Missione Konoha: L'Attacco dei Giganti

JuJitsu ~; Uggi

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    Il Bijuu senza code di Konoha

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    Villaggio Shinmen - Madre patria di Miyamoto Musashi

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    Mashu Shinmen
    18 anni
    Anbu assassino
    Konoha
    Energia rossa

    Scheda
    Mini scheda

    Pensato Mashu
    Parlato Mashu
    Parlato Kant
    Il nero tunnel...
    I due completarono il loro accampamento per la notte senza problemi od imprevisti. Non ci impiegarono molto e ciò che venne fuori non fu certamente una reggia, ma era abbastanza per passarci la notte e poi erano ninja...
    La luna rischiarava e scacciava il buio, ma era un chiarore vacuo, senza calore. Una luce fredda, per quanto ipnotizzante, ma che non riusciva a riscaldare l'atmosfera, almeno non nella connotazione più fisica del termine, infatti la temperatura continuava a diminuire e ciò sarebbe potuto diventare n problema: a Mashu non piaceva il freddo.
    Spero non si abbassi troppo...A proposito...Capitano cosa vuole fare per la notte?
    Siamo ancora nel Paese del Fuoco, non dovremmo avere alcun problema, ne bisogno di fare dei turni di guardia. Ad ogni modo ho il sonno leggero, penso che mi sveglierei comunque al minimo rumore.
    Perfetto.
    Prima di congedarsi Ginshikon aveva una cosa da chiedere al proprio capitano.
    Posso sapere cos'hai scoperto fin'ora?! Mi piacerebbe essere al corrente di quello che sai, potrebbe essere utile anche il futuro, d'altronde, con tutto rispetto, ma sono qui per uccidere quell'uomo.
    Da quando ho cominciato le ricerche sono riuscito a risalire soltanto a un sottoposto del nostro uomo ma è morto a causa di un Fuinjutsu prima che potesse dirmi qualsiasi cosa. L'unica cosa che so è che il covo si trova da queste parti, o almeno così hanno scoperto alcuni informatori del villaggio, stando a quanto c'era scritto in una lettera che mi è arrivata in giornata.
    A quanto pare siamo si fronte a uno tosto...D'altronde è latitante da più di 10 anni..Ah un'ultima cosa: preferirei non mi chiamassi Mashu...ma Ginshikon.
    Come preferisci.
    I due poi andarono poi a dormire. La notte passò tranquilla e la mattina successiva gli shinobi di Konoha si svegliarono accarezzati da dei flebili raggi di sole, talmente fiochi e sottili che era quasi impossibile che potessero attraversare quelle centinaia di milioni di chilometri ed arrivare alla terra, illuminando le figure di Kant e Mashu.
    Continuiamo con le ricerche? O hai altri piani?
    Nulla di particolare, se il covo è da queste parti non ci resta che trovarlo, probabilmente l'entrata è stata nascosta o oscurata in qualche modo, altrimenti me ne sarei già accorto, sono passato in questa zona qualche giorno fa ma non avevo trovato nulla. Ora che il campo si è ristretto notevolmente e ci sei anche tu penso che riusciremo a trovare il covo in giornata. Abbiamo entrambi degli auricolari, conviene dividerci così copriremo un area maggiore.
    Dopo una veloce colazione l'anbu e il jonin ricominciarono a setacciare le foreste limitrofe. Con la luce del sole cercare le tracce o rifugi era tutta un'altra cosa. Ginshikon, non essendo più strettamente dipendente dal byakugan poté anche allontanarsi e sfruttare le sue conoscenze del bosco. In questo modo i due poterono coprire un maggiore area e non ci misero molto a trovare a una pista.
    Un covo...ci serve un'entrata nascosta...e quella cos'è?!
    Aveva trovato quello che sembrava essere un sentiero battuto da poco, e non erano tracce lasciate da animali, o meglio, lasciate dall'uomo. D'altronde non siamo altro che animali più evoluti della media.
    Proprio mentre lo Shinmen pensava di avere trovato una traccia la voce di Kant risuonò nell'auricolare.
    Mashu vieni qua, credo di averlo trovato.
