Missione Konoha: L'Attacco dei Giganti

JuJitsu ~; Uggi

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    Il Bijuu senza code di Konoha

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    Villaggio Shinmen - Madre patria di Miyamoto Musashi

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    Mashu Shinmen
    18 anni
    Anbu assassino
    Konoha
    Energia rossa

    Scheda
    Mini scheda

    Pensato Mashu
    Parlato Mashu
    Parlato Kinoto
    Parlato Kant
    Meritevole di morte...
    Mashu si trovava nell'ufficio dell'Hokage e non era solo, ma ancora non lo sapeva.
    Erano stati giorni tranquilli per il giovane neo-anbu di Konoha, che dopo aver superato un intero mese di addestramento e un esame finale, che l'aveva avvicinato ancora di più alla liberazione di suo padre, era stato accettato nelle file degli anbu assassini di Konoha. Dopo la promozione non aveva ancora visto Hanako: non era ancora tornata, e lui non era riuscito a trovare informazioni in merito, ma nessuno aveva ancora detto nulla, quindi Mashu non si preoccupava troppo. Si era anche riappacificato con Fu, ma non è questo il momento di parlarne, infatti sta per parlare qualcuno.
    E' la prima volta che ci incontriamo, Ginshikon.
    Quella voce proveniva da un angolo buio della stanza, dal quale comparì un'uomo che indossava le vesti da anbu e una maschera dipinta con strani motivi arancioni, apparentemente senza senso.
    Non ne percepivo la presenza...Quest'uomo dev'essere sicuramente un mio superiore...
    Il ragazzo era stato convocato qualche minuto prima ed aveva avuto giusto il tempo di cambiarsi. Indossava dei lunghi pantaloni neri, con una canottiera ed un giubbotto grigio, con i suoi parabracci da missione. Il tatuaggio della squadra anbu di Konoha era ben visibile sulla spalla sinistra del ragazzo. Era fresco, ancora un po' lucido, anche se aveva ormai finito di rigettare inchiostro. Quel momento era stata una grande emozione, forse ciò che veramente segnò il suo ingresso nel corpo anbu di Konoha.
    In contrapposizione col tatuaggio era il viso dell'anbu, completamente coperto da una maschera dall'aspetto quasi lupesco.
    Io sono Kinoto, capo degli anbu di Konoha. Non ci siamo mai visti prima, ma Mikano mi ha parlato molto bene di te..
    Capo degli anbu di Konoha...
    Mashu asoltava in silenzio, ma non potè non sorridere a quelle parole. Con disinvoltura il superiore del ragazzo si avvicinò alla scrivania del capo del villaggio e si sedette sulla poltrona del Hokage. Il giovane anbu ebbe un sussulto interno. Quell'uomo aveva appena violato un simbolo. Una zona off-limits, da trattare quasi con venerazione, e l'aveva fatto senza battere ciglio. Chi era veramente?
    Al momento l'Hokage è impegnato.. quindi ti assegnerò io una missione...
    La machera banca e rossa si mosse, facendo un mini cenno affermativo. Poi come se niente fosse l'uomo inizò a rovistare tra le carte del Kage.
    Questo è quello che è concesso al capo degli anbu di Konoha? Un potere simile?!...
    Sì, dai, non dovresti avere problemi a svolgere una missione di livello A...
    Livello A?!...Dovrai dare supporto ad un jonin di Konoha, Kant Hyuga.
    Kant?!...
    Il ragazzo conosceva quel ninja. Erano stati compagni durante la fallimentare guerra contro il paese dei voritici.
    Ho sentito dire che in uno scontro ha battuto l'ex capo-clan e ora è lui a guidare gli Hyuga...
    Al momento si trova alla ricerca di un mukenin. Il suo nome è Sentō Taitan.. Era a capo del reparto medico del villaggio, anche se i metodi applicati sui pazienti non rispettavano quasi mai l'etica medica..10 anni fa è fuggito dal villaggio portando con se dodici neonati.. da allora non abbiamo più avuto notizie ne di lui, ne dei bambini rapiti..
    Mashu continuava ad ascoltare in silenzio.
    Un uomo da uccidere, un uomo meritevole di abbracciare la morte.
    una volta che lo troverete il tuo scopo sarà quello di uccidere una simile carogna.. il villaggio non ha bisogno di reintegrare un pazzo nella comunità..
    Ancora una volta il neo-anbu fece segno affermativo con la testa, poi i suoi occhi si posarono su una foto porsagli da Kinoto: era l'uomo che doveva uccidere.
    Lunga barba e capelli castani. Baffi, niente sopracciglia, grandi orecchie, occhi leggermente infossati, zigomi e fronte pronunciati.
    Vi incontrerete fra 10 ore al ponte Tenchi, nel Paese dell'Erba. Buon lavoro..
    Con un inchino Mashu si congedò ed partì subito per il paese dell'erba.
    Quanti ricordi...Era stato in quel paese durante la sua seconda missione. In quel caso doveva scortare un diplomatico, oggi avrebbe dovuto uccidere un'ex cittadino di Konoha...come cambia la vita. A volte in pochi attimi, a volte ci impiega anni.
    Il viaggio fu tranquillo e senza nulla da segnalare, a parte all'inizio, quando appena partito fece un check delle cose che aveva con sé, e non trovando la spada di Shin si fermò all'istante, per poi sorridere e ricominciare il suo viaggio toccando una pergamena contenuta nella giubba da anbu.
    CITAZIONE
    Era mattina, due giorni dopo essere stato promosso e stava facendo manutenzione alle sue armi. Le passava una a una e si fermò per qualche secondo quando impugnò l'elsa di quella straordinaria spada appartenuta al suo predecessore, al fondatore del suo clan, a Shin. Tre luccicanti lame blu scintillavano davanti ai suoi occhi, così diversa da una normale spada e con un potere che andava oltre ad ogni immaginazione. Un potere che rendeva Shin imbattibile, o quasi.
    Ora sono un anbu...affronterò missioni sempre più difficili e questa spada sarà sempre più a rischio. Non posso permettere che venga presa o riconosciuta, forse è il caso che la nasconda...
    Iniziò a interrogarsi su dove avrebbe potuto celare un tesoro del genere, quando gli vennero in mente dei rotoli che non aveva ancora usato. Dal porta kunai ne estrasse uno e lì confinò l'arma, sulla quale impresse la parola “Shin” e ripose quel nuovo fodero in una delle tasche della giubba da anbu.
    In questo modo l'avrò sempre con me e a portata di mano, ma nessuno potrà sapere COSA porto con me...Eh eh...

