai era abituato alla fantastica flora del paese dei fiumi. Una vegetazione tanto lussureggiante che andava a calare man mano che si avvicinava ai confini del paese del vento, dove si estendeva per miglia e miglia un torrido deserto. Arrivò a Suna dopo tre giorni di viaggio. L'ultimo giorno, dovette attraversare il deserto e faticò molto a fare ciò. Il climi caldo e arido di quel luogo non gli si addiceva. Preferiva di gran lunga la fredda umidità Kiriana. Arrivò a Suna. Un muro circolare fatto di roccia sabbiosa circondava il villaggio. Al suo interno tutte le case era fatte della stessa pietra del muro e ogni cosa, quindi, aveva il colore della sabbia. Andò verso l'edificio principale del villaggio, quello dove si trovava l'ufficio del kazekage. Era lì che avrebbe avuto informazioni sulla sua missione. Sentiva gli occhi diffidenti dei ninja a guardia dell'edificio su di lui. Bussò ed entrò. Un uomo, capelli scuri ed espressione indecifrabile stava parlando animosamente con il suo superiore. Si voltò a guardare Kodoku e gli sorrise, ma non per educazione. Addirittura un AMBU?? Sembra che stiano parlando della mia missione. Si voltò nuovamente verso il kazekage. Informerò Hi......OTONASHI-SAMA della vostra decisione... Hi...? Sembra essersi corretto, forse ha confi... L'uomo gli venne incontro e gli afferrò saldamente il braccio, trascinandola con la forza fuori. All'anbu non piacque e non appena furono fuori, nel corridoio, si liberò con uno strattone. So camminare da solo. Io sono AKIJI TAKAWA!!! PIACERE!!! L'anbu lo guardò torvo attraverso le fessure della maschera. Kodoku. L'uomo iniziò a camminare lungo il corridoio, il kiriano lo seguiva. Non pensavo che la foglia inviasse un AMBU?? Forse c'era bisogno di un anbu quì. Anche a me sarebbe piaciuto farlo!! Essere un anbu non è un gioco, bisogno essere portati per poter entrare a far parte di questo corpo. Tornarono fra le strade di Suna e il suniano lo guidò attraverso di esse. L'Hokage ti ha già detto qualcosa della "nostra missione"? Il suo tono sembrava essere più serio, ora si faceva sul serio! No. Non so nulla, ha detto che mi avreste informato voi. Abbassò lo sguardo, l'anbu non capì quel gesto. Immaginavo!...Se non fosse successo "quella cosa" non avremmo mai richiesto l'intervento della foglia. Tornò a essere divertente e la sua voce perse quel poco di serietà che aveva acquisito. saremo in tre in questa missione......OTONASHI-SAMA Sama eh? E pensare che poco fa stava per chiamarla per nome. Deve essere qualcuno di veramente forte, ma allo stesso tempo deve essere un tipo alla mano, altrimenti non gli sarebbe mai passato in mente di chiamarla in tono informale, ma a quante pare ricopre un ruolo tanto importante da richiedere quell'onorifico. Dov'è adesso? Non è potuta venire..... ANZI! Il sorriso gli tagliò a metà il viso. io devo sistemare delle cose prima ...ci incontreremo TUTTI e tre al "DREAM MAID CAFE!" alle 1400. Dove?! Non tardare!! Stava per andarsene, aveva già dato le spalle all'anbu quando incrociò nuovamente il suo sguardo. Era tanto serio da far preoccupare l'anbu. Un consiglio: ...quando incontri OTONASHI -SAMA...GUARDALA NEGLI OCCHI. L'uomo andò via. Cosa intende? Perchè devo guardarla negli occhi? Chi diavolo è questo Otonashi?! Kodoku si guardò intorno, non aveva idea di dove fosse. Come diavolo ci arrivo a quel locare, ora? Gli bastò chiedere a un passante indicazioni e subito ottenne la posizione del cafe. Doveva essere molto conosciuto. Arrivò al locale poco prima dell'orario stabilito. Si trattava di un maid cafe, molto in voga per le sue attraenti cameriere che con i loro vestitini erano l'attrazione principale per i clienti. Che razzo di luogo è per discutere di una missione? L'anbu entrò e subito due cameriere gli furono addosso. Entrambe indossavano la divisa da lavoro: una corto vestitino nero con un grembiule bianco. Una era bionda e teneva legati i capelli a due lati della testa con dei fiocchi neri, una frangia color oro le incorniciava il viso esaltando i suoi profondi occhi ambrati. L'altra invece portava i capelli sciolti e le ricadevano lungo la schiena fino alla vita. Erano di blu tendente al viola./color] [color=yellow]家主を歓迎 !!!! Yanushi o kangei!!! Parlarono in coro, con le loro suadenti voci. L'anbu si sentì un attimo a disagio, provava una certa attrazione fisica per la bionda, ma non fu difficile reprimere quel primordiale istinto. Anche perchè a servirlo fu l'altra. Lo fece accomodare a un tavolo. C'era una fastidiosa musica in sottofondo e i clienti ridevano e chiacchieravano allegramente. Non posso credere che questi vogliano parlare di missione in un luogo del genere. Potete rimanere qui per un ora al costo di 20 ryo, con l'aggiunta di altri 50 potete farvi fare una foto con una delle cameriere a vostra scelta. Gli porse il menù, ma Kodoku nemmeno lo prese. La guardò infastidito mentre trafficava con una candela elettronica. Ora la PICCOLA HIME-HIME farà una magia, mi vuole aiutare PADRONE?? No, lasciami solo. La donna sembrò non ascoltarlo. Insieme a me soffi sulla candela per accenderla....al mio tre...ichi...nii...SAN!! La candelina si accese e la ragazza con una stupida espressione sulla faccia si metterà ad applaudire come farebbe una bambina di tre anni. Kodoku assistette stranito e infastidito alla scena. Bravissimo!! Ma se non ho fatto niente! Lasciò la candela accesa sul tavolo e strinse le braccia per reggere un menù. Gli enormi seni schizzarono all'infuori e solo allora l'anbu li notò. Li rimase a fissare per un attimo poi disse girando lo sguardo: Voglio solo essere lasciato in pace. La cameriere, allora, si allontanò dondolando con l'anca da un lato all'altro. Kodoku la fissò mentre si allontanava incredulo. Non capisco se questi di Suna mi stiano prendendo in giro oppure hanno davvero intenzione di fare un briefing quì.


     
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