    Arrivo subito, ma non so chi sia questo Mashu! Io sono Ginshikon! Quel ragazzo è formidabile...Ha la mia età ed è già un jonin, nonché capo clan...merita rispetto, nonostante dagli archivi ho scoperto che in passato ha tradito. Ora però è tornato...e tutti, o quasi, meritano una seconda possibilità...
    In meno di un minuto raggiunse il suo capitano, che gli mostrò qualcosa. Era ben nascosto, ma non impossibile da vedere. Dovettero tagliare e scostare un pò di erbacce e legni, ma fecero venire alla luce l'entrata di quella che sembrava aver tutta l'aria di una miniera.
    Dici che potrebbe essere un suo covo?...
    Probabile, vale la pena dare un'occhiata.
    I due si addentrarono, ma bastarono pochi passi a rendere palese un problema, a parte il tanfo: la luce. Il sole non riusciva ad illuminare così in profondità, ma per loro fortuna appese alle pareti c'erano svariate torce, che Mashu non tardò a cogliere. Stava per afferrarne una quando venne fermato dalla voce dello Hyuga.
    Fermo Mashu!
    Che c'è?
    Aspetta un attimo, non prendere la torcia...
    Il capitano del team si avvicinò alla torcia con circospezione e l'osservo per qualche istante prima di decretare il verdetto.
    Queste torce non possiamo utilizzarle, vi è una trappola esplosiva.
    ...Una trappola...
    Dovette sforzarsi non poco per cercare di capirne il meccanismo, ma non ci riuscì e comunque si fidata di Kant.
    Se non ci fosse stato lui...Grazie!
    Figurati, proseguiamo adesso.
    Sventato il pericolo il jonin prese due torce, assicurandosi prima che non ci fossero altre trappole e ne porse una a Mashu. Bastò pò di chakra katon per illuminare quelle pareti di roccia, e per constatare che quella era realmente una miniera. Un senso di claustrofobia si palesò in Ginshikon. Quelle pareti sembravano volerli risucchiare e rinchiudere.
    Sono stato addestrato per affrontare qualunque situazione...
    E con un pò di concentrazione e qualche respiro profondo quel senso di oppressione svanì.
    Mi sembra un buon luogo per un covo...Non so in quanti si avventurerebbero qui sotto.
    Si, quasi sicuramente ci troviamo nel luogo giusto.
    Iniziarono ad esplorare con molta circospezione visto la trappola appena trovata. Fecero appena pochi passi prima che le torce illuminarono un carrello, che non sembrava troppo stabile, e dei binari.
    Se ci sono dei binari potrebbe voler dire che è molto lunga...
    E infatti avanzando si trovano di fronte a una galleria che si estendeva ben oltre a dove le torce illuminavano.
    Dove siamo capitati?!...
    Dovevano fare una scelta: incamminarsi, non sapendo quanto lunga potesse essere quella traversata, o salire a bordo di quella ferraglia con le ruote e rendere il tutto più veloce e meno faticoso
    Sali sopra, possiamo usarlo come mezzo per spostarci. Se siamo fortunati arriveremo prima a.... qualsiasi sia la nostra destinazione.
    Senza contraddire gli ordini di Kant salì a bordo e qualche scricchiolio fece eco nelle profondità della miniera. Con una leggera spinta lo Hyuga fece partire il loro mezzo di locomozione, e salì a bordo. All'inizio tennero una velocità lenta e controllata, quasi a passo d'uomo, ma per lo meno non stavano camminando e sprecando energie. Non passò molto però prima che i lunghi capelli di Mashu iniziarono a svolazzare.
    Stiamo accelerando?
    Ma la risposta era ovvia.
    Così pare! Tieniti forte!
    Prima solo che potessero accorgersene la loro velocità era aumentata talmente da non permettergli più di fermarsi. Ormai erano in balia della forza di gravità con il carrello che sferragliava sempre più velocemente e Mashu che sperava solamente che non succedesse nulla. La luce delle torce continuava ad illuminare una galleria non intenzionata a finire e per di più il carrello su cui viaggiavano iniziò a produrre strani rumori ed alcune scintille. In quei minuti percorsero parecchia strada, ma non sempre tutto va per il verso giusto: e come per magia una ruota si staccò. E a quella velocità successe tutto in un attimo. Il carrello si piegò sul lato, creando una scia di scintille uscendo dai binari andando a schiantarsi rovinosamente contro le pareti di roccia della miniera. Al momento dell'impatto i due venne sbalzati fuori dal mezzo. Mashu rotolò per diversi metri sulla nuda roccia perdendo la torcia. Si rialzò prontamente, appena in tempo per schivare un pezzo di legno che sfrecciava nella sua direzione.