    Mashu continuò verso il paese dell'erba, veloce e silenzioso. Un po' correva, un po' camminava. Di certo il tempo non mancava. Il sole era coperto da alcune isolate nuvole e le fronde degli alberi delle infinite foreste intorno a Konoha bloccavano quei pochi raggi che sfuggivano a quelle aeree masse vaporose donando all'ambiente qualcosa di magico, quasi fosse un mondo fantastico, al di fuori da tutto e da tutti. Senza conflitti, senza vita, senza morte, senza uomini da uccidere. Un fantastico limbo atemporale.
    Mentre correva avvolto dalle verdi foreste prese per sfizio il bingo book in suo possesso e lo sfogliò fino ad arrivare alla pagina del suo uomo. Era lì, che lo guardava con quel suo sguardo pazzo.
    Dieci neonati...Ha rapito dieci neonati. Li ha strappati alle loro famiglie, alle loro madri, padri, parenti...Ha sottratto loro la vita e io farò le stesso con lui...
    Chiuse il libro e iniziò ad accelerare il passo, passarono le ore e mentre si dirigeva verso il paese dell'erba scese il sole e la luna ed il buio divennero i padroni incontrastati del cielo. Superati i confini della nazione del fuoco l'anbu raggiunse il ponte Tenchi in perfetto orario.
    Ottimo, anche Kant dovrebbe essere qui.
    Ed infatti ad aspettarlo sul ponte trovò lo Hyuga: erano soli e il ragazzo si avvicinò con calma.
    E' vero che mi conosce, ma sono un anbu ora, meglio se non rivelo la mia identità.
    Quando fu a debita distanza parlò.
    Kant Hyuga, sono Ginshikon, anbu assassino di Konoha mandato in missione per affiancarti nell'uccisione del mukenin Senti Taitan. Ai suoi ordini!
    Chi mi assicura che sei davvero di Konoha?
    Quella domanda, per quanto più che lecita lo prese alla sprovvista. Il jonin di Konoha era già in missione per conto suo e Mashu era stato inviato come supporto. Poteva essere una trappola, cosa che avrebbe dovuto passare per la mente del giovane anbu.
    Ha ragione...Ora come faccio a dimo...Che idiota...
    Con calma, cercando di non farlo passare come un gesto "pericoloso" portò la mano alla maschera e la scostò per metà, rivelando il suo vero volto.
    Dovresti riconoscermi ora Kant.
    E così fece lo Hyuga.
    Mashu, che sorpresa. Non immaginavo che saresti entrato nel corpo anbu. Scusa se ho dubitato, ma sai com'è, la prudenza non è mai troppa.
    Il ragazzo sorrise prima di riposizionare la maschera.
    Hai fatto benissimo a dubitare, anzi, sono stato incosciente io a non farlo con te...Ah, avresti dovuto capirlo quando mi feci provare la spada che ci sarei entrato ad ogni costo!
    E proferendo quelle parole rise.
    In effetti.
    Poi gli venne in mente una cosa.
    A proposito. Si inchinò. Congratulazioni!...Capo clan...
    Grazie ma non ho fatto nulla di così eccezionale, ormai era solo questione di tempo.
    Conoscendo quant'è forte...probabilmente per lui veramente non è stato nulla di eccezionale...
    Meglio mettersi in movimento, ci aspetta un compito tutt'altro che facile.
    Ha ragione...Ora però sei un capo clan, hai una gran responsabilità sulle spalle. Ai tuoi ordini, andiamo!
    Dopo quella breve chiaccherata i due si misero alla ricerca del covo. Il paese dell'erba non era molto diverso da quello del fuoco, escluso il fatto che sorgevano intere praterie all'interno delle quali perdersi sarebbe stato un momento. Perlustrarono l'intera zona, ma era notte e non poterono far molto: anche usando il byakugan di Kant i due non riuscirono a trovare nulla. Non c'erano tracce del nemico, almeno in quella zona.
    Mashu conosceva molto bene i boschi e sapeva orientarsi e trovare tracce, ma non in quella situazione, non nel buio più totale.
    Bene, fermiamoci qua, per oggi basta così, meglio riprendere domani.
    Durante quel lungo mese di addestramento per diventare anbu Mashu aveva imparato a gestire la mancanza di sonno, ma riposarsi era sempre meglio e così con un cenno d'assenso iniziò a preparare un accampamento per la notte.
    Domani gli chiederò meglio cos'ha scoperto fin'ora...Ora è meglio creare un riparo.
     
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27 replies since 25/11/2014, 21:31   924 views
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