    Si guardò intorno, ma non vedeva niente. Cercò a tentoni la torcia e la trovò a pochi metri da lui.
    Kant, tutto bene??
    Illuminò la galleria e trovò il suo compagno, anch'esso illeso.
    Si, tutto a posto ma siamo rimasti appiedati, dovremo proseguire a piedi.
    Questo è il meno dei mali...
    Mashu si tolse i residui di terra dalle vesti e appurò che la maschera fosse ancora al suo posto.
    Si guardarono intorno, ma videro solo roccia e binari, che decisero di seguire rimettendosi in marcia.
    Quell'immenso ed apparentemente infinito buco non sembrava avere una fine e mentre camminando nel silenzio più assoluto i due ninja di konoha macinavano chilometri su chilometri. Il tragitto non era faticoso, ma i due, Mashu per primo, inizio a sentirsi stanco, come se gli mancasse l'aria.
    Erano scesi molto in profondità, percorrendo alcuni chilometri e l'aria era piuttosto rarefatta.
    Dopo qualche minuto lo Shinmen dovette fermarsi un secondo.
    Kant...
    Si appoggiò a una delle pareti.
    A-aspetta un secondo...
    Stai bene?
    Devo fermarmi un attimo a risposare, non ce la faccio più...
    Ti capisco, l'aria qua sotto è irrespirabile.
    Anche Kant colse l'occasione per sedersi. Passò qualche minuto, ma la situazione non migliorava, tutt'altro. Iniziò a sudare e la testa a girare, ma dovevano andare avanti.
    Non possiamo rimanere fermi a vita...
    Ginshikon si rialzò, mascherando al meglio le sue difficoltà.
    Ci sono...andiamo!
    Camminarono e camminarono, e mentre Mashu si sentiva sempre peggio trovarono un cartello, veramente poco rassicurante.
    Fuga di gas?! MERDA!
    Iniziarono anche i sudori freddi e mentre la testa continuava a girare la vista iniziò ad abbandonare il ragazzo.
    Cerca di resistere ancora un po', dobbiamo correre via di qui e subito.
    Iniziarono ad accelerare il passo, cercando di allontanarsi, ma quello fu il colpo di grazia. L'organismo si attivò, accelerando il metabolismo per dare maggiore energia ai muscoli e i polmoni cercarono sempre più ossigeno. Ormai Mashu correva per istinto. Teneva una mano sulla roccia per orientarsi, non riuscendo a vedere più niente. Passarono pochi secondi prima che il ragazzo si trovò ansimante e a gattoni.
    Merda!! Devo rialzarmi!
    Ci provò, invano. Venne sollevato da Kant, che sembrava stare un pò meglio, ma ciò non bastò e lo Shinmen perse i sensi dopo pochi passi, lasciando il suo capitano in una situazione veramente poco piacevole.
    Passò qualche ora prima che riprese conoscenza, e quando lo fece non sapeva dove fosse, né come avessero fatto a salvarsi.
    Dev'essere stato Kant...
    Eppure c'era qualcosa che non andava, aveva una strana sensazione.
    Gli girava ancora la testa e si sentiva debole, ma non era quello. Provò a muoversi, ma il suo corpo non rispondeva come avrebbe dovuto e fu allora che si guardò intorno.
    Era in una piccola stanza, Kant era sveglio e di fianco a lui, ma non sembrava essere messo meglio e per di più non erano soli: davanti a loro c'era un uomo, molto, molto simile a Sento Taitan.
    E' lui?...
    Ancora intontito e non sicuro di quest'associazione di idee guardò il suo capitano, che rimase in silenzio.
    Di una cosa però era certo: la presenza di almeno altri tre cadaveri, nascosti da un telo.
    Non riesco ancora a muovermi...ma se è lui questa è un'occasione che non possiamo lasciarci sfuggire.
    Tornò a guardare Kant, aspettando ordini, questo però parlò all'uomo che avevano di fronte come se fossero a un normale incontro tra sconosciuti.
    Con chi abbiamo il piacere di parlare?
    Vuole prendere tempo?!...
     
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27 replies since 25/11/2014, 21:31   924 views